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Io, mio marito... e nostro figlio. - 5


di bird2012
27.10.2014    |    46.171    |    3 9.5
"Io e mio marito incitavamo e guidavamo l’azione di nostro figlio nella fica di sua madre..."
IO, MIO MARITO… E NOSTRO FIGLIO

CAP.5


Mi rivolsi ai miei compagni di piacere.

“Amori miei, prendiamoci una pausa... voglio vi ritempriate bene… non credo vogliate trascurare i miei buchini! I vostri uccellini hanno ancora tanti doveri da compiere! Nell’attesa che ne dite di una sigaretta? Ce la dividiamo da buoni amici: una in tre fa meno male!”

Mio marito, premuroso, si alzò e andò a prenderne una con l’accendino.

“Dammela, ve la preparo io!” gli dissi.

L’accesi, aspirai una profonda boccata e poi, fissando sorridente i miei porcellini, allargai le cosce e la feci scorrere, dalla parte del filtro, lungo tutta la fessura per umettarla abbondantemente dei miei umori… poi la passai a mio figlio.

“Tieni, amore… fai la tua boccata… così potrai gustare anche il mio sapore! Poi ridammela!”

Giorgio la prese mormorando: “Madonna santa, quanto sei porca, mamma!”
La mise in bocca, succhiando golosamente il filtro, e fece la sua tirata!

“Uhmmm! Il fumo al sapore di fica è una prelibatezza!” disse sorridendo mentre mi ripassava la sigaretta.

Feci anche io la mia tirata e poi, per terminare in bellezza, mi aprii leggermente le natiche e mi infilai il filtro nella rosellina! Gli impressi dei leggeri movimenti per impregnarlo bene del mio intimo sapore… e poi passai la sigaretta a mio marito!

“Tieni Luciano… per ora a Giorgio la fica e a te il culetto! Per ora è solo un assaggio: la prossima sigaretta sarà ancora più gustosa!”

Avevo già in mente una oscena porcata!
Anche mio marito gustò il fumo… e il mio sapore!

L’orgasmo che avevo provato non aveva placato neanche un poco l’enorme voglia che avevo di godere: la mia fica e il mio culetto, completamente aperti dopo il dolce servizio di mio figlio, erano belli pronti per ricevere di tutto… e di più!
La prima venuta con la lingua di mio figlio era stata solo un dolce antipasto, ma ora volevo i piatti forti… quelli che mi avrebbero fatto scoppiare la fica, il culo… e il cuore

Mi piaceva farmi leccare la fica, ma solo con una verga dura dentro al corpo riuscivo a raggiungere il massimo del godimento: solo sentirla nella fica e nel culo, con grande preferenza per quest’ultimo, raggiungevo l’estasi del piacere!
Ero anche multi orgasmica: l’uccello che veniva dopo quattro o cinque colpi non era per me… non riusciva neanche ad eccitarmi!
Adoravo il cazzo duraturo, quello che mi pompava senza darmi respiro, quello che mi faceva sborrare a ripetizione, fino a farmi sentire esausta e completamente appagata.

Ora ne avevo addirittura due di splendidi uccelli, tremendamente eretti, a mia completa disposizione e potevo farne ciò che volevo.
Sapevo bene come mio marito e mio figlio non aspettavano alto che farmi provare tutti i piaceri che desideravo: quale migliore occasione per approfittarne e dare libero sfogo a tutta la mia libidine!
Mi sarei fatta chiavare e inculare senza soluzione di continuità

Mentre loro erano distesi sul letto per ritemprare le forze per i successivi round… e per dare le ultime boccate alla gustosa sigaretta, andai in bagno per rinfrescarmi.
Quando stavo per rientrare in camera da letto sentii che stavano parlottando.
Mi fermai per ascoltare.

“Giorgio, dimmi, ti piace mamma?” chiese mio marito.

“Me lo chiedi? Mi è entrata nel sangue… da quando ho cominciato a sentirvi godere mentre origliavo attraverso la porta della vostra camera! Da quel momento non me la sono più tolta dalla mente.
Spero mi perdonerai, ma spesso ti ho invidiato: avrei voluto stare io tra le cosce di mamma, stare dentro di lei, sentire il calore della sua vagina infiammarmi il cazzo e sentirla avvinghiarsi stretta al mio corpo incitandomi di fotterla sempre più forte!
E’ una donna e una mamma splendida che mi fa morire!

Ancora mi risuonano nella mente le sue dolci parole che mi ha detto questa sera: “Giorgio, tesoro di mamma, aspettaci sul nostro letto matrimoniale, spogliati nudo e prepara il tuo delizioso cazzo: tra poco papà e mamma ti verranno a trovare! Angelo mio, sapessi quanto desidero sentirti ancora dentro!”

Mi sono sentito scoppiare il cuore nel petto: non potevo credere che si sarebbero avverati tutti i miei sogni!
Papà, spero non ti dispiaccia, ma voglio confessarti una cosa: se prima mamma, con il mio solo desiderio, mi era entrata nel sangue, da quando l’ho posseduta in ogni parte del suo corpo, sentendola urlare il mio nome mentre godeva, credo proprio mi sia entrata nell’anima!”

Dio santo… Dio santo… mai frasi più dolci può sentire una madre: entrare nell’anima del figlio!
Rimasi ancora fuori della porta, di nascosto, per sentire ancora.
Sentii Luciano fare una domanda shoccante.

“Giorgio, sinceramente: ti stai innamorando di tua madre? Già ho letto nei suoi occhi molto di più della sola attrazione sessuale… e adesso sento le tue parole…!”

Sentii il cuore accelerare i battiti: attendevo la risposta di mio figlio… ma Giorgio non rispose!
Dopo qualche attimo Luciano ripeté la domanda… anche lui voleva sapere.

“Giorgio, non devi mica vergognarti se nutri dei sentimenti verso tua madre… anzi, credo sarebbe meraviglioso se il nostro rapporto sessuale incestuoso fosse coronato anche dall’amore!”

Giorgio rispose… e mi sentii morire!

“Innamorato di mamma? Scusa papà, ma ci sono molto vicino! Cazzo, lo sento… sta nascendo qualcosa dentro me… un sentimento meraviglioso nei suoi confronti… un sentimento che non riesco a controllare ed è difficile da spigare!
Un insieme di libidine, perversione e amore!!!

Amo il suo dolce sguardo, quando mi offre la colazione la mattina… e quando fissa vogliosa il mio cazzo duro, pronto per soddisfarla!
Amo il suo seno, che mi ha allattato… e la sua meravigliosa fica bollente che mi ha generato!
Amo quando spalanca le braccia per stringermi a lei e trasmettermi il suo amore materno… e quando spalanca le cosce per offrirsi senza ritegno a suo figlio!
Amo le sue labbra, quando mi baciano teneramente… e quando mi succhiano voluttuosamente il cazzo!

Amo la sua voce, quando mi dice che sono il suo tesoro di figlio… e quando mi incita a sfondarle il culetto!
Amo la sua mano quando mi accarezza dolcemente il viso… e quando impugna il mio membro per strofinarselo tra le labbra della fica!
Amo il suo essere angelo… e il suo essere puttana!
L’amo come madre amorevole… e come madre spudorata e svergognata che si fa possedere da suo figlio davanti a suo marito!
L’amo perché mi rende felice per avermi accolto tra le sue braccia!
L’amo semplicemente perché è impossibile non amare una donna come lei!”

Mi sembrò di svenire: quale madre può rimanere insensibile a una tale dichiarazione d’amore!
Sentii la testa girarmi: mio figlio mi amava… come madre e come donna!
Sentii un forte brivido lungo la schiena, i battiti del cuore aumentare vertiginosamente, la mia fica contrarsi spasmodicamente… e i miei occhi inumidirsi!
Persi ogni controllo.
Entrai nella stanza e li vidi ancora sdraiati sul letto… ad accarezzarsi reciprocamente i sessi!
Mi tuffai letteralmente sopra il corpo di mio figlio e, come una assatanata, cominciai a baciarlo, ad accarezzarlo e a strofinare con passione il mio viso contro il suo.

“Giorgio, amore mio, tesoro di mamma, ti ho sentito! Mi ami… ami tua madre… ma anche io ti amo… da morire! Si… si… tua madre ti ama!”

E ripresi a soffocarlo di baci, sul viso, sugli occhi, sulla fronte, a mordergli le labbra e i lobi delle orecchie… ed accarezzarlo… accarezzarlo… accarezzarlo!
E tra un bacio e una carezza non smettevo di confessare apertamente i miei sentimenti.

“Ti amo… ti amo… ti amo!”

Guardai mio marito… il suo viso era stravolto dalla eccitazione.
Mi sollevai da Giorgio e lo abbracciai.

“Luciano, amore, hai sentito? Nostro figlio mi ama… ed anche io lo amo! Amore, non è meraviglioso? E’ quello che avevi previsto e desiderato! Amo te e amo lui! Mio marito e mio figlio… entrambi nel mio cuore… e dentro il mio corpo!
Santi del paradiso… sto impazzendo… non resisto più!
Voglio essere vostra… mi concedo a voi con tutto il mio amore… e voi possedetemi… possedetemi… con tutto il vostro amore! Voglio morire tra le vostre braccia!”

Mi alzai, andai verso il bordo del letto e mi misi a pecora, alzai il bacino più che potevo e allargai le cosce, con il culo e la fica a loro completa disposizione!

“Amori miei, prendetemi… prendetemi… dove più preferite… ma fatemi sentire quanto mi desiderate!”

Posai il viso e il seno sul letto e allungai le braccia: ero pronta ad accogliere le loro verghe dentro di me.
Luciano si mise al mio fianco, afferrò le mie natiche e mi aprì oscenamente il culo e la fica.
Quando sentii le sue parole credetti d’impazzire.

“Giorgio, a te il privilegio di iniziare: ti offro mia moglie, tua madre, con tutto l’amore che ho per lei! Sono felice del vostro amore! Entra in lei… e falla tua!”

Sentii subito la cappella di Giorgio strusciare lungo tutta la fessura cercando l’orifizio vaginale… e quando lo trovò si fermò un attimo, attendendo il nostro osceno incitamento.
Non ci facemmo pregare.

“Tesoro mio, ci sei… sento la tua cappella… dammelo… dammelo… non farmi soffrire!” lo implorai con un filo di voce.

“Si… si… dai Giorgio… infilaglielo… piano… lentamente, fammi vedere come la penetri!” lo incitò Luciano.

Mio figlio cominciò a spingere: sentii la vagina aprirsi e il suo cazzo entrarmi dolcemente nel ventre, mentre Luciano mi apriva ancora di più le labbra della fica, per gustare meglio l’ingresso del cazzo di Giorgio dentro di me.
Ad un tratto Giorgio mi fu dentro completamente e sentii chiaramente il suo ventre ed i coglioni sbattermi sul culo… mi era entrato tutto, sotto lo sguardo estasiato di mio marito… che cominciò a gemere.

“Dio santo, che meraviglia… che meraviglia! Olga, amore, vedessi come ti è entrato tutto, la tua fica se lo è preso tutto… tutto!!!”

Anche io grugnivo come una maiala.

“Lo sento… Luciano, tesoro, lo sento! Nostro figlio me lo ha infilato tutto! Sento il contatto dei suoi coglioni… ho tutto il suo cazzo nella ficaaaa!!! Giorgio, tesoro, dai… fotti mamma… fotti mamma!!! Sbattimi forte, montami… montami… che già sento di venire!!!”

Giorgio iniziò una deliziosa danza dentro il mio ventre, coadiuvato da suo padre: quando affondava il cazzo, Luciano spingeva con forza la mia fica contro di lui, per accentuare il colpo della cappella contro l’utero.
Io e mio marito incitavamo e guidavamo l’azione di nostro figlio nella fica di sua madre.

“Bravo, così, affondale il cazzo con forza… sbattila… quando sente la cappella contro l’utero non ragiona più… falla sborrare!!!” lo incitava con veemenza suo padre.

Luciano mi conosceva bene: i colpi di cazzo contro la bocca dell’utero mi mandavano ai pazzi!
Sentii arrivare l’orgasmo… cominciai ad urlare.

“Siii… amore di mammaaaa! Sfondami che sto venendooo!!! Dio santo!!! Così… così… colpisci l’utero… colpisci… colpiscimiiiiiii!!!! Aaaaaaaahhhhhh!!! Amoreeee… sto sborrandooo… seguita… seguita… non ti fermare… dammelo ancora… lo voglio ancora! Il cazzo di mio figlio… mi ha fatto venire… ancora… il cazzo di mio figlio!!!”

Mio marito si unì alla mia incestuosa richiesta.

“Figliolo, l’hai fatta venire! Ma ti vuole ancora dentro! Daglielo finché ne vuole… ha una fica golosa di cazzo!”

La risposta di Giorgio non si fece attendere.

“Si, mamma, ormai il mio cazzo ti appartiene, come quello di papà: sarà sempre un onore ed un piacere soddisfarti! Ora seguito a chiavarti come desideri… !”

Tacque per qualche istante, mentre sentii la sua mano accarezzarmi libidinosamente il buchetto del culo, tenuto sempre aperto da Luciano.
Poi mi fece la proposta che mi aspettavo… e che adoravo.

“Mamma, amore, ma dopo me lo dai il culo? Facciamo vedere a papà come il figlio innamorato della mamma incula la mamma innamorata del figlio?”

Ormai ero completamente fuori di testa: mio figlio voleva il culo! Me lo chiedeva apertamente e senza vergogna davanti al padre e la cosa mi intrigava come non mai.
Mi rivolsi a Luciano, mentre Giorgio, come mio espresso desiderio, stava magistralmente seguitando a pomparmi la fica.

“Luciano, tesoro, hai sentito nostro figlio? Mi ha chiesto il culo: come ti ho detto già glielo ho dato, con grande godimento per entrambi, ma ora mi vuole inculare davanti ai tuoi occhi! Allora dai, soddisfiamo il suo incestuoso desiderio: appuntami il suo adorabile cazzo sul buchetto, come io ho appuntato il tuo sul suo!”

Non mi fecero aspettare: sentii la verga di Sergio uscire dalla fica e subito dopo la cappella posizionarsi contro il più che dilatato buchetto del culo: mio marito aveva fatto subito centro!
Spinsi indietro il bacino e sentii subito il mio allenato sfintere aprirsi docile per accogliere l’illustre invasore!
Mio marito non perse tempo: afferrò le mie chiappe con entrambe le mani e le aprì completamente per dilatarmi il buco e facilitare la dolce penetrazione, mentre Giorgio, con un lungo gemito, mi infilava tutto il cazzo dentro.
Questa situazione mi mandava letteralmente fuori di testa: mio marito che mi allargava il culo per offrirlo al cazzo di mio figlio!
Tre gemiti risuonarono per la stanza.

“Cazzo… così… tutto nel culo… tutto nel culo! Dai, Giorgio, fammi vedere come la sfondi!” supplicava mio marito.

“Angelo di mamma… sei entrato tutto! Prima mi hai scopato la fica, ora scopami il culo!” incitavo mio figlio.

“Si, mamma, amore… ti inculo… ti inculo… ti inculo!!!”

Cominciò a lavorarmi il buco del culo con affondi deliziosi, ad ogni colpo deciso sentivo i suoi gonfi coglioni sbattere contro la mia fica e procurarmi un perverso piacere.
Mi aveva afferrato per i fianchi e mi attirava con forza verso il suo ventre mentre affondava il suo cazzo nel mio intestino… e mentre mio marito teneva le mie natiche sempre più allargate.
Me la stavo proprio godendo quella inculata: i due maiali si stavano gestendo il mio buco del culo a loro completo piacimento… e la cosa mi faceva impazzire! L’inculata con il culo tenuto completamente aperto era ancora più goduriosa.
I colpi cominciarono ad aumentare di intensità: sempre più forti, sempre più a fondo, sempre più veloci!
Ero in estasi… cominciai a gemere e a lamentarmi dal gran piacere.

“Madonna mia! Me lo sta spaccando! Me lo sta sfondando! Luciano, amore, Giorgio mi sta rompendo il culo! Ho l’intestino pieno del suo cazzo! Me lo spinge sempre più a fondo… sempre più a fondo! Dio santo, che meraviglia di inculata!”

Anche mio marito si unì al mio piacere.

“Olga, sto impazzendo! Lo vedo come entra e esce la sua verga dal culo! E’ una visione fantastica! Nostro figlio te lo sta spaccando come non mai! Bravo Giorgio, seguita a sfondarla: le piace da morire farsi montare il culo! Ma per darle più piacere pensa anche alla fica: alterna fica e culo! Dio… si… bravo… inculala e chiavala a fondo… ancora… dai… ancora!”

Il mio angelo prese alla lettera l’esortazione del padre: mi infilava a fondo il cazzo nel culo, mi dava quattro o cinque colpi profondi da togliermi il respiro, poi lo toglieva per passare alla fica.
Lo affondava nella vagina, fradicia da paura, e ripeteva il servizio dentro al mio ventre: spinte secche e profonde da farmi sentire le punta delle dita accarezzarmi l’utero.
Poi lo sfilava dalla fica e ricominciava nel culo: alternava culo e fica… fica e culo… da impazzire!
E mio marito seguitava ad incitarlo.

“Così… così… chiavala… inculala… Giorgio, ti prego, non fermarti: impazzisco nel vedere il tuo cazzo entrarle nel corpo! Falla godere… falla godere!”

Io, da parte mia, sentivo il sangue al cervello: ero completamente fuori di testa nel sentirmi posseduta completamente sotto gli occhi del mio uomo, del mio maschio, del compagno della mia vita, ascoltare i suo incitamenti per farmi godere… farmi godere!!

Mi ero già concessa a mio figlio, io e lui da soli, lontano da occhi indiscreti, ma ora gli stavo dando nuovamente il culo sotto lo sguardo estasiato di mio marito: godevo come una pazza, mai avrei creduto che farmi scopare da un altro maschio, per di più mio figlio, davanti a mio marito mi piacesse tanto e la cosa mi eccitava da morire!
Giorgio, dopo avermi sbattuto per un bel po’, si dimostrò un figlio adorabile… e altruista.

“Papà, vieni… prendi il mio posto… adesso tocca a te deliziare mamma!”

Mi piaceva molto l’invito di Giorgio per suo padre.

“Si, bravi, bravi: datevi il cambio così durate di più! Più sento un cazzo in corpo, più godo e sborro come una porca! E il cazzo libero lo voglio in bocca… voglio gustare i miei sapori!”

Iniziò l’alternanza di cazzi dentro di me!
I miei due maschi cominciarono a chiavarmi e a incularmi a turno spartendosi i miei buchi da buoni amici!
Il pensiero che mio marito e mio figlio si stessero dividendo equamente, d’amore e d’accordo, il mio corpo, il corpo della loro donna, mi mandava fuori di testa!

I due maiali lavoravano in sincronismo e non mi lasciavano più respiro!
Uno mi inculava con forza, poi si sfilava e mi metteva il cazzo in bocca, che succhiavo con gusto, per lasciare il posto all’altro, che mi infilava o il culo o la fica, senza particolari preferenze, se non quella di farmi godere il più possibile.

Poi si toglieva e si scambiava il posto con il compagno di merende: lui mi entrava in bocca, mentre l’altro riprendeva la postazione… o in culo o nella fica!
E così via… senza pause… senza cedimenti… senza rallentamenti: uno in culo e uno in bocca… uno in fica e uno in bocca… uno in culo e uno in bocca… uno in fica e uno in bocca!
Ansimavo, gemevo e incitavo… godevo come non mai.

“Così… mi piace… mi piace! Sempre un cazzo diverso dentro… Oddio… Oddio… mi sento una puttana… una puttana… godo come una puttana… ancora… ancora… ancoraaa!!!”


L’uccello che mi entrava in corpo mi faceva sussultare di piacere, ma non sapevo più a chi appartenesse quel palo che mi chiavava o mi inculava, ma la cosa non aveva importanza: o di mio marito o di mio figlio era un cazzo della mia adorabile famiglia… un cazzo che mi faceva impazzire dal piacere… un cazzo che amavo!

Non so quante volte ero venuta sotto l’azione combinata di quei strabilianti uccelli: ancora stupendamente duri da procurarmi sborrate a ripetizione.
Ma lo sapevo, conoscevo bene la risposta della mia fica: se il cazzo era resistente, non sborrava e rimaneva duro i miei orgasmi non avevano limiti!

La mia fica e il mio culetto erano stati ben deliziati: era il momento di variare l’accoppiamento, ma volevo essere sicura della resistenza dei miei maschietti… avevo ancora tante belle idee per la testa.

“Ragazzi, adesso cambiamo, però promettetemi di resistere ancora prima di venire… poi avrete il giusto premio!”

Mi rivolsi a mio figlio.

“Preparati… che voglio farmi una bella cavalcata sul tuo destriero! La prima volta hai condotto tu la danza, adesso dirigo io il gioco!”

Si distese subito per bene sul letto, con il suo cazzone che puntava in alto… pronto ad infilarsi nella mia vogliosa fica.
Mi avvicinai a mio marito e lo baciai con passione.

“Tesoro, preparati per il mio culetto! E’ arrivato il momento che abbiamo tanto desiderato: è il momento della doppia!”


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