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Mattinata dallo zio


di LISAGARL
30.05.2013    |    25.794    |    2 5.0
"Iniziai a massaggiare passandogli le mani come sapevo fare io, più andavo avanti e più mi convincevo che il dolore era una buona scusa per vedermi, dal..."
Dall'ultimo incontro avuto con lo zio è passato molto tempo, quasi due mesi e per essere sincera un po' mi manca.
La scorsa settimana, mi telefona dicendomi che sentiva la mia mancanza cercava un po’ di compagnia telefonica, stava aspettando un cliente, e smanettando sul telefonino vide il mio nome chiamandomi mi dice d’avere un po’ nostalgia, e dopo un po’ mi confessa che ha un terribile mal di schiena.
Gli propongo di fargli un massaggio anche perche sono arretrata di cazzo, con papi le cose sembrano essersi occultate, è sempre in giro per lavoro, le poche volte che sta in casa c'è sempre mia madre tra i piedi, una sera riuscii a fargli un pompino in cantina.
Successe che entrando in palazzo notai la luce della cantina accesa, scesi, lui stava sistemando alcuni pacchi di depliant.
Non mi restò difficile proporgli l’affare, in un baleno ero in ginocchio a leccargli il cazzone duro, per farlo venire non ci volle molto, diverse slinguate messe al giusto posto e mi riversò in bocca mezzo litro di sperma dolcissimo.
Tornando allo zio. Lo stuzzicai dicendogli che se voleva potevo aiutarlo io nei massaggi lui li conosceva bene, poi il suo cazzo mi mancava, mi ero fatta da sola diverse volte, ma per sentirsi soddisfatte, ci vuole un bel paletto che ti penetri e ti faccia godere, soddisfandoti.
M’invitò ad andarlo a trovare, accetto giusto il tempo di una doccia.
Mi fiondai nella doccia vogliosa come non mai, mentre m’insaponavo, presi ad accarezzarmi languidamente con la spugna i capezzoli eretti, poi scesi verso il basso e cominciai a strofinare il clitoride turgido e voglioso di carezze sempre più veloci. La mia mano lo accarezza mentre penso al cazzone dello zio, l’ultima volta mi soddisfò alla grande, quel cazzone pronto a penetrarmi e farmi gridare come una troia ed è proprio con l'immagine di essere sfondata da quel cazzo enorme che muovo più velocemente la mia mano e, sola nella doccia, mi ritrovo ad ansimare come una zoccola, questo è un piccolo aperitivo, il resto lo prendo da lui ne sono sicura.
Esco dalla doccia mi asciugo soddisfatta e mi preparo a uscire per andare all’appuntamento.
Più troia che mai decido di indossare una minigonna di jeans, camicetta rossa aderente con scollatura in bella vista, reggiseno a balconcino nero, sandali rossi con tacco dodici e, come spesso faccio, metto un ridottissimo tanga.
Decido di legarmi i capelli, mi dice sempre che sono molto più sexi, guardandomi allo specchio sembro proprio una studentessa teen alle prime volte. Decido per un trucco molto chiaro e leggero mettendo in prima linea le labbra con un rosso fuoco.
Quando arrivata casa sua mi venne incontro facendomi i complimenti per l’abbigliamento, e dicendomi.
- Anche se indossi un sacco, sei sempre formidabile e piacevole.
- Grazie zio, il meglio non l'avevo ancora visto volli fargli una bella sorpresa.
Entrati, mi fece accomodare in salotto andò a prendere un goccino da bere, un bel mirto gelato.
Bevemmo e parlammo un po’, poco dopo gli chiese come andava la schiena, e sdraiandosi sul divano si sfilò la maglietta indicandomi dove teneva il dolore.
Iniziai a massaggiare passandogli le mani come sapevo fare io, più andavo avanti e più mi convincevo che il dolore era una buona scusa per vedermi, dal tronde non mi dispiacesse.
Fatto sta che dopo una ventina di minuti mi disse che andava molto meglio, solo che ora aveva un altro problema, nel girarsi mi fece notare l’erezione ben visibile che il pantalone della tuta non riusciva a contenere.
- Zio, ho una sorpresa per te,
dammi il tempo di andare in bagno, spogliai del tutto, indossando una tuta in rete nera senza niente sotto, i capezzoli già turgidi facevano capolino tra le maglie della rete, la figa e il culo erano scoperti un reggicalze integrato nella tuta univa il pezzo di sopra con quello inferiore.
Quando apparvi a momenti, gli uscivano gli occhi di fuori, non riusciva a capacitarsi della cosa.
- Sei sublime Lisa, mi stai lasciando senza fiato.
Si alzo e messosi di fronte a me, iniziò a baciarmi i capezzoli che fuoriuscivano dalla rete.
Allungai la mano e tastai il pacco da sopra il pantalone, appurai che non indossava il boxer, infilai la mano nella cintura e mi trovai subito il cazzone duro in mano. Lo massaggiai iniziando una lenta sega, poco dopo m’inginocchiai prendendolo in bocca, i presi tutto fino ad arrivare in gola.
Succhiavo e il mio intendo era quello di riuscirlo a ingoiare quasi tutto, solo alcune volte ci riuscii.
Poco dopo ci mettemmo a sessantanove mentre mi leccava la fica io, pompavo il cazzone dentro la bocca, stando di sopra, mi riusciva comodo ingoiare il bel cazzone, lui da sotto si dava da fare a leccarmi e succhiarmi la fica, in un baleno un primo orgasmo mi conquistò.
Detto fatto un mare di umori mi colarono dalla fica finendo direttamente nella sua bocca, questa cosa mi sconvolse, mi sentivo una vera porca, ci misi tuta la mia esperienza pompando e leccando alternando la lingua a super succhiare, e quando lo sentii gonfio, incominciò a pulsare in un frangente mi rovescio in bocca un mare di sperma.
La trattenni tutta senza farne uscire una goccia, mi alzai girandomi verso di lui.


- Ti è piaciuto porco di uno zio ? aprii la bocca e tirando fuori la lingua gli dissi guarda non n'è ho fatto perdere neanche una goccia.
Mi baciò in bocca restammo in quella posizione per diversi minuti, le lingue s’intrecciavano, cercandosi, restando in ginocchio uno di fronte all’altro notaio il suo cazzo che stava riprendendo vigore, lo volevo dentro, mi mancava da un sacco di tempo, anche il culetto reclamava la sua parte mi fece girare mettendomi a pecorina.
Dapprima mi leccò la figa e appena pronta c’infilò tre dita scopandomi per bene, poco dopo lo vidi allontanarsi e aprendo un cassetto notai che tirò fuori un dildo, mi lasciò senza fiato.
- Questo lo preso per te, so che ami essere riempita contemporaneamente, ti ho voluto fare questo regalo, lo leccai e poco dopo, me lo infilò nella fica.
- Cazzo zio, io voglio il tuo di cazzo questo mi piace un casino ma desidero il tuo.
- Ti accontento subito,
Si porse davanti alla mia testa offrendomi il cazzone quasi duro, mi stava invitando a leccarlo e a bagnarlo per bene, intanto lui con una mano mi teneva ben piantato nella fica il cazzo finto, era quasi pronto, aveva preso bene vigore, lo bagnai per bene impiastricciandolo con la saliva.
Torno dietro e allungando alla mano sempre nel famoso cassetto prese un tubetto di crema lubrificante, ne prelevò una buona parte e me la spalmò sul forellino, infilò il pollice che trovò subito la strada e con ben due dita dentro continuai a incularmi.
Dopo un po’ reclamai volevo il cazzone nel culo, indirizzò la cappella nello sfintere, sentii il contatto gli urlai di sfondarmi.
Diede un colpo di reni ben assestato, come lui sapeva che amo essere presa in quel modo, mi sentii arrivare fino in gola lo invitavo a sfondarmi per bene, a pecorina sulla poltrona con una mano mi tenevo il cazzo finto nella figa, mi sbatteva come un martello pneumatico .
Dopo cinque minuti tra urla e gemiti di piacere urlai, stavo godendo nuovamente un orgasmo mi prese dalla testa arrivandomi alla punta dei piedi.
Anche lui era a limite, sul punto di esplodere, sentendomi divincolare e urlando, non capì più niente, non resistette ancora e dando anche lui un urlo animalesco mi svuotò il cazzo nel culo riempiendomelo di sperma.
Mi sentivo piena, sfilai il cazzo finto dalla fica e feci in tempo a tamponarmela con la mano, dovetti correre in bagno per non fare un casino sul divano.
Seduta sul water evacuai sia gli umori vaginali sia lo sperma sia avevo ricevuto nel culetto, mentre lo facevo, con la lingua mi leccavo le dita e la mano per assaporare tutti i gusti. Pensai sono proprio una gran troia
Entrambi non eravamo ancora soddisfatti, facemmo un bel bagno nella vasca idromassaggio, ci toccavamo, segai a lungo il cazzo moscio, un bel pompino circondato dalla schiuma, dopo un po’ mi fa mettere alzata con una gamba poggiata sul bordo e chinata a novanta, mi sbatte in fica il cazzo ancora non del tutto duro, colpi secchi e veloci cavoli che goduria nonostante non stette al massimo dell’erezione si gustava la cosa.
Spinge sempre più forte, più eccitato, tira fuori il cazzo e me lo mette in culo, anche lì spinge forte ma a un certo punto sento che mi sta dando poco piacere, o meglio accuso un po’ di bruciore, lo dico a sfilandomelo da lì me lo rimette nella fica.
Non mi dispiace, di riprenderlo in fica, ormai prossimo a venire, io sono completamente confusa, mi gira la testa, sto godendo come una vera vacca da monta, quando sento spruzzarmi dentro la sborra mi lascio andare a un urlo animalesco.
Ho la fica affoga di sperma nonostante fosse la terza volta che venisse in meno più di cinque ore, ne ha fatta un bel po’, mi alzo e mi giro li faccio un pompino ripulendolo e assaporando ancora un po’ di sperma.




- Finisci di svuotarti tutto dentro la mia bocca mio bel cazzone.
Ci baciamo ed esco dalla vasca, andando a sedermi sul bidet aprendo l’acqua fredda per raffreddare le parti arroventate.
- Lisa sei stata super, poi con questa tuta a rete, sei incontenibile.
- Zii sei tu che mi hai resa incontrollabile, il tuo cazzone mi manda in delirio.

Dopo una mezzoretta trascorsa a coccolarci, mi sfilai la tuta nonostante si fosse quasi del tutto asciugata, ci rivestimmo mi portò a pranzo in un ristorante di gran lusso, e come due amanti spesso ci baciavamo, lasciando il cameriere ad alluparsi.

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