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incesto

Dolce papino


di LISAGARL
13.03.2013    |    56.361    |    4 8.9
"Con una mano mi strizza il seno, mi bacia sul collo mordendomi e leccandomi i lobi delle orecchie, più mi sbatte e più mi fa godere, lo incito a scoparmi in..."
Tranquilla di essere sola in casa, mi alzo dal letto, indosso solo slip, tette all’aria, nel nostro condominio il riscaldamento è quasi al massimo previsto dalla legge, dormo coperta dal solo lenzuolo, fa un caldo boia.
Mi dirigo verso la cucina per fare colazione, e sento provenire dalla camera dei miei, dei sospiri, impaurita sul momento resto ad ascoltare, mi avvicino si soppianto e una volta giunta sulla porta resto sorpresa, rimango in silenzio immobile a godermi la scena, mio padre sdraiato, nudo con mano il cazzo che sta segandosi, ha gli occhi chiusi, spesso lo sento mormorare frasi che non riesco a percepire per bene, i capezzoli mi diventano di ferro, la cosina inizia a bagnarsi, ma nello stesso tempo pensavo se papi sia qui anche mia madre debba essere a casa.
Continuai a godermi lo spettacolo, portai la mano dentro lo slip infilandomi un dito diretamente nella fica, quando sentii mormorare il mio nome capii che stava imagginadomi, allora entrai.
- Papi?
- Ciao Lisa
- Ti pare il modo di stare dentro il letto, non dovevi andare con la mamma da zia?
- No, l’accompagnata tua zia Elsa , era libera e voleva fare una sorpresa a sua sorela Marisa , io sono rimasto a dormire, non mi dire che ti dispiace di vedermi in queste condizioni.
- Porco, come potrei dispiacermi
Mi avvicino e le do un bacio sulle labbra, una carezza al pistolone.
- Papi dammi cinque minuti, il tempo di andare in bagno e sono da te.
- Anche dieci, fai con comodo, abbiamo tutta la giornata per noi.
- Grandeeeeeeeeeeeeeee, oggi voglio divertirmi come piace a me, tu sei in forma?
- Devi chiedermelo, non vedi come sta
Mi recai in bagno, non stavo nella pelle, a questa bella giornata non ci stavo proprio sperando, cavolo, possiamo divertirci senza guardare l’orologio.
Feci una doccia veloce, una bella profumata, soliti bisogni fisiologici, e poco più di mezzora, ero pronta per il mio papà.
Tornai in camera, lui sdraiato, nudo con la bella erezione in primo piano, mi avvicinai fissando quel bel palo, una volta arrivata, lo baciai in bocca, lui rispose infilandomi mezzo metro di lingua, s’intrecciavano, spesso la prendeva succhiandomela, iniziai a passargli la mano sul cazzo, lui mi abbracciò palpandomi i seni, arrivarono le prime vampate di fuoco.
Dopo qualche istante incomincia a toccare la fica, trovandola già in un lago era pronta per accogliere quel trofeo.
Mi chinai per prendere in bocca quell’amato e mostruoso cazzo, lui con la sua mano poggiata sulla testa m’incominciava a spingere affinché lo facessi arrivare fino in gola, gli piace tanto quando lo ingoio tutto, mi dice sempre che sono l'unica donna che riesca a farselo entrare tutto in bocca.
Poco dopo ci mettemmo a modo di sessantanove, la sua lingua inizia a esplorare l’interno della mia fica diventata ormai un lago in piena, il cazzo era ormai diventato un pezzo di ferro sotto il lavoro della mia lingua, venni una prima volta inondandogli la faccia di liquidi, poi esclamai.
- Papi, ti voglio dentro,
Questa fu una sorpresa, difatti iniziammo a scopare assumendo una posizione del tutto anomala, si stese di lato e messosi dietro di me, mi alza la gamba e punta il cazzo diritto alla fica, inizia a penetrarmi con foga, Dopo diversi minuti cambiammo posizione, mi fece stendere e prendendomi le gambe sollevandomele m’infilò di colpo tutto il cazzo lasciandosi calare sul mio corpo, ebbi una bella sensazione di piacere, dalla fica grondavo umori a non finire, come un fiume in piena, stavo godendo come una maiala, i suoi colpi ben assestati mi portavano all’apice del piacere, facendomi perdere i sensi, sapeva come muoversi, come prendermi, cambiammo ancora posizione, assecondavo tutto ciò che proponeva, senza fare uscire il cazzo dalla fica, mi ritrovai sopra a condurre il gioco, la mia preferita, mi teneva leggermente alzata, sbattendomi con una velocità inaudita, raggiunsi un altro orgasmo urlando e mugolando come una vacca, ignara che qualcuno nel palazzo potesse sentirmi.
Un orgasmo che solo il cazzo di papi sa donarmi, fattami riprendere propone di mettermi e carponi, classica pecorina, ma con la testa poggiata sul letto e con il bacino alto, comincia a bagnarmi il culetto, era giunto il suo turno, ci speravo, si china avvicinando la bocca, tira fuori la lingua e inizia a passarmela sulla rosellina, in un baleno mi rilasso e sento invadermi da quest’ultima, entra ed esce. Avvicina la mano, introducendo direttamente due dita, inizia a incularmi, quando sento poggiare il cazzo ho un brivido di freddo, come se fosse la prima volta che lo prendo in quel posto, me lo infila nella fica come se volesse bagnarlo per bene, difatti tirandolo fuori, me lo passa tra le grandi labbra a modo di raccogliere i più possibili umori, mi punta al centro della rosellina.
Lo sento entrare, lentamente ce lo tutto dentro, lo tira fuori passandomelo ancora sulla fica, poi ritorna alla carica, mette della saliva sul cazzo e me lo da tutto, mi sento piena.
Inizia la vera inculata, dandomi colpi su colpi, deciso a portarmi a un nuovo orgasmo, mi stava sfondando come piace a lui, ero pronta al nuovo orgasmo, mi aiutavo con la mano sgrillettarmi la fica, quando sento un urlo animalesco da parte sua, sentii venirmi dentro, lo sperma mi stava invadendo tutto l’intestino, nonostante tutto continuava a sbattermi, in quel momento venni ebbi l’ennesimo orgasmo, mi scombussolò tutta, svenni, caddi stremata sul letto, cadendo mi sfilai dal cazzo sentii come una liberazione, un vuoto.
Trascorsero un breve tempo, mi ripresi e senza aspettare ancora avvicinai la bocca a quel meraviglio cazzo, pulendolo per bene come piace a me, raccolgo ancora delle gocce di sperma ingoiandole, avvicino la bocca alla sua baciandolo, lui risponde nonostante avessi le labbra sporche di sperma, ci abbracciamo, lasciandoci cadere sul letto, stremati e soddisfatti.
Trascorse circa una mezzora, mi alzo e vado in bagno, sento uscire lo sperma che ho ricevuto nel culetto, mi siedo sul bidet e inizio a fare fuoriuscire tutto il bel liquido che ho dentro, finito, mi do una bella rinfrescata, passando la mano noto che il buchetto ancora non si chiuso del tutto.
Ritorno in camera e non trovo papi, mi sento chiamare dalla cucina, entro lo vedo tutto occupato nel preparare la colazione.
- Lisa, finisci di apparecchiare vado in bagno.
- Certo papi.
Allontanandosi me da un bacio e una pacca sul culetto.
Preparo una bella e abbondante colazione, mangiando ci scambiamo bacini come due veri amanti, una volta finito mi alzo per sparecchiare, entrambi avevamo indossato solo slip, noto che il pistolone non è tornato del tutto a riposo, ma bensì vedo un bel promontorio. Cerco di distrarmi, mettendomi a sparecchiare.
Stavo passando la spugna per asciugare il lavandino quando mi sento prendere una mano tirandomi verso di lui, mi poggia l’altra mano sul culetto e mi bacia profondamente. A quel gesto rispondo stringendomi come una sanguisuga, ci baciamo sento la mano insinuarsi tra le chiappe.
- Hai proprio un bel culetto
Riprende a baciarmi, allungo la mano palpando il pacco, è duro, lo libero e lo prendo in mano lo scappello, iniziando una lenta sega, la colazione ha fatto il suo effetto, ha recuperato subito le forze.
Le lingue si cercano, arriva con la mano alla fica.
- Lisa, sei di nuovo un vulcano pronto a esplodere.
- Papi ti adoro, lo sai che quando sto con te non capisco più nulla, sono venuta già diverse volte prima, ma no mi sento ancora appagata, e mai lo sarò fin quanto avrò in mano il tuo cazzo, credimi.
Lo bacio ancora e poi m’inginocchio, mi passo la cappella sul viso, sulle labbra e con la lingua la picchetto, assaporo quel meraviglioso arnese.
Inizio a leccarlo e pomparlo, me lo faccio arrivare fin dentro la gola per poi farlo uscire passandogli la lingua intorno, con le mani mi strizza i capezzoli, lecco e succhio con avidità quel cazzone, poco dopo mi alzo e le dico.
- Ti voglio dentro papi. Dammelo non resisto più, facciamolo qui in cucina.
Poggio la mano sul lavandino sporgendo in fuori il culetto mi alza una gamba poggiandola sul borgo del top della cucina e da dietro mi punta il cazzone alla fica, tenendolo in mano mi passa il glande tra le grandi labbra facendolo scorrere aventi e indietro, la vagina pulsa di piacere poco dopo inarco ancora il bacino e con un colpo secco mi penetra lancio un piccolo urlo di piacere, inizia un avanti indietro fenomenale.
Con una mano mi strizza il seno, mi bacia sul collo mordendomi e leccandomi i lobi delle orecchie, più mi sbatte e più mi fa godere, lo incito a scoparmi in profondità, sto raggiungendo l’apice del piacere, urlo, raggiungo, mi graffia la schiena dicendomi.
- Sei meravigliosa quando godi Lisa
- Merito tuo papà
Prendendomi sempre da dietro, senza dare cenno di cedimento continuava l’opera di sfiancamento nei miei confronti, dopo un po’ si china con la lingua leccanadomi e gustandosi il culetto e la fica.
- Papi mi fai morire in questo modo, però continua si dai sto venendo ancora.
Gli scaricai in bocca un fiume di umori, lui li bevve tutti.
- Perdonami papi non ho resistito
Si alza e tenendomi sempre in quel modo mi bacia e infilandomi ancora il cazzo nella fica.
Sentii scorrere un dito nel solco anale solleticandomi la rosellina, prese a massaggiarla. Intanto mi sbatteva per bene il cazzo nella fica.
Mi sentii infilare un dito nel buco del desiderio.
- Vai papi, cosa stai aspettando,
Appoggiò il glande all’ingresso e spinse quasi a violarmi, in breve il suo corpo venne a contatto con le chiappe, segno che il cazzo era tutto dentro ben piantato.
Incominciò a incularmi per bene con profonde penetrazioni, spesso mi massaggiava il clito.
Decidiamo di cambiare posizione, mi fa stendere di schiena sul tavolo e tenendomi le gambe alzate, ritorna a incularmi.
Ancora una volta stavo gustandomi quel cazzo nel culetto, godevo una porca stavo godendo ancora, questa posizione, sta comodo a sditalinarmi, mi torturava il clito, facendomi quasi una sega.
- Ti piace gioia Lisa
- Mi piace, altro che mi fai impazzire papi, dai rompimelo tutto è troppo bello sentirsi il culo pieno dal tuo cazzone, spingi, inculami.
- Vuoi che ti venga dentro
- Si papi riempimelo ancora, che poi ci penso io a lui.
Continuava a incularmi e contemporaneamente mi palpava il seno, la fica, poco dopo lo vidi sudare e diventare rosso fuoco, segno che era prossimo all’orgasmo, difatti ancora un paio di colpi ben messi, mi bloccò contro il suo corpo, contemporaneamente sentii invadermi le viscere dalla sua calda sborra.
Nel sentirmi riempire ebbi un nuovo orgasmo, ci baciammo, mi sparò le ultime gocce di sperma e poco dopo lo tirò fuori ancora gocciolante, m’inginocchiai e lo presi in bocca leccandolo e ingoiandolo tutto.
- Lisa sei insuperabile
- Papi sei formidabile, da te vorrei essere sempre inculata.

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