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Un lavoro nell'azienda di mia cognata


di bollinger77
23.04.2014    |    91.408    |    6 6.7
"Mia cognata è la tipica donna in carriera: sempre elegante, fredda e distaccata..."
Qualche tempo fa, in un momento di crisi, sono rimasto a lungo senza lavoro. Il mio morale era sempre più basso e mia moglie se ne accogeva e ne pativa di giorno in giorno... Finché un giorno per aiutarmi mi suggerì di rivolgermi a sua sorella che ha un'azienda di marketing: "Le ho parlatoio, vedrai che un posto te lo trova" mi disse fiduciosa " Le ho detto che domani mattina saresti passato da lei in ufficio".
Così il giorno seguente mi presentai da mia cognata nel suo studio. Mia cognata è la tipica donna in carriera: sempre elegante, fredda e distaccata. È comunque molto bella, assomiglia a mia moglie, ma la cosa che mi ha sempre colpito di lei sono le sue enormi tette. Sovente gli occhi mi cadono nella sua scollatura, anche quel mattino nel suo ufficio...
"Ciao Alex, Chiara mi ha detto che da un po' di tempo non lavori" mi accolse da dietro la sua scrivania, con la solita camicetta scollata "e che la cosa non ti fa bene nemmeno al morale" pronunciando queste ultime parole mi sembrò che soffermasse lo sguardo sulla mia patta. Che Chiara le avesse accennato del nostro periodo di astinenza? Pensai, ma subito sorvolai perché lei continuò: "ti confesso che neanche la nostra azienda sta attraversando un bellissimo momento. Sicuramente non sarebbe il momento di assumere nuovo personale... Ma per te posso fare un'eccezione...""Però molto dipende da te, da coda sei disposto a fare...".
"Mah, guarda, ora come ora sono disposto a fare di tutto" azzardai io.
"Bene, mi fa piacere sentirtelo dire, perché io mi sto esponendo e non poco" si alzò dalla stiamo e si avvicinò a me. "Ti piacciono le mie tette vero?! Vorresti toccermele e leccarmele vero?!" Rimasi senza parole: non l'avevo mai sentita utilizzare quel linguaggio diretto. "O preferiresti direttamente infilare in mezzo il tuo uccello..?""Ah ah ah non rispondi? Chiara mi ha detto che non la scopi più""Vediamo cosa possiamo fare anche per questo: abbassati i pantaloni!"
"Come?" provai a protestare io.
"Su su. Lo vuoi il lavoro? E poi cosa credi, che non abbia mai visto un cazzo moscio?" "Allora sbottonati la cintura e abbassati i pantaloni".
Io ero così in preda allo stupore che feci come aveva detto e rimasi in piedi di fronte a mia cognata in mutande, con i pantaloni calati.
A quel punto lei prese le forbici dalla scrivania "cosa vuoi fare?" Provai a indietreggiare "non ti preoccupare, non Hi intenzione di tagliare il tuo prezioso bastone" e con due rapidi colpi di forbici mi tagliò le mutande, lasciando il mio uccello e le mie palle penzolanti sotto i suoi occhi. "Prima regola: chi lavora in questo ufficio non porta le mutande" scandiì categorica.
"Però così non va bene: questa dovrebbe essere una verga grossa e gonfia e invece sembra una foglia appassita!"
"Vieni qui su, guradami le tette!" e così dicendo si aprì la camicia lasciando uscire le poppe più belle che avessi mai visto, con dei capezzoli grandi come il palmo della mia mano. Non riuscii a resistere, allungano le mani ed iniziai a palpargliele. "Ah ah ah" si mise a ridere lei "Vedi che funziona?!" toccandomi l'uccello che iniziava a rizzarsi e a gonfiarsi.
"Ma non basta" insistette la mia cognatina. Si succhiò per bene il dito medio della mano destra guardandomi negli occhi. Mi girò intorno e, quando mi fu alle spalle,mi passò il dito umido bella fessura fra le natiche, producendo dei piccoli brividi che mi attraversarono tutto il corpo. Non ero mai stato così eccitato.
Ad un tratto, senza alcun preavviso mi infilò di colpo tutto il suo dito medio nel buco del culo "Aha" gemetti io, non so se più di dolore o più di piacere, piegandomi in avanti e appoggiando entrambe le mani sulla scrivania di mia cognata, che stava muovendo il suo dito su e giù nel mio ano. "Regola numero due: chi lavora in questo ufficio è del tutto soggiogato al mio potere".
Improvvisamente come lo aveva infilato, tolse il dito dal mio culo, lasciandomi l'ano indolenzito."Vediamo se ha funzionato. Alzati!" disse spostandosi nuovamente di fronte a me. "Vedi: ora si che sei pronto!" mi disse indicando il mio cazzo, che era finalmente gonfio e turgido. Sembrava pronto ad esplodere.
La sorella di mia moglie appoggiò i gomiti sulla scrivania, si tirò su la gonna a scoprire un bellissimo culo. Era senza mutande!! "Ora datti da fare cornuto di un cognato! Scopami!" Io ero all'apice dell'eccitazione e le infilai subito tutto il cazzo nella fica, che era fradicia. La stantuffai per qualche minuto, ma non sarei resistito a lungo. "Sto per venire!!" urlai. "Non azzardarti a venirmi dentro, porco!" ribatté prontamente mia cognata. Ma io non ce la facevo più, feci appena in tempo ad uscire dalle labbra gonfie della sua figa che le inondai il culo di sperma. Ci misi un po' a svuotare tutto il mio seme sulle sue natiche. Quando finii, il mio sperma le stava colando sull'ano, lungo le cosce, lungo i fianchi...
"Ora che mi hai sporcato, puliscimi con la lingua, cazzo moscio!" Io tentennai, ma lei insistette "sbrigati che cola tutto, buono a nulla!" ed io iniziai a leccarle il buco del culo, pulendolo dal mio stesso sperma... "Ora finisci con le tue mutande, sfigatello" allora io raccolsi le mie mutande da terra e la ripulii di tutta la sborra che le rimaneva addosso.
"Bene! Per oggi hai finito. Puoi andare! Ci vediamo domani! E mi raccomando: puntuale e... Senza mutande!" Fu così che iniziai a lavorare da mia cognata.











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