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Prime Esperienze

I piedi della Dona


di apinna77
18.11.2014    |    33.810    |    1 8.4
"E fu lì he ebbi l'illuminazione..."
Donatella era la donna delle pulizie di mia mamma da più di 10 anni. Lei era siciliana, trapiantata a Modena da più di 20, dove aveva fatto famiglia con un finanziere.Non era una bella donna, decisamente ignorante per giunta. Aveva due belle cosce ma soprattutto due meravigliosi alluci, lunghi e stretti, decisamente anomali rispetto alle dimensioni dei suoi piedi. Costantemente smaltati di rosso, erano avvolti di regola da dei meravigliosi collant color carne.A 12 anni gli ormoni si svegliarono e quui meravigliosi ditoni non passarono inosservati. Cominciai con la curiosità, per poi diventare rapidamente un desiderio fortissimo.Mentre puliva casa glieli osservavo, fantasticando sul profumo di quelle calze sudate dal lavoro fisico che svolgeva. Anni di seghe, annusando le ciabatte che lasciava sul posto di lavoro, leccando le suole, per arrivare ad osservare i suoi spostamenti e i momenti in cui andava a cambiarsi. Ogni volta provavo ad entrare di nascosto, simulando un errore solo per poterla vedere senza gonna in collant e piedi velati. Un giorno, non so per quale motivo, lasciò i collant sulla sedia dove abitualmente si cambiava. Quel giorno volle lavorare senza collant, e a tuttoggi la ringrazio per quella grandiosa decisione.Approfittando di un dialogo con lei di mia madre, entrai nello stanzino e rubai le calze. Lo ricordo come fosse ieri. Corsi in camera, mi chiusi a chiave dentro e le avviciani avidamente al naso. Un odore acre, intenso, che mi fece espodere il cazzo nelle mutande. Le misi sulla mano e comincia a segarmi velocemente. Schizzai inverosimilmente dappertutto, specialmente sulle calze.E fu lì he ebbi l'illuminazione. Gliele rimisi a posto, contando sul suo imbarazzo e sulla sua nota compiacenza.
Quando andò a rivestirsi, come immaginato, non disse nulla.
Il giorno dopo però l'aspettavo. Mia mamma era andata in posta come spesso accadeva. Aspettai che Donatella arrivasse in casa e andasse a cambiarsi. Io ovviamemte avevo un uccello formato famiglia. Facendo finta di non aver sentito nulla le piombai "per sbaglio" in cameretta, completamente nudo e col cazzo vistosamente in erezione.Donatella grido', disapprovando il mio comportamento, dicendo che aveva capito le mie intenzioni da un pezzo, specialmente dal giorno prima. A suo dire dovevo ringraziare il rapporto che aveva con mia mamma nonché la gelosia di suo marito a cui non poteva confessare nulla....quest'ultimo dettaglio fu decisivo..."ah si' le dissi"? "Allora cosa mi dai in cambio del mio silenzio"? Le dissi....e guardando quei meravigliosi alluci la invitai a stendersi sul divano. Dopo un minimo di resistenza lo fece. Le agguantai i piedi e cominciai una lenta adorazione, annusandoli, leccandoli, baciandoli. Non desideravo altro. Le strappai il nylon sopra gli alluci, smaltati come sempre.Un profumo che non saprei descrivere. Era durissimo. Li leccai, poi passai a ciucciarli. Mi stavo togliendo tutte le voglie di anni di osservazioni e seghe. 10 minuti di succhiate sotto gli occhi interessati di Dona. A quel punto prese lei iniziativa. Non ne potevo più, mi prese il cazzo tra le mani e cominciando a masturbarlo, mi fece sborrare schizzando senza controllo. Le venni addosso, sulla maglia e sulle calze ma soprattutto sui piedi. Le chiesi in regalo i collant usati e lei acconsenti'. Mentre li sfilava osservavo le mutandine, nere, tutte bagnate.Giustificandosi in maniera penosa, disse che erano anni che non toccava un cazzo così duro. Immediatamente mi venne un cazzo armato da farle brillare gli occhi. La stesi sul divano, allargandole le cosce e spostando di lato le mutandine. Le infilai la verga tra le gambe, felicitandomi da quanto fosse fradicia. Entro' praticamente da solo, mai sentita una fica così lubrificata. In men che non si dica iniziò a godere, sbrodolando dappertutto. Non riuscendo a resistere le sborrai nuovamente, questa volta nella sua passera pelosissima e incolta. Da quel momento, a insaputo di mamma e di suo marito, alla prime occasioni che si presentavano, coglievamo l'occasione per toglierci le voglie represse. Ma la cosa più eccitante da lì in avanti era vedere come provocava con quegli alluci, all'insaputa della mia famiglia. Ogni volta si toglieva e infilava le scarpe, si passava la mano sui piedi e muoveva il ditone fra le calze guardandomi negli occhi...e intanto, giù di seghe. Tuttoggi che sono passati 30 anni, mi faccio delle meravigliose seghe pensando a quella ciucciata.
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