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Gay & Bisex

La mia prima volta con un uomo


di Diabolicozio
07.02.2007    |    51.085    |    28 9.0
"La sua cappella brillava e sapeva profumo, ho continuato a massaggiarlo badando bene d aggiungere altro olio, in modo da lubrificarlo ancora di più..."
Salve, vi racconterò cosa è successo fra me e Andrea, un mio amico (il nome è di fantasia ma i fatti sono veri ed anno inizio, come il racconto nel gennaio del 2003.
A quell’epoca avevo avuto una sola esperienza con uno dello stesso sesso, limitata solo a qualche bacio e a masturbarsi a vicenda. Quando da solo mi masturbavo immaginavo situazioni con uomini e non con donne (ero bisessuale ma solo mentalmente; almeno fino ad allora).
Ecco i fatti:
Lui è giovane (più piccolo di me di circa 20 anni) ed è molto carino: fa molto sport e, di conseguenza è fatto molto bene: ha il corpo scolpito come se fosse fatto dall'abile scalpello di uno scultore, in più è alto intorno al metro e settantacinque, biondo e con gli occhi azzurri. Cosa voglio di più?! L’ho conosciuto un martedì in piscina e da allora l’appuntamento è fisso. Quando non nuoto guardo quel corpo quasi nudo lucido di acqua che scorre e si infila sotto l'elastico del costume e così nascono le mie fantasie guardando il gonfio nascosto dalla leggera stoffa del costume. Mi trovo in pochi secondi con l'uccello che mi scoppia; mi metto a nuotare come un forsennato in attesa che la mia eccitazione diminuisca. Lui non è uno stupido e se n'è accorto perché ogni volta che lo vedo ho questa reazione. Non mi ha mai detto nulla ma una volta, con la scusa che le docce della piscina erano guaste, mi ha chiesto di fare la doccia insieme a casa mia. Poi la doccia a casa in completa rilassatezza è diventata l’appuntamento del “post piscina”. Per tre o quattro volte sono riuscito a farla resistendo alla tentazione di saltargli addosso e iniziare a baciarlo e lui non mi ha mai incoraggiato a farlo. "No, non voglio, è troppo giovane, potrebbe essere mio nipote - mi dicevo – No, non posso!"
Ma non ho resistito a lungo e l'altro giorno, all'ennesima doccia insieme, guardandogli l'uccello e fantasticando, mi sono eccitato ed il mio cazzo è diventato un obelisco di granito. Ero imbarazzatissimo, non sapevo cosa fare. Andrea me lo ha guardato e per tutta risposta se l'è fatto rizzare e ha iniziato a farsi una sega. Mi ha poi detto: " Mi fai sentire se il tuo cazzo è più duro del mio?" "Fai pure", ho risposto. Me lo ha preso in mano e lo ha toccato poi ha iniziato una parvenza di sega, conclusasi subito. A mia volta
però ho cominciato a segarlo e andavo su e giù, sempre più freneticamente ed il mio uccello pulsava dalla voglia ma lui nulla ed io seguitavo a segarlo e gli chiedevo se a lui piacesse. Lui mi ha risposto di sì. Per me era una tortura che lui non contraccambiasse e con una mano facevo una sega a lui e con l'altra per me. Ad un certo punto lui mi ha detto: "Lascia, faccio io"; ed ha cominciato a segarmi. Ero nell'oblio più completo, ma ero ancora imbarazzato e soprattutto incredulo a ciò che stava succedendo. Le mie fantasie stavano
diventando realtà. Gli ho chiesto se lo avesse mai fatto con un amico o qualcuno dello stesso
sesso, mi ha risposto di no. Allora l'ho buttata sullo scherzo dicendoli che se avesse voluto potevo succhiarglielo. Lui ha annuito ed io ho ingoiato in un sol colpo il suo uccello bello grosso. Ho assaporato molto bene quella primizia passando la mia lingua sul frenulo, intrattenendomi sul prepuzio e affondandolo
in gola fino alle palle. Lui mugolava di piacere e continuava a farmi una sega ma con più vigore. I miei freni inibitori si erano guastati per sempre e così gli ho messo un dito in culo, spingendo piano piano. Che bello, era stretto, stretto, vergine vergine, mmmmmmmmmhhhhhhhhhhh che voglia di mettergli il mio
cazzo dentro, ma non ho avuto il coraggio di farlo. Lui intanto mugolava e mugolava e si dimenava per il piacere del dito in culo. Io sono venuto e lui nella mia bocca ed io ho ingoiato tutta quella dolcissima ambrosia ripulendogli il cazzo fino all'ultima goccia succhiando con tanta forza nella speranza che
nell'uretra ci fosse ancora qualche residuo.
Mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto: "La prossima volta voglio fare di più!" Io ero al massimo della contentezza. Poi lui mi ha strizzato l'occhio e mi ha detto: "Scherzo, a me con gli uomini non piace..." Ed
infilandosi l'accappatoio è uscito dalla doccia lasciandomi lì con il sapore dei suoi più intimi umori ancora in bocca.
Poi è iniziata l’estate e sia lui sia io siamo andati in ferie, quindi non ci siamo più incontrati. In agosto, al rientro, ci siamo sentiti per telefono e abbiamo organizzato per vederci per passare la notte insieme. Ho iniziato a spogliarlo: prima la maglietta, l'ho presa dal basso con i denti e mentre la tiravo su leccavo e baciavo quel suo ventre e poi il suo torace, glabro, soffermandomi sui suoi capezzoli che sono diventati turgidissimi, ho leccato ben bene il suo collo e dietro le orecchie affondando poi la mia lingua nella
sua bocca. All'inizio ha ricambiato quel bacio e le nostre lingue si sono incontrate ed hanno giocato per un po' ma poi lui mi ha detto: "Ma io voglio baciare una donna e non un uomo..." "Che differenza fa – ho aggiunto io – nessuna differenza, è bello lo stesso", ma visto che lui si era ritirato, ho preferito cambiare zona di attenzione così sono sceso velocemente verso il suo ombelico e poi ho afferrato con i denti la stoffa dei suoi pantaloncini, non mancando di dedicare qualche "morsetto" al rigonfio pulsante che stava sotto,
poi lui mi ha fermato, si è sfilato i pantaloncini e gli slip in tutta fretta e prendendomi la mano, me l'ha messa sul suo cazzo che subito è diventato ancora più duro. Ancora una volta, sono scivolato sul suo bel corpo annusandolo e leccandolo tutto per poi ingoiare il suo cazzo. Ho cominciato a spompinarlo, a
leccarglielo, a succhiare la sua cappella come se volessi tirare fuori io tutta la sua sborra, prima che venisse. La cosa è durata all'incirca una decina di minuti, perché quando sentivo che il suo cazzo cominciava a pulsare per venire, smettevo di succhiarlo e lo torturavo con la lingua sulla cappella, poi
ricominciavo mordicchiandolo lungo l'asta e poi ingoiando le sue palle e succhiandole fino a procurarli: "dolore – mi ha detto – ma continua che mi piace!" Così ancora con il suo cazzo in mano mentre lo menavo velocemente e poi piano piano, stringendo e allentando la presa, continuavo a leccargli le palle. Sono scivolato con la lingua in quella zona che sta tra il buchetto e le palle e l'ho slinguato e lui gemeva e senza dargli tregua, accorgendomi che stava per venire, gli ho preso il cazzo in bocca spompinandolo ancora un po'. Poi, finalmente l'ho lasciato venire ed ho inghiottito quella sua squisita crema calda (mmmmmmmmmmhhhhhhhhh!!!!!!! Ce l'ho duro a quell'idea). Poi ci siamo addormentati uno a fianco dell'altro, io con il sapore delizioso della sua giovane sborra ancora in bocca!
Alle tre di notte mi sono svegliato perché sentivo qualcosa di duro che mi premeva contro una coscia, mi sono accorto che era il suo cazzo; Andrea si era messo disteso su un fianco accanto a me e con l'altra gamba aveva cinto le mie cosce. Facendo finta di dormire, mi sono girato leggermente ed ho appoggiato la
mia mano tenendola semi chiusa sul suo cazzo. Non ero sicuro che dormisse ed avevo tutta l'intenzione di verificarlo. Infatti dopo pochi secondi che nella notte sembrano un'eternità, ecco che lui ha iniziato a muoversi facendo in modo di strusciare il suo cazzo nella mia mano. Una sorta di sega! Allora, senza dir
nulla ho stretto la mia mano ed ho cominciato a muoverla piano piano. Andrea
mi ha detto: "Allora non stai dormendo" ed io: "No, non sto dormendo". Gli ho chiesto di sfilarsi gli slip ed io ho fatto altrettanto. Siamo rimasti nudi. Io avevo il cazzo duro che mi scoppiava, gli ho chiesto di farmi una sega e così ha iniziato il suo movimento. A me sembrava di essere in paradiso, visto che fino a poco prima lui non aveva ricambiato più di tanto. Poi mi sono girato per fare un 69. mentre io gli avevo già ingoiato il cazzo e lo stavo gustando tra un suo fremere e l'altro ed un pulsare e l'altro di quel bel pezzo di carne, ho indirizzato il mio cazzo verso la sua bocca,: le sue labbra si sono schiuse ed io ho affondato la mia asta nella sua calda bocca.
Ero al massimo dell'eccitazione e stavo quasi per venirgli in bocca, quando lui si è ritratto: "Non mi piace prenderlo in bocca..." "Pazienza - mi sono detto - il ragazzo è giovane ed ha bisogno di tempo, per ora mi accontento di ciò che mi da lui" e così ho ripreso a dedicarmi al suo cazzo con più intensità, e succhiavo e leccavo ed il mio cazzo era sempre più duro e pulsante, morivo dalla voglia di venire.
Avevo le palle che mi andavano a fuoco tanta era la voglia di venire. Al che gli ho detto: "Se proprio non vuoi prenderlo in bocca, allora continua a farmi una sega, mi accontento di quello, anche se sei un po' egoista. Ti piace godere solo a te?!"
Così ha preso in mano il mio cazzo e stringendolo con una foga vogliosa, ha iniziato a menarmelo prima forte, molto rapidamente, poi più piano, con dolcezza. Aveva imparato qualcosa da me quel porcellino! Io intanto continuavo a succhiare e lui gemeva sotto i colpi potenti della mia lingua, ed anch'io mugolavo di piacere mentre mi faceva impazzire con quella sua mano calda che stringeva ed allentava la presa, con le sue dita che sfioravano e pizzicavano il mio glande. Così, mugola lui, mugola io, il suo cazzo ha cominciato a
pulsare freneticamente. Ma magia di una sega fatta bene, anche il mio cazzo ha iniziato a pulsare freneticamente (per la verità non ha mai smesso) e siamo venuti: lui nella mia bocca ha svuotato tutto il contenuto dei suoi coglioni, ed era tanto, io ho schizzato la sua faccia ed ho riempito la sua mano. "Mmmh,
è dolce! Credevo facesse schifo!", mi ha detto. Sono letteralmente rimasto senza fiato. "Non ho dubbi, cresce bene il ragazzo. – ho pensato – Forse la prossima volta riesco a farmi fare un pompino!
C’è stata poi una nuova occasione ma… è andata diversamente!
Proprio il giorno del primo dell’anno, al pomeriggio tardi, ho riaccompagnato mia madre a casa a Firenze. Al ritorno mi sono incontrato con Andrea, avevo fissato sotto casa sua ovviamente per portarlo a casa mia.
Già per strada, si è rivolto a me dicendomi: "Mmmmmmmmhhhhhh, ho voglia di farmi una sega, è da ieri che non me ne faccio ed ora avrei proprio voglia" e di tutta risposta ha iniziato a toccarsi il cazzo attraverso i pantaloni. Mi provocava e mi eccitava, ma ero in autostrada e non potevo fare molto. "Fammi sentire" ho detto e gli ho appoggiato una mano sul gonfio dei pantaloni, e che gonfio…! Nel frattempo continuava a toccarsi ed ammiccare. Si è tirato giù la cerniera dei pantaloni ed ha fatto fare capolino dall’elastico dei suoi slip, alla sua succosa cappella. Se la sfregava con le dita e la pizzicava con le
unghie ed io avevo un cazzo gonfio da scoppiare, ma non potevo farci nulla:
dovevo guidare per andare a casa mia dove finalmente avrei goduto di quel bel
pezzo di carne.
Per strada, Andrea ha cominciato a dirmi che gli sarebbe piaciuto subire “da una donna” ha detto. Ma si vedeva che non aspettava altro.
Arrivati a casa, ho chiesto conferma: "Allora hai detto che vuoi subire?"
"Sì".
Non me lo sono lasciato dire due volte. L'ho fatto spogliare, mi sono spogliato e poi gli ho bendato gli occhi e gli ho proposto di essere legato mani e piedi. Poi gli ho detto: "Fidati, faccio io tu rimani fermo per quanto
ti è possibile". Ho iniziato a sfregare il mio corpo nudo sul suo e con la mia lingua ho iniziato a "trapanargli" le orecchie, gli ho leccato e baciato il collo, poi ho provato ad affondare la mia lingua nella sua bocca e finalmente ci siamo baciati ed a lungo. La sua lingua saettava nella mia bocca e la mia giocava a rincorrerla. Ci siamo baciati e ribaciati e poi ancora. Poi, sentendo premere un'asta pulsante sotto la mia pancia, scendendo con la mia lingua e badando bene a non lasciare neppure un centimetro della sua pelle inesplorato, mi sono dedicato al suo cazzo, bellissimo, durissimo e voglioso di attenzioni.
Lui era ancora bendato e così ho preso coraggio, mi sono spalmato le mani di olio profumato alle mandorle, l’ho versato un po’ sul suo corpo ed ho iniziato a massaggiarlo: con le mani, con il mio corpo e… con la mia lingua. Poi ho iniziato a massaggiargli l'uccello, le palle ed il tratto tra le palle ed il buco del culo. Altrettanto ho fatto con la mia lingua: saettavo su e giù per quell’asta pulsante, mi dedicavo ai suoi coglioni e mordicchiavo quella parte tra il buco del culo e le palle. Poi ho affondato la mia lingua nel suo buchetto. “Mmmmhhhhhhhhhhh che sensazione piacevole – mi ha detto – mi piace tantissimo”. L’ho “suppliziato” un po’ con la lingua poi l’ho sostituita prima con l’indice della mia mano poi con il medio mentre lui gemeva e si muoveva, poi piano piano, li ho infilati tutti e due e lui ha cacciato un urlo di dolore e piacere. “Uhhaaaahiaahhhhhhhh ora voglioooooaaaaaaaaahhhhhhhh….” Ma le sue parole si sono perse in un gemito. “Come hai detto?” gli ho chiesto, “Voglio scopare, voglio provare a mettertelo dietro”. Io ero eccitatissimo, aspettavo da tanto quel momento, ma volevo farlo un po’ soffrire, lasciarlo lì con il cazzo ritto e due dita che gli frugavano le sue più intime cavità. Poi la mia voglia ha prevalso: ho cominciato a succhiare la sua cappella ed il suo cazzo che era durissimo. La sua cappella brillava e sapeva profumo, ho continuato a
massaggiarlo badando bene d aggiungere altro olio, in modo da lubrificarlo ancora di più. Lui gemeva dal piacere, mi diceva: "Che bellooooooo!" Ed allora, sentendo quell'asta di carne dura come il marmo nelle mie mani, lui bendato e inebriato di piacere, io eccitato a 1000, mi sono unto il buco del culo e mi sono seduto sopra di lui.
Con cautela ho iniziato ad infilarmi quel cazzo, non volevo fargli male e non volevo sentire male, era la prima volta anche per me anche se avevo sempre letto molto sull’argomento. La sua cappella stava aprendomi piano piano ed io scendevo lentamente guardando le smorfie di piacere intenso che gli facevo provare. Vedevo che si mordeva le labbra e contraeva gli addominali, poi si lasciava andare e ricominciava a contrarre gli addominali. Finalmente, ma volutamente lento, la cappella del suo cazzo si era aperta il varco e quindi mi
sono lasciato andare giù veloce: “Ooooooooohhhhhhhhhhhmmmmhhhhhhhhhhhhhh che goduriaaaaahhhhhhhh” ho esclamato quando ho sentito il suo cazzo entrarmi con forza ed arrivarmi in profondità! Allo stesso tempo lui ha tratto un sospiro di piacere e si è lasciato andare a gemiti uno dietro gli altri: “Ohhhh sììììììì, non avevo mai scopato così beneeeeeeee, ohhhhhhhh, mi piace scopare un
uomooooooo non lo avevo mai fattooooooooo….”
Io conducevo il gioco muovendomi su e giù e spostandomi da destra a sinistra, all'inizio velocemente, poi ho rallentato molto e salivo e scendevo, e salivo e scendevo: "Ti piace?" gli ho chiesto. "Mmmmhhhhh, tant…iss…imoooooooo" ha detto lui. Io, come potete immaginare ero alle stelle e lui pure ed era talmente
eccitato che non riusciva a parlare, ma in compenso mi stava facendo una sega come non mai altre volte. Ed io continuavo il lento su e giù per gustarmi in pieno quel giovane cazzo che mi stava riempiendo. È venuto, insieme a me, lui dentro di me, pulsando a scoppiare ed io sono esploso, schizzandolo fino alla
faccia… Lui ha tirato fuori la lingua e ha leccato il mio sperma poi ci siamo baciati. Siamo rimasti lì sul letto accarezzandoci dolcemente e baciandoci le labbra, il collo, le mani. Poi Andrea si è avvicinato con le labbra al mio orecchio e mentre me lo baciava mi ha sussurrato: “Mi è piaciuto tantissimo, quando possiamo rifare qualcosa?" ed io: " Quando vuoi. Se ci fosse stato tempo potevamo già ricominciare!"
L'occasione si è ripresentata poche fine settimana dopo: siamo andati a casa mia dove una volta lasciata l’auto in garage (che comunica con casa) abbiamo cominciato a baciarci mentre scendevamo di macchina. Poi sono volate via le scarpe: le sue e le mie, i calzini. Gli ho tolto la maglia mentre lo leccavo e
lo baciavo sul collo, gli ho sbottonato la camicia e via per le scale che portano su in casa. A metà scala Andrea mi ha afferrato per i fianchi e mi ha tolto maglia e camicia insieme. Io gli ho sbottonato i pantaloni e slacciato la cintura, lui ha fatto altrettanto con me. Io avevo già il cazzo duro, ma anche lui non scherzava e si vedeva bene attraverso gli slip. Nel frattempo eravamo giunti in camera. Ci siamo fiondati sul letto e abbracciandoci le nostre lingue hanno cominciato a saettare dalla bocca al collo, alle orecchie, poi di nuovo
alla bocca. Poi io sono sceso piano piano; ho iniziato a baciargli i capezzoli mentre lui mi accarezzava la testa e me la spingeva giù verso il suo ventre.
Sono sceso e risalito più volte lungo il suo torace. Ho affondato la mia lingua nel suo ombelico mentre con una mano sfilavo il mio perizoma (da uomo) ed i suoi slip. E a quel punto ho preso a baciarlo intorno al cazzo ma facevo finta di non curarmene e lo sentivo duro e pulsante sotto la mia guancia. A quel punto lui,
quasi con un gesto di rabbia, mi ha tenuto ferma la testa e mi ha detto: “Ingoialo!” E così ho fatto. L’ho preso tutto e succhiando l’ho spinto giù nella mia gola fino a che le mie labbra non hanno toccato la base del suo
cazzo: enorme, fantastico. Non riuscivo a respirare perché mi impediva il passaggio dell’aria. Poi mi sono tolto da quella posizione, l’ho fatto mettere “alla pecorina” e ho cominciato a leccarlo in mezzo ai glutei e con la lingua roteavo intorno al suo buchetto e poi dentro e la spingevo il più possibile come fosse un piccolo cazzo!
Lui mugolava e mugolava e si muoveva per avere maggior piacere e con le manicercava di allargare il più possibile quel suo buchetto stretto. Ho preso il tubetto di lubrificante l’ho cosparso sulle dita della mia mano sinistra e ho iniziato piano piano a penetrarlo con il dito medio. Buchetto stretto e pulsante! Ho iniziato a stantuffare il mio dito su e giù lentamente e poi velocemente, poi lo roteavo e lo spingevo. Lo toglievo e lo rimettevo e lui intanto dava il ritmo con i suoi fianchi e mugolava. Ho continuato così per qualche minuto poi oltre al medio ho inserito anche l’anulare. Volevo allargargli il buco del culo piano piano, volevo che imparasse a rilassarsi e a godere allo stesso tempo. Mi sono insinuato sotto di lui in un 69. Lui mi ha
preso il cazzo in bocca e ha cominciato a succhiarmelo con avidità, lo mordeva e lo succhiava, mi dava dolore ma era dolore e piacere. Io intanto ho cominciato a succhiare il suo di cazzo che aveva voglia di esplodere, come del resto il mio, e nel mentre lo succhiavo e lo scopavo con le dita, ho aggiunto anche il terzo dito strappandoli un gemito misto a urlo non so se per il dolore o il piacere. Quando ho sentito che stavo per venire sotto i colpi potenti della sua lingua e delle sue labbra, mi sono tolto da sotto, ho tolto le dita
dal suo buco del culo, mi sono lubrificato il cazzo e ho fatto mettere Andrea a pancia in aria. Gli ho preso le gambe e l’ho messe sulle mie spalle, poi ho appoggiato il mio cazzo al suo buco del culo e dicendogli di spingere come fosse in bagno, ho iniziato a penetrarlo piano piano. Era vergine (nel culo) e non volevo procurargli dolore ma solo piacere. Ho spinto piano piano. A un certo punto lui mi ha detto: “fermati mi fai male…” “Lo tolgo” ho aggiunto io. “No…lascialo così che mi sta passando” Ho aspettato un po’ ho approfittato per mettere altro lubrificante sul mio cazzo. Ho iniziato poi a spingere di nuovo e così la mia cappella si è fatta strada. Finalmente sono entrato in lui. Ho iniziato a muovermi piano perché lui all’inizio era teso per paura del dolore, l’ho baciato per rassicurarlo sussurrandogli: “Non aver paura, rilassati e
vedrai che tra poco avrai godimento” Così è stato, non solo io lo stantuffavo, ma lui seguiva il mio ritmo in modo da sentirlo ancora più dentro. Avevo il cazzo che mi scoppiava volevo venire non ce la facevo più; lui molto probabilmente se n’è accorto e ha iniziato a muoversi più velocemente ed io con lui. Con un lungo gemito sono venuto. Uno, due, tre fiotti di sperma hanno invaso il suo buco del culo. Ho continuato a scoparlo fino a quando il mio cazzo non si stava ammosciando. L’ho tolto e mi sono buttato a capofitto sul
suo cazzo che aveva voglia di venire. Infatti sono bastati due o tre affondib nella mia bocca ed ecco che tutto il suo seme caldo si è riversato nella mia bocca accogliente. L’ho inghiottito e poi baciandoci ci siamo addormentati l'uno nelle braccia dell’altro.

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