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Lui & Lei

ALLA FESTA DI CRISTINA


di LISAGARL
14.01.2013    |    17.431    |    2 9.3
"Venni diverse volte, ognuna più bella delle altre, ormai anche lui prossimo a esplodermi, mi chiese dove volevo che venissi..."
Sono stata invitata alla festa di laurea di Cristina una mia amica, con molto entusiasmo accettai l’invito, era da qualche tempo che non ci incontravamo, poi mi faceva piacere incontrare la famiglia di lei.
Lui padre molto simpatico, dirigente ospedaliero, la madre, una bella signora sempre curata, mai trasandata, lei Cristina amica da quando andavamo alle scuole dell’obbligo, poi alle superiori ci siamo divise, lei, dott.ssa in economia, per la matematica è stata sempre una cervellona.
Affittarono la sala per la festa in un agriturismo, fuori città, bel posto, in collina.
Quando arrivai, stavo per ritornare indietro, l’auto più scarsa era un’Audi A6, dove mi presento con la mia povera Smart . ma alla fine decisi di entrare.
Tanta gente, vestiti e gioielli si sprecavano, tutta gente di alta finanza, Salutai Cristina, quando mi vide gli s’illuminarono gli occhi.
- Ciao Lisa, credevo che non venissi
- Come potevo rifiutare il tuo invito, certo a vedere tutta questa gente altolocata mi mette imbarazzo gioielli e vestiti a non finire, io povera disoccupata.
- Dai non dirlo neanche per scherzo, lo sai che sei la mia amica preferita ti ricordi quando andavamo alla scuola, quante ne abbiamo combinate.
- Dai vieni ti presento alcuni amici.
I primi a incontrare furono i genitori, con un po’ di delusione scoprii che si erano separati, ma per l’occasione avevano organizzato la festa insieme, conobbi un tizio che non mi staccò mai gli occhi di dosso per tutta la serata, lui un banchiere 55enne, pieno di soldi e scapolo, a sentire Cristina.
Conobbi molte altre persone, ma quella che mi andò molto a genio fu il padre di Cristina, lo conoscevo sotto un’altra figura, ora lo trovavo molto ringiovanito, ci intrattenemmo molto parlando di me e della mia famiglia.
Verso la mezzanotte si spensero le luci, mi trovai in pieno buio, una mano mi strinse la mia e contemporaneamente mi sentii baciare, in quel momento l’unica persona che stava vicino a me era un cameriere che in quel momento mi stava porgendo una coppa di spumante.
Pensai cazzo vuoi vedere che questo ne ha approfittato del buio?
Ritornò la luce, rimasi impietrita, era il padre di Cristina.
- Offesa?
- No ma meravigliata molto
- Non sono il tuo tipo, o forse sono troppo grande.
- A dire il vero né l’uno e nell’altro, solo sorpresa e nient’altro, credimi.
- Allora vuol dire che ho una ragione di più a continuare la mia corte.
- Non illuderti troppo.
- Non mi arrendo troppo facilmente
- Vedremo
Continuai a bere, girai un po’ per la sala soffermandomi a vedere i begli affreschi sulle pareti.
Ormai era notte fonda, quasi le due, gli ospiti stavano iniziando ad abbandonare la festa, salutai Cristina e mi avviai al parcheggio, dove tenevo l’auto.
Mentre stavo mettendo in moto, mi squilla il cellulare, leggo Cristina ……….cosa vorrà, risposi e con stupore era il padre, mi chiese di aspettare un minuto doveva darmi una cosa.
Neanche il tempo di chiudere la conversazione eccolo avvicinarsi.
- Scusami, senti volevo farmi perdonare per il bacio rubato, prima, se ti va, potremmo bere qualcosa in un locale, ne conosco diversi.
confusa dal bacio, un po’ lui mi piaceva come uomo, anzi fin da quando eravamo ragazze lo sempre visto una persona interessante, poi sapendo che era separato accettai l’invito.
- Dammi ancora dieci minuti il tempo di salutare Cristina, magari aspettarmi dietro al casolare.
- Ok, ma non accompagni Cristina a casa
- No, hanno preso una camera, restano a dormire qui con la madre.
Mentre aspettavo, pensai mille cose, nel frattempo arriva, cazzo che auto, una Porche, si tratta bene il ragazzo.
Si affiancò e mi disse di seguirlo, feci molta fatica a stargli dietro, arrivati in un’aria di servizio si fermò e mi chiese di parcheggiare saremmo andati con la sua auto.
Non ci stetti pensando troppo, era la prima volta che entravo in un’auto del genere.
Percorremmo diversi Km,
- Dove sta andando signor, Piero
- Signor, ma dai chiamami Piero e basta, ti porto in un locale molto scic.
- Arrivarono notai le auto, aveva ragione tutta di gran classe.
Quando mi accorsi che era un nigh, non riuscii a dire nulla, entrammo e notai che Piero era molto conosciuto, molta gente, vi era uno spogliarello in corso, la cosa che mi meravigliò era la gente sotto il palco con mano le banconote e spesso le buttavano alla protagonista, ormai indossavo solo un minuscolo tanga.
- Scusami Lisa ti lascio un minuto.
Neanche il tempo di allontanarsi, un paio di persone si avvicinò, offrendomi da bere. Al ritorno di Piero subito tolsero il disturbo, chiedendo scusa a lui. Pensai cavolo questo fa il boss qui.
- Ora ti porto in un posto diverso,
Percorremmo un corridoio e alla fine entrammo in una sala molto particolare, anche lì al centro due ragazze stavano facendo il loro numero, ci accomodammo in salottino molto appartato, dalla sala non si vedeva ma noi avevamo la visione di tutto ciò che avveniva, poco dopo m’invitò a togliermi il soprabito rimasi con il vestito molto scollato, mi passo una coppa di champagne, molto gustoso, secondo me quella bottiglia costava un botto.
Poco dopo si avvicinò a me chiedendomi se era di mio gradimento, certo, immerse un dito nella coppa e me lo passò sulle labbra, tentai leggermente ad aprire la bocca, non perse tempo avvicinò la sua mi baciò.
Un bacio speciale, sentii la lingua invadermi la bocca in cerca della mia, ci baciammo a lungo, mi abbracciò palpandomi tutto il corpo.
Liberò un seno, lo bloccai dicendogli,
- Perdonami ma non mi va di dare spettacolo ad altre persone.
- Qui nessuno può vederci credimi, questa è una delle poche sale riservate a certe persone quindi puoi stare tranquilla, nessuno ci disturberà o potrà vedere.
Ritornò a baciarmi, abbasso una spallina del vestito e un seno saltò fuori.
- Hai un seno bellissimo, credimi, nella vita ne ho visti tanti, ma il tuo è speciale.
Succhio a fondo, liberando l’altro, ora li teneva in mano stringendoli e leccandoli, poco dopo mi fece girare e mettendosi dietro di me mi fece sentire quando era eccitato stringendosi a se facendomi premere con il culetto sul suo pacco, era molto eccitato.
Si m’inginocchio alzandomi il vestito, allargò le chiappe e spostando il filo del perizoma prese a leccarmi il culetto e fica. Cavolo ci sapeva fare, nel frattempo in sale vi era una specie di orgia, quasi tutti nudi, ballavano e si strusciavano, qualcuna si chinava a leccare cazzi.
Non stette molto, mi sfilò il perizoma, si alzò e mi fece sentire il cazzo nella fica, senza attendere altro m’infilò di colpo tutto il cazzo dentro, ci rimasi delusa avrei voluto conoscerlo meglio, con la bocca magari, ma niente lui imperterrito mi scopò da dietro facendomi sussultare a ogni colpo.
Dopo una decina di minuti si sfilò e mi girandomi mi presentò il cazzo, mi chinai e lo presi in bocca, mi diedi da fare un bel cazzo non di dimensioni extra ma era ben accetto, lo lavorai come piace a me, leccai ingoiai e succhiai a più non posso, leccai i coglioni, succhiandoli, segai quel bel cazzo come piace a me, poco dopo mi prese sotto le ascelle emi face sdraiare sul sofà, mi allargò le gambe e puntò di nuovo il cazzo alla fica, prese a sbattermi, in un modo animalesco, ogni colpo era una goduria.
Mentre mi sbatteva come piace a me, con una mano presi a sditalinarmi, questo gesto lo lasciò di stucco, era come se volessi che aumentasse i colpi, continuò a sbattermi, sfilava il cazzo e poi lo introduceva di nuovo tutto fino in fondo, quando gli passai una mano sul culo, come se volessi aiutarlo a sbattermi non capì più nulla.
- Lisa, vedendoti mi sono detto questa deve essere una belva a letto, ma non credevo fino a questo punto.
- Questo per me è nella norma niente di speciale.
Pensai aspetta spero che abbi resistenza abbastanza da soddisfare le mie voglie.
Mentre mi scopava, mi toccavo il seno, il clito, non stavo un attimo fermo con le mani, mi propose di girarmi, mi fece inginocchiare sul tavolinetto, mettendomi sotto le ginocchia uno dei tanti cuscini buttai sul divano, mi allargò le chiappe e non so che gli prese, forse la posizione, si chinò a leccarmi il buchetto, molto esperto si accorse subito che non era inviolato, quindi si dedicò molto di più tempo, bagnandomelo e infilando la lingua in profondità, portai le mani dietro e mi allargai le chiappe, questo gesto lo lasciò esterrefatto, era come un invito a continuare, infilò un dito che scomparve subito, ne mise un secondo e vedeva che non mi lamentavo, al terzo gli dissi.
- Se vuoi, puoi metterci il cazzo,
Lo passò diverse volte sulla fica, raccogliendo gli umori e puntandolo al buchetto me lo infilò tutto, lo avevo sfidato, accusai il colpo ma ormai l’esperienza mi portò solo a godermi quel palo.
Sempre con colpi ben precisi come prima prese a incularmi, poco dopo mi venne in mente una delle mie, gli dissi di togliersi, andai a mettermi cavalcioni sul poggiolo del divano.
- Ora torna a sbattermi se vuoi
- Lisa sei un’indemoniata,
Mi trapanò per bene il culetto, ogni colpo che mi dava era una strusciata di più sul divano, in breve tempo raggiunsi l’orgasmo, bagnando tutto il divano, mi sbatteva e mordeva il collo, sapeva il fatto suo, l’esperienza non gli mancava, spesso mi alzavo dandogli la bocca baciandoci e leccandoci le lingue, lo incitavo a sbattermi, volevo godere come non mai.
Venni diverse volte, ognuna più bella delle altre, ormai anche lui prossimo a esplodermi, mi chiese dove volevo che venissi.
- Ce la fai resistere ancora un po’ dammelo ancora dietro e po’ mi vieniin bocca.
- Non mi dire, davvero vuoi che ti venga in bocca.
- Sì, perché.
- Credimi, è la prima volta che inculo una donna e poi me lo prende in bocca.
Ancora un paio di colpi e poi di disse, di non resistere, m’inginocchiai davanti a quel cazzo, che fino a pochi istanti mi stava inculando dandomi piaceri infiniti, mi erutto in bocca mille spruzzi sembrava non finire più, molto lo ingoiai un po’ mi colò sul seno, ripulii per bene il cazzo, lasciandolo senza parole.
Mi alzai e lo baciai, lui rispose positivamente al mio invito, intrecciando le lingue, poi mi disse:
- Lisa giurami che non finisce qui il nostro rapporto, dobbiamo rivederci, sono senza parole credimi.
- Sei il mio tipo, mi sento appagata, pochi ci riescono, ma perdonami non voglio vincoli, sono una donna libera e tale voglio restare.
- Scusami ma non volevo dire questo, soltando che non dobbiamo perderci di nuovo, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma ciò non toglie che possiamo ripetere la serata magari a casa mia, o qui se ti sei sentita a tuo agio.
Ci rivestimmo, anzi mi rivestii, lui non si era spogliato più di tanto, uscimmo e dirigendoci al banco ci bevemmo ancora un po’ di champagne e mi riaccompagnò all’auto.
Per strada non finiva di farmi i complimenti, mi disse che sono unica, poco dopo mi prese la mano e se la portò al pacco, con meraviglia notai che era in erezione.
- Lisa chiedo troppo, vuoi farmi un pompino?
- Sei instancabile Piero,
Aprii i pantaloni e tirai fuori il cazzo, aveva recuperato subito, mi chinai e lo presi in bocca, mentre guidava le feci, un bel lavoretto di lingua e labbra.
- - come vorrei assaggiarlo di nuovo,
- Lo vuoi davvero,
Senza attendere risposta, parcheggiò sul ciglio delle strade a fattami mettere di lato m’infilò il cazzo nella fica, la fortuna volle che non passò nessuna automobile, dopo diversi colpi mi disse che mancava poco a venire, mi rigirai di nuovo e lo presi in bocca, con una mano lo tenevo e con l’altra mi menai la fica, venimmo insieme, ingoiai tutto questa volta serrai per bene le labbra, mentre raggiungevo l’ennesimo orgasmo, lui m’inondò la bocca di caldo sperma, ingoiai tutto, per la seconda volta ripulii per bene il cazzo, ricevendo ancora mille complimenti.
Arrivammo al parcheggio ci salutammo al prossimo incontro.



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