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ZIO PORCONE


di LISAGARL
25.01.2013    |    82.127    |    7 9.2
"Un urlo animalesco porse fine al mio pompino, mi sentii inondare la bocca di caldo sperma, che naturalmente ingoiai tutto..."
Fine settembre, sono a casa, ho finito di fare le pulizie, mi viene voglia di fare una passeggiata al mare.
Mi cambio, e prendo l’auto, destinazione Ostia.
Adoro il mare, arrivo parcheggio senza problemi, poiché essendo, quasi fuori stagione i parcheggi sono quasi tutti vuoti. Prendo l’asciugamano e mi sdraio a prendere un po’ di sole, ultimi raggi. Da lì a poca distanza avviene una cosa che mi lascia di stucco, non avevo mai visto accoppiarsi due cani, resto a fissarli, lui le sta mettendo il muso tra le gambe, poco dopo le salta addosso scopandola.
Comincio a sentirmi eccitata, umida la fica, penso, cavolo vedere due cani fare l’amore mi eccita, ma sono una depravata, o forse il sole mi sta dando la testa, comunque resta che sono eccitata.
Decido di togliermi la felpa e restare con una maglietta colore rosa a maniche corte, mi sdraio cercando di distrarmi, involontariamente inizio a toccarmi la fica. Dapprima attraverso la gonna, poi, alzandola e infilando le dita sotto il perizoma.
Mi viene in mente una stronzata delle mie, sfilo il perizoma e lascio che l'aria mi rinfreschi la fica da sotto la gonna, mi sdraio, lasciando le gambe leggermente aperte e la fica all'aria.
Prendo il telefonino e inizio a cercare un gioco che avevo scaricato, evitando di pensare al sesso, ma il caso vuole che nel bel mezzo di una partita a dama, sento chiamarmi, ho un sobbalzo, chi diavolo sarà.
- Ciao Lisa come stai
- Zio, che ci fai qui
- Nulla ero di passaggio e ho riconosciuto la tua auto.
Nel frattempo mi raggiunge, dandomi un bacio sulla guancia.
- Stai prendendo gli ultimi raggi, vuoi conservare a lungo quella bella abbronzatura.
- Grazie zio, sai, ero a casa ad annoiarmi, così ho deciso di fare un salto qui.
- Hai fatto bene, come va a casa?
- Diciamo tutto bene, vuoi sederti o devi scappare.
- Avevo un appuntamento con un cliente, ma è saltato, allora ho pensato di fare una passeggiata qui, è il destino che ma portato qui, ci sei tu?
- Sei sempre il solito adulatore, dai siediti.
Parlammo di tante cose, poco dopo proposi di fare una passeggiata lungo la riva.
- Dammi il tempo di andare all’auto e togliermi le scarpe e indossare le ciabatte.
Lo vidi tornare, infradito ai piedi, aveva arrotolato i pantaloni, mi prese la mano aiutandomi ad alzarmi e ci incamminammo, sempre a parlare, spesso faceva battutine a doppio senso, ormai la spiaggia era deserta, mi mise una mano sulla spalla tirandomi a se.
Cominciò a osservarmi in un modo che mi eccitava! Sentii i capezzoli indurirsi.
Come se avesse capito, i suoi sorrisi iniziarono a essere sempre più beffardi, la mano che stava poggiata sulla spalla, inizio a massaggiarmi una tetta, Ero eccitata, innegabilmente, ma volevo resistere, gli allontanai la mano dal capezzolo, cercando un motivo per oppormi. La sua bocca si avvicinò alla mia baciandomi, mi tirai indietro, allora scese sul seno baciandomelo. Mi leccò, mi baciò e mi morse il collo. Poi scese ancora verso le tette. Le prese tra le mani e mi guardò
- Sei bellissima

Con una mossa veloce mi strinse da dietro prendendomi per i seni e facendomi sentire la sua eccitazione mi sussurrò.
- Ti voglio Lisa, sei adorabile.
- Zio, per favore non mi va,
- Non prendermi in giro lo so che sei eccitata, vedi, il tuo seno lo vuole.
- Sei un porco
- Questo me lo fa diventare alla tua femminilità, la tua troiaggine, mi porta a comportarmi così.
- Zio, ora basta non mi va qui,
- Ok, che ne diresti, visto l’orario, se andassimo a mangiare e poi si vedrà?
- Per ora vada per il pranzo
- Lascia la tua auto qui, andiamo con la mia.
Arrivammo alla trattoria, bel posto, ci accomodammo e con aria smalizi osa ordinammo, non perdeva tempo a rispondermi a rima, mi alzai per andare a lavarmi le mani, di conseguenza lui mi seguì, come speravo, una volta lì dentro mi strinse ancora a se, inutile dire che a momenti gli scoppiava il cazzo dai pantaloni.
- Zio dai può entrare qualcuno
- Chiudiamo lì dentro dammi un aperitivo
- Neanche per sogno, ci vorrai far arrestare per atti osceni, dai resisti ancora un po’.
- Ok come vuoi tu, ma un bacetto devi darlo a lui.
Senza aspettare oltre tirò fuori il cazzo, non potei fare che ubbidire, però una volta a contatto con la mia bocca gli diedi più di un bacetto, accennai a un veloce pompino, ma poi desistetti lo rimisi al suo posto, dicendo di tornare al tavolo.
Nel giro di un’ora e mezza mangiammo, durante il pranzo non faceva latro che allungare le mani sulle mie gambe.
Pago il conto e uscimmo, il mio sguardo s’incrociò con quello del gestore, mi fece un occhiolino e una leggera risatina gli si stampò sul viso, per difendermi gli tirai fuori la lingua.
Una volta partiti, non so che mi prese, ma istintivamente allungai la mano toccandolo proprio li, mio zio ebbe un sussulto.
- Lisa,
- Sì, zio, hai capito vero?
- Altro che, so io dove andare,
Percorremmo pochi Km, tenendo sempre la mano sul pacco e massaggiarlo.
Arrivò in un casolare, tutto ristrutturato, messo a nuovo. Parcheggiammo e lui apre il cassetto porta oggetti tirando fuori delle chiavi.
- Zio non mi dire che è roba tua
- Sì l’acquistata per due soldi, era diroccata, lo rimessa a nuovo, per ora ci vivo io, ma è in vendita.

Neanche il tempo di chiudere la porta che già mi trovavo stretta a lui, sempre presa da dietro mi baciava mordendomi il lobo dell’orecchio.
- Lisa sei divinamente bella, ti adoro sei una troietta.
- Zio anche tu mi fai impazzire, dico sempre di non donarmi più a te, ma ogni volta sei capace di convincermi, non ti resisto.
Andammo in camera, ci baciammo stando diverso tempo ad amoreggiare come due fidanzatini, le sua mani si posarono sul mio culetto.
- Zio dami un minuto, indicami il bagno,
- A si scusami, di la aspetta prendo le asciugamano pulite.
Cavolo che bagno una vasca idromassaggio enorme, una cabina doccia con la sauna.
Mi sentivo l’odore della salsedine addosso, ne approfittai entrando nella doccia, fu una cosa bellissima, rilassante, chissà perche avrei voluto che entrasse anche lo zio, nulla di ciò, dopo una decina di minuti tornai in camera, lui era a letto coperto solo dal lenzuolo, nudo logicamente, mi avvicinai e mi misi a cavalcioni sulla sua schiena.
- Che bel massaggio, la mia schiena sta ringiovanendo oc il tuo massaggio, hai una fica cosi dolce e delicata.
Si girò e ci trovammo bocca a bocca, ci baciammo, limonammo a lungo, con un mossa veloce mi trovai sdraiata e lui tra le mie gambe affondò il viso nella figa, gli infilai le mani nei capelli e lo attirai verso il centro della sessualità.
- Oh, zio sì che bello gli sussurrai.
Leccava e con le dita mi allargava la patatina.
Succhiava il clitoride, mi sentivo penetrarmi con la lingua, si spostò sul forellino, mi alzo un po’ le gambe per arrivarci meglio, me lo lecco a lungo, sapendo che mi piace un casino, me lo penetrò sempre con la lingua, iniziai a dimenarmi come un’ossessa.
Venni diverse volte nella sua bocca.
Non ricordo il tempo che era trascorso, ma mi sentivo su un altro pianeta, il godimento era al massimo,
si alzò e mi sorrise.
mi attirò a sé, circondandomi con le sue gambe, mi baciò con passione.
Poco dopo prese a giocare con il seno, a morderle i capezzoli.
Gli diedi una spinta facendolo cadere all’indietro, iniziai a leccargli il corpo, raggiungendo il favoloso trofeo.
- Si amore dello zio
senza dire niente me lo presi in bocca.
Succhiavo e leccavo le palle e poi il cazzo e di nuovo le grandi palle.

- Lisa sei la spompinatrice più abile che abbia conosciuto, lo fai con vera passione.
A un certo punto alzò il bacino, facendomi indietreggiare e iniziò a scoparmi la bocca.
- Sei un porco zio, ti stai approfittando di tua nipote.
- E tu sei una piccola puttanella, nipotina
Ci abbracciammo di nuovo e sentendo il cazzo premermi li sotto, con al mano me lo portai dentro, mi lasciai impalare restando abbracciati, il solo movimento del bacino mi portava a godermi quel cazzo dentro di me.
- Zio, ora scopami.
Mi penetrava sempre più forte. Poco dopo lui si sdraiò tirandomi a se, ora mi trovavo nella posizione a me più gradita, così potevo guidarmi nella galoppata, conoscendolo abbastanza bene, quando vedevo che stava per arrivare mi fermava. Quasi obbligandomi mi fece mettere a pecorina, prese a sbattermi da dietro sempre con vigore.
- Sei uno stronzo zio, ora voglio che mi fai godere come piace a me.
Poco dopo le sentii giocare con il mio forellino.
Mi sputò la saliva e con il dito iniziò a pomparmi il culetto
tenendo il cazzone nella figa dall'altra con il dito mi preparava il buchetto
sentendo il dito entrare senza trovare barriere, ne introdusse un secondo, ora entravano e uscivano molto liberamente, segno che il muscolo si era rilassato, ero pronta.
- Zio fai piano mi raccomando
- Ti ho fatto male qualche volta, lo sai che sono sempre delicato li.
Tolse il cazzo dalla figa, i presi a sgrillettarmi la patatina, mi abbassai lui mi teneva aperte le chiappe e fece scende dell’altra saliva, lubrificandomi il buchetto del sedere contemporaneamente dandogli anche una leccatina
puntò il cazzo nel buchetto ed iniziai a sentire che entrava lentamente, ebbi un sussultò, mi diede un spinta decisa, mi sentii spingere tutto il cazzo dentro il culo muovendosi una volta tutto dentro si fermò, mi diede modo per qualche momento di adattarmi e dilatarmi alla circonferenza del cazzo, questo secondo lui, perche secondo me non serviva, il mio culetto è abbastanza elastico, si adatta subito, ma a volte conviene stare al gioco, potresti deluderlo.
Ero pronta, con la mano continuavo a massaggiarmi la figa, iniziò a incularmi seguitamente aumentando sempre il ritmo dentro/fuori
sentivo il culo sbattere contro il suo corpo, segno che ogni spinta era tutta intera.

Me ne venni almeno tre volte strillando come se stessi delirando, quando lo prendo dietro, non capisco più nulla.
- Lisa ora ci sono,
- Zio vuoi venirmi dentro?
- Come vuoi tu
- Si dai riempimelo per bene, poi ci penso io a lui.
neanche il tempo di finire di parlare mi svuotò le palle inondandomi il culo solo a ripensarci ora, mentre sto scrivendovi il racconto, mi sento bagnata che bello.
Un altro orgasmo pauroso mi prese nel frattempo mi sentivo in paradiso dopo qualche istante mi sfilai dal cazzo e gocciolante mi sdraiai a leccarlo ripulendolo come piace a me.
Mi portò le mani sotto le ascelle e facendomi alzare mi tirò verso di se stringendomi baciandomi dolcemente, entrambi ancora non ci sentivamo appagati.
Ci coccolammo baciandoci e giocando con i sessi, ci mettemmo a sessantanove, lui sotto a leccarmi la fica e il culetto, assaporando ogni tanto il suo stesso sperma che fuoriusciva di la io a cazzo in bocca a pomparlo per farlo ritornare bel diritto e duro, senti vo le sue mani percorrermi la schiena e poi tornare ad allargarmi le chiappe massaggiandomele, tenendo sempre al lingua dentro.
Sentivo crescermi dentro la bocca quel pezzo di carne, stavo impazzendo, mi fa eccitare un casino sentirmelo crescere dentro, poi il lavoro di lingua portava a completare la mia eccitazione.
Ormai entrambi eravamo pronti per una nuova effusione, mi sdraiai di lato e lui dietro di me mi fece alzare una gamba e m’infilò il cazzo nella fica, tenendomi per la gamba prese a sbattermi per bene, in quella posizione poteva benissimo leccarmi il seno e baciarmi in bocca.
poco dopo senza farmi uscire il cazzo dalla fica lui si sdraiò e io ritornai su, questa volta dandogli le spalle, poggiai le mani sul letto e con il bacino salivo e scendevo sul quel meraviglioso palo, le sue mani a volte mi agevolavano il movimento di sue e giù a volta andavano a giocare con il clito, oppure raggiungeva il seno, non stava fermo neanche un secondo.
Un po’ il dolore alle gambe un po’ la voglia di cambiare mi ritrovai di nuovo a pecorina, me lo sbatte in fica riversandomi colpi sempre più decisi, lo incitavo.
- Scopami zio, ti voglio non ti fermare ti prego, sbattimi.
Non ci volle molto a farmi raggiungere l’apice del piacere.
- Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii vengoooooooooooooooooooo
Ora mi sentivo davvero soddisfatta, lui ancora no.
- Zio ti prego fermati, mi sento bruciare
- Ok allora provo il secondo se ti va
- Dai mettimelo dietro
Entrò senza incontrare resistenza, lo sperma di prima servì a fare da lubrificante, mi pistonò per diverso tempo, ormai ero diventata un cagna godevo come una depravata, ogni colpo era uno spruzzo di umori, le gambe no mi reggevano più mi lasciai cadere sul letto lui rimase in ginocchi con il cazzo duro.
- Zio sdraiati, ora ci penso io
- Lo presi in bocca iniziando un laborioso pompino.
Leccavo e segavo come non mai non vedevo l’ora che venisse, mi sentivo le mandibole indolenzite.
Un urlo animalesco porse fine al mio pompino, mi sentii inondare la bocca di caldo sperma, che naturalmente ingoiai tutto.
- Sei una brava puttanella, amore di zio.
- E tu un porco, mi piaci e ti voglio ancora.

Restammo sdraiati a riprendere fiato,
- Lisa vogliamo farci un bel bagno rilassante.
- Non chiedo di meglio, zio porcone.





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