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Una nuova vita 3 – Io e Marco


di vogliagay
26.09.2014    |    8.848    |    2 9.6
"Io mi stendo di fianco a lui e prendo in mano il suo cazzo svettante, cominciando a segarlo..."
Suonano alla porta. Guardo l'orologio, le 22.30. "Chi cavolo è a quest'ora??", penso infastidito. Mi avvicino alla porta, avvicino l'occhio allo spioncino e vedo il faccione di Marco. "Marco? A quest'ora?", continuo a pensare.
Apro la porta e mi si palesa davanti il mio amico con una faccia devastata. "Marco, ma è tutto ok? Cos'hai?", chiedo preoccupato.
"Ho appena litigato furiosamente con Monica, abbiamo urlato come i pazzi, ce ne siamo dette di tutti i colori, non era mai successo!". A stento trattiene le lacrime.
"Oh cazzo, ma cosa è successo???", chiedo di rimando allarmato.
"Non va, Giò. Non va!".
"In che senso non va?", domando sorpreso, "State insieme da 5 anni, prima del matrimonio avete convissuto per qualche mese, ora siete sposati da solo 3 mesi e mi dici che non va?".
"Non so che dirti, Giò! Continuiamo a litigare, c'è freddezza, non c'è trasporto… Neanche da quel punto di vista! Sono tre settimane che non facciamo sesso. E ogni volta che ci provo lei si rifiuta! Non capisco perché!".
Sono incredulo. "Ma scusa, hai provato a parlarle? Le hai chiesto spiegazioni? Ma poi, è stato un cambiamento repentino o graduale? Non è possibile che cambi da un giorno all'altro. Poi lei ti ama Marco, cazzo!!!".
"Certo che ho provato a chiederle spiegazioni, ma ogni volta che ci provo lei si incazza e cominciamo a litigare! Stasera sembrava una serata normale, eravamo sul divano a guardare la tv, a un certo punto ho iniziato ad accarezzarla, ho tentato l'approccio, lei si è infastidita, ha sbuffato e abbiamo litigato! Mi ha detto che penso solo a quello. Ma cazzo, è mia moglie! Ho voglia di fare l'amore con lei, siamo appena sposati!".
Stento a credere a quello che Marco mi sta raccontando, mi sembra impossibile che Monica si comporti in questo modo.
"Credo che abbia un altro", sentenzia Marco.
"Ma che cazzo dici??? Siete sposati da 3 mesi, come cazzo fa ad avere un altro? Non ti avrebbe sposato, scusa!", ribatto deciso io. "Secondo me dovresti pazientare un po', lasciarla in pace. Magari è un periodo così, non si è abituata al cambiamento. È vero che convivevate già, ma soltanto il pensiero di essere sposata adesso può averla messa in crisi", provo a ipotizzare.
"Non lo so, davvero", risponde Marco a capo chino. È sconsolato.
"Ti posso chiedere un favore, Giò?".
"Dimmi!"
"Non me la sento proprio di tornare a casa, sono devastato e incazzato nero! Non mi va di tornare a casa con quell'atmosfera. Mi terresti a dormire qui da te per stanotte? Me ne sto qui sul divano", fa Marco.
"Non c'è problema amico", rispondo io. "Gli amici servono per questo. E non dormirai sul divano, il mio lettone è grande per entrambi!".
Mi guarda e mi sorride.
"Grazie Giò!". E si lancia in un abbraccio.
Cerco di continuare a sapere qualcosa di più della situazione, ma dalle sue risposte intuisco che non ha voglia di parlare, quindi desisto e continuiamo a guardare tranquilli la tv in soggiorno. Intorno alle 23.30 gli do una pacca sulla coscia e gli dico: "Comincia a essere tardino, che ne dici se andiamo a nanna?".
"Sì sì, figurati! Anzi, scusami, magari senza di me a quest'ora saresti già a letto!".
"Ma no, non c'è problema, di solito vado a letto alle undici e mezza, mezzanotte, tutto nella norma".
"Ok! Ascolta, posso chiederti un altro favore? Posso farmi prima una doccia? E mi presteresti un boxer per favore? Non ho qui nulla!".
"Per la doccia no problem, ci mancherebbe, sai dov'è! Ti prendo un telo per asciugarti. Per i boxer non so, siamo sicuri che il tuo pisello ci stia nei miei boxer?", e gli lancio un occhiolino.
Lui si mette a ridere e mi dice: "Che cretino che sei! Non è niente di esagerato, è normalissimo!!!".
"Mah, non direi proprio! Comunque lascia solo che mi lavi i denti e poi il bagno è tutto tuo!".
"Vabeh, posso anche cominciare in tua presenza, tanto non c'è nulla che tu non abbia già visto!", e stavolta è lui a strizzarmi l'occhio.
Sto cominciando a eccitarmi, sento delle fitte all'altezza del pisello, che sta diventando barzotto. Devo assolutamente pensare ad altro. Andiamo in bagno, apro lo sportello del mobile e tiro fuori un telo. Marco intanto si toglie la maglietta, lasciando a nudo il suo bel petto un po' peloso. Io comincio a lavarmi i denti, cerco di pensare ad altro ma lo specchio davanti a me è un richiamo troppo forte. Alzo lo sguardo e vedo che è già rimasto in boxer. Comincia ad abbassarli con naturalezza e il suo pisello mollemente adagiato ai testicoli fa la sua comparsa. È un colpo al cuore, i piselli flaccidi, quelli già belli lunghi che pendono a destra e a sinistra durante la camminata mi fanno letteralmente uscire di testa. E il pisello di Marco è davvero stupendo! Il mio amico del tutto inconsciamente mi sta facendo eccitare di brutto. Intanto si infila nel box doccia e io posso finalmente rilassarmi un po', anche se non troppo. Finisco di lavarmi i denti e mi dirigo in camera. Mi tolgo tutto, rimanendo solo con addosso i boxer, e mi infilo sotto il lenzuolo. Guardo il soffitto, pensando alla situazione in cui mi ritrovo inaspettatamente e mi dico che devo rimanere tranquillo. Marco ha già i cazzi suoi e non è proprio il caso di pensare a certe cose! Il mio cazzo però non è della stessa opinione. Stando supino vedo che punta verso l'alto, alzando il lenzuolo. Non posso farmi vedere in queste condizioni da Marco, quindi decido di sdraiarmi su un fianco. Questione di secondi e il mio amico esce dal bagno. È una visione paradisiaca: i riccioli bagnati che cadono sulla sua fronte sono la ciliegina sulla torta a un vero e proprio capolavoro. Oh cazzo!!!! Cerco di mantenere la calma, anche e soprattutto quando si infila nel letto e sento il suo corpo a poca distanza dal mio.
"Oh che bello! Ci voleva proprio questa doccia! Sto decisamente meglio!", esclama Marco. Effettivamente la doccia deve aver prodotto degli effetti positivi anche sul suo umore, visto che ora appare indubbiamente più tranquillo e rilassato, tanto che si lancia anche in qualche battuta e in qualche risata.
"Beh, buonanotte allora!", lo saluto.
"Buonanotte a te, Giò!".
Spengo l'abat-jour e mi giro sul fianco per prendere sonno. Non sono però tranquillo, mi giro e mi rigiro alla ricerca della giusta posizione.
"Non riesci a dormire?", mi chiede Marco.
"No, non so perché!", rispondo sbuffando.
Dopo qualche secondo sento il suo corpo aderire al mio e le sue braccia cingermi il petto. Più sotto sento movimento. Si avvicina anche col viso, comincia a respirarmi nell'orecchio e mi sussurra: "Grazie Giò", cominciando a leccarmi delicatamente il lobo.
"Che fai Marco!?!", protesto io. Cerco di divincolarmi, ma la sua presa è forte e col passare dei secondi la mia resistenza si fa sempre meno decisa.
Incoraggiato dalla mia arrendevolezza comincia a muovere il bacino contro il mio culo, facendomi sentire distintamente il batacchio durissimo tra le sue gambe.
"No Marco, dai, che fai? Non dobbiamo!", riprovo a protestare. "Sei sposato!", concludo, sperando che quest'ultima affermazione possa convincerlo a desistere.
Ma nulla, continua imperterrito a strusciarsi contro di me. "Ti prego Giò, sono tre settimane che non faccio nulla, sto impazzendo dalla voglia! Fammi godere del tuo corpo, ti scongiuro! Lo so che lo vuoi anche tu!".
Nel frattempo le sue mani esplorano il mio corpo: torace, addominali, il pacco, finché una mano si intrufola nei miei boxer andando a stuzzicare il mio buchino. È inutile, sono in suo potere. "Oddio Marco, sìììì! Continua ti prego!".
In un battibaleno abbassa entrambi i boxer e prende a strusciare il suo cazzone tra le mie chiappe, andando a lambire il buco. È talmente eccitato che è tutto bagnato di precum. "Dio quanto ti voglio, Giò! Preparati che ti inculo!", mi sussurra voglioso all'orecchio.
Si riempie una mano di saliva, bagna abbondantemente il mio buco, poi il suo cazzo e comincia a premere per entrare. La lubrificazione e la mia voglia fanno sì che il buco sia ben pronto, quindi riesce a entrare senza alcuna fatica, seppur lentamente. È fantastico, impazzisco di piacere. Sento il suo palo che conquista il mio culo centimetro dopo centimetro, fino a piantarsi interamente. È una sensazione meravigliosa, mi sento pieno di forza maschia. Mi tiene fermo per i fianchi e spinge ancora con tutta la forza che ha, come volesse far entrare altro cazzo che in realtà non c'è. "Oh cazzoooooo!", urlo sofferente, in quanto la forte pressione alla fine del mio retto mi provoca un dolore non indifferente. Incredibile a dirsi però, il piacere psicologico di essere posseduto mi fa resistere e desistere dal chiedergli di smettere. Soffro e godo nello stesso momento!
Dopo qualche secondo comunque comincia a uscire. Lo toglie tutto, per poi infilarlo tutto di nuovo. Una decina di affondi lenti ma intensi. Quindi esce, si allontana da me e accende la luce. "Voglio vederti mentre ti scopo, voglio vederti godere!".
Mi prende le gambe, appoggia le mie caviglie sulle sue spalle e punta il suo glande verso il mio buco. Spinge con tutta la forza che ha e io urlo di piacere. È talmente grande il mio godimento che lo afferro per le chiappe e lo tengo piantato dentro di me, lui però dopo qualche secondo fa forza e comincia a muoversi deciso. A un certo punto mi mette le mani al collo, mi guarda con un'espressione che mi fa quasi paura e comincia a scoparmi furiosamente, con tutta la forza che ha.
"Ahhhhhh, cazzo cazzo cazzoooooo! Aiuto! Dio che bello, sbattimi così, forza! Continua!".
La camera è invasa dalle mie urla e dal rumore dei colpi del suo bacino contro le mie chiappe. Non ho un attimo di tregua, mi stantuffa ad un ritmo forsennato. Godo talmente tanto che smetto anche di urlare, sono quasi in trance. Lo guardo in estasi, rantolando, e con gli occhi gli chiedo di non smettere di scoparmi. Il mio culo comincia a secernere umori, così che il suo cazzo continua il suo lavoro senza problemi. Dopo un paio di minuti Marco è però stremato, quindi esce da me e si sdraia supino, cominciando a respirare profondamente per recuperare ossigeno. Io mi stendo di fianco a lui e prendo in mano il suo cazzo svettante, cominciando a segarlo. Sto per scavalcarlo in modo da sedermici sopra, quando Marco mi ferma e mi dice: "No Giò, aspetta un attimo, vieni sopra, dammi da leccare il tuo culo!".
Io lo guardo dubbioso, visto che immagino in che condizioni sia il mio buco, ma lui mi sorride, facendomi capire che è proprio quello che vuole. Quindi mi alzo, arrivo all'altezza del suo viso e mi abbasso, sentendo il mio buco aprirsi. Un attimo dopo sento la sua lingua stuzzicare la mia rosellina, sensibilissima dopo il trattamento ricevuto. Mugolo di piacere, esprimo il mio gradimento e torno praticamente a urlare quando prende la rosellina tra le labbra e comincia a succhiare. Mi fa letteralmente un succhiotto al buco del culo. Mi contorco come un ossesso e sento che il mio culo produce altri umori che Marco ingoia beato. È ingrifato come non mai, sento che grugnisce e mi rendo conto che il suo cazzo comincia a rimbalzargli sugli addominali, da quanto è duro.
Improvvisamente mi alza di peso, mi mette a pecorina con la testa appoggiata al materasso e mi allarga le gambe.
"Non ce la faccio più, preparati perché questa scopata te la ricorderai per parecchio tempo!".
Un affondo violentissimo ed è completamente dentro di me e comincia a stantuffarmi. Il dolore e il piacere sono talmente intensi che tiro su la testa e comincio a muovermi, ma lui mi afferra e mi rimette giù, tenendomi poi fermo con un piede sulla faccia. È un animale, mi scopa rabbiosamente, forse vuole sfogare l'incazzatura con Monica su di me.
Io sono in estasi, emetto un unico e ininterrotto lamento, poi quando Marco mi assesta due colpi ancora più violenti urlo: "Oh sìììììììì! Dio mio, ma come fa Monica a non volere il tuo cazzone stupendo???? Se io fossi in lei mi farei scopare tutti i giorni, in continuazione!".
Il mio complimento lo galvanizza, perché comincia a muoversi più velocemente finché ad un certo punto si ferma di botto, rimanendo piantato nel mio culo. Sento il suo cazzo pulsare e un fiume caldo riempirmi le viscere. "Prendi Giò, prendi la mia sborra! Tutta, ti riempio di sborra!", mi urla Marco.
Io comincio a smanettarmi furiosamente il cazzo e dopo qualche secondo schizzo anch'io il mio carico di sborra sulle lenzuola.
Marco esce, mi gira supino, si sdraia su di me e mi ficca la lingua in bocca, limonandomi in maniera molto appassionata.
Poi si stacca, si stende di fianco a me e accarezzandomi il petto mi sussurra: "Grazie Giò...". Noto però che il suo sguardo è vuoto.
Spengo di nuovo l'abat-jour e senza accorgercene ci addormentiamo.
La mattina alle 7 suona la sveglia. Marco si alza praticamente subito e si dirige immediatamente in bagno. Io lo guardo, focalizzando la mia attenzione sul pendaglio in mezzo alle gambe. Il cazzo mi va in tiro all'istante.
Dopo 10 minuti sono anch'io in bagno e mi preparo per recarmi al lavoro e alle 7.45 siamo entrambi sulla soglia di casa.
"Grazie di tutto Giò!", e mi stampa un bacio delicato sulle labbra. Sono sorpreso.
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Sono le 8, sono in macchina e sono quasi arrivato al lavoro. Squilla il cellulare, è Enrico. "Ciao Enrico, come va?".
"Bene grazie. Ascolta, volevo chiederti: hai per caso visto o sentito Marco? Ieri sera ha litigato con Monica, è uscito di casa ma non è rientrato, ha passato la notte fuori!".
"Tranquillo Henry, è venuto da me, ha dormito a casa mia e ora è andato al lavoro".
"Bene, meno male, stamattina alle 7 Monica ha chiamato Valeria in lacrime dicendole che appunto avevano litigato di brutto e non era tornato a casa. Era disperata, dice che le cose tra loro vanno male e lei è convinta che lui abbia un'altra perché sono tre settimane che non fanno l'amore perché lui non vuole".
Sono incredulo. "Ma davvero? Ne sei sicuro?".
"Sì, perché?", mi chiede Enrico.
"Perché Marco a me ha detto l'esatto contrario. Dice che è Monica che non vuole fare sesso... Che cazzo sta succedendo????".
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