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Gay & Bisex

Carne fresca 1 - Altro che zucchero!


di vogliagay
10.10.2014    |    18.659    |    8 9.5
"Esce da me, mi dà due sculacciate e mi ordina di mettermi a quattro zampe sul tavolo..."
"Ciao Luca! Sei venuto a trovarmi? Prego, entra pure!".
"Ciao Giò! No scusa, volevo chiederti un favore. Non è che potresti prestarmi un pacco di zucchero? Mi sono accorto ora che l'abbiamo finito e non ne abbiamo per la colazione domani mattina".
"Ma certo, dovrei averne un pacco in più, entra pure che vado a prenderlo in dispensa e te lo do".
Luca entra e si dirige in cucina, mentre io vado in dispensa a prendere il pacco di zucchero. Cerco di essere il più disinvolto possibile, in realtà sono imbarazzatissimo, dopo che ho visto che ieri sera era sul pianerottolo davanti al suo appartamento mentre salutavo i miei amici. Luca è un ragazzo di 20 anni, è venuto ad abitare nel mio stesso palazzo, al piano di sopra, lo scorso anno, quando ha cominciato l'università. Viene da un paesino della Campania e divide l'appartamento insieme ad altri due universitari, Beppe e Saverio, anch'essi ventenni. Nel corso di quest'anno mi è capitato di fare qualche chiacchierata con tutti e tre e devo dire che sono dei ragazzi a modo, oltre che molto, molto carini!
Luca è alto all'incirca un metro e 80, fisico atletico, capelli scuri e ricci e, stranamente per essere un campano, carnagione molto chiara e occhi azzurri. Lineamenti molto fini e sorriso stupendo. Avrà senz'altro la coda di ragazze che vogliono farselo.
Ritorno in cucina e mi dice: "Non ero mai entrato nel tuo appartamento, e devo dire che è molto carino! Sia la cucina che il soggiorno! Arredamento moderno e minimalista, proprio come piace a me! Peccato che nel nostro appartamento per questioni di costi ci siamo dovuti arrabattare alla meglio".
"Immagino", ribatto io. "Ma già il fatto che possiate permettervi di poter studiare in una città lontana dalla vostra e poter tranquillamente affittare un appartamento in una zona come questa è una fortuna! A proposito, che facoltà frequenti?", gli chiedo.
"Architettura", mi risponde. "È per questo che ho fatto subito attenzione all'arredamento. Sarà deformazione professionale!", e si mette a ridere.
"Senti, lo vuoi un caffè? Lo stavo per fare, almeno mi fai compagnia".
"Volentieri, grazie".
Così prendo la moka e comincio a preparare il caffè.
"E quindi stasera sei solo? Ieri sera ho visto che c'erano dei tuoi amici. A quanto pare vi siete parecchio divertiti!", esclama con un ghigno.
Immediatamente mi irrigidisco. Mi giro in modo da non guardarlo in faccia e provo a uscire da questa situazione. "Sì, sono miei amici da una vita, ci vediamo ogni giovedì per giocare a poker".
"Ah sì??? Ne sei sicuro? Perché a me non sembrava divertimento da poker...", e mi sento cingere i fianchi da dietro, mentre al mio orecchio arriva il suo alito caldo. Sotto mi arriva invece qualcos'altro...
"Ma che fai Luca???", domando ad alta voce, sorpreso dalla sua iniziativa. "E che dici???".
Mi giro e le sue mani si spostano sul mio culo. "Dicevo che a me non sembrava divertimento da poker. Semmai da scopa!". Divento rosso come un peperone all'istante. Mi sta pure prendendo per il culo! "Urlavi come un ossesso di scoparti, sembrava doveste sfondare il muro della camera da letto!". Mi afferra per le chiappe e mi tira a sé con uno strattone, facendomi sentire bene la sua eccitazione. "E così ti piace il cazzo... Beppe e Saverio hanno sempre avuto quest'impressione, io dicevo di no. Ma a quanto pare avevano ragione loro.". Sorride malizioso e si attacca alla mia bocca.
Mi divincolo e mi stacco da lui. "Ma che cazzo vuoi, ma come ti permetti? Saranno bene cazzi miei, se permetti".
Lui mi afferra per i polsi e mi tira di nuovo a sé. "Ehi, ma che hai capito! Io non volevo di certo prenderti per il culo od offenderti! Anzi, a dire il vero vorrei prenderti per il culo, ma in senso letterale...", e mi prende di nuovo le chiappe tra le mani.
"Luca, ma che fai, io non credo sia il caso", provo a protestare io.
"E perché no?", mi fa lui cominciando a palparmi ovunque.
"Innanzitutto perché hai 20 anni! Ne ho 12 più di te!", comincio ad argomentare.
"E allora? Che problema c'è? Per me nessuno! E a te, non dirmi che non ti piacerebbe provare un po' di carne fresca!", mi sussurra nell'orecchio, tra una leccata e l'altra al collo e al lobo.
"No vabeh, certo che mi piacerebbeeehhh, uh.... mmmm. Ma scusa, tu sei sicuro di volere provare con un uomo? Ahhhh...", continuo cominciando a cedere.
"Scusa Giò, ti pare che ti starei addosso come un polpo se non volessi? È da un po' che voglio provare a scopare un uomo e a te piace il cazzo. E mi piaci", ribatte Luca sempre più ingrifato. "Lascia stare il caffè adesso, ché non me ne frega un cazzo!". E mi stende sul tavolo. Hai capito il ventenne come sa il fatto suo... Mi abbassa violentemente pantaloncini e boxer insieme, e il mio cazzo duro va a sbattere contro la pancia. Avvicina il mio culo al bordo del tavolo, mi alza le gambe, si accovaccia e comincia a slinguarmi il buchetto, dandomi subito sensazioni molto piacevoli, visto che comunque è abbastanza provato dal trattamento di ieri sera.
"Mmmmmmmm, che buono!", mugola Luca. "Non avevo mai assaggiato il culo di un uomo, e devo dire che il tuo è fantastico. Poi si vede che gli piace essere sfondato!". Oddio, quest'ultima osservazione mi imbarazza un po', ma decido di non dire nulla e di godermi solamente il lavoretto che mi sta facendo. Ora con la lingua punta l'interno dello sfintere e riesce a penetrarmi leggermente. Godo e mugolo per farglielo capire, in modo che continui. Fa avanti e indietro con la lingua, proprio come farebbe con il cazzo. Ci sa fare. Poi invece comincia a leccarmi il buco a piena lingua, come se stesse leccando un cono gelato. Ho come l'impressione che mi divertirò parecchio anche stasera! Dopo un po' abbandona il mio culo, si alza e si mette in piedi di fianco a me. Giro la testa e... cazzo!!! Un bastone considerevole "punta" i pantaloncini in fuori. Mi ipnotizza quasi. Apro la bocca e comincio a mordicchiarlo, bagnando la stoffa dei pantaloni con una macchia che si allarga sempre di più. La stoffa in bocca però mi dà fastidio e mi rendo conto che senza sarebbe sicuramente meglio. Tirò giù tutto e mi ritrovo davanti a naso e bocca un'asta di tutto rispetto, anche se meno grande di quanto avessi pensato all'inizio. Forse il fatto che "puntasse" mi ha ingannato. Ma è comunque un Signor Cazzo... Me lo infilo in bocca e comincio a succhiare, provocando subito grande piacere al mio giovane amico. "Ahhh bravo così, succhiami il cazzo! È buono?", domanda sempre più eccitato. Io vorrei rispondergli ma ho la bocca occupata, quindi faccio un mugolo più forte e alzo e abbasso la testa per farglielo capire. A un tratto mi blocca la testa con le mani e mi pianta il cazzo in gola, fino alla radice. Fortunatamente non lo fa violentemente, ma lentamente, quindi io ho il tempo di adattare la mia gola all'ospite inatteso. Oltretutto arrivato in fondo sta fermo, quindi non ho alcuna difficoltà. Comincio a respirare col naso, che è completamente immerso nei suoi peli pubici. Sento un profumo di bagnoschiuma misto a odore di uomo. Vado in estasi, tanto che comincio a palpargli le chiappe e a mugolare molto forte. La mia gola comincia a contrarsi andando a lavorare sulla cappella di Luca. "Oddioooo, che bello! Mai provata una cosa del genere, mi stai stimolando la cappella con la gola! Cristo santo!". A un certo punto mi strattona ed estrae la mazza dalla mia gola. Torna dietro di me, si accovaccia di nuovo e sputa abbondantemente sul mio buco, infilando direttamente due dita. "OOOOOOOOHHHHH!", godo. Le tira fuori, si sputa sul cazzo e l'avvicina. "No aspetta, che fai? Preservativo!", esclamo. "Vado a prenderlo in camera. Anzi, ci spostiamo di là?".
"No no, lo facciamo qui, mi eccita di più. Ti scopo sul tavolo! Muoviti che voglio sfondarti!".
Mi fiondo in camera, recupero un paio di preservativi per sicurezza, lui me ne strappa di mano uno e se lo infila. Mi risbatte sul tavolo a gambe all'aria e in un attimo è dentro. Sento dolore, digrigno i denti e mi aggrappo al bordo del tavolo. Luca fortunatamente ha capito che mi ha fatto male, quindi rimane fermo dentro di me e comincia a ruotare il bacino, in modo da stimolare la prostata. L'effetto è immediato, un'ondata di piacere mi travolge e ricomincio a gemere rumorosamente. Lui se ne accorge e comincia a muoversi, sempre più velocemente, fino a raggiungere un ritmo forsennato. Ci mette tutta la forza che ha, tanto che il tavolo comincia a spostarsi per la cucina. Io godo come una cagna, il mio culo comincia a produrre una quantità incredibile di umori e non posso fare a meno di urlare dal piacere. Ma sono pensieroso. "Luca, rallenta un attimo, stiamo facendo troppo casino!".
"E allora?", ribatte lui. "Ti devo forse ricordare che in questo cazzo di palazzo sono tutti vecchi tranne noi? Se anche dovessero sentire tanto meglio, si ricordano dei bei tempi che furono!".
"Va bene, se lo dici tu!", taglio corto io, ben contento che continuerà a scoparmi in questo modo.
"E poi, se vogliamo dirla tutta, se anche ci fosse qualche altro giovane che sentisse, capirebbe che ti piace il cazzo e magari verrebbe qui a scoparti. Non saresti contento? Secondo me sì, visto quanto stai godendo col mio cazzo piantato nel culo!". Non rispondo, ma mi rendo conto che effettivamente è così. Anzi, non mi dispiacerebbe per niente se qualcun altro volesse approfittare del mio culo e mi volesse far assaggiare il suo cazzo...
Luca, stanco di scoparmi in questo modo mi fa scendere dal tavolo e comincia a fottermi da dietro. Mi tiene per il busto e i suoi colpi sono ancora più violenti. Le mie urla sono ormai animalesche, sono in preda alla lussuria. Non capisco più nulla, l'unica cosa che mi importa è continuare a godere in questo modo. Le sue bordate sono così violente e il mio godimento così intenso che ad un tratto dal mio cazzo schizzano delle gocce di liquido preseminale, direttamente sul tavolo.
Luca se ne accorge. "Vedi che godi troia, eh? E vedrai, questo è niente!".
Esce da me, mi dà due sculacciate e mi ordina di mettermi a quattro zampe sul tavolo. Sale anche lui, si piazza in piedi sopra di me, punta il suo bastone sul mio buco e sprofonda nelle mie viscere. La penetrazione in questa posizione è profondissima e lui non si risparmia, anzi. Infatti ad ogni colpo che ricevo sento dolore, ma adoro essere scopato in questo modo, mi sento completamente posseduto e dominato, quindi non dico nulla per farlo fermare. Al contrario, i miei gemiti e le mie urla lo spingono a darci dentro ancora di più. Io sono allo stremo, mi sta scopando praticamente da tre quarti d'ora e ancora non accenna a sborrare. La resistenza dei vent'anni... Ad un certo punto sono talmente stanco che smetto di urlare e mi limito ad un lieve lamento continuo. Va avanti a scoparmi in questo modo finché a un tratto esce. "Girati vacca!", ordina.
Io obbedisco subito, capendo che sta per venire e immaginando dove vuole venire. Chiudo gli occhi e un fiume di sborra mi imbratta il viso, colando anche sul collo. Luca trema, sembra in preda a una crisi epilettica, ma questo testimonia l'intensità del suo orgasmo. Questo mi inorgoglisce. Terminato l'orgasmo si accascia su di me. Io sono talmente distrutto che non ho neanche la forza di segarmi per sborrare. Ci riprendiamo un attimo, poi scendiamo dal tavolo e lui comincia a rivestirsi. "Mamma che scopata! Hai un culo meraviglioso! Ingordo di cazzo! Fantastico. È stato molto meglio di quanto mi aspettassi!", dichiara in preda all'entusiasmo. "Ora è meglio che salga, altrimenti chissà che cazzo pensano Beppe e Saverio. Grazie comunque!", e apre la porta del mio appartamento.
"Luca, lo zucchero!", lo richiamo io.
Lui si gira, mi guarda e mi dice: "Mica mi serve, noi il caffè lo prendiamo amaro!". Mi fa un occhiolino e se ne va.

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