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Io, mio marito... e nostro figlio - 3


di bird2012
11.10.2014    |    58.300    |    10 9.4
"“Amore, allora mi dici? Cosa vuoi dirmi di così eccitante?” Cominciai a lavorarmelo per bene..."
IO, MIO MARITO… E NOSTRO FIGLIO

CAP.3



Attendevo con impazienza il ritorno di Luciano, mio marito: non vedevo l’ora di confessargli che mi ero fatta nostro figlio!
Era lo splendido compagno della mia vita: ci amavamo alla follia, eravamo, come si dice, due corpi e un’anima.
Non gli avevo mai mentito, neanche quando gli confessai apertamente, quando ci mettemmo insieme con la piena intenzione di sposarci, la mia indole di porca, grande amante del cazzo e di come da giovane, prima di conoscerlo e di mettermi con lui, mi fossi comportata da grande puttana, sempre pronta, se il maschio di turno era di mio gradimento, ad aprire le cosce per farmi chiavare!

Lui apprezzò molto la mia sincerità e la ricambiò confessandomi il suo passato di libertino e puttaniere: era un gran porco che amava molto il sesso e tutte le trasgressioni che poteva comportare.
Capimmo subito di essere fatti l’uno per l’altra: io una gran puttana, lui un gran porco che accettava con gioia di avere una moglie troia!!
Ciò premesso, non pensai neanche lontanamente di nascondergli il piacere che mi aveva procurato il cazzo di nostro figlio.

Quando il sabato seguente tornò dal suo viaggio di lavoro, appena entrò in casa ci lanciammo, come facevamo sempre dopo un periodo, anche breve, di lontananza, uno nelle braccia dell’altra e cominciammo a baciarci ed accarezzarci con la stessa passione di sempre.

“Ho voglia di chiavarti!” mi disse subito, mentre con la mano prese ad accarezzarmi la fica sopra la gonna.

“Sono felice tu sia così bello in tiro, poiché devo dirti una cosa che sono certa ti ecciterà molto di più della scopata! Si, sono certa che ciò che ti dirò ti farà impazzire!”

Ovviamente vidi i suoi occhi brillare di libidine.

“Cazzo! Dai, dimmelo!”

“No! Voglio tenerti sulle spine… galoppa con la fantasia e pensa a tante porcate! Voglio eccitarti per tutto il giorno, così questa sera, quando te lo dirò ti voglio trovare bello carico… un bel cazzo duro per fottermi per bene e riempirmi di sborra!”

Mi allontanai, lasciandolo con gli occhi di fuori e a cazzo dritto.
Andai in camera di Giorgio e lo trovai che stava studiando, dovendo fare un esame all’Università.

“Ciao, amore, che programmi hai questa sera? Esci con gli amici?”

“Non lo so, mamma, ancora non li ho sentiti. Perché me lo chiedi?”

Lo fissai sorridendogli, mi avvicinai, lo accarezzai sul viso e gli diedi un tenero bacio sulle labbra.

“Credo faresti meglio a rimanere a casa: è molto tempo che io, te e papà non trascorriamo una serata tutti e tre insieme! Ho una gran voglia di una bella riunione di famiglia! Segui il consiglio di mamma: sono certa non te ne pentirai… e neanche noi!”

Non gli diedi tempo di replicare che uscii dalla stanza e lo lasciai con i suoi pensieri.
A pranzo, quando eravamo tutti e tre seduti al tavolo, ci confermò la sua presenza per la sera.

“Mamma, questa sera rimango a casa, devo studiare e dopo non mi va di uscire. Quindi per la cena pensa anche per me.”

“Sono contenta tu ci faccia compagnia: vi preparo una bella cenetta a base di pesce… so che tu e papà ne andate matti!

Già pregustavo una bella serata!
“Tu e tuo padre aspettatevi anche un più che succoso dopocena!” pensai tra me e me.

Durante il pomeriggio Luciano non faceva altro che chiedermi.

“Amore, allora mi dici? Cosa vuoi dirmi di così eccitante?”

Cominciai a lavorarmelo per bene.

“Ok, voglio darti qualche indicazione: penso a quanto potrei godere nel sentirmi un cazzo nella fica e uno nel culo! Si, penso proprio debba essere meraviglioso sentirmi due maschi addosso che mi penetrano insieme! Ma ora non chiedermi altro!”

Lo vidi eccitatissimo… ed era proprio quello che volevo.
Seguitai a preparare la cena.
Da un ristorante che frequentavamo spesso mi feci portare ogni ben di Dio di frutti di mare: ostriche, gamberoni e quant’altro rendesse la cena particolarmente appetitosa e afrodisiaca… anche se ero certa che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Luciano venne di nuovo a stuzzicarmi.

“Amore, dai, dimmi qualche altra cosa!”

“Va bene, ma poi non chiedermi altro! So che desideri molto succhiare un bel cazzo: mi piacerebbe lo facessi anche venire in bocca per gustare e poi ingoiare la dolce sborra come faccio io! Dovresti sentire, amore, quanto è delizioso il sapore della sborra! Ma non rispondermi subito, me lo dirai quando siamo in intimità!”

La sua eccitazione aumentava sempre di più.

“Amore, non ce la faccio più: dimmi tutto, ti prego!”

“Va bene! Questa sera, dopo mangiato, mentre Giorgio ci prepara qualche drink, aiutami a sparecchiare: ti racconterò una bella storia!”

Prima di cena feci notare ai miei maschietti come la serata, data la stagione, fosse particolarmente calda.

“Ragazzi, voi state in calzoncini e camicetta: che ne dite se mi metto anche io un po’ in libertà per cena? Io sento caldo e non ho nessuna intenzione di stare troppo coperta… non voglio morire… vado a mettermi qualcosa di più leggero. In fin dei conti siamo solo noi tre e non abbiamo altri ospiti. Voi fate come credete.”

Andai in camera da letto, mi spogliai nuda, indossai un minuscolo perizoma che copriva a malapena la fica, con il laccetto infilato tra le natiche che mi solleticava piacevolmente il buchetto del culo.
Niente reggiseno.
Mi coprii con un vestitino bianco corto a mezza coscia, leggerissimo e completamente trasparente, tipo copricostume, con le spalline e abbondantemente scollato.
Infilai un paio di zoccoli con un bel po’ di tacco per rendere la mia figura ancora più sensuale.

Mi guardai allo specchio: rimasi piacevolmente soddisfatta del mio abbigliamento.
Il mio abitino permetteva di vedere tutto!
Il mio seno con i miei scuri capezzoli, il mio quasi inesistente perizoma e, girandomi, ammirai il mio culo completamente nudo, con il filetto del perizoma che partiva dai reni per incunearsi eroticamente tra le chiappe del mio adorabile culetto.
Uhmmmm!!! Molto bene! I miei maschietti avrebbero avuto di che ammirare.
Quando scesi in sala da pranzo c’era solo mio marito: quando mi vide sbiancò.

“Cazzo santo, quanto sei troia! Ma sei pazza a vestirti così? Con nostro figlio?”

“Amore, mi sento più libera, è una bellissima e calda serata e poi non credo che Giorgio si scandalizzi. E’ come se stessi in spiaggia, poi avrà pur visto qualche corpo di donna! Inoltre, amore, sono sua madre e non credo che il mio abbigliamento possa turbarlo!”

Luciano mi guardò e sorrise.

“Amore, vuoi sapere come la penso? Se fossi Giorgio, vedendoti vestita così, anche sapendo che sei mia madre, mi verrebbe una gran voglia di romperti il culo!”

Mi venne da ridere pensando che il mio amato figlio il culo della mamma già lo aveva abbondantemente visitato… mi sembrava di sentirmelo ancora nel culo quel meraviglioso cazzo!
Quando Giorgio mi vide sentii il suo sguardo scivolare deliziosamente lungo tutto il mio corpo, ma non ebbe il coraggio di dire niente.
Fui io a stuzzicarlo.

“Giorgio, come mi trovi? Papà dice che il mio abbigliamento è un po’ troppo audace, considerata la tua presenza, ma io ho ribattuto che sei mio figlio e quindi penso che tu mi guardi come mamma e no come donna… non credo faresti cattivi pensieri guardando il corpo di tua madre. Tu che ne pensi?”

Giorgio mi guardò ancora e poi sorrise.

“Mamma, se dovessi dire apertamente cosa penso guardandoti, papà mi caccerebbe da casa diseredandomi!”

Luciano cominciò a ridere.

“Olga, hai visto che avevo ragione? Non devi mai sottovalutare i desideri degli uomini, anche se sono figli!”

Aveva ragione ed io lo sapevo bene: il cazzo di mio figlio aveva deliziato come non mai sia il mio culetto che la fica e non vedevo l’ora di sentirlo ancora stantuffare dentro il mio corpo!
Approfittai della frase di Luciano per gettare altra benzina sul fuoco.

“Ho capito, siete due bei porcellini: tale padre, tale figlio! Basta che guardate una passera e non capite più niente!”

“Si, ma dipende dalla passera!” esclamò ridendo Giorgio, a cui fece seguito quel porco di mio marito.

“E quella della mamma ti assicuro che è una super passera!”

“Allora ti invidio… sei un uomo fortunato!”

Rimasi basita: mancava solo che Giorgio avesse esclamato di aver già conosciuto a fondo quella super passera e avremmo fatto bingo!
Non mi aspettavo di certo un colloquio così libero tra Luciano e Giorgio… e la cosa mi intrigava da morire!
Li guardai e sorrisi loro.

“Forse è meglio se andiamo a mangiare… dai vostri discorsi mi sembrate già ubriachi!”

Risero anche loro e andammo a tavola.
La cena fu deliziosa… innaffiata da un delizioso e freddo vino bianco… e resa particolarmente sensuale dai continui sguardi che mi lanciavano i miei maschietti.
Mi alzavo spesso da tavola per permettere loro di ammirare tutto il mio corpo, specialmente il mio splendido culo, di cui andavo particolarmente fiera.

Volgevo loro il più possibile le spalle e cercavo ogni scusa per piegarmi in avanti e mostrare il lato migliore di me stessa: con il culo spinto in fuori, mi aspettavo che uno dei due avesse intrufolato la mano sotto il vestito per accarezzarmi le chiappe e stuzzicarmi il buchino… ma ovviamente nessuno aveva il coraggio di fare la prima mossa.
Terminata la cena Luciano, come d’accordo, si fece avanti per aiutarmi a sparecchiare.

“Si, comincia a portare qualcosa in cucina, ora vengo, mentre Giorgio va in salotto a prepararci qualcosa di buono da bere.”

Appena andò in cucina, mi avvicinai a Giorgio e gli dissi qualcosa all’orecchio.
Mi guardò sbalordito.

“Scherzi o dici sul serio?”

“Fa come ti ho detto… so bene ciò che dico! Mi raccomando tesoro… fa le cose per bene!”

Mentre lui si allontanava, io andai in cucina dove sapevo avrei trovato Luciano in dolce attesa.

“Amore, finalmente! Dimmi!!!”

“Luciano, amore mio, la tua proposta indecente di vedere un altro cazzo penetrare questa fica è sempre valida? Desideri sempre inserire un altro uomo nel nostro rapporto, vedermi fare la troia con lui, concedergli il mio corpo senza limiti, la fica, il culo, la bocca, vedermi godere con due cazzi? Un uomo che si dedichi pure a te, per esaudire i tuoi desideri omosessuali? Dimmelo, amore…!”

Mi guardò fisso negli occhi.

“Amore, lo voglio più che mai… ma solo se lo desideri anche tu… come avevamo sempre deciso! Dovevamo solo trovare l’uomo giusto!”

Non dovevo più tergiversare.

“Anche io lo voglio, amore… perché l’uomo giusto l’ho trovato! E’ l’uomo migliore che potevamo trovare… mi eccita da morire… spero solo tu possa accettarlo!”

Non avevo mai visto mio marito così eccitato… ma anche io non scherzavo: confessargli spudoratamente che mi ero fatta fottere da nostro figlio, di aver commesso il più dolce degli incesti mi procurava una eccitazione fuori controllo!

“Dio mio, amore, non potevi farmi più felice! Perché non dovrei accettarlo? A me basta che piaccia a te! Lo sai che io voglio il tuo piacere! Dove sta? Lo conosco?”

Non ce la facevo più.

“Si, amore, lo conosci benissimo… ci sta aspettando!”

Era rosso dall’eccitazione… e a me batteva il cuore all’impazzata!

“Allora andiamo! Mettiamo una scusa a Giorgio… andiamo…”

Gli presi una mano e gliela strinsi forte.

“Amore, il nostro amante ci sta già aspettando in camera da letto… sopra il nostro letto matrimoniale, con il suo splendido cazzo in mano: è desideroso di chiavarmi davanti ai tuoi occhi… pronto a far godere sua madre davanti a suo padre! Tesoro mio, basta che tu lo voglia e nostro figlio ci farà provare le gioie del paradiso! Amore, ci pensi: potrai succhiare il cazzo di tuo figlio e poi infilarmelo nella fica!”

Rimase allibito: non si aspettava certo una notizia del genere.

“Come nostro figlio! Ma cosa dici!”

In un attimo temetti il peggio: il suo disprezzo nei miei confronti per voler commettere un incesto!
Ma non volevo certo darmi per vinta: era stato troppo il piacere provato tra le braccia di Giorgio e non avevo alcuna intenzione di rinunciarci!
Lo abbracciai forte, lo baciai con passione e lo fissai negli occhi.

“Si, nostro figlio! E’ lui l’uomo dei nostri sogni… dei miei e dei tuoi! Ti prego, Luciano, amore mio, non dirmi di no! Sarà meraviglioso concedere i nostri corpi al suo vigore di giovane 22enne, condividere con lui tutti i nostri desideri, anche quelli più inconfessabili e depravati… quelli che abbiamo sempre sognato!”

Gli raccontai degli sguardi sensuali di Giorgio, delle mie domande, dei suoi desideri nei miei confronti, delle sue spiate.

“Amore, nostro figlio sa tutto di noi: dei nostri desideri e di quanto io sia porca! Lui ci vuole, ci desidera e si è offerto di essere il nostro amante: vuole costituire con noi il triangolo che abbiamo sempre sognato! E poi vedessi, amore, che splendido cazzo, un meraviglioso cazzo giovane che se vuoi può essere tutto nostro! Una cappella rosso fuoco che ti mette i brividi solo a vederla e due coglioni alla cui vista ti viene subito voglia di metterteli in bocca per succhiarli come meritano!”

Luciano non stava nella pelle.

“Cazzo santo… dimmi, glielo hai visto? Hai visto il cazzo di nostro figlio?”

Cominciai a baciarlo sul viso, lo sommergevo di baci e carezze: sentivo il suo corpo fremere contro il mio… ed era proprio quello che volevo!

“Si amore, ha voluto lo guardassi per dimostrarmi quanto mi desiderasse! Dio mio, Luciano, avessi dovuto sentire quanto era duro, caldo… un meraviglioso cazzo tutto da godere… vibrava dall’eccitazione che era un piacere!”

“Cazzo… glielo hai anche preso in mano?”

“Si, tesoro! Mi ha detto che non era sufficiente solo guardarlo, ma avrei dovuto toccare con mano quanto lo eccitassi! Mi ha preso la mano e me l’ha messa sul cazzo: appena l’ho impugnato ho sentito la fica contrarsi dal piacere! Amore, devi sapere che nostro figlio non solo ha un gran bel cazzo, ma lo sa anche usare molto, ma molto bene!! Sa benissimo come far godere una donna: ti fotte la fica in maniera superba… e con quel cazzo in corpo ti fa sentire una regina!”

Aveva gli occhi fuori dalle orbite: non gli avevo mai visto una espressione così colma di libidine e lussuria.
Si portò la mano sopra il pacco e cominciò ad accarezzarsi l’uccello sopra i pantaloni.

“Olga, amore, non mi dirai che…”

Non lo feci finire.

“Ti piacerebbe sentire dalle mie labbra che ho dato la fica a nostro figlio? Che ho accolto il suo cazzo con tutto il mio amore dentro il mio ventre?”

“Si… si… cazzo, ti prego… sto impazzendo… dimmi se ti ha scopato… ti prego, dimmelo… dimmelo!!!”

Per tutta risposta mi tolsi il vestitino e il perizoma, rimanendo nuda.
Mi misi seduta sul tavolo della cucina, con le braccia stese all’indietro e allargai completamente le cosce, mostrandogli la mia fica gonfia e umida di eccitazione.

“Si, amore, glielo ho chiesto io di chiavarmi: ero eccitatissima e, in attesa di accoglierlo nel nostro letto, ho voluto prendermi un acconto sulle future scopate e mi sono gustata il suo cazzo! Mi ha chiavato sopra questo tavolo, come mi vedi, in questa posizione e mi ha fatto godere come una porca! Mi ha sbattuto la fica come piace a noi! Mentre mi scopava abbiamo pensato a te, a come avremmo voluto averti vicino per farti gustare come tua moglie godeva con il cazzo del figlio! Avrei voluto anche la tua verga dentro di me, insieme alla sua, entrambe dentro il mio corpo, per raggiungere l’apice del piacere con i maschi che amo di più nella vita: mio marito e mio figlio!

Sappi che siamo ben felici di ripetere il nostro incestuoso amplesso davanti i tuoi occhi… per il tuo e il nostro piacere! Basta che tu lo voglia e potrai ammirare il cazzo di nostro figlio penetrarmi la fica e chiavarmi come hai sempre desiderato!
Mi ha fatto venire una prima volta con il cazzo nella fica… un orgasmo entusiasmante… la prima sborrata in vita mia tra le braccia di mio figlio!”

Luciano stava impazzendo… il suo viso era trasfigurato dall’eccitazione… e la mano seguitava a massaggiare il suo cazzo.

“Uhmmm!!! Che gusto! Amore, mi stai mandando fuori di testa! Dimmi, ti è venuto dentro? Lo hai fatto godere nella fica? Olga, ti prego… ”

“No, l’ho fatto venire in bocca, ho voluto gustare il sapore della sua sborra: sentirai anche tu quanto è calda, cremosa e abbondante quando gli succhierai il cazzo e lo farai godere tra le tue labbra!
Nella fica lo farò venire mentre tu ci guarderai: ho voluto tenere per te il piacere di guardare nostro figlio la prima volta che sborrerà nella fica della madre!!”

“Olga mia adorata, mi fai morire… prima in fica e poi nella bocca! Dio che gusto!!!”

Gli sorrisi.

“Luciano, se ti interessa non è finita lì: gli ho dato anche il culo!
Si, amore, mi sono fatta anche inculare: non ho negato niente al mio adorato figliolo… e sono venuta una seconda volta con il cazzo nel culo.
Il terzo orgasmo me lo ha procurato chiavandomi con le dita, mentre ci scambiavamo la sborra di bocca in bocca!

Luciano, tesoro, da quello che ti ho raccontato pensi sia il caso di accogliere nostro figlio tra le nostre amorevoli braccia?
La mia fica sta sbrodolando come non mai: voglio il suo cazzo, mi voglio far fottere come una puttana!
Amore, Giorgio ci sta aspettando sopra il nostro letto per chiavarmi davanti e te: non voglio più farlo aspettare! Lo voglio… lo voglio… voglio mostrarmi a te mentre mi concedo a lui!
Allora che dici: ce lo andiamo a godere nostro figlio? Voglio sia tu a infilarmi il suo cazzo nella mia fica… dai, amore, spogliati nudo anche tu… e andiamo da lui! ”

Si spogliò e mi abbracciò.
I nostri corpi nudi avvinghiati uno all’altro si trasmettevano una eccitazione e una libidine mai provata: stavamo per costituire, con nostro figlio, un triangolo incestuoso e bisessuale per esaudire i nostri più perversi e depravati desideri.
Prese il mio volto tra le sue mani e mi fissò intensamente.

“Quando parli di Giorgio i tuoi occhi hanno una luce diversa: emanano passione, libidine… e un forte sentimento.
Conosco quella luce: ti stai invaghendo di tuo figlio!!! Il suo giovane cazzo ti ha stregata: lo sperma che gli hai ingoiato è stato per te un dolce filtro d’amore!
Ti confesso che il pensiero tu possa avere anche per lui lo stesso amore che hai per me mi manda fuori di testa dall’eccitazione: ameresti entrambi con lo stesso forte sentimento e la stessa libidinosa passione!”

“Amore, sei veramente l’uomo della mia vita a cui non posso nascondere nulla: lo hai letto nei miei occhi… nostro figlio mi è entrato nel sangue e sento di non potere più fare a meno di lui… come non posso fare a meno di te!
Vi voglio entrambi… amore… vi voglio entrambi!”

“Olga, amore della mia vita… si, andiamo… anche io ho voglia di lui!”



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