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ECCOMI A CASA 2


di LISAGARL
02.05.2012    |    28.606    |    2 9.2
"- Porta il vassoio per favore, devo passare dal commercialista prima di andare al negozio..."
La mattina mi alzai di buon’ora, andai in cucina indossando una vestaglia, trovai mia madre che preparava la colazione sul vassoio, ancora mi portava il broncio, salutai dandogli un bacio come mio solito, lei ricambiò, la sentii fredda, ancora non mi aveva perdonato o no so cosa.
Lei era già pronta, preparata più del solito, mi chiese se per favore potevo portare la colazione in camera a mio padre, non si era alzato poiché non si sentiva bene, gli girava la testa.
- Porta il vassoio per favore, devo passare dal commercialista prima di andare al negozio.
- Mamma, sono appena le 8,30 e già è aperto l’ufficio?
- No, ma detto che posso passare, andava ad aprire prima per me.
Pensai vuoi vedere che questa si tromba anche il signor Alfredo?
Bell’uomo, alto circa 1,78, fisico da urlo, quarantotto anni ben portati, se riesce a farselo beata lei.
Bussai alla porta chiedendo se potevo, entrai e lui era sveglio.
- Papi, ti ho portato la colazione, mamma sta uscendo, deve passare dal commercialista.
- Cos’hai, mamma ma detto che non ti senti bene.
- Nulla di che, solo un leggero mal di testa
Mi avvicinai all’orecchio e gli sussurrai
- Papi, eri, hai dato troppo, ti ho spremuto troppo.
- Stai attenda a parlare potrebbe entrare, vedi il telefonino ancora sta lì a caricarsi.
Noto che sul display ci sono segnati due messaggi, ho la tentazione di leggerli, proprio in quel momento entra lei quasi in punta di piedi, come se volesse sorprenderci in cosa, non lo so.
- Io vado, ti gira ancora la testa?
- Leggermente ma credo che mi passi
- Comunque se hai bisogno di qualcosa, lei è qui, quindi io vado, da un bacio a mio padre e avvicinandosi a me dice.
- Mentre aspetti che si alza puoi mettere a fare il bucato, finisci di caricare la lavatrice e poi spolvera.
Andai in bagno senza replicare, lei uscì, attesi che partisse con l’auto e chiudersi il cancello, ritornai da papi, lui era seduto stava mangiando il cornetto.
- Papi tutto bene?
- Vieni, ora puoi sederti vicino a me qui dai, lei è uscita vero.
- Sì papi, finisci di mangiareio inizio a spolverare.
- Dai siediti, allungando alla mano prese la mia e m’invitò a sedermi accanto a lui.
- Lisa stamattina sei più carina del solito
- Papi sono sempre io,
- Avvicinati, iniziò a passarmi la mano sulla schiena massaggiandomi braccio testa, con questa vestaglia mi sembri molto porcellino saio, senza aggiungere altro mi diede un bacio diretto in bocca, allargò la vestaglia e mi trovò completamente nuda non indossavo nemmeno lo slip.
- Sei una porcellina, non mi sbagliavo vero
Mi avvicinai di più ma questa volta lo baciai infilandoci tutta la lingua in bocca, iniziai a perlustrare in cerca della sua, s’intrecciarono.
Allungai la mano e come sospettavo lui, era nudo, difatti il suo cazzo al solo tocco svetto diritto, lo segai leggermente ma poi mi chinai a prenderlo in bocca, mi tolsi la vestaglia restando completamente nuda, mentre pompavo, stavo in ginocchio sul letto, lui con la mano da dietro mi perlustrava il culetto, e la fica, spesso infilava le dita, un paio in fica e uno nel culetto.
- Lisa sei già un lago, non sei mai sazia
Non risposi ma continuai a gustarmi in bocca quel bel cazzone, leccavo e succhiavo, non so spiegarmelo ma quando tengo in bocca, il cazzo di papi non capisco più niente, emana un gusto piacevole, adoro leccarlo e pomparlo, me lo infilo tutto in bocca facendomelo arrivare in gola.
Con una mano massaggio le palle, scappello con la bocca e lo sego, ormai è duro peggio del ferro, lui non sta fermo, difatti un dito ben piantato nel culetto mi sta facendo impazzire di piacere, dopo un po’ mi metto a sessantanove, pressandogli la fica sul viso, con la mano massaggiavo le palle tenendo ben imboccato il cazzo, troppo bello.
Lui mi allargo le chiappe e iniziò a leccarmi fica e culetto, la testa era completamente tre le mie chiappe, sentivo entrarmi la lingua, alternando culetto e fica.
Il mio corpo era completamente sdraiato sul suo, da dietro mi stava facendo impazzire, continuavo a leccare e segare quel meraviglioso cazzo, presi a succhiare anche le palle, belle gonfie nonostante ieri era venuto due volte, mi tirai con il corpo indietro mettendogli le tette in faccia, non si fece scappare l’occasione di succhiarmi i capezzoli, intanto continuai a segarlo.
poco dopo tornai di nuovo sul di lui, ma questa volta andai con la fica a strusciarmi sul cazzo, me lo passai un po’ sul clito facendomi impazzire dal piacere, poi lo puntai direttamente sulla fica e con un colpo mi calai infilandomelo completamente dentro.
Mi alzai sfilandomelo e poi me lo rinfilai tutto, in mio corpo venne a contatto con il suo, segno che il cazzo era completamente scomparso dentro di me, passandomi le mani sui glutei mi aiutava a fare su e giù, mi sentivo piena, rimasi leggermente alzata, lui con il bacino prese a sbattermi, il cazzo entrava e usciva come un pistone, ero completamente partita, questa posizione mi fa davvero godere.
Ci baciammo restando sempre in quella posizione, il cazzo me lo sentivo arrivare nella pancia, le lingue s’intrecciavano, lui succhiava a lungo la mia.
Cambiammo posizione ora mi trovavo a pecorina, da dietro mi stava sbattendo per bene, ogni colpo che accusavo era un brivido di piacere, mi dimenavo come un’ossessa, urlavo di piacere.
- Siiiiiiii papi sbattimi sto impazzendo di piacere, fammelo sentire tutto dentro cazzo.
Mi sbatteva sempre più forse accelerando i colpi, ero stremata, cambiammo di nuovo ora ero sdraiata e lui sopra di me a sbattermi ancora, dopo un po’ lui si sdraiò ed io mi misi in ginocchio e tornai a prendere in bocca il cazzo, gustandomi i miei umori, nel frattempo mi massaggiava il culetto, infilandomi due e tre dita.
Dopo un po’ mi misi accovacciata e puntandomi il cazzo al forellino mi lasciai calare lentamente, me lo sentii entrare, aprendomi in due, quando il cazzo era completamente dentro di me, mi sedetti su di lui.
Quando il muscolo anale si era ben adattato al cazzo, iniziai a fare su e giù, il cazzo scompariva dentro di me, mi vedevo allo specchio, e mi eccitavo sempre di più, le gambe non mi reggevano più, cambiammo di nuovo posizione, misi un cuscino sotto la pancia e lui da dietro tornò a incularmi.
Sempre con colpi ben decisi m’infilava tutto il cazzo dentro, orgasmi uno dietro l’’altro mi scombussolavano la mente, mi porto tirandomi a se, ora ero di nuovo a pecorina e lui da dietro a incularmi e spesso usciva dal culetto e m’infilava il cannone nella fica, in questo modo mi portò all’orgasmo finale facendomi urlare di piacere. Ritornai a schiena giù e messami le mani sotto il culetto, mi alzo infilandomi nella fica tutto il cazzo, ero letteralmente stremata, era una vera macina, anche lui era stremato, difatti mi disse.
- Perdonami amore ma i ginocchi mi fanno male, e sdraiato mi disse di finirlo con un bel pompino.
Non me lo feci dire due volte, messami ai suoi piedi, m’infilai in bocca tutto il cazzo leccandolo e gustandomi i diversi sapori, segavo e succhiavo, spesso lo bagnavo con la saliva, con una mano massaggiavo le palle con l’altra mano lo segavo e tenendo la bocca aperta tiravo fuori la lingua passandola sul glande picchettandolo per bene.
Sentii crescere l’orgasmo nella mano, accostai di più la bocca ricevendo direttamente in gola i primi potenti schizzi di sperma, più segavo e più ricevevo quel gustoso succo in gola, quando fu completamente vuoto, lo ripulii per bene, lasciandolo pulito del tutto. Avevo ingoiato tutto, questa fu la mia colazione. Ci baciammo e non poté fare almeno di assaporare anche il suo sperma.
-Lisa sei stata ancora una volta una grande troia mi hai letteralmente spompato,
- papi anche tu sei stato grande, ripresi la mia vestaglia e mi recai in bagno.




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