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La mia Segretaria - 2 parte


di benves
29.11.2011    |    30.860    |    1 9.0
"Si accasciò sul tappeto stremata! Appena ebbero finito ci salutarono, congedandosi da noi, non prima di lasciare ad Anna una busta contenente qualche..."
Le settimane seguenti passarono tranquille, Anna si dimostrò capace e diligente nel suo lavoro.
Quel mese, come concordato ricevette la busta paga in base agli accordi presi; io attendevo il giorno prefissato per farla nuovamente mia ma, nella mia testa pensavo a come soddisfare le mie perversioni.
Contattai un paio di colleghi cui dovevo dei favori, accennandogli di Anna e proponendogli un giochino a 4. Inutile dire che furono ben lieti di accettare.
Fissai l'incontro con loro e con Anna, invitandola a venire senza indossare biancheria intima.
Il giorno concordato arrivò ma Anna si dette malata.
Le mie ire ricaddero su di lei, le mandai la visita fiscale a casa e per email le preannunciai che, se si fosse ripetuta tale circostanza, avrei proceduto al licenziamento, costi quel che costi.
Anna tornò al lavoro, la convocai nel mio ufficio e la cazziai pesantemente.
Domani tu rispetterai i nostri accordi, e vedi di venire senza reggiseno e mutandine e, se hai problemi di gravidanze vedi di provvedere come credi!
La rabbia di Anna montava sempre di più, come un vulcano sul punto di esplodere ma, le circostanze la portavano a subire i miei comportamenti.
Il giorno seguente i miei tre colleghi si presentarono in studio e stettero con me tutta la mattinata, Anna pensava fosse una riunione di lavoro improvvisa ed urgente, sperando che questo avrebbe rimandato il nostro appuntamento invece...si sbagliava!
All'ora di pranzo, venne nella mia stanza dicendomi “allora Dottore, vedo che è impegnato, io vado, a domani”.
Anna cosa hai capito, entra e chiudi la porta.
Anna sbiancò! Solo ora aveva forse intuito ciò che l'aspettava.
“Mah dottore”...
Anna non ci sono mah, gli accordi sono accordi, entra e chiudi la porta!
Un silenzio spettrale riempì la stanza.
Anna ti avevo detto che avresti dovuto assecondare tutti i miei desideri, bene, oggi saremo noi 4 e tu dovrai fare tutto ciò che dico!
“No dottore, questo non l'accetto” replicò arrogantemente Anna.
Anna, sai il tuo rifiuto cosa vuol dire? Licenziamento !!!
Anna esitò un attimo, abbassò lo sguardo, tirò un grosso sospirò e si abbandonò al suo destino.
Mi avvicinai a lei e, mostrandola ai colleghi come si farebbe con un quadro prezioso.
Indossava un abitino a tubino grigio, iniziai ad abbassarle le spalline e scoprendo, con sorpresa degli altri, il suo seno non coperto da nessun indumento, i suoi rosei capezzoli si ergecvano come punte di diamante, poi iniziai a sollevarle la gonna fino all'inguine, mettendo in evdenza il suo pube, adornato appena da una leggera peluria ben curata.
Mi beavo e facevo beare della sua bellezza.
La lasciai al centro della stanza, nuda con solo le autoreggenti, per essere ammirata!
Tutti la guardavamo come si osserva un Picasso !!!
Feci un cenno ad Anna, la quale si avvicinò alla mia poltrona. Iniziai a carezzarle il pube con carezze lievi, l'eros pervadeva la stanza, gli altri maschi si stavano eccitando; li invitai a denudarsi, tirarono fuoi i loro membri già in tiro. Il mio amico/collega Marco era il più dotato, aveva un arnese di almeno 22 cm di lunghezza e 3 di diametro, Anna al solo vederlo granò gli occhi impaurita.
Invitai i miei ospiti ad avvicinarsi a lei, pregandoli toccarla delicatamente.
Un turbinio di mani copri le parti più intime di lei, esplorarono ogni centimetro del suo meraviglioso corpo. Anna aveva gli occhi chiusi, talvolta gemeva sotto quelle carezze. Avrei voluto essere nella sua testa per captare i suoi pensieri, ma potevo solamente disporre del suo corpo.
Mentre seguivo i miei pensieri non mi accorsi che i miei amici si stavano facendo più audaci,
Avevano fatto inginocchiare Anna ed a turno si stavano facendo spompinare.
Quando questa loro voglia fu soddisfatta, il meno dotato di loro fece distendere Anna sulla scrivania iniziando a solleticarle il clitoride e leccandogli la fica. Gli altri non restarono inerti, si stavano facendo segare in attesa del loro turno, La leccata dette i suoi effetti ed Anna ebbe il suo primo orgasmo della giornata.
La cosa non poteva certo finire lì, era solo il preludio. Lo stesso che prima l'aveva leccata, senza troppo riguardo puntò la cappella alla sua fica ed iniziò a scoparla, però durò poco, anche Anna rimase delusa, infatti dopo appena 5 minuti un caldo bianco getto si riversò sul suo pancino.
Giusto il tempo di prendere delle salviette per ripulirla e fu la volta del secondo collega, il quale si beò anche lui della fica di Anna, ed in poco tempo venne!
Il terzo collega, più dotato e più furbo, fece disporre anna a pancia in giù sulla scrivania, prese un unguento e lubrificò il culetto di Anna. In quel momento Anna realizzò che il più dotato voleva farle il culo. Si lamentò un po ma, invano, la cappellona fu puntata al suo sfinte e...un urlo pervase la stanza; in un sol colpo l'asta penetrò interamente nel suo culo. Lacrimoni solcavano quell'angelico visino. Il tempo di farla abituare al nuovo intruso che iniziò una meravigliosa cavalcata culminante in un clistere alla sborra.
Pensava di aver finito invece, decisero di far provare ad Anna l'ennesima novità.
Marco, l'amico superdotato si distese sul tappeto, facendo impalare Anna sul suo albero maestro, dopodiché un secondo amico puntò il suo cazzo all'ano di Anna iniziando una doppia penetrazione in sincronia perfetta ed il terzo amico approfitto per farsi fare un'altra sega. Anna, inutile dire che venne ancora una volta seguita a ruota dai miei amici. Si accasciò sul tappeto stremata!
Appena ebbero finito ci salutarono, congedandosi da noi, non prima di lasciare ad Anna una busta contenente qualche banconota come “regalino“.
Io la guardai: “sei stata brava, se vuoi di incontri così, con regalini del genere, posso organizzartene tanti”.
Lei mi guardo assente, si rivestì ed uscì senza proferir parola.
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