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Padri e figlie - 1


di bird2012
09.07.2014    |    117.944    |    7 9.7
"“Vanessa, ti prego… ti rendi conto…” “So tutto, papà… è incesto ed è per questo che ho mantenuto il segreto..."
E’ un racconto già pubblicato in passato sotto un altro nick: l’ho riveduto, integrato e corretto. Spero sia di vostro gradimento. Buona lettura.



PADRI E FIGLIE - 1


IO E MIA FIGLIA
Mi chiamo Luciano, ho 40 anni, e sto vivendo una situazione incredibile da cui credo sia quasi impossibile uscirne fuori.

Sono vedovo da alcuni anni e vivo con la mia unica figlia di 18 anni, Vanessa.
La situazione, ovviamente, ci ha molto unito e siamo diventati, come si dice, più due amici che padre e figlia: tra noi c’è sempre stata la massima sincerità e confidenza e viviamo un rapporto bellissimo.

Purtroppo, o per fortuna secondo i punti di vista, questo rapporto è diventato, da un po’ di mesi, “troppo bello”.
Un pomeriggio eravamo seduti in salotto a parlare del più e del meno quando Vanessa all’improvviso mi chiese:

“Papà, io ti piaccio?”

La guardai.
Era sdraiata sul divano e come sempre il suo vestito “mini” lasciava scoperte tutte le gambe, fino alle cosce.

“In che senso? Per i genitori tutti i figli sono belli. Tu, poi, sei intelligente, spiritosa e simpatica…”

“No, papà…intendo dal punto di vista fisico: mi trovi una bella ragazza, ti piaccio come donna?”

“Bèh! Certo, sei molto carina, ma veramente non ci ho mai pensato, io ti guardo con gli occhi del padre…”

“Guardami con gli occhi di un uomo…ti piaccio fisicamente come donna?”

La conversazione stava diventando imbarazzante, per cui cercai di buttarla sullo scherzo.

“Certo che mi piaci: oh, se non fossi mia figlia chissà cosa ti farei!” e cominciai a ridere, ma Vanessa non rideva, era seria, aveva una strana espressione.

“Papà, posso farti una confessione molto intima? Mi prometti di non scandalizzarti?”

“Ma certo, tesoro, sai che tra noi c’è sempre stata molta confidenza e poi sai che non mi scandalizzo di niente…cosa vuoi dirmi…c’è un ragazzetto che ti fa la corte?”

“No, papà, è che…io mi masturbo…e mi piace molto farlo!”

Rimasi un attimo interdetto: sono un libertino amante di tutto ciò che riguarda il sesso in tutte le sue manifestazioni, ma forse non mi aspettavo che mia figlia mi confessasse così apertamente di giocare con la sua passera.
In fondo era normale.

“Ma Vanessa, tesoro, non ti creerai mica degli scrupoli: è normale alla tua età… la sessualità nei giovani è salute e poi tutti da giovani ci siamo masturbati… è naturale!”

“Si, lo so, ma non è questo il problema: so che masturbarsi è naturale… ma c’è una cosa che è un po’ meno naturale…”

“Cosa?”

Vanessa abbassò gli occhi.

“E’ che quando mi masturbo penso a te!”

Sentii un brivido lungo la schiena ed il cazzo sobbalzarmi nei pantaloni.
Non credevo a ciò che udivo… non sapevo cosa dire.

“Ma Vanessa, io sono…”

“Si, lo so, sei mio padre, ma è molto tempo che lo faccio: mi masturbo immaginando che tu stia a guardarmi mentre mi faccio… e anche tu ti fai!
Sogno che sia tu ad accarezzarmi tra le gambe… a toccarmi ed io a toccare te! Si… si… voglio dirtelo senza peli sulla lingua… senza falsi moralismi… voglio confessarti apertamente ciò che desidero: sogno di farti una sega e tu di farmi un ditalino… e di venire insieme… ognuno nelle mani dell’altro!”

Le sue parole avevano su di me un effetto inimmaginabile solo mezz’ora prima: le tempie mi scoppiavano dall’eccitazione e il cazzo mi batteva!
Nonostante fosse mia figlia ero al massimo dell’eccitazione.

“Vanessa, ti prego… ti rendi conto…”

“So tutto, papà… è incesto ed è per questo che ho mantenuto il segreto.
Mi masturbo, sogno l’impossibile… e mentre raggiungo l’orgasmo ho davanti agli occhi il tuo membro che mi spruzza addosso il suo dolce nettare… e poi basta! Mi sono sempre limitata a sognare a occhi aperti, perché ho sempre pensato che fosse impossibile il sesso tra padre e figlia! Poi è accaduto qualcosa…”

“Cosa?”

“Tu conosci Tania, la mia amica di liceo che poi è anche la mia amica del cuore, siamo legatissime e ci raccontiamo tutto. Beh! Si… mi ha confidato che gode con suo padre: anche lei non ha più sua madre! Mi ha detto che è bellissimo: fanno tanti giochi, me li ha raccontati… sono fantastici… loro fanno tutto… mi capisci, vero?”

Ero senza parole: Tania scopava con il padre che, tra l’altro, io conoscevo bene in quanto facevamo entrambi parte del consiglio di classe delle nostre figlie.

“Tania fa l’amore con suo padre? Non ci credo… è impossibile: sicuramente ti ha mentito per farti credere che lei è una donna!”

“No, papà, è vero perché l’ho visto io: un giorno mi ha fatto andare a casa sua e mi ha fatto nascondere perché sapeva che sarebbe venuto suo padre. Ho visto di nascosto cosa facevano… cosa ha fatto lei a lui … e lui a lei… con la bocca… e con tutto il resto! Oh, papà, mi sono eccitata da morire: è stato meraviglioso vederli così felici mentre godevano le gioie del sesso! E’ stato in quel momento, vedendo quelle scene, che è cambiata la mia mentalità: si è vero, è incesto… ma se lo fa Tania con suo padre e sono felici… perché noi no?

Vederli abbracciati, baciarsi con passione, accarezzarsi, alternare dolci parole d’amore a osceni incitamenti, vedere la mia amica galoppare come una invasata sopra il padre e ammirare il suo ventre risucchiare golosamente la verga che l’aveva generata è stata una esperienza traumatica!

Li fissavo con gli occhi di fuori! E quando hanno goduto insieme, stretti in un abbraccio colmo di passione e amore, ho visto il padre esplodere dentro Tania: è stata una scena che mi ha mandato il sangue in testa! Lei gli aveva afferrato il sedere e lo attirava contro il suo ventre mentre lui le sprizzava dentro il suo seme e gemeva: “Amore di papà… ti vengo dentro… tesoro… ti vengo dentro!”
E lei ricambiava: “Amore, ti sento… sento i tuoi schizzi… quando vieni dentro mi fai impazzire… dammelo tutto… riempimi tutta!”
I loro volti sprizzavano felicità!

Per completare l’opera, e mandarmi definitivamente ai pazzi, la mia amica si è distesa di fronte dove io ero nascosta e ha allargato le gambe per farmi godere della visione dello sperma che colava fuori dalla sua vagina… non finiva mai… il padre l’aveva proprio riempita bene! Dio santo, papà… non riesco a togliermi dagli occhi la visione di Tania che spinge il ventre del padre contro il suo per sentirlo venire dentro!”

“Un altro giorno Tania mi ha invitato ancora a casa sua per vedere lei e il padre fare l’amore: mi disse che mi avrebbe fatto una sorpresa… e fu una sorpresa che mi mandò fuori di testa!
Papà, solo a raccontartelo e ripensando alla scena mi vengono i brividi: pensa, ho visto Tania farsi inculare! Si è messa in ginocchio, con il culetto in aria, e si è allargata le natiche, chiedendo al padre di sfondarle il culetto che le piaceva molto.
Quando ho visto il padre, in piedi dietro di lei, appuntarle la cappella sullo sfintere non avrei mai pensato che quel cazzo così grosso potesse entrare nel piccolo buchino di Tania!

Dovetti ricredermi… e rimasi esterrefatta!
Appena il padre cominciò a spingere, vidi il buchetto di Tania aprirsi in maniera spudorata per ricevere il cazzo completamente dentro senza problemi!
La porca cominciò a incitare il padre a sfondarle il culo… e il padre non si fece pregare!
La visione di quel cazzone che entrava e usciva dal culo della mia amica mi mandava in estasi.
La inculò per più di un quarto d’ora, finché non le venne nel culo, mentre lei urlava il suo piacere nel sentirsi sborrare nel culo dal suo papà!
Quando lui si alzò e le sfilò l’uccello, lei rimase ancora nella stesa posizione, per permettermi di vedere ancora una volta la sborra che le usciva dal culetto e le colava attraverso le natiche.

Papà, da quando ho visto Tania e il padre godere una nelle braccia dell’altro non vivo più: anche io voglio esse tua, voglio essere la tua donna, voglio godere con te, voglio sentirti dentro di me, esplodere dentro di me, darti tutto ciò che una donna può dare al suo uomo!”

Tacque e prese a fissarmi.
Aspettava una mia parola, un invito.
Ero eccitatissimo, avrei voluto farle le cose più oscene, ma, ovviamente, mi sentivo bloccato: era mia figlia.
Non so quanto tempo rimanemmo a fissarci senza parlare.
Forse i nostri sguardi dicevano più delle nostre parole.
Ad un certo punto fu lei a rompere il silenzio.

“Ho capito! Se ti fossi scandalizzato mi avresti insultata e saresti andato via: invece sei rimasto… e mi guardi! Ma hai ragione e ti capisco: non puoi essere tu a prendere l’iniziativa… tu, mio padre… devo essere io! Sono certa che non mi dirai di no, non mi respingerai, non rifiuterai il mio corpo che ti desidera tanto! So che nel sesso sei un porco libertino: ti spio spesso, sento quando telefoni alle tue troie e ti complimenti con loro per la bellezza delle loro fiche… spero con tutta me stessa che la mia non sia da meno… guardala!!!”

Così dicendo sollevò la gonna e allargò le gambe piegando le ginocchia.
Era senza mutandine: la sua giovane fica contornata già da una folta peluria nera era lì, rossa e umida… era stupenda.
Pensavo di svenire: mia figlia era lì che mi mostrava la sua fica aperta, in maniera spudorata, senza alcuna vergogna, ma al contrario con tanta passione e desiderio.

“Vedi, non porto più le mutandine da quando ho deciso di godere con te, in attesa di questo momento… ti piace la mia fica vero? Me lo dice anche Tania che ho una bella fichetta! Sai, spesso quando siamo sole ci tocchiamo una di fronte all’altra e ci guardiamo le fiche: anche la sua è molto bella, dovresti vederla! Anzi le dirò di fartela vedere: contornata di peli biondi, quando è eccitata il suo clitoride diventa durissimo!

L’ho sentito perché ci masturbiamo anche reciprocamente e veniamo insieme! Sappiamo che anche le donne possono godere insieme e lo abbiamo trovato meraviglioso: abbiamo imparato a leccarci le fiche, ci avvinghiamo in fantastici 69 e ci sfiniamo una nelle braccia dell’altra in numerosi e devastanti orgasmi! Siamo diventate due deliziose amanti e abbiamo giurato di dividerci tutto… proprio tutto… a cominciare dagli uccelli dei nostri adorabili papà! Ma questo te lo dirò con maggior dettaglio: adesso goditi questa visione… la porcellina di tua figlia che si masturba per te!

Adesso mi faccio… davanti a te… in tuo onore… guardami ti prego! Quanto ho desiderato questo momento, neanche puoi immaginartelo: vederti di fronte a me che mi guardi la fica, che mi guardi mentre mi masturbo… Dio santo che piacere! Quante volte ho goduto nel pensare al tuo cazzo! Ti prego, dimmi se ti piace la mia fica: ti eccita? Ti piace vedermi così troietta? Dimmelo, ti prego!!”

Ormai non capivo più nulla: la forte eccitazione nel vedere mia figlia scosciata di fronte a me aveva preso il posto della ragione… sentivo il sangue salirmi in testa!

“Vanessa, angelo mio, mi piaci da impazzire: vederti così oscena e piena di libidine… hai una fica stupenda, desiderosa di tante carezze! Mi piaci perché vedo che sei una gran porcellina e a me sono sempre piaciute le donne porche e troie! Dai… godi mentre ti guardo! Ho sempre immaginato che alla tua età ti saresti fatta dei succosi ditalini, ma ora ho il piacere di guardarti!”

“Oh, papà, con queste parole ti adoro ancora di più!”

Si allargò la fica con le mani e poi mentre la teneva aperta con l’indice e il medio della sinistra cominciò a passare l’indice e il medio della destra per tutta la fessura, dalla vagina al clitoride e viceversa.
Masturbava il clitoride con le due dita, poi scivolava in basso e se le infilava nella vagina, le muoveva un po’ su e giù, poi le sfilava e le riportava sul clitoride.

“Oh, papà, quanto godo, guarda come mi masturbo… poi lo farai tu, vero? Me le infilerai tu le dita nella fica! Oh, papà, lasciati andare: non sentirti bloccato… ti prego! Fammi vedere… anche tu… ti prego… anche tu!”

Capii.
Mentre continuava a lavorarsi la fica e mi fissava, iniziai a sbottonarmi lentamente la patta dei pantaloni.

“Oh, si, ti prego… tiralo fuori… tiralo fuori… Dio santo, ti prego… fammelo vedere!” mi incitava.

Tirai fuori il cazzo dai pantaloni: era enorme dall’eccitazione.

“Oh, Dio mio, che bello… è molto più bello di quello del padre di Tania… e più grosso! Dai… ti prego… fammi vedere come ti seghi! Dai, papà… segati per me! Dio santo… già immagino a quando me lo infilerai! Me lo darai, vero? Lo voglio davanti e di dietro… come Tania… nella fica e nel culetto!”

Le sue parole mi procurarono un brivido lungo la schiena: il solo pensiero di chiavarmi e incularmi mia figlia mi faceva andare fuori di testa!
Sfido qualunque padre, nella mia stessa situazione, a non provare gli stessi desideri e sentimenti!
Cominciai a masturbarmi: muovevo la pelle su e giù lentamente per tutta la lunghezza del cazzo, lasciando la cappella sempre scoperta!
Vanessa fissava il mio cazzo estasiata.
Aveva aumentato il movimento delle sue dita: si vedeva chiaramente che aveva una grande esperienza nel lavorarsi la fica.

“Vieni, avvicinati, voglio toccartelo!”

Per essere più libero mi tolsi i pantaloni e gli slip: rimasi con il basso ventre nudo, con il cazzo dritto come un fuso.

“Dio mio, papà, come sei eccitante… vieni… vienimi vicino!”

Mi avvicinai a lei.
Vanessa con la mano sinistra continuò a masturbarsi la fica, mentre con la destra impugnò il cazzo e lo strinse: sentii una scossa elettrica!
Non capita spesso sentirsi toccare il cazzo dalla mano vellutata di una diciottenne, per di più della propria figlia.
Anche Vanessa ebbe un fremito.
Cominciò a muovere lentamente la pelle su e giù.

“Oh, papà, come sei duro! Hai un cazzo meravigliosamente duro: sono felice che ti abbia fatto eccitare così tanto! E’ stupendo sentirsi un cazzo duro in mano, con questa pelle morbida! Aveva ragione Tania… è meraviglioso! Sai, Tania mi racconta tutto ciò che fa con il padre, nei minimi particolari: tutti i giochi erotici che le insegna e mentre me li racconta ci masturbiamo e godiamo! Papà, Dio mio, ci pensi che ti sto facendo una sega e che quando godrai uscirà dal tuo cazzo tanto sperma… bianco come il latte! Ho visto il padre di Tania mentre schizzava: è stato eccitantissimo, ma ora voglio vedere te schizzare il tuo sperma!

Oh, Dio santo, quanto sto godendo! Pensa papà, potremo godere insieme quando vogliamo, abbiamo in casa ciò che desideriamo… il tuo cazzo e la mia fica! Oh quanto godo nel menarti il cazzo, sentirmi in mano il cazzo di mio padre! Oh, Dio… sto scoppiando: seguita tu a masturbarti, fammi vedere come fai! Io intanto seguito a masturbarmi come piace a me: due dita dentro la vagina che mi chiavano, mentre con l’altra mi faccio il clitoride! Non posso spingerle molto in fondo poiché sono ancora vergine, ma anche sentirmele solo all’ingresso della vagina mi danno un piacere stupendo! Dai… seguita!”

Tolse la mano dal cazzo e si infilò due dita nella fica.
Io cominciai a masturbarmi: sentivo lo sperma che si accumulava sulla punta del cazzo pronto ad esplodere.
Le parole di Vanessa mi stavano mandando in delirio: avevo una figlia amante del sesso, pronta a darmi tutta se stessa.
E pensavo anche a Tania e a suo padre: senza saperlo erano stati loro a farle amare il sesso trasgressivo.
Ero fuori di me.

In quel momento cercai di immaginare tutte le loro porcate: Tania con la bocca aperta che si faceva sborrare in bocca dal padre!
Poi scosciata che si faceva chiavare e sborrare nella fica… e poi a pecora, che si faceva sfondare il culo come una puttana!
Il pensiero che il padre inculasse sua figlia Tania mi rendeva ancora più libidinoso: immaginai Tania in ginocchio con il culo in aria, con una espressione colma di libidine e godimento mentre il padre la pompava nel culo.

Tutti questi pensieri mi volavano nella testa mentre seguitavo a smanicarmi il cazzo di fronte a Vanessa che si faceva la fica.
Era completamente scosciata e lo sguardo mi andò tra le sue chiappette… il suo buchino era li che non aspettava altro che essere deliziato.

Seguitai a smanicarmi l’uccello con la sinistra, mentre portai la destra tra le sue natiche e cominciai ad accarezzarle il buchino… la dolce porcellina sembrava impazzita!

“Uhmmmm!!! Papà, sei un angelo! Che gusto le tue dita che mi accarezzano! Dai… seguita ad accarezzarmi il buchetto… cazzo, quanto mi piace! Si… si… così… uhmmm… si… il buchino del culetto… accarezzalo!”

Il miele che, dalla sua fica eccitata, colava lungo il taglio delle natiche, le aveva ben lubrificato la rosellina: non avevo più la forza né la voglia di fermarmi!
Appuntai due dita e cominciai a spingerle nel culetto: Vanessa cominciò a vibrare!

“Papà… papà… cazzo, quanto sei porco… mi infili le dita nel culo! Anima mia… così ti voglio… così… dai… tutte nel culooo!!!”

Le affondai le dita completamente dentro e cominciai ad alternare il trattamento anale: prima un profondo dentro e fuori, per farle gustare il piacere dell’inculata, poi le spingevo le due dita tutte dentro e le allargavo ritmicamente per allargarle più che potevo il buchetto, poi le piegavo a uncino, per solleticarle le pareti interne del culetto!
Vanessa era fuori di testa: sempre più scosciata, con le dita che frullavano veloci sul grillo, mi fissava con uno sguardo colmo di libidine, la bocca spalancata dal godimento… era uno spettacolo indescrivibile!

“Dai… dai… cazzo… mi fai morire… me lo stai allargando che è una meraviglia! Mi piace… mi piace… Dio, come mi allarghi bene il culo!!!”

Seguitai a lavorarle il culetto per un bel po’!
Lei seguitava ad incitarmi.

“Bravo… così… dai, scopami il culo con le dita e masturbati il cazzo… mentre io mi faccio la fica! Cazzo che piacere… è stupendo: sarà anche incesto, ma non me ne frega un cazzo! Sto godendo da morire! Sento che sto per venire, non riesco a trattenermi: dai, papà, veniamo insieme! Avvicinati a me… avvicinalo alla mia bocca… fammi sentire il suo odore! Oooh, che buono papà: io sono pronta… quando stai per venire dimmelo… che sborriamo insieme!”

Ormai anche io ero arrivato: ero troppo carico… aumentai il ritmo della masturbazione, mentre seguitavo ad aprirle il culetto con le dita.

“Vanessa, figlia mia, sto venendo… sto sborrando… sborra anche tu!!”

“Oh, papà, si… si… sborra insieme a me!!! In bocca… in bocca… sborrami in bocca!!! Come fa il padre con Tania… in bocca a tua figlia! Finalmente… papà… il sapore della tua sborra!!!”

Immaginai Giorgio che sborrava in bocca a Tania.
Avvicinai la cappella alla bocca spalancata di Vanessa che cominciò ad urlare dal godimento della sua venuta e le schizzai in gola e sul volto tutto lo sperma che avevo nel cazzo.

“Tieni, Vanessa, bevi… bevi… il mio sperma… lo sperma di tuo padre!” e caddi sfinito sopra di lei che era rimasta con le dita nella fica e con la lingua che seguitava a leccare lo sperma dalle labbra.

Dopo il godimento rimanemmo per un po’ senza parole.
Sentivo vergogna: fare l’amore con mia figlia, una cosa contro natura.
Vanessa era lì, ancora con le cosce aperte e le mani sulla fica… ed io ancora con le dita piantate nel suo culetto!

“Vanessa, figlia mia, ti rendi conto cosa abbiamo fatto? Stiamo impazzendo?”

“Papà, ti prego, forse non hai capito: ho iniziato a conoscere il sesso, ho goduto nel vedere Tania con suo padre leccarsi a vicenda. Quando io e Tania ci tocchiamo e ci guardiamo le fiche sento un piacere indescrivibile e adesso averti visto masturbarti mentre guardavi che mi facevo la fica e sentire le tue dita che mi hanno aperto il culo mi ha fatto sborrare l’anima.
Dopo aver provato tutto questo credi che io possa rinunciare al sesso? Non ne ho la minima intenzione, anzi, penso che questo sia solo l’aperitivo! Capisco che tu potresti dirmi di fare sesso con i miei coetanei… è vero, sicuramente lo farò, ma mi sono resa conto di provare molto più piacere quando penso di farlo con te… forse proprio perché sei mio padre!!!

Ho tanti progetti in mente: ognuno di noi è libero di godere con chi vuole, ma tra noi due sarà meraviglioso! Pensa alla nostra complicità: d’altronde mi sembra che tu abbia ben gradito vedermi lavorarmi la fica davanti a te ed hai accolto con piacere l’invito a sborrarmi in bocca! Pensa che puoi sborrarmi in gola quando vuoi: lascia stare la morale… è molto più gustoso fare sesso tra padre e figlia! Ho tante idee per la testa: preparati a tante sorprese, ti farò godere come non sarebbe capace la migliore delle troie! Adesso vieni: non credere che io ti lasci così… devi farmi un bel servizietto! Ho visto il padre di Tania leccarle la fica e farla urlare dal piacere… leccami anche tu, ma non togliere le dita dal culo, è troppo bello! Guardala papà… è tua… quando vorrai!”

Si allargò le labbra della fica con entrambe le mani e spinse il ventre in avanti, verso di me, in segno di offerta.
La guardai fissa negli occhi e sempre fissandola mi inginocchiai davanti a lei.
La vidi spingere il ventre ancora più avanti: sentivo di non poter più fermarmi… e forse neanche volevo.
Chinai il viso sulla sua fica e passai la lingua lungo tutto lo spacco, dalla vagina al clitoride: il suo sapore mi inebriava. Ripresi ad incularla con vigore con le dita sempre più dentro!
Lei emise un lungo gemito di piacere.

“Ooooooh, papà… finalmente la tua lingua! Cazzo… dai… inculami e leccami… inculami e leccami!”

Cominciai a leccarla e ad incularla mettendoci tutta la mia arte di libertino: la fica morbida di mia figlia era sotto le mie labbra, ad ogni colpo di lingua Vanessa mi dava colpi di fica sulla bocca.
Mi mise entrambe le mani sulla nuca e mi spinse il viso sulla fica, mentre roteava il ventre e me la strofinava sulla bocca.

“Dio santo… questo è godere! Ficca la lingua dentro e spingi le dita nel culo… fammele sentire! Dio santo… senti come sbrodolo! Non mi sono sbagliata, sai come farmi godere! Dai… dai… lecca… lecca… così… porco… aprimi il culo e leccami… fai sborrare la fica di tua figlia! Lo voglio… lo voglio… dai… aaah… aaah… maledetto, mi hai succhiato l’anima!!”

Se ne venne sulla mia bocca spingendo il mio viso sulla sua fica come se avesse voluto farmi entrare dentro il suo corpo.
Ormai avevamo infranto ogni barriera: fingere di volersi fermare e tornare indietro era solo ipocrisia.
Il sapore e l’odore della fica di Vanessa mi avevano fatto nuovamente indurire il cazzo.
Tolsi le dita dal suo culetto, mi alzai e, a gambe larghe, spinsi il cazzo contro il suo viso

“Tieni, tesoro mio, se lo desideri tanto succhiami il cazzo: non mi sento più in colpa… sei stata tu a volere questo! Dai… spompina tuo padre!”

Cominciò a succhiarlo, a baciarlo e a leccarlo tutto, dai coglioni alla punta… lo faceva quasi con un senso di adorazione… iniziò a sputarci sopra e poi con la mano lo spalmava tutto di saliva.
Mentre mi lavorava il cazzo con la bocca vidi scendere due lacrime dai suoi occhi.

“Vanessa, tesoro, cosa hai?”

“Oh, papà, sono tanto felice: piango di gioia… adesso ti sento veramente mio! Quanto è buono il tuo cazzo… mi riempie completamente la bocca! Dio santo… strofinamelo sul viso… oooh… si… fammi leccare anche le palle! Ooooh, che gusto… ti lecco i coglioni mentre ti masturbo il cazzo viscido di saliva! E’ meraviglioso: diventeremo più bravi di Tania e di suo padre! Le racconterò cosa abbiamo fatto… voglio farla morire dal piacere!”

Sentendo di Tania il cazzo mi divenne ancora più duro.

“Tesoro, mi stai facendo nuovamente sborrare, ma ti prego, fammi godere ancora di più: leccami più giù… sotto le palle… ancora più giù… mi piace tanto!”

Quando Vanessa con la lingua arrivò a lambirmi il buco del culo emisi un gemito di godimento.

“Ooooh… cazzo santo! Siiiii!!!!”

“Papà, ti prego, dimmelo: vuoi che ti lecchi il buco del culo? Dimmi… lo vuoi?”

“Si… tesoro… ti prego… è una cosa che mi fa morire dal gusto!”

“Oh, papà, sei adorabile: voglio farti godere come non mai! Chiedimi tutto, perché anche io ti chiederò tutto… le cose più viziose e depravate. Mettiti in ginocchio, che te lo voglio leccare per bene!”

Mi misi in ginocchio sul divano e alzai per bene il culo.
Sentii il suo viso tuffarsi tra le mie natiche e cominciò a leccarmi il buco mentre io le tenevo aperte con entrambe le mani per facilitarle il compito e per sentire meglio la sua lingua.
Sentivo la sborra addensarsi sulla punta del cazzo.
Vanessa, intanto, aveva inserito una mano tra le mie cosce e aveva impugnato nuovamente il mio cazzo per masturbarlo; stavo per esplodere.

“Brava, Vanessa, figlia mia, hai una lingua formidabile che sarà sicuramente apprezzata da uomini e donne. Dai, amore di papà, succhiami il buco del culo… appoggiaci sopra le labbra a ventosa e succhialo… fammi uscire l’anima dal cazzo! Oooh… oooh… si… così… bravissima… hai capito subito… succhiami il culo… ancora… Dio santo… succhiaaaaaa… aaaah..”

Quel succhione sul buco del culo, una parte del corpo in cui ero sensibilissimo, e la splendida sega mi stavano facendo scoppiare il cazzo: ero prossimo alla sborrata… ma Vanessa all’improvviso si fermò.
La guardai con uno sguardo interrogativo… ma il mio tesoro non mi dette tempo di chiedere…

“Papà… non voglio che tu venga così… ti voglio nella fica! Ti prego sverginami… devi essere tu a farlo… nessun altro! Riempimi il ventre di sperma… fammi tua completamente… ti voglio… ti prego!!!”

Rimasi in silenzio: ero certamente un depravato, ma mia figlia mi superava!
Si sdraiò, alzò e allargò completamente le gambe: mi offriva la sua fica aperta pronta a farsi sverginare… e anche il buchino, ormai bello dilatato, si mostrava in tutta la sua oscena bellezza!
La fissavo titubante…

“Papà, ti prego: non avrai mica delle remore proprio sul più bello? Dopo avermi leccato la fica, dopo averti succhiato il cazzo con tanto di sborrata in bocca e dopo averti leccato il buchetto del culo non credi che dobbiamo concludere nel migliore dei modi il nostro primo incontro da amanti? Vieni, ma prima ti voglio nel culo: mi sento il buchino completamente aperto… me lo hai preparato proprio bene per farmi il culo! Da quando ho visto il padre sfondare il culo a Tania non desidero altro che farmi scopare il culetto da te! Poi ti voglio nella fica… devi chiavarmi e venirmi dentro! Dopo che mi avrai sverginato e sborrato dentro non ci fermerà più niente… avremo raggiunto il punto di non ritorno… e saremo due corpi e un’anima per tutta la vita!!!”

Aveva ragione: non mi tiravo indietro a sborrarle in bocca però avevo remore a chiavarla? Non risposi, ma avvicinai il mio ventre al suo: vidi i suoi occhi brillare! Eravamo entrambi pronti, lei con la sua fica aperta e bagnata e la sua rosellina che pulsava di desiderio, io con il cazzo duro all’inverosimile.
Le appuntai la cappella sul buchetto: la mia adorata porca afferrò le natiche e si allargò completamente il culo.

“Dai, papà… dai… sono pronta!

Spinsi lentamente, ma senza fermarmi… il cazzo le entrò completamente nel culo senza trovare resistenza!
Cominciai a pensare che il culetto di mia figlia aveva già avuto visite!
Vanessa cominciò a gemere come una maiala!

“Dio santo! Che meraviglia il cazzo nel culo! Da morire!”

“Amore, te lo sei preso tutto: c’è stato qualcuno prima di me?”

Il mio amore, sotto l’azione del mio cazzo, ansimava come una troia.

“No qualcuno, ma qualcosa! Quando io e Tania ci lecchiamo le fiche ci infiliamo nel culetto due belle e grosse candele… è per questo che i nostri buchini sono ben allenati! Papà, il tuo è il primo cazzo che prendo nel culo… e la cosa mi riempie di felicità!”

La inculai per un bel po’, ad ogni affondo grugniva come una maiala… glielo stavo aprendo proprio per bene il culetto e la mia adorabile porcellina gradiva molto il servizio.

“Oddio mio, papà, ti adoro… mi stai inculando che è una meraviglia! Cazzo santo, mi fa morire prenderlo nel culo! Ma ora ti prego, ti imploro… dai, papà… finiscimi! Prendimi come si prende una donna: sverginami!!! Dai, papà… mettilo in fica!”

Misi la cappella tra le labbra della fica e percorsi lo spacco tre o quattro volte dalla vagina al clitoride… sentii il suo corpo vibrare!

“Ohhhhh!!! Si… papà…. Siiiii… dai… fammi morire!!!”

Appuntai il cazzo all’ingresso della vagina… era un lago di umori… il mio tesoro mi stese le braccia.

“Abbracciami papà… voglio sentire il tuo corpo stretto al mio mentre lo fai!”

Sempre con la punta del cazzo nella vagina, mi piegai verso di lei… prese la mia testa con entrambe le mani e mi fissò.

“Dai, papà… rompimi… e sarò tua per tutta la vita!” e incollò le sue labbra contro le mie infilandomi tutta la lingua in bocca.

Fu un attimo.
Mentre ci slinguavamo come due appassionati innamorati scambiandoci le salive, spinsi il ventre contro il suo: il cazzo le entrò completamente nella fica, abbattendo tutte le barriere naturali!
La sua verginità di giovane ragazza era ormai solo un ricordo!

Nel momento stesso in cui sentì il cazzo lacerarle l’imene, mi ficco le unghie nella schiena, i suoi denti mi morsero il labbro a sangue e un grido animalesco risuonò nella stanza……

“Grrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!! Amore mio… amore mio… amore mio!!!”

Rimasi con il cazzo piantato completamente nella fica, mentre ci stringevamo e baciavamo con una passione sfrenata: sentii le pareti vaginali massaggiarmi il cazzo! La mia porcellina stava contraendo i muscoli pelvici per succhiarmi il cazzo con la fica!
Tolse per un attimo la bocca dalla mia.

“Oh!!!! Papà… adesso sono completamente tua… e tu sei mio: da adesso sono la tua donna… la tua amante… la tua porcellina… la tua troia! Siii… papà… la tua troia… scopami… scopami… sventrami… fammi morire!”

Incollò di nuovo la sua bocca contro la mia e cominciò a muovere il ventre contro il mio cazzo: la mia porcellina voleva essere chiavata e godere… e io dovevo farla godere!

La abbracciai forte, con le nostre bocche incollate a slinguarsi oscenamente in un bacio incestuoso e passionale e cominciai a scoparla con forza.
Fino ad allora era rimasta per tutto il tempo con le cosce spalancate per farsi sverginare, ma appena sentì il cazzo fare avanti e indietro dentro la fica mi circondò i reni con le gambe e con i talloni spingeva il mio bacino per coadiuvare la penetrazione… le spinte del mio cazzo dentro il suo ventre cominciarono a mandarla fuori di testa.

“Dio santo… che gusto… pompami papà… pompami la fica! E’ stupendo sentirti dentro il mio corpo! Siiiiii!!! Spingiiii… uhmmmm!!! Lo sento contro l’utero… papà… amore mio… ti prego… non ti fermare… voglio venire con il tuo cazzo dentro la fica!!”

Ma io non mi sarei fermato per tutto l’oro del mondo: mi stavo godendo quella stupenda fica di mia figlia, del mio angioletto! Da come sentivo che il suo corpo rispondeva con brividi e vibrazioni ad ogni mio colpo di cazzo nel ventre, capii che alla mia porcellina piaceva la scopata violenta.

Le stavo martellando il ventre, ma lei rispondeva colpo su colpo: il godimento che provava nella fica la rendeva un po’ sadica.
Mi mordeva le labbra, i lobi delle orecchie, i capezzoli… più lei mi mordeva, più io la sbattevo come una troia.

“Dio mio… Dio mio… papà, vienimi sopra con tutto il corpo, voglio sentire il tuo peso sopra di me mentre mi vieni dentro! Dai, amore mio… montami… montami… pompami forte… pompa tua figlia… la tua donna! Dai, amore, che sto godendo come mai avrei pensato! Ma papà, ti prego, dimmelo: non è più bello scoparti tua figlia invece delle tue puttane? Non è più perverso ed eccitante infilare il cazzo nella fica di tua figlia? Non ti scoppia la testa nel pensiero di spruzzare il tuo sperma nel suo ventre? Ti prego, papà, dimmelo… non ti faccio godere più io?”

Le parole di mia figlia mi mandavano fuori di testa e dovetti ammettere che aveva ragione: non c’era paragone tra lei e le altre!
Avevo varie amiche molto, ma molto troie con cui scopavo senza limiti, anche in stupende e appaganti orgette: erano tutte molto brave e molto porche!
Ma nessuna donna, per quanto possa essere porca, può darti il piacere depravato, perverso e trasgressivo che provi nel penetrare il corpo di tua figlia… sentirla aggrappata al tuo corpo e contorcersi come una serpe mentre ti bacia con la lingua in bocca… sentirla implorarti di sborrarle nella fica e chiamarti “amore mio” mentre sente gli schizzi del tuo seme colpirle l’utero e farla impazzire… no… no… nessuna come tua figlia!
E glielo confessai apertamente.

“Vanessa, amore di papà, il piacere che sto provando con te non l’ho mai provato con altre donne: sei al di sopra delle altre, tesoro mio… da oggi sarai la prima nella mia vita… le altre verranno dopo! Mmmmmmmmm… Dio santo… la tua vagina mi sta strizzando il cazzo… me lo stai mungendo… amore, ti eccita sapere che sei la prima donna della mia vita!”

Il mio amore cominciò a gemere ed ansimare come non mai.

“Si… si… ti mungo il cazzo… te lo succhio con la fica! Sentirmi la prima donna della tua vita mi sta mandando ai matti! Papà, ti amooo!!! Sbattimi… dai, sbattimi forte… fottimi che sto per sborrare! Dai… sto per impazzire… Dio, nooo… pompami la fica che sto per venireee!!! Daiiii, che ti sborro sul cazzoooo!!! Papà… vienimi dentro… ti pregoooo!!!!!!!!!”

Ebbi un barlume di lucidità.

“Tesoro, ne sei sicura? Può essere pericoloso…”

Sentii le sue unghie lacerarmi la schiena.

“Ti pregooooooo!!!!! Ti supplico!!! Ti implorooo!!! Papààà… vienimi dentrooooo!!!!!!!

Allargò completamente le cosce e aprì il suo ventre al godimento: mi fissò negli occhi… uno sguardo che non scorderò per tutta la vita!

“Ci sono… papà, ci sono… sto arrivando… amore… amore… ti pregooo!!! Dentrooooo!!! Che vengooooooooooo!!!”

Reclinò la testa all’indietro… spalancò la bocca e mentre seguitava a fissarmi si lasciò andare con un urlo di godimento…

“Siiiiiii!!!! Vengooo!!! Papà… vengooo!!! Daiiiii… anche tuuuuu!!! Ti pregoooooo!!”

Non mi feci ulteriormente pregare: cominciai a schizzare nella fica di mia figlia come il più depravato degli uomini.

“Aaaaahhhhh!!!!! Tesoro… ti vengo dentroooo… dentroooo… come desideri tu!!!”

“Siii… papà… ti sento… i tuoi schizzi contro il mio utero! Sento il tuo sperma bollente colpirmi!!! Riempimi… riempimi! Madonna santa… che gustooooo!!! Papà, mi sei venuto dentro… ti amoooo!!!!”

Mentre godevo nel suo ventre, in un attimo mi resi conto di come era cambiata la nostra vita in un’ora: avevo inculato e sverginato mia figlia e le avevo sborrato nella fica!
Rimanemmo abbracciati, con gli occhi chiusi, spossati dal piacere.
Dopo un po’ tornammo in noi: ci fissammo… Vanessa mi baciò ancora, ficcandomi tutta la lingua in bocca… ci slinguammo per un po’, poi Vanessa mi strinse forte.

“Oh, papà, quanto è stato bello! E’ il giorno più felice della mia vita! Ho goduto con mio padre in tutti i modi possibili: masturbazione, sborrata in bocca, leccata di fica, inculata, scopata, sborrata dentro! Stupendo! Voglio essere tua per tutta la vita… lo vuoi anche tu, vero?”

“Certo tesoro… saremo sempre uniti… con il cuore e con il corpo!”

“Oh, papà ti adoro… aspettati quanto prima tante sorpresine! Ora ti lascio, devo andare a studiare da Tania. Le racconterò tutto e se non ci crederà le farò vedere la mia fica piena della tua sborra! E le dirò che ti ho detto che voglio vederti mentre la chiavi… come lei vuole farmi chiavare da suo padre! Ancora non abbiamo capito se saranno due figlie che si scambiano i padri… o due padri che si scambiano le figlie!”

Si alzò, mi diede un ultimo bacio e si allontanò, lasciandomi nei miei pensieri.
Chiusi gli occhi e immaginai una scena di una eccitazione sconvolgente da farmi tremare: mia figlia sdraiata, completamente e oscenamente scosciata, con la sua mano stretta alla mia che mi fissava intensamente per rendermi partecipe del piacere che provava mentre il padre di Tania, con il suo uccello completamente piantato nella sua fica, la chiavava con gusto!
E mi sembrava di udire i suoi gemiti di godimento.

“Papà, sto godendo! Vieni… voglio sentirti vicino… dai, abbracciami forte e baciami… mentre il papà di Tania mi viene dentro!”


Se vi è piaciuto continuo…


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