Racconti Erotici > Prime Esperienze > MARZIA E VITTORIO: LA MIA INIZIAZIONE - 1a parte
Prime Esperienze

MARZIA E VITTORIO: LA MIA INIZIAZIONE - 1a parte


di gynoanaldream
29.07.2014    |    14.078    |    2 8.6
"Quel giorno ero fermo in piedi alla fermata del bus; non avevo notato dietro di me un uomo di mezza età, con uno spolverino scuro che si sedeva e si alzava..."
Mentre mi sto godendo lo sgocciolare della sborrata del mio Paolo, mi viene alla mente la prima sborrata che ricevetti nel culetto all'età di 17 anni: indimenticabile e ne vorrei ancora tante così.
La prima volta generalmente non si scorda mai anche per me; mentre i ricordi affollano la mente, Paolo strofina il suo pene ancora in tiro sul mio sfintere e mi chiede se ho voglia di sentire il suo fluido giallo nelle mie viscere, io annuisco quasi a permettere di lasciar andare i ricordi a ruota libera e ritornare indietro nel tempo, durante lo svuotamento dell'uccello di Paolo nel mio intestino. Mi adagiai sul fianco sinistro trattenendo la sborra ancora rimasta dentro e rilassai lo sfintere, per lasciare entrare l'uccello che non ebbe difficoltà a infilarsi.E mentre Paolo mi inonda lentamente della sua calda urina i ricordi riaffiorano sempre più eccitanti.

Quel giorno ero fermo in piedi alla fermata del bus; non avevo notato dietro di me un uomo di mezza età, con uno spolverino scuro che si sedeva e si alzava toccandosi spesso il davanti. Quando, incuriosita dal rumore dietro di me, mi voltai, rimasi come impietrita davanti a quella scena: Vittorio si palpava guardandomi arrapato, le mani nelle tasche toccavano avidamente la patta aperta dei pantaloni, senza che si potesse intravedere alcunchè; iniziò a crescere in me un desiderio misto a paura: desiderio di vedere finalmente un pene vero in carne e la paura di farlo in pubblico, in mezzo alla strada; rimasi a pensare e nel frattempo volgevo a intermittenza lo sguardo un pochino altrove e un po' verso Vittorio; non sapevo cosa fare, alla fine decisi e mi incamminai allontanandomi dalla fermata del bus; buttai uno sguardo a Vittorio che subito prese a seguirmi.
Non sapevo cosa e come fare: al desiderio di conoscere il pene di Vittorio, mi si induriva il mio; poi pensavo che non potevo farlo in strada e mi si ammosciava; in alcuni momenti mi mancava anche il fiato.
Finalmente la via d'uscita: imboccai una tratto di strada alberato, un sentiero che portava in un piccolo giardino, sperando che non ci fosse tanta gente; Vittorio a quel punto si avvicinò e cominciò con le proposte 'lo vuoi vedere', 'sai quanto è duro', 'vuoi farmi un pompino'...alle quali rispondevo con mezzi toni, sillabe,...non capivo niente.

Seguii il sentiero senza una meta precisa, l'importante era non essere circondati da altre persone, non avere a vista d'occhio sguardi indiscreti: provavo sentimenti misti di vergogna, piacere, paura, godimento, mi sentivo le mutande tutte bagnate...e non di pipì.
Un capanno di attrezzi fu provvidenziale, dietro aveva qualche cespuglio e a quel punto mi appartai per far finta di fare il bisognino; Vittorio mi si affiancò e appena vide che stavo abbassando la cerniera mi disse 'quanto sei bona, guarda che bella cosa che ho'...aprì l'impermeabile e apparve immediatamente l'uccello, doveva esserselo già tirato fuori durante il tragitto, ben in tiro turgido e consistente.
Per un istante non capii più niente: finalmente un cazzo vero ! Ma non sapevo cosa fare....lui si avvicinò è mi disse 'ti piace il cazzo di Vittorio?'...non avevo parole, che emozione !...a quel punto lo presi in mano e immediatamente sentii un colpo dentro allo stomaco...stavo per venire e feci appena in tempo a tirarmelo fuori e sborrare...mi inginocchiai per direzionare il getto ed evitare di macchiare i pantaloni, fu così che Vittorio avvicinò il suo pene sulla mia faccia e fu così che per la prima volta presi l'uccello in bocca: un piacere indescrivibile, era quasi l'estasi, a quel punto presi a leccarlo avidamente, facendolo scorrere lungo tutta la guancia fino alle tonsille, non riuscivo quasi a smettere.
Vittorio, mentre gemeva di piacere, a intervalli me lo tirava fuori e me lo passava su tutta la faccia, per poi reinfilarlo dentro...ed io non riuscivo a fermarmi, lo desideravo immensamente dappertutto, tanto che con le mani mi calai i pantaloni e iniziai a sditalinarmi il culo.
Vittorio, a quel punto mi disse 'basta, vieni a casa mia che stai più comodo'; fu quasi una 'tortura' interrompere quei momenti...ma non potevo continuare e rischiare che qualcuno ci vedesse, fino a quel punto avevamo avuto fortuna...fu così che rapidamente mi vestii e gli chiesi dove abitasse, se non fosse tanto lontano.
Praticamente eravamo a circa un chilometro da casa sua e ci incamminammo rapidamente, lui avanti ed io dietro di un bel po' per non dare nell'occhio.
Arrivò davanti al palazzo e fece segno di suonare ad un campanello 3 volte; aspettai che fosse salito, poco dopo mi avvicinai al portone e suonai: ancora lo ricordo come il portone dell'estasi !

--- fine prima parte ---
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per MARZIA E VITTORIO: LA MIA INIZIAZIONE - 1a parte:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni