Ciao Lilli

Forse a volte il destino di una persona è già scritto nel suo nome. Ileana significa “simile al sole”, ed è un nome che evoca il prevalere dell’istinto sulla ragione; Ileana è una donna impulsiva, intuitiva, vitale e libera, una donna che dà libero sfogo ai suoi sensi e per questo seduce una larga schiera di uomini.

Quando Ileana Caravati, nata nella grigia Varese in una famiglia benestante il 23 settembre 1956, arrivò seconda al concorso di Miss Italia nel 1975, dove vinse il titolo di Miss Eleganza, era dunque già chiaro quale sarebbe stata la sua strada. E’ Franco Cristaldi, giurato a Miss Italia, a notarla e decidere di scritturarla. Ileana è infatti una ragazza bella, anzi, bellissima e soprattutto molto ambiziosa e sicura di sè. Sa che il concorso di Miss Italia è solo l’inizio, quello che vuole è il mondo della moda, della televisione, del cinema. E così è, tanto da diventare in pochi anni un'autentica icona della commedia sexy all’italiana, nota al grande pubblico col nome d’arte di Lilli Carati.

Per buona parte degli anni ’70 e ‘80 Lilli reciterà in innumerevoli commedie erotiche tanto in voga a quei tempi ed ancora oggi molto apprezzate. Il suo debutto nel mondo del cinema avviene nel 1976 col film di Tarantini “La professoressa di scienze naturali”. A questo seguiranno film memorabili come “Squadra antifurto” di Bruno Corbucci (1976), “La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia” di Lina Wertmüller (1977), “La compagna di banco” di Mariano Laurenti (1977), “Avere vent'anni” di Fernando Di Leo (1978), accanto a Gloria Guida, “Il corpo della ragassa” di Pasquale Festa Campanile (1979), col quale ebbe tra l’altro una relazione, “Senza buccia” di Marcello Aliprandi (1979), “Qua la mano”, ancora di Pasquale Festa Campanile (1980), dove recita accanto ad Adriano Celentano, “C'è un fantasma nel mio letto” di Claudio De Molinis (1981). Poi nel 1985 arriva l’incontro con il grande Joe D’Amato che la vuole nel film "L'alcova” (1985) a cui seguiranno, sempre con la regia di Joe D’Amato, “Il piacere” (1985), “Voglia di guardare” (1986) e “Lussuria” (1986). Da qui, dopo un film soft-core nel 1987 (“Lilli Carati's dream”) di Giorgio Grand passa al cinema porno, genere per il quale è ancora ricordata e apprezzata da innumerevoli fan.

Per dare un’idea di quanto sia stata grande e apprezzata dai suoi fan a luci rosse, basti dire che in realtà Lilli Carati ha girato solamente 5 film porno fra Italia (nel 1987 “Una moglie molto infedele” e “Una ragazza molto viziosa”, nel 1988 “Una scatenata moglie insaziabile” e “Il vizio preferito di mia moglie”, tutti di Giorgio Grand) e USA (nel 1989 “Le superscatenate -The Whore” di Alex de Renzy e Henri Pachard).

Purtroppo come dichiarò parecchi anni dopo a Vanity Fair: "Giravo i porno per avere i soldi e comprarmi la droga. Mi facevo di eroina, cocaina, tutto. Entravo e uscivo dalla clinica, finchè i miei non mi riportarono a casa. Ad un certo momento ho capito che non potevo più andare avanti e mi sono buttata. E' stata la mia salvezza. Immobilizzata a letto ho iniziato ad uscire dalla dipendenza e dopo sono entrata in comunità", dove, con pazienza e costanza è riuscita piano piano a ritrovare ii suo equilibrio e ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza.

Dopo il percorso di disintossicazione Lilli Carati torna in televisione e nel 2012 è sul set per girare “La fiaba di Dorian” di Luigi Pastore. Le riprese del film vengono però interrotte per un problema di salute di Lilli Carati, che si deve operare per un tumore al cervello come lei stessa ha rivelato a Vanity Fair. 

Ed è proprio quando stavo chiudendo il post che è arrivata la brutta notizia della morte di Ileana. Ci mancherai, ma soprattutto ci mancherà il tuo sorriso dolce da eterna ragazza. Ciao Lilli.