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Giada si sposa


di cris35
07.09.2014    |    48.649    |    3 9.6
"“ “Ti sto salutando, non eri passata per questo?” Le mani iniziano ad accarezzarla, si portano su e lentamente le sfilo la maglietta, mi scosto per..."
E così anche la mia dolce sorellina si sposa, già, oggi è il gran giorno …
Ha voluto assolutamente che fossi io il suo testimone di nozze, non ha voluto sentir ragioni quando le ho spiegato che non ero la persona adatta, visti i due tentativi falliti alle mie spalle, ma alla fine ho ceduto.
Il più è stato doverlo spiegare al parroco, ma forti del fatto che è un amico di famiglia, e la nostra è una famiglia che frequenta assiduamente la chiesa, ha acconsentito che ci fossi io nel ruolo di testimone di mia sorella.
Io e Giada abbiamo una decina d’anni di differenza, lei mi ha sempre visto come un supereroe, per me lei è stata sempre la piccolina da difendere da tutto e tutti, e ancora oggi storco il naso alla vista del suo futuro marito, mio prossimo cognato, diciamo pure che mi sta sul cazzo.
Non ci sono mai andato d’accordo, ma non sono io quello che se lo deve sposare, e poi francamente, sono l’ultimo che può dare consigli sul matrimonio!!!
Sono quasi pronto, nonostante qualche capello bianco inizi a spuntare, faccio la mia porca figura col vestito che ho, ecco, ultimo controllo al nodo della cravatta e scendo per andare da Giada.
Io abito da solo a poche centinaia di metri dai miei genitori, la giornata è stupenda e la strada la faccio a piedi, pochi minuti e suono il campanello, c’è già un gran movimento per casa, mia mamma ancora in pigiama e con i bigodini in testa, con la parrucchiera che le corre dietro per sistemarla, il fotografo che si sta preparando per iniziare il servizio fotografico a Giada per l’album di nozze, mio padre che se ne sta seduto in divano già pronto e se la ride, io lo guardo e vedo le sue guance già rosse, l’ha presa bene anche lui vedo, è mezzo storto dall’alcool alle otto di mattina e il matrimonio è alle undici, si preannuncia una giornata impegnativa, speriamo bene …
Chiedo a mia mamma dove sia Giada, mi risponde che è in camera che si sta preparando, senza chiedere permesso entro, mi cade la mascella …
Lei è li, mi da la schiena, si sta guardando allo specchio, specchio che riflette il suo davanti ai miei occhi, Giada non è ancora pronta, ha addosso solo le calze bianche autoreggenti, un perizoma bianco, il reggiseno e le scarpe col tacco, la sua figura mi lascia senza fiato, senza parole, e con un senso di fastidio, dovuto al pensiero che tutto quel ben di Dio tra poco sarà la moglie di quello li …
“Ehi, che hai, sembri imbambolato!”
“Giada, scusami, pensavo fossi vestita, non mi aspettavo di vederti così … in salute diciamo!!”
“Dai scemo, sono tua sorella, non mi avessi mai vista … “
Le sue guance iniziano ad arrossarsi, un sorriso le si stampa sul bel viso, la luce dei suoi occhioni verdi mi fa sciogliere, è semplicemente bellissima!!!
Faccio un passo indietro e chiudo la porta alle mie spalle, quest’immagine di Giada mi accompagnerà per un bel po’ penso, purtroppo, o per fortuna, no no, purtroppo, è mia sorella …
Mi siedo accanto a papà, ci guardiamo e ridiamo, siamo fatti uguale, e ad entrambi sta sui maroni il futuro sposo, quindi, brindiamo, per non pensarci!!
Il tempo inizia a correre velocemente, il fotografo ha finito, iniziano ad arrivare i parenti, tutti bellissimi ed elegantissimi, tutti con questi falsi sorrisi e questa finta felicità, quanto orrore per i miei gusti, sarà che ci sono già passato, ma vedere questi approfittatori, che sono li solo per il loro bene, per il bene della loro pancia, che mangeranno a sbafo e che con qualche euro per dei regali orribili e qualche finto sorriso, si assicureranno una splendida mangiata, offerta dalla casa, perché per fortuna le possibilità ci sono e i miei non hanno badato a spese per i nostri matrimoni, sperando che questo sia l’ultimo!!!!
I parenti iniziano il loro peregrinare verso la chiesa, sono quasi le undici, mia mamma stranamente è pronta già da un po’, mio papà è andato già col terzo giro di prosecco e se ne sta in divano con un sorriso da ebete, io per fortuna reggo meglio la bibita e sono ancora sobrio, mia sorella è chiusa in camera con l’estetista per gli ultimi ritocchi, sono le undici ormai …
“Giada, dai, comincia ad essere tardi, non vorrai far aspettare Coso ???”
“Si chiama Guido!!!!”
“Si, la vespa!!! Dai muoviti!!!” la incalzo io
Giada esce, una luce ci abbaglia, è bellissima, oltre alla mascella inizio a perdere anche le bave, mio papà si sveglia come per magia e si alza in un secondo, a mia mamma iniziano a scendere le lacrime, siamo pronti, possiamo andare.
Le undici e venti
Come ogni sposa che si rispetti siamo un po’ in ritardo, le prime note della marcia nuziale iniziano a sentirsi in chiesa, mentre Giada sottobraccio a nostro padre fa il suo ingresso in chiesa, io mi sono già portato sull’altare, ben distante da Coso, mentre l’arpia di sua sorella è la sua testimone e sta alla sua sinistra.
Sarà anche un bel ragazzo ….
Valli a capire i gusti delle donne ….
Cerimonia stupenda, allegra, complice anche il prosecco del mattino, il parroco non l’ha tirata troppo per le lunghe e dopo nemmeno un’ora siamo già fuori per le foto di rito, ormai un lavoro per me, spero sinceramente che sia l’ultima volta questa.
Per fortuna la villa che è stata prenotata per il pranzo dista pochi minuti di macchina dal nostro paese, qui ci accoglie un buffet che basterebbe a sfamare tutti i commensali per i prossimi dieci giorni, e ci attende anche il pranzo vero e proprio dopo, per fortuna domani sono in ferie e avrò il tempo di smaltire tutto, almeno il vino spero!
La giornata passa velocemente, tra un saluto e l’altro dei parenti, una portata e l’altra del pranzo, tra i primi e i secondi è l’ora dello zio Fernando, noto barzellettiere, che per una buona mezzora ci fa pisciare addosso dalle risate, la pancia duole e la vescica reclama, vado al bagno, Giada è li, un po’ cupa, mi guarda
“Ehi, tutto bene?” faccio io
Mi si butta al collo, inizia a singhiozzare e mi stringe forte
“Ehi, dai, calmati, che hai?”
“Non so se ho fatto la scelta giusta …. “
“Ehmmmm, sai che sono di parte Giada, è comunque un momento, fatti un bel pianto e vedrai che ti passa subito, è normale che tu sia preoccupata, che tu abbia dei dubbi, chi non li ha? Ti stai mettendo in gioco, inizia una nuova vita, la tua, ti stai staccando dalla famiglia per fartene una tua, vedrai che andrà tutto bene, dai, un bel respiro, un bel sorriso, e andiamo!!!”
Silenzio
“Giada, se ti stacchi anche magari, dai che devo andare il bagno e non ce la faccio più!!!”
La sento stringere più forte, il suo corpo contro il mio, e vuoi il prosecco, vuoi il calore del suo corpo, è un attimo ….
Il suo ventre spinge contro il mio e il mio non si tira indietro, la stringo forte un attimo e poi la allontano, le prendo il viso tra le mani, la guardo e mi perdo nei suoi occhioni lucidi, la bacio leggermente sulle labbra e le sorrido, lei ricambia, mi guarda, mi sussurra un grazie e se ne torna in sala.
Io resto li, forse più con la voglia che con il resto, beh, entro in bagno, tiro giù la cerniera dei pantaloni, a fatica tiro fuori il pene in erezione, cerco di far pipì, pensieri che si impossessano della mia mente, pensieri impuri, voglie sopite forse da anni, Giada così non l’avevo mai vista, Giada così non l’avevo mai sentita, Giada così ….
Si, mi sono masturbato pensando a lei, ero pronto e il momento era giusto, l’immagine di lei davanti allo specchio stamattina mi ha stregato, la nostra natura di uomini è quella di soddisfare i desideri sessuali, eticamente correnti che siano, Giada è una sorella, e adesso è anche donna, attraente e desiderabile, eccitante e ingenuamente seducente, ma forse è meglio darsi al prosecco con papà …
Che se ne sta li seduto, sorridente, dove tutto il mondo gli scivola via senza scalfirlo, è pacifico e beato, nonostante tutto è felice, mi siedo accanto a lui
“Papà, alla nostra, ce lo meritiamo!”
“Salute figlio, anche troppo!”
Brindiamo alla nostra uguaglianza, spero solo che anche lui non abbia gli stessi desideri miei nei confronti di Giada, ma lui la guarda con gli occhi pieni di amore paterno, non la toccherebbe mai, non la vedrebbe mai in quel senso …
E’ arrivata sera, siamo stanchissimi, tutti, sposi in primis, ma anche per noi è stata dura, tutto quel vino, per fortuna siamo vicini a casa. Saluto i miei, me ne torno a casa, la doccia mi aspetta, ho voglia di levarmi di dosso questa intensa giornata, non vedo l’ora di disintegrarmi a letto, spengo telefono e sveglie varie, non voglio che nessuno mi disturbi ….
Driiiiiiiiiiiiin
Apro a malapena una palpebra, è buio pesto in casa, chi cazzo è che suona alla porta a quest’ora della notte
Insiste
Driiiiiiiiiiiiin
Mi alzo, apro la porta della camera, una luce accecante mi investe in pieno, guardo l’orologio appeso al muro e vedo che sono le due, il campanello suona inistente
“Arrivooooooo!”
Chi cazzo è che rompe le togne penso tra me e me, apro la porta e me la ritrovo davanti, occhioni verdi, sorriso incantevole, luce pura, maglietta e pantaloncini, infradito, ed io, sono come mi sono alzato, in mutande ….
Giada mi guarda, poi abbassa lo sguardo, mi riguarda
“Ma da quant’è che ti faccio questo effetto? Anche ieri al ristorante eri messo così, è ancora il prosecco?”
Mi sono appena alzato, e con me si è alzato anche lui li sotto, gli slip faticano a contenere la mia erezione, e non avendo altri vestiti addosso ….
“Eh Giada, scusa, ma mi hai preso alla sprovvista, sono ancora rinco da ieri e non ho pensato di mettermi qualcosa addosso, adesso mi vesto”
“Puoi restare così per me, non è un problema, anzi!”
Quel “anzi” mi ha svegliato di colpo, mille pensieri e mille desideri si sono impadroniti della mia mente, una voglia improvvisa e malcelata inizia a farsi strada, il sangue inizia a bollire, cerco di stare calmo ma è difficile, Giada ci mette del suo abbracciandomi
“Sono passata a salutarti, ieri nella fretta non l’ho fatto bene come volevo, tra poco partiamo per il viaggio e volevo dedicarmi dieci minuti con te …”
“Hai fatto bene Giada, mi ero ripromesso di romperti le scatole quando tornavi, so che anche oggi hai una giornata piena e non volevo disturbarti …”
“Ma che disturbo, anzi, scusami tu, ti sono piombata in casa, ti ho Svegliato, in tutti i sensi vedo, è che non rispondevi al cellulare e mi ero preoccupata, ma vedo che stai bene, molto bene direi!”
Di nuovo il suo ventre contro il mio, mentre mi abbraccia, l’immagine di lei riflessa allo specchio di ieri, la voglia che scalpita, le mani che scendono, le appoggio sui suoi glutei, sodi, scolpiti, stringo, le bacio il collo
“Ehi, che fai? Dai, che poi mi viene voglia …. “
“Ti sto salutando, non eri passata per questo?”
Le mani iniziano ad accarezzarla, si portano su e lentamente le sfilo la maglietta, mi scosto per ammirarla, rimango incantato, mi accarezzo la patta inconsciamente, sento la mia dura consistenza, mamma che voglia che ho, e penso che Giada l’abbia capito, mi guarda, fissa negli occhi, mi sposta la mano e ci mette la sua, mi massaggia con cura, amorevolmente, con calore, mi scosta gli slip, inizia a masturbarmi piano
“Solo un saluto, che devo andare”
Si inginocchia, si prende il pene in bocca, il calore che mi avvolge mi fa girar la testa, lei con maestria mi fa lentamente impazzire, va su e giù piano, con la lingua disegna dei cerchi sulla cappella, le labbra mi stringono il giusto, la sua mano mi masturba piano seguendo il ritmo della bocca, l’altra mano mi accarezza i testicoli, le prendo la testa e la fermo, la voglio, lei mi guarda
“Ho detto solo un saluto!”
Gli occhioni verdi mi sorridono, si riprende il pene in bocca, e con più foga mi spompina, mi stringe un po’ di più le palle, la mano si muove velocemente sull’asta, sto per venire, non mi fermo, è solo un saluto, per oggi, lei non si toglie, io esplodo nella sua gola, spero che questa luna di miele passi in fretta …
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