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Figli adorabili - 2


di bird2012
19.11.2014    |    50.755    |    1 9.7
"“Non ti da fastidio?” “Di te non mi da fastidio niente e lo sperma nella tua fica fa parte di te… del tuo essere troia… e io ti adoro!!! Come figlia… come..."
FIGLI ADORABILI

CAP.2

La mattina mi alzai frastornato, avevo avuto un sonno agitato!
Mi risuonavano ancora nelle orecchie le parole di Lory, la sua voglia di cazzo… la sua voglia del mio cazzo e Luca che condivideva con passione le voglie della moglie.
Andai in cucina per farmi un caffè corroborante e ci trovai Lory che armeggiava con la macchinetta del caffè.

Si vedeva che si era alzata da poco: i capelli scarmigliati, una sensualissima sottoveste di seta a mezza coscia che modellava in maniera stupenda il suo corpo e l’espressione del suo viso… l’espressione di chi ha goduto, l’espressione di una donna libidinosa.
Sentii subito tirarmi l’uccello!
Mi accolse con un radioso sorriso.

“Buon giorno, papà… un caffè?”

“Si, volentieri… e Luca?”

“Oggi è uscito presto per una consulenza, spesso lavora anche la domenica mattina e tornerà solo per pranzo… questa mattina siamo soli…”

Non sapevo come interpretare quest’ultima frase… un invito?
Mentre sorseggiavo il caffè non riuscivo a toglierle gli occhi da dosso.
Ammiravo quelle cosce: le immaginavo aperte, oscenamente spalancate, pronte a mostrare la fica desiderosa di farsi penetrare!

“Lo so perché mi guardi… sono impresentabile… adesso vado a vestirmi!”

Non potei fare a meno di replicare.

“Ti sbagli, tesoro, sei adorabile! E poi, se permetti, io ti preferisco così!! Dai, fatti guardare… non mi capita spesso poter ammirare le bellezze di mia figlia!” le dissi sorridendo.

Mi fissò e la vidi arrossire leggermente. Continuai.

“Comunque ho un po’ di nostalgia di quando eri più giovane… ti ricordi? Mi davi sempre il bacetto del buon giorno e ancora prima di andare a scuola…”

“Ma papà, se lo desideri possiamo riprendere le antiche e piacevoli abitudini… piaceva molto anche a me abbracciarti e baciarti… anzi, cominciamo subito!!!”

Si avvicinò, mi abbracciò e mi baciò sulla guancia.

“Buon giorno papà!”

“Buon giorno… tesoro!”

Anche io l’abbracciai… sentii la sua coscia contro il mio cazzo durissimo.
Rimanemmo entrambi immobili… senza parlare… abbracciati guancia a guancia.
Nessuno di noi due aveva voglia di staccarsi dall’abbraccio: la sua coscia contro il mio cazzo… il mio cazzo contro la sua coscia!
Ruppe lei il silenzio sussurrandomi all’orecchio:

“Dio come sei duro… ce l’hai di pietra! Cosa hai? Quanto vorrei fosse merito mio avertelo fatto addrizzare così: sarei la donna più felice del mondo! E’ parecchio che non ne sento uno così duro… e sinceramente non me ne manca certamente l’occasione! Chissà quante donne sono pronte a dartela: con questa bestia che hai tra le cosce puoi fare felice qualunque donna!”

Accentuò la voce sulla parola “qualunque”!

“Ieri sera ti ho sentito!”

“Quando?”

“Quando eri a letto… con Luca!”

“Hai sentito tutto?”

“Si, tesoro… tutto… proprio tutto!! Sei meravigliosa quando vieni!!! Non ti avevo mai sentito godere: è stata un’esperienza fantastica! Mi hai mandato fuori di testa!”

Pensavo si staccasse, invece rimase abbracciata!
Sentii la sua coscia spingere di più contro il mio cazzo… cominciavo ad avere il respiro pesante…

“Cosa hai pensato?” mi chiese.

“Vuoi la verità?”

“Si, ti prego!!! Dimmelo!!! Che effetto ti ha fatto sentirmi mentre mio marito mi sbatteva?”

Rimasi qualche istante in silenzio: il suo modo spinto di parlare mi eccitava da morire! Il suo linguaggio non lasciava adito a false interpretazioni: la frase “mio marito mi sbatteva” era molto più eloquente che se avesse detto “io e mio marito facevamo l’amore”.
Poi sbottai.

“Che sarei voluto stare al posto di tuo marito… dentro di te! E quando ti ho sentito godere non ho resistito…”

La sentii fremere… mi abbracciò più forte.

“In che senso non hai resistito? Cosa hai fatto? Dimmelo, ti prego!”

Avevo ancora in tasca il fazzoletto intriso di sperma.
Lo tirai fuori e lo misi davanti al suo naso.

“Annusa: sono certo riconoscerai l’odore!”

Aspirò profondamente ed emise un lungo gemito.

“Signore mio… ma questo è il dolce odore della sborra… della tua sborra! Dimmelo, ti prego… papà, dimmelo: hai sborrato per me!”

“Si, tesoro… mi sono segato sentendo i tuoi desideri e le tue dolci parole nei miei confronti… sono venuto allo stesso momento in cui hai goduto tu… ci ha diviso solo la porta della tua stanza! Lory, angelo mio… avresti dovuto vedere… non finivo mai di sborrare… schizzi su schizzi… tutti dedicati a te!”

Non rispose: la sentivo tremare.
Poi all’improvviso mi fissò negli occhi, mi mise una mano sul cazzo e lo strinse…

“Papà, Dio mio, perché non sei entrato? Avrei fatto togliere Luca dalla mia fica e avrei accolto te dentro il mio ventre… con tutto il mio amore! Hai sentito che anche mio marito ne sarebbe stato felice! Mi avresti chiavata come ho sempre sognato… per di più davanti ai suoi occhi! Ma adesso che sai cosa provo per te dammelo!!! Ti prego, dammelo!!! Lo voglio!!!” e incollò la sua bocca sulla mia, ficcandoci tutta la lingua dentro.

Mentre cominciavamo a baciarci, ricambiai prontamente la sua carezza: rimisi il fazzoletto in tasca, le misi la mano sulla fica, sopra la sottoveste… sentii subito che non portava le mutandine.
Appena le toccai la fica allargò le cosce, mise la sua mano libera sopra la mia, l’afferrò, la spinse contro la fica e cominciò a strofinarcela sopra, su e giù.
Con la mano destra mi palpava il cazzo, con la sinistra guidava la mia mano sulla fica.
Intanto una libidine sfrenata si era impossessata delle nostre bocche.

Ci scambiavamo furiose e oscene slinguate e leccate ricoprendo la nostra pelle della saliva che colava dalle nostre labbra.
Sembravamo due cagne fameliche.
Il viso, le labbra, il collo, le orecchie… ogni centimetro quadrato di pelle era leccato, ricoperto di saliva, succhiato.
Sentii la stoffa della sottoveste a contatto della fica completamente bagnata.
Tra una slinguata e l’altra cominciai a sussurrarle:

“Lory…”

“Si…”

“Sei mia figlia…”

“Non me ne frega un cazzo!!! Lo voglio!!! Voglio il tuo cazzo: non puoi più negarmelo! Pensavo di aver perso le speranze, ma ora che so che anche tu mi desideri non voglio più aspettare!” e me lo strinse ancora!.

“E’ incesto…”

“Non me ne frega un cazzo!!! Dammelo!!! Non te ne pentirai! Neanche immagini cosa sappia fare a un cazzo come il tuo! Mi conosci come figlia amorevole: quando mi conoscerai anche come femmina non potrai più fare a meno di me… come io non potrò più fare a meno di te!”

“Sei sicura che dopo non sarai tu a pentirti per averlo fatto con tuo padre e mi odierai?”

“Odiarti? Con questa mano che sento sulla fica come farei ad odiarti… come potrei! Mi pento solo di non essere stata capace di scoparti prima: avrei dovuto avere più coraggio per sedurti! Questo è un consiglio per tutte le figlie che desiderano scoparsi il padre… osate… osate… osate… non si sa mai!

E’ da quando avevo 15 anni che desideravo succhiarti il cazzo, dimostrarti che anche a quella età avrei saputo farti godere.
Avrei voluto essere la tua puttanella, entrare in competizione con mamma per vedere chi era più brava a farti godere.
La sera a letto, quando intuivo che stessi facendo l’amore con lei, mi sfinivo di ditalini immaginando di essere io al suo posto a farmi inculare.”

Intanto, mentre parlava, mi aveva tirato fuori il cazzo e lo aveva impugnato iniziando una lenta sega.

“Dio santo… che meravigliosa verga!!! E’ grossa… è grossa!!! Sapessi quante volte, mentre i miei molteplici amanti mi facevano il culo, ho pensato a te.
Mi dicevo:
”Pensa che bello se fosse papà a impalarmi il culetto!”

All’improvviso mi fissò negli occhi con un sorriso dolce ma nel contempo libidinoso.

“Bastardo! Porco!!! Abbiamo perso dieci anni di scopate…” e mi diede un leggero morso al labbro inferiore mentre mi strizzava il cazzo.
Poi si staccò.
Mi fissò ancora.

“E dieci anni di inculate!!!”. Morso al lobo destro e stretta al cazzo.

“E dieci anni di sborrate in bocca!!!” Morso la lobo sinistro e stretta al cazzo.

“E dieci anni di leccate di fica!!!” Morso al mento e stretta al cazzo.

All’improvviso glielo detti io un morso al labbro inferiore.

“Sapessi quanto mi piace leccare la fica e la tua dovrebbe avere un sapore dolcissimo…”

“E allora che aspetti a leccarmela! Ah no!! Aspetta… ho ancora lo sperma di Luca dentro la fica e non mi sono ancora lavata!”

La guardai sorridendo. Capì.

“Non ti da fastidio?”

“Di te non mi da fastidio niente e lo sperma nella tua fica fa parte di te… del tuo essere troia… e io ti adoro!!! Come figlia… come donna… e come troia!!!”

“E allora vieni a leccarmela… porco bastardo!!!”

Si sciolse dall’abbraccio, si sollevò la sottoveste di seta sulla vita, si sedette sul tavolo della cucina e allargò le cosce.
La sua fica aperta, fradicia di desiderio, era lì oscenamente offerta alle più inconfessabili e incestuose carezze… completamente rasata, con un ciuffo di peli neri sul pube…

“Leccami la fregna… puliscila tutta della sborra di mio marito!”

Nella posizione in cui stava, gambe alzate piegate con le cosce aperte e i piedi poggiati sul tavolo, mostrava anche la sua dolce rosellina.
Mi avvicinai e le ficcai due dita nella fica, gliele girai dentro per inumidirle bene dei suoi umori, poi le tolsi e le appuntai sul buchino!
La fissai e le lanciai un bacio con le labbra!

“Da oggi sarai la mia troia, come hai sempre desiderato!” e le spinsi le dita nel culo, fino in fondo… il culetto le accolse con entusiasmo!

“Uhmmm! Siii!!! Sei un porco depravato!!! Stai ficcando le tue dita nel culo di tua figlia… bastardo!!!”

Tuffai il viso sulla fica e cominciai a leccare, mentre con le dita la inculavo.
Cominciò a fremere dal piacere, mentre ondeggiava il ventre contro la mia bocca e le mie dita.

“Così… si… così!!! Leccami la fregna e aprimi il culo!!! Aaaah!!!..”

Le dita scivolavano dentro il culo che era un piacere… si sentiva che era un culo allenato a farsi penetrare, ma forse due dita erano poche, per cui ne aggiunsi un terzo!

“Bravo papà!!! Così è meglio… fa un bel lavoro che poi la tua bambina ti ricambia il servizietto! Ti farò capire cosa significa per una figlia amare e desiderare il proprio papà!”

Leccavo con passione, sentivo colarmi in gola il miele del suo piacere e i residui della sborrata di Luca… assaporavo e ingoiavo tutto.
Passai la lingua sul clitoride e lo sentii durissimo… grande come la falange del dito mignolo, era un piacere sentirlo in bocca… cominciai a succhiarlo.

“Ah!!! Siiii!!!! Spompinami il grilletto!!! Dio che gusto… ciuccialo!!! uhm!! Ciuccialo!!! Madonna santa… sto quasi per venire… no!!! Fermati… fermati ti prego!! Voglio venire con il tuo cazzo in corpo… alzati!!!”

Mi alzai, le tolsi le dita dal culo, aveva il viso trasfigurato dal piacere, io avevo il mio viso ricoperto completamente dei suoi umori e della sborra di Luca.
Mi prese per la mano.

“Vieni, andiamo in camera da letto, voglio che mi scopi sul letto matrimoniale: ci ho scopato solo con mio marito e con nessun altro!
Tu sarai l’unico… è più eccitante!!! E’ come se mettessi le corna a Luca… quando glielo dirò morirà dal piacere!!!”

“Vuoi dirglielo ?”

“Certo, non vedo l’ora! So quanto lo desideri e poi voglio che mi scopiate insieme, vi voglio tutti e due dentro di me… ma adesso voglio godere solo con te!!!”

Entrammo in camera da letto, ci spogliammo nudi e lei subito salì sul letto, si mise sul bordo in ginocchio, piegò il busto fino a toccare con il viso le lenzuola, allargò le cosce, alzò il culo, portò entrambe le mani dietro e si aprì le natiche e la fica.

“Ecco, papà, è tutto a tua disposizione!!! Decidi tu…”

Avevo davanti a me entrambi i buchi completamente allargati… disponibili… vogliosi di cazzo… pensai un attimo… poi decisi!
Mi avvicinai, impugnai il cazzo e cominciai a passare la cappella lungo tutto lo spacco della fregna, poi salivo e lo strofinavo lungo tutto lo spacco del culo, poi ancora sulla fica, poi ancora sul culo.

“Maledetto bastardo… non ce la faccio più… non farmi soffrire ancora… mi hai fatto soffrire per dieci anni… mettimelo dentrooo… dammi il cazzoooo!!!”

Mi fermai sul buco del culo, appuntai la cappella e spinsi.
Il culo, già preparato dalle dita, accolse il mio cazzo nel migliore dei modi: in un attimo entrò tutto, fino alle palle!
Sentii le pareti intestinali avvolgerlo con passione.
Emise un lungo gemito di piacere.

“Aaaahh!!! Finalmente…mi hai infilato il tuo adorabile cazzo nel culo… il papà si sta inculando la sua bambina… la sua bambina troia!”

“Che bel culo hai, tesoro di papà: oggi voglio assaggiarti tutta! La fregna te l’ho leccata… ho deciso di cominciare con il culo… con il tuo fantastico buco di culo… per terminare con la fica… e sborrarti dentro… vuoi che il tuo papà ti sborri nella fica?”

“Dio mio… si… siiii…. Lo vogliooo!!!”

Cominciai ad incularla, alternando lente penetrazioni a colpi secchi contro il culo… l’avevo afferrata per i fianchi e l’attiravo a me mentre le spingevo il cazzo nel culo… lei teneva le natiche completamente aperte con entrambe le mani per godersi meglio la penetrazione… e mugolava dal piacere.

“Dai… daiii… aprimi il culo… Dio come lo sento dentro… aaaahh!! Uhmmm!! È un sogno… un sogno… aaaahhh!!! Mio padre mi sta inculando… aaahh!!”

“Che buchetto di culo hai, angelo di papà: caldo… accogliente! Uhmmm… è una delizia incularti! Si sente che gli piace il cazzo! Quanti cazzi hai preso dentro questo culetto? Al tuo papà lo puoi dire…”

“Oh, papà… tanti… non so dirti il numero, ma tanti… ho iniziato da giovanissima… per mantenere la mia verginità ed evitare possibili spiacevoli gravidanze , quando i miei amanti non si accontentavano di seghe e pompini glielo facevo mettere nel culo… aaaahh!! Si, papà… così… seguita… seguita… inculami… che ti racconto la mia prima inculata!
Maledetto bastardo di papà… quanto avrei voluto fossi stato tu il primo a rompermi il culo… sapessi quanto ne ho sofferto… ti avrei dato la mia verginità del culo e della fica e tutto il mio amore!

Non posso dirti chi mi ha sverginato il culetto: lo conosci bene e non mi sembra corretto! Io avevo 15 quando, sentendo tu e mamma scopare, ho iniziato a conoscere il sesso e a spararmi i primi ditalini.
Ormai era diventato un rito: prima di addormentarmi, a cosce larghe, mi accarezzavo la fica pensando al tuo cazzo e raggiungevo stupendi orgasmi.
Con lui fu la svolta: seghe, pompini, ditalini, leggere leccate alla mia fichetta. Aveva la mia stessa età, ma sborrava come un uomo! Lo sfinivo di pompini e mi saziavo con interminabili sborrate in bocca!
Lui mi leccava la passera in maniera magistrale: sborravo come una cagna e lui seguitava a leccarmi finché non gli pisciavo in bocca. E’ con lui che ho imparato a godere immensamente a pisciare in bocca ai miei amanti che mi leccano la fica… aaah! Papà… sento il tuo cazzo pulsarmi nel culo!”

“Si… il pensiero che ti piaccia pisciare in bocca al tuo leccatore mi ha fatto fremere, in quanto è una pratica che amo molto. Quando lecco la fica e una donna mi piscia in bocca è il massimo del piacere che provo, perché penso che se la donna si lascia andare in questa maniera così depravata nel farla in bocca al suo uomo è perché ha goduto tanto e glielo vuole dimostrare dandogli qualcosa di se… del suo corpo!

E’ come quando noi uomini sborriamo in bocca alla nostra donna: le diamo tutto di noi stessi! La donna non ha la sborra per cui ci dimostra il suo amore e il suo piacere donandoci il suo biondo nettare! La cosa mi fa impazzire… se una donna me la fa in bocca significa che l’ho fatta godere come non mai!”

“E’ vero, papà, non ci avevo mai pensato: vorrà dire che da adesso ogni volta che mi leccherai la fica dopo la venuta terminerò con una bella pisciata dentro la tua bocca… uhm! Il cazzo ha sussultato di nuovo!”

“E già! Termina il racconto della tua prima inculata… quando hai terminato passo alla fica…”

“Uhm! Allora mi sbrigo! Dopo tanti pompini e leccate di fica io e il mio amico non ci accontentavamo più, per cui concordammo che era arrivato il momento di dare un impulso al nostro rapporto sessuale. Fu l’inizio di un meraviglioso rapporto di sesso e sentimento che ancora dura! Luca ne è a conoscenza, ma non mi vieta di mantenere questa relazione. Sa benissimo che non potrei farne a meno!

Per prima cosa il mio amico mi sfondò il culetto: fu una cosa stupenda! Fu molto bravo e ci mise quasi un’ora a prepararmi il buchino per non farmi sentire dolore: leccate, dita dentro, creme… infatti quando mi penetrò lentamente non sentii affatto dolore, ma provai un gusto indicibile! Non avrei mai pensato si potesse godere tanto con il culo… sentirsi quel paletto di carne dura e calda riempirti l’intestino è un qualcosa di sublime.

Il dado era tratto e il culo rotto: da quel giorno ogni nostro incontro di sesso terminava con una stupenda inculata! Con il tempo il nostro rapporto si faceva sempre più stretto, per cui, dopo qualche mese, quando mi resi conto che non sarei riuscita a farmi sverginare da te, chiesi a lui di farlo! Fu estremamente felice… e mi rese donna!
Papà… ho finito il racconto… ti aspetto nella fica!”

“Si, tesoro… ma girati… voglio abbracciarti mentre ti scopo!”

“Oh, si papà… si… vieni…”

Si sdraiò sul letto, allargò le cosce e si aprì le labbra della fica con entrambe le mani.
Mi inginocchiai davanti a lei, tra le sue cosce… non volevo più perdere tempo… lei voleva che la scopassi ed io volevo scoparla.
La sua fregna era li, oscenamente aperta… appuntai la cappella sulla vagina…

“Dai, papà… ti prego… mettimelo dentro…”

Spinsi e le ficcai tutto il cazzo nel ventre… urlò di piacere.

“Aaaah!!!! Papà… papà… papà…”

Mi piegai in avanti e mi adagiai sul suo corpo… mi abbracciò e circondò i miei fianchi con le sue gambe.

“Così ti sento mio… tutto mio… Dio… dammelo tutto… uhmmm! Papà… dammelo tutto il tuo cazzo!”

Incollammo le nostre bocche scambiandoci oscene slinguate e iniziammo una frenetica galoppata.
I nostri ventri davano furibondi colpi uno contro l’altro, io per ficcargli il cazzo sempre più dentro, lei per sentirlo sempre più dentro.
Sentii le unghie della sua mano sinistra conficcarsi nella carne della mia schiena… rabbrividii!
La sua mano destra scese sul mio culo, tra le natiche, accarezzò la mia rosellina e poi all’improvviso spinse il dito ficcandomelo tutto nel culo.
Sobbalzai.

“Porca, che fai… mi vuoi inculare!”

“L’uomo mi piace porco… depravato… e anche rotto in culo… è più eccitante!”

“Sei una gran troia… zoccola di papà…”

“Dai… daiiiii… rompimi la fica… spaccami l’utero… voglio morire tra le tue braccia… con il tuo cazzo nel mio corpo.”

Fu una chiavata bestiale. Avvinghiati, con i nostri corpi nudi che si strusciavano uno contro l’altro come due serpenti, le nostre lingue che si leccavano reciprocamente il viso.
Ci rotolavamo sul letto e, in questo modo, cambiavamo automaticamente posizione.
Quando io ero sopra, lei teneva le cosce completamente spalancate e accoglieva con passione i colpi di cazzo dentro il suo ventre.

“Bravo papà… così… scopami… ti do la mia fica… la tua figlia porcellina ti da la sua fica… non lo avresti mai pensato… e allora fottimi… dai… scopami… e fammi godere!”

Poi io ero sotto e lei sopra di me, a cavallo.
Si impalava furiosamente sul mio cazzo alzando e abbassando il bacino contro il mio ventre.

“Aaaa!!! Fermo… papà… rimani fermo… adesso ti scopo io… adesso è tua figlia che ti scopa! Dio mio… mi sto scopando mio padre… io ti scopo… siiiiii… io ti scopoooo!!!”

Poi di fianco… stupendo: muovevamo entrambi i nostri ventri uno contro l’altro con un sincronismo perfetto.
Li allontanavamo fino a far rimanere dentro la vagina solo la cappella, poi li spingevamo con violenza uno contro l’altro, io per darglielo tutto dentro, lei per prenderlo tutto dentro.

“Oh! Papà… scopiamoci… scopiamoci… io scopo te… tu scopa me… Aaaaaaaahhh!!! Che gusto averti dentro!”

Stavo per venire… cercavo di resistere… sarebbe bastato un niente per schizzare.
La goccia per far traboccare il mio vaso la gettò Lory.

“Dio… Dio… papà… pompami che sto venendo… sto per godere… daiiiii… paaaaapàààà!!!... Ti pregoooo!!!! Daiiiiiiiiiii!!!”

“Anche io vengooo… tesoro adorato… ti vengo dentroooo… stringimiiiii… abbracciamociii… che ti sborro nella ficaaaaaaa…”

“Siiiiiiiiiiiiii!!!! Dentrooooooo!!!! Vienimi dentroooooo… dentro la ficaaaaaaa.. siiiiiiiiii!!! Papààààà mettimi incintaaaaaaa!!!!”

Sapevo che prendeva la pillola, ma le sue parole e l’idea di ingravidarla mi fecero schizzare come mai avevo fatto in vita mia.

“Papà… come ti sento… i tuoi schizzi… li sento tutti… uhmmmm!!! Mi colpiscono l’utero… mi stai riempiendo di sborra… Oddio!! Che meraviglia!!!”

Ci abbandonammo e rimanemmo abbracciati, esausti dal godimento provato.

“Papà… ti prego… lascialo dentro…”

Spinsi il mio ventre contro il suo.

“Certo, bambina mia… te lo lascio dentro… il mio cazzo e la tua fica dovranno stare sempre uniti!”

“Oh!, papà… grazie… grazie…”

Dopo un po’ mi sussurrò con dolcezza.

“Papà… ancora non ho assaggiato la tua sborra… portamene un po’ con la tua bocca… l’assaggeremo insieme…”

“Lory, amore mio… il tuo essere porca mi fa impazzire… di tutte le troie che ho conosciuto tu sei la più depravata, la più pervertita… tu sei la migliore!”

“Oh! Papà… il tuo complimento mi rende felice… ma anche tu sei un bel porcellino!”

“Si, lo confesso… allora io e te siamo una bella coppia di porcellini!”

Mi alzai e posai la bocca aperta contro la sua vagina… Lory con la mano sinistra spinse la mia testa contro la sua fica, mentre con l’altra mano pigiò contro il suo ventre.
Così facendo fece colare lo sperma che ancora era dentro la fica all’interno della mia bocca.
Quando sentii la bocca piena mi alzai e mi avvicinai al suo viso… mi stava aspettando con la bocca aperta e la lingua di fuori.

Cominciai a far colare lentamente un bel po’ di sperma sulla sua lingua, poi unii la mia bocca alla sua… ce lo scambiammo con passione, lo pasteggiammo, lo ingoiammo.

Mentre ci rivestivamo con calma, seguitavamo a scambiarci baci, carezze e sguardi pieni di libidine… come avrei potuto placare questa passione incestuosa?
Prima di uscire dalla stanza mi abbracciò forte e mi sussurrò con una voce dolcissima e nel contempo fortemente sensuale e arrapante:

“Mi scoperai ancora, vero? Ti prego… me lo darai ancora?”

“Angelo mio, come potrei farne a meno? La tua fica e il tuo meraviglioso culetto mi hanno stregato!”

“Oh, papà… e ancora non hai sentito la mia bocca!!!”

“E’ un invito?”

“Quando vuoi, papà… quando vuoi!”

“Lory, tesoro, sei stata una piacevolissima sorpresa…non avrei mai immaginato di avere una figlia con una carica erotica come la tua… ho scoperto che sei un’adorabile porcella!”

“E ancora non sai tutto: sappi che la vita può riservarti ancora delle sorprese e poiché ormai penso di aver conosciuto a fondo la tua sessualità, sono certa che per te saranno sorprese piacevoli… molto piacevoli!”

La fissai con uno sguardo interrogativo.

“Davvero ci sono cose che ignoro di te?”

“Si papà… tante cose e non solo di me, ma te l’ho detto: saranno piacevolissime!”

“Mi hai incuriosito… dimmele!”

“Eh! No!!! Al momento opportuno: ti ho nascosto tante cose perché ignoravo il tuo modo di pensare, ma ora che ti conosco ti delizierò di arrapanti sorprese!”


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