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Tuo Nonno non sà parlare... 2


di meridiana90
24.07.2014    |    60.581    |    3 9.4
""tranquille, non c'è niente di cui dovete vergognarvi" aggiunse sorridente, mentre maneggiava con disinvoltura la notevole asta del suocero..."
Nell'oscurità della cucina, assisteva allibito alla scena mio padre. Mia madre era in macchina che lo aspettava. Erano passati per prendere dei documenti e ripartire verso un altro paesino, così scese un attimo, di corsa, solo lui che involontariamente fece talmente poco rumore che nessuno di noi due lo sentì entrare. Mio padre sempre cercando di non farsi scoprire tornò in macchina senza documenti, portò mia madre in un motel a scopare e gli raccontò tutto quello che aveva visto. "Tale madre, tale figlia" pensò.

Il giorno dopo successe l'assurdo. Io e Serena eravamo sempre insieme a studiare, tranquille che nessuno avrebbe mai scoperto l'accaduto... il nonno stava beato al suo posto, con un mezzo sorrisino di soddisfazione in un silenzio tombale.

Mamma venne da noi di soprassalto facendoci trasalire. "Allora ragazze, oggi è bene che impariate qualcosa", ci sbiancò il viso per il comportamento inusuale."Mi dovete aiutare, venite con me". Ci alzammo curiose con la testa tra le spalle, facendo mille pensieri diversi. Ci portò dal nonno.

Davanti al vecchio cominciai a sudare freddo. "Dovete imparare a prestare servizio ad un povero anziano, oggi papà non cè quindi tocca voi aiutarmi". Il porco fece un mezzo sorriso strano che la diceva lunga. Ci mettemmo noi due a destra e mia madre a sinistra, per caricarlo e portarlo in bagno a lavarsi. Lo tenevamo a fatica. "Prima dobbiamo farlo urinare" disse seria. Lo adagiammo sul wc e ci girammo di spalle, mia madre gettò così la prima pietra "non c'è bisogno che vi girate tanto adesso dovete aiutarmi a lavarlo" quelle parole rimbombarono nelle nostre orecchie come tuoni e ci fecero restare di ghiaccio. "tranquille, non c'è niente di cui dovete vergognarvi" aggiunse sorridente, mentre maneggiava con disinvoltura la notevole asta del suocero. Appena finì i bisogni lo afferrammo con compostezza innaturale, tutte rosse in viso, visto che mia madre si era nel frattempo premurata di denudarlo completamente. La visione del membro davanti ad un'altra persona ci metteva piuttosto in soggezione. Mia madre sdrammatizzò "non volete dirmi che non nè avevate mai visto uno vero di presenza", "mamma smettila, ci metti in..." dissi interrotta da Serena, molto più sveglia di me, "certo signora è normale alla nostra età aver perso già da un pezzo la verginità" io non credevo alle mie orecchie.

Riuscimmo a fatica a farlo sdraiare dentro la vasca, poi aprimmo l'acqua miscelandola su tiepida. "Insaponatelo, bene" disse la donna con risolutezza. Ci trovammo con le mani ovunque sul suo corpo flaccido. Prima i capelli, le braccia, le gambe ed il petto. Poi, ovviamente Serena, per prima si prese di coraggio e gli insaponò con cura l'uccello. "Non è giusto che lo faccia da sola, è tuo nonno, aiutala anche tu" mi disse ridendo la mamma. La presi quasi a sfida e impugnando il sapone con la mano sinistra lo versai sull'asta ormai dura dal maneggiamento della mia amica, prendendo a menarlo a due mani con lei. Non riuscivo a fiatare. "Tuo Nonno non sà parlare, ma sà farsi capire bene, è giusto che gli date sfogo, io lo faccio ogni volta che lo lavo". Ci girammo entrambe di colpo a guardarla. Quelle parole ci fecero divampare ovunque, così accogliemmo compiaciute l'invito: "và bene". Io e Serena ci sentimmo libere di fare qualsiasi cosa. Risciacquammo accuratamente il giocattolone, poi io stessa prendendo sul personale l'affronto, mi calai in un pompino. "Brava la mia bambina" disse mia madre carezzandomi i capelli quasi a voler accompagnare il movimento sinuoso della mia bocca sulla lunghezza dell'asta. Il Nonno cominciò a mugulare estasiato: prima una, poi due, adesso tre in una volta!

Prima una, perchè prima della morte della nonna il compito di curarsi del nonno era della sua badante personale, di origini thailandesi. Al funerale della vecchia la badante se ne andò, visto che, fino ad allora veniva pagata profumatamente, cosa che mio padre non era disposto a fare. I miei genitori si dovettero così arrangiare a fare da soli. Primo fù mio padre, che lo portò a malincuore a far pipì, rimanendo alquanto incredulo davanti alle dimensioni del biscione, che poi in realtà non era tanto diverso dal suo, poi toccò a mia madre, che dovette accompagnarlo in bagno per la prima volta a fare altro. Lo portò con la sedia a rotelle e lo accostò di fianco, lo spogliò e gli fece il clistere. Era inevitabile che si sporcasse tutto, compresa l'asta, che si impiastricciò di feci vista la lunghezza invadente, comunque sia dovette chiamare mio padre a farsi aiutare a lavarlo. I due non erano nuovi ad esperienze insieme ad altre coppie, quindi quello che successe venne un pò da sè. "Adesso ti toccherà lavargli anche lì" la stuzzicò mio padre. "grazie dell'informazione" replicò sarcastica lei. "Non mi dire che ti dispiace", "assolutamente no" ribattè lei, "ed a quanto pare non dispiace neanche a lui" mentre parlavano le mani di mia madre lo stavano letteralmente masturbando, che a mio nonno venne un erezione mastodontica. Mio padre si avvicinò e dopo aver alzato la gonna a mia madre prese a scoparsela mentre lei si dilettava in una spagnola da capogiro. Facevano queste cose tutte le volte che dovevano lavarlo e Serena, molto tempo prima, mi confessò poi, se ne era accorta. Non mi aveva detto niente per delicatezza: stava andando in bagno e restò di stucco sentendo suoni molesti provenire da dentro, spiando si godette tutta la scena.

Arrivò mio padre che trovando la porta aperta entrò col pisello già duro in mano. Serena scambiò un occhiata di intesa con mia madre e ricevuto il permesso andò dritto in ginocchio da lui. Vederla intenta a succhiare il cazzo a mio padre mi fece scattare dentro una molla, che mi fece perdere il controllo. Mi staccai dal nonno, andando ad accompagnare "a due bocche" il pompino della mia amica. Mio padre mi afferrò la testa affondandomi il cazzo fino in gola, poi andai a riprendermi l'asta del nonno. Mia madre mi aiutò a sedermi su di lui... ma era quasi impossibile per me riuscirci. Dovette leccarmela a lungo per lubrificarla bene, poi ci riprovammo. Intanto mio padre dopo averla stesa sul bancone del lavandino si stava scopando Serena in modo quasi selvaggio, la ragazzetta sapeva il fatto suo e gli aveva dato anche il culo. Eccitata dalla visione dell'uccello di mio padre che entrava ed usciva dall'ano della troietta della mia amica, mi presi di coraggio e stringendo i denti lo affondai... il nonno grugnì, io urlai di dolore misto a piacere. Ci volle un pò per abituarmi, dovetti assestarmi con le leccate di mia madre. Stavamo facendo un orgia pazzesca, che di normale non aveva niente. Io e mia madre ci scopammo il nonno a due finchè non ci bevemmo tutto il suo liquido lattiginoso lingua a lingua, mio padre si lavorò di brutto Serena, e guardandoci scaricò un litro di sborra calda nel culo aperto della ragazza, poi aiutò mè a raggiungere l'orgasmo. Avere dentro il pisello "più umano" di mio padre mi aiutò a godere davvero, ma nonostante tutto, camminai come una sgualdrina per giorni.

Da allora non perdetti più neanche un occasione di aiutarli in questa responsabilità così grande.

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