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La Nonna, La Mamma 3°P/te


di licklick69
04.11.2014    |    82.184    |    4 9.7
"La nonna continuava a emettere mugolii di piacere e mi spalancò la bocca per ricevere il liquido da me raccolto nella sua..."
Al rientro la mamma ci rimproverò di non averli raggiunti – al mare si stava benissimo – c’era un venticello favoloso – e rivolta a me - un sacco di ragazzi e ragazze con cui avresti potuto fare conoscenza. Domani non transigo ti voglio in spiaggia!

Io che avevo già fatto i miei piani per il pomeriggio seguente mi sentii disarmato. Avevo voglia della nonna, in definitiva non l’avevo ancora chiavata nella figa.

La sera, dopo cena uscimmo a prendere un gelato, ma io ero perso nei miei pensieri, tanto che la mamma ad un certo punto scuotendomi per un braccio mi disse – non vedi quante belle ragazzine ci passano davanti? Io indispettito le risposi malamente – non mi interessano le ragazzine, mi piacciono le donne mature! - Vidi un sorriso sul volto di mia nonna e forse credo anche un senso di orgoglio.

La mattina dopo la fortuna mi venne in soccorso, si doveva andare a fare la spesa e la nonna si offerse di rimanere a casa a rigovernare l’appartamento La mamma mi disse – allora vieni tu con me. Io ribattei – ma mamma se vuoi che venga in spiaggia oggi pomeriggio stamattina devo fare un po’ di compiti - -Va bene, va bene, tutte le scuse sono buone.
Non appena mia madre girò l’angolo della strada ero addosso alla nonna, le toccavo i grossi seni cercandole la bocca, scendevo ad accarezzare i fianchi e il culo mentre la mia lingua si insinuava nella sua bocca.
-Anch’io ne ho tanta voglia, sapessi stanotte mi sono persino toccata pensando al nostro pomeriggio di ieri. Ma dobbiamo fare in fretta, oltre tutto devo anche rigovernare la casa, non voglio che tua madre torni e trovi tutto nello stesso stato. -
Mi prese per mano e mi trascinò nella sua stanza. In un attimo il suo vestito era a terra, come pure il mio costume e la mia maglietta. Mi tuffai subito a leccarle la figa, era profumata della doccia recente, ma ben presto prese il suo sapore grazie al liquido che riuscii a farle emettere. La nonna mugugnava e mi incitava a continuare, ma ad un tratto disse – Dai piantamelo dentro voglio sentirmi riempita dal tuo cazzo.
Raggiunsi con la bocca un capezzolo turgido della nonna e con la mano guidai il mio cazzo verso quel paradiso umido.
Sentii aprirsi il varco, lentamente spinsi prima la cappella all’interno di quella figa e mi deliziai di quelle contrazioni che nonna riusciva a procurare, poi di colpo entrai tutto in lei.
Siii è fantastico, ti sento fino al collo del mio utero, dai scopa la tua nonna.- furono le parole che uscirono dalle sue labbra.
Rimasi un attimo fermo ma ormai ero già al culmine, pompai vigorosamente quella figa fracida finche non sentii tre quattro fiotti inondare la figa della nonna
Volevo rifare l’esperienza di ieri e mi tuffai attendendo che il mio liquido colasse fuori per raccoglierlo nella mia bocca e portarlo a quello di mia nonna.
Un rigagnolo di sostanza lattiginosa cominciava a fuoriuscire e la raccolsi leccando ben bene tutto intorno. La nonna continuava a emettere mugolii di piacere e mi spalancò la bocca per ricevere il liquido da me raccolto nella sua.

Quando rientrò mia madre era tutto perfetto, avevo aiutato io la nonna a rigovernare la casa non senza allungare una mano al suo culo, alle sue tette alla sua figa ancora umida del mio seme.

La nonna ci aveva preparato una colazione deliziosa con una pasta fredda con pomodori e mozzarella e la mamma aveva comprato prosciutto e melone.

Nel pomeriggio dovetti andare in spiaggia, feci anche parecchie conoscenze con ragazzi e ragazze che frequentavano il bagno dove mia madre aveva affittato il lettino per lei e una sedia da regista per la nonna che si era posizionata rigorosamente all’ombra.

Tra la compagnia c’era una ragazza che mi stava appiccicata era di un anno più giovane di me, carina ma non nutrivo nessun interesse per lei e come sempre accade quanto meno le prendi in considerazione tanto più ti stanno addosso.

Speravo che questa vacanza finisse il prima possibile, una volta tornati a casa avrei potuto frequentare la nonna tutte le volte che avrei voluto e fantasticavo su una notte intera trascorsa con lei, chissà quante porcate avremmo fatto.
Mentre ero assorto in questi pensieri guardavo da lontano conversare nonna e mamma e mentre mia nonna rideva, mia madre aveva un volto turbato,

Sdraiata sul lettino mia madre aveva le gambe aperte per abbronzarsi all’interno delle cosce e il mio sguardo si concertava sul rigonfiamento della sua passera che il costume metteva in risalto, per risalire al seno che ne nascondeva il volto

Il mio pensiero fisso era mia nonna. Ma un altro cominciava a farsi strada. Cominciavo a guardare mia madre in un modo diverso, il suo seno, grande come quello della nonna era sicuramente più sodo e mi domandavo che sapore potesse avere la passera di mia madre.

Mia madre era una bella donna, tale madre, tale figlia, un corpo pieno, un bel seno grande come ho detto, ma anche i fianchi e il culo avevano la giusta forma di una donna matura.
Il viso non aveva le rughe della nonna, qualche segnetto ai lati degli occhi era presente ma soprattutto il collo era ben più tirato con le guance meno cadenti

La nonna inoltre aveva la pelle degli avanbracci un po’ cadente, mentre quelle di mia madre erano piene e ben sode.

Gli amici della spiaggia mi distolsero da tutti questi pensieri invitandomi a una partita di pallavolo. Mi piaceva la pallavolo, a scuola durante l’ora di ginnastica quando si giocava a pallavolo ero sempre il primo a voler partecipare.

Mentre giocavo passarono la mamma e la nonna con un’altra signora che non conoscevo dicendomi che mi avrebbero aspettato a casa e che loro andavano a fare shopping.

La nonna mi strinse l’occhio facendo cenno verso la ragazza a bordo campo che si sbracciava quando realizzavo qualche punto.

La sera passai solo da casa a fare una doccia e a cambiarmi, gli amici avevano organizzato una cena in pizzeria.

Tornai tardi a casa la sera, mia madre e mia nonna dormivano e mi infilai nel letto in silenzio per non svegliarle.

La mattina sentii un po’ di trambusto, io dormivo in un divano letto in soggiorno, mentre nonna e mamma avevano rispettivamente una stanza loro, ma mi girai dall’altra parte e continuai a dormire.

Fu la nonna che mi svegliò sedendosi al bordo del mio letto e accarezzandomi la testa.
Con gli occhi impiastricciati la guardai chiedendole che ore erano e dove era la mamma.

-Mamma è andata a San Marino in gita con Flora e non torna prima delle cinque - - e chi è Flora – chiesi – E’ la signora con cui ci hai visto ieri venir via dalla spiaggia-

-Allora abbiamo una intera giornata per noi- esclamai balzando a sedere sul letto.

Nonna spingendomi sul petto mi fece sdraiare nuovamente e tirando da parte il lenzuolo mise in mostra il mio cazzo che svettava verso il cielo.
Impugnandolo cominciò un lento movimento su è giù, ma nello stesso tempo lo stringeva come a volerne valutare la durezza.
Infine si curvò con la bocca su di esso e cominciò a leccare la cappella inframezzando leggeri colpetti di lingua sulla piccola fessura nella sommità. Con un dito raccolse una goccia filante di liquido e se la portò alla bocca succhiando il dito. Cominciavo a perdere il senso della realtà, forti scariche mi partivano dalla schiena fino al cervello. Nonna ora si era infilata il cazzo tra la guancia e i denti e mi scopava facendomi sentire il tenero della guancia e il duro dello sfregamento sui suoi denti. Non resistetti oltre, un primo fiotto di sborra colpì l’interno della bocca, gli altri finirono nella gola della nonna che ormai si era dedicata a succhiare la cappella.

-Baciami nonna- le chiesi, volevo anch’io sentire il sapore della mia sborra mescolata alla saliva della nonna.

Il lungo bacio che ci scambiammo con le nostre lingue che facevano a turno nell’entrare nella bocca mi misero ben presto con “l’asta in resta”.
La nonna alzandosi in piedi si tolse il vestito e rimasi a bocca aperta guardando il reggiseno e lo slip che si era messo. La pregai di aspettare a toglierseli: erano di colore nero con ricami e piccole balze rosse, il seno spingeva e strabordava leggermente da quel reggiseno e lo slip metteva in mostra il gonfiore della passera della nonna, notai nello slip una piccola macchi di bagnato, segno che la nonna si era bagnata succhiandomi l’uccello.

Glieli tolsi io, prima il reggiseno soffermandomi a succhiarle i capezzoli mentre con le mani sorreggevo quella massa di carne profumata, poi lo slip passando la mano fra le labbra della figa per sentirne gli umori. Mi portai alla bocca quella mano e leccai quanto vi era rimasto attaccato,

Feci sdraiare mia nonna e aprendole e sollevandole le gambe misi in mostra quei due orifizi dove mi sarei perso.
Comincia leccandole la figa, con due dita di una mano la tenevo aperta per penetrare più in profondità e per raggiunger più facilmente il bottoncino che colpivo con la punta della lingua. I suoi umori non tardarono a riempire la mia bocca di quel sapore dolciastro che era diventata la mia droga, la mia lingua correva dal buco del culo al clitoride per raccogliere ogni goccia di quel sapore. Nonna dal canto sua continuava a mugugnare e a incitarmi a non fermarmi, ma fermarmi era l’ultima cosa che avevo intenzione di fare.

Nonna ora mi incitava a penetrarla – dai ficcamelo dentro, fottimi, fammi sentire il tuo cazzo fino in gola! – La penetrai fino in fondo d’un colpo fermandomi con il cazzo affondato in quegli umori. Tenendomi sulle braccia guardavo il viso di mia nonna, era bellissimo, notai il suo abituale trucco scuro degli occhi e mentre riprendevo il mio movimento le mani di nonna afferrarono i miei capezzoli e cominciarono a stringerli fregandoli tra i polpastrelli e piantandoci le unghie. Questo dolore si tramutò ben presto in piacere e il mio cazzo prese un vigore che non avevo mai provato.

Venni insieme alla nonna ed entrambi urlammo il nostro piacere uno nell’orecchi dell’altro

Rimasi dentro la nonna con il cazzo che si ammosciava, credevo di aver già provato il massimo del piacere, ma mi sbagliavo
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