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ANNARELLA (III parte - Il figlio della mia amica)


di cicciosv
02.12.2014    |    27.270    |    4 9.6
"Era stato Ernesto a mandarci fuori assieme..."
Dopo aver fatto l'amore con Annarella, stavamo distesi tra le lenzuola disfatte del letto di casa mia a fumarci una sigaretta e prima di riprendere un secondo round che si preannunciava di fuoco, Anna cominciò a raccontarmi di quanto avvenuto l'estate precedente la nostra conoscenza:
"Sai che sono una mamma, sposata con un figlio all'università, ormai matura - diresti tu- ma anche una donna che non riesce a metter freno al desiderio di sesso specialmente alla vista di un bel ragazzo.
Mio marito Ernesto, nonostante ci metta dell’impegno, non riesce mai a soddisfare in pieno le mie voglie, così quando non trovo alternative mi devo arrangiare come posso, usando la fantasia o qualche volta con un bel vibratore che conservo nel comodino.
A luglio dello scorso anno, considerato che mio figlio Francesco andava in vacanza all'estero con i suoi amici, mi offrii di ospitare, per una quindicina di giorni, il figlio di una mia amica nella nostra casetta in Abruzzo a circa dieci chilometri da Roccaraso.
Luca, il figlio diciannovenne, della mia amica mi era diciamo "molto simpatico" e già alcune volte avevo pensato a lui e a quanto sarebbe stato bello vederlo entrare in camera mia, nudo, col suo bastone in tiro pronto a scoparmi per una intera notte..
Per questo, sin dal primo giorno che Luca venne ospite da noi, cominciai a provocarlo, indossando camicette con grosse scollature e gonne con ampi spacchi in modo da mettermi in mostra. Notavo che a Luca la cosa interessava. Mi sbirciava, arrossiva e spesso imbarazzato lo vedevo andare in bagno.
Immaginando cosa potesse fare, una volta lo spiai dal buco della serratura e lo vidi masturbarsi davanti il lavabo. Aveva un cazzo grosso, lungo e mi gustai come sborrava nel lavandino. Mi eccitai al massimo, era come me lo aspettavo e dovetti subito andare in camera per infilarmi dentro il mio vibratore per godere come una porca.
Avevo deciso, non più pensieri, Luca dovevo scoparmelo!
Qualche sera dopo, mio marito Ernesto, doveva andare a giocare a carte a casa di amici, mentre Luca stava guardando la televisione. Indossai quindi una canotta molto scollata senza reggiseno con una gonnella leggera che faceva immaginare tutto e mi sedetti vicino a Luca.
Notai subito il suo sguardo indagatore. Mi fissava le gambe, il seno e i capezzoli che inturgiditi premevano con forza sulla canotta. Luca ne era ipnotizzato, è senz'altro doveva essere eccitatissimo.
Decisi però di non prendere nessuna iniziativa. Dovevo essere certa di evitare conseguenze. Luca era sempre molto giovane e quindi non affidabile, tra l'altro figlio di amici di famiglia. quindi dopo un po' gli comunicai che ero stanca e che sarei andata a letto.
Lui rimase deluso mentre io mi recai un camera, lasciando di proposito la porta accostata, in modo che lui se interessato potesse prendere qualche iniziativa. Mi spogliai e rimanendo nella penombra delle luci che filtravano dall'esterno mi coricai indossando solo mutandine e camicia da notte.
Dopo circa una ventina di minuti, notai che Luca, silenziosamente si appostava alla porta della mia camera per spiarmi. A questo punto tirai fuori dal comodino il mio vibro, mi sfilai le mutandine e cominciai a giocare con la mia topina.
Fingevo di tenere gli occhi chiusi ma ogni tanto li socchiudevo per veder cosa succedeva.
Lo vidi! Si stava masturbando! Quindi eccitatissima spalancai le cosce e mi infilai il vibro nella la figa, mugolando dal piacere.
Lui però non ebbe il coraggio di entrare, volevo chiamarlo, ma sentivo che non era ancora il momento. Cosi entrambi venimmo da soli.
Il giorno dopo, decisi di fare il passo decisivo. Lasciai in salone il computer acceso su un racconto erotico e attesi che Luca si fermasse a guardare. Lo spiai mentre si sedeva per leggere e notai che teneva una mano sul pacco massaggiandosi l'uccello.
"Ah! Sei qui Luca" Gli dissi entrando in salone.
Lui fece un salto spaventato e rosso in viso come un peperone, non riuscì' a nascondere il grosso bozzo che aveva tra le gambe.
"Scusa Anna, non volevo" cercò di giustificarsi.
"Cosa Luca? Oh! Ma cosa stai leggendo? Non mi dire che anche a te piacciono questi racconti? Questo è' carino ma ce ne sono di migliori, ne ho una serie intera scaricati dal pc. Vorresti leggerli con me? Non aver vergogna".
Ci sedemmo vicini e visto la mia intenzione di scoparmelo scelsi i racconti, tra i più forti del tipo incesti tra nipoti e zie e madri e figli.
Avevo centrato l'obbiettivo! Proprio sul tema incesti vedevo Luca eccitarsi di più, tanto che, senza pudore, si toccava il bozzo da sopra i pantaloni.
"Guarda che stai per sfondare i pantaloni. Ti conviene tirarlo fuori" gli dissi.
"Cosa?"
"Hai capito Luca. Lo so che quello che stai leggendo ti eccita e te l'ha fatto diventare duro. E' normale. Anch'io sono bagnata...ma io non rischio di sformare i vestiti... tu invece si".
"Ma non posso ci sei tu".
"E allora? Vuoi che non abbia mai visto un cazzo in vita mia? E poi di cosa hai paura, potrei essere tua mamma...o tua zia"
Gli leggevo negli occhi che aveva una voglia matta ma non il coraggio di fare la prima mossa.
"Guarda è semplice" gli dissi abbassandomi la canotta per mostrandogli le mie grosse zinne.
"Hai delle tette stupende Anna"
"Grazie, e tu, come ce l'hai il pisello?"
Avevo ormai rotto le sue difese. Luca si calò i pantaloni e mi mise davanti il suo cazzo in tutta la sua erezione. Non gliel'avevo mai visto da cosi vicino ed era ancora meglio della sbirciata dal buco della serratura.
"Oddio, che bello!..."
"Grazie"
Eravamo eccitatissimi, Come la sera precedente Luca si toccava e io mi sditalinavo con due dita da sotto la gonna. D'iniziativa allungai una mano e gli presi il cazzo Era duro come nient'altro al mondo! Cominciai a segarlo e lui dopo un mugolo di piacere affondò la sua mano fra le mie cose. Esitò un po' sui peli pubici, mi aprì le grandi labbra e mi infilò due dita dentro. Venimmo insieme dopo poco masturbandoci reciprocamente, poi di corsa a sistemarci prima che rientrasse mio marito.
Per due giorni non avemmo occasione di fare nulla, solo sguardi, ammiccamenti, qualche toccata di sfuggita, ma era tutto troppo poco e Luca era sempre più impaziente.
L'occasione avvenne la terza sera, dopo aver cenato. Avevo una voglia pazza di Luca per cui mi inventai una scusa.
"Andiamo a prendere tutti un gelato? Lo vuoi Luca?"
"Si certo Anna. Non si dice mai di no ad un cono. Vero?"
"Verissimo"
"A me non mi va di fare di sera dieci chilometri per un gelato! No, meglio vedere la tele". Disse Ernesto.
"Dai caro sei il solito guastafeste vieni! Guarda che bella serata!" Insistetti per non sembrare troppo vogliosa di uscire sola con Luca.
"No, davvero, andate tu e Luca se volete".
Ecco dove volevo arrivare. Era stato Ernesto a mandarci fuori assieme..
" Mi fai guidare Anna?" mi disse Luca uscendo da casa.
" D'accordo. Ma non correre"
"No."
Partimmo ma Luca non fece la strada per andare in paese.
"Luca, ma di qua non si va a Roccaraso"
"Ma tu vuoi davvero il gelato?" mi disse guardandomi negli occhi.
"No. Volevo solo stare un po' con te" gli risposi.
"Anch'io!" disse Luca fermando la macchina in un parcheggio isolato e spense i fari.
"Volevo parlarti di quello che ci sta capitando Luca."
"Si l'immaginavo"
"Tu cosa pensi che abbiamo fatto?"
"Io credo che avevamo voglia l'uno dell'altro e da persone adulte ci siamo scambievolmente aiutati a soddisfare i nostri bisogni".
Sospirai rassicurata dalla risposta di Luca e sorridendo maliziosamente gli risposi: "Oh e io che credevo che m'avevi tirato solo un ditalino!".
Ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere.
Un secondo dopo, uniti in un abbraccio le nostre bocche si cercavano e si aprivano facendo incontrare le nostre lingue. Mi staccai da lui e accarezzandogli il viso gli dissi:
"Meno male, io credevo che ti fossi spaventato o scandalizzato, non so..."
"E per cosa? Non sei stata mica la prima a farmi una sega! Certo, nessun'altra mi ha fatto godere come hai fatto tu, ma non credo possa scandalizzarmi questo".
"Grazie. Le tue parole mi riempiono di serenità. Sai non mi giudicare male ma tu mi sei sempre piaciuto e io non ci vedo nulla di male nell'attrazione fisica tra un ventenne e una quasi cinquantenne. Non credo che i nostri sensi possano rispettare certe leggi del pudore scritte da chissà chi".
"Ernesto non ti scopa bene vero?" domando Luca.
"No, lo fa bene ma non mi basta e spesso devo rimediare con qualche giocattolo!. Lo sai da quanto tempo non stringevo nel mio pugno un cazzo in carne e ossa duro e voglioso, desideroso di sborrare sotto i miei colpi di mano?"
"Anna.. mi spiacerebbe se tutto dovesse concludersi con questa vacanza!".
"Si anche a me, ma sarà inevitabile, lo sai anche tu, ogni uno per la sua strada".
Luca allungò una mano e la posò sulla mia gonna a portafoglio, la infilò nello spacco e si lanciò alla scoperta del mio segreto modo nascosto.
"Ma...non hai le mutandine!".
"Te l'ho detto che non avevo proprio voglia di gelato.."
Luca allora di spogliò mostrandomi un cazzo duro ma non ancora al massimo dell'erezione..
Io mi sistemai meglio e cominciai a masturbarlo dicendogli:.
"Mentivo prima".
"A che proposito?"
"Quando dicevo che non avevo voglia di gelato. Ora m'e' venuta un'incredibile voglia di leccare qualcosa".
"Il mio cazzo vero Anna? Allora leccalo!"
Gli sorrisi e riempii di baci quella verga che in un batter d'occhio diventò un grosso randello .
Gli leccavo le palle, gli passai la lingua su tutto il glande e me lo spingevo fino in gola. Luca si godeva il suo piacere sussurrandomi una serie di incredibili volgarità che mi fecero aumentare la mia voglia di cazzo.
"Bocchinara. Sei solo una schifosa troia. La mia troia. Di la verita' chissa' quanti cazzi hai già succhiato nei parcheggi prima del mio?"
Spalmandomi quel grosso bastone su tutta la faccia gli risposi mentendo:
"Chissà forse il tuo e' l'unico dopo il mio matrimonio, ma ho continuato ad allenarmi con il mio vibratore".
"Mangiamelo Anna. Fammi schizzare con le tue labbra troia!"
Glielo presi in mano e glielo segai velocemente mentre andavo alla ricerca della sua bocca.
Gli baciai il petto e i capezzoli, poi ritornai a lavorargli il cazzo con le labbra.
"Oh si cosi cosi Anna, sei un puttana fantastica...masturbami con le tette ti prego"
"Va bene...ti piace cosi?"
"Oh si... si"
Gli strinsi i seni contro il suo bastone e Luca si muoveva su e giu', cosi veloce che avevo paura che venisse subito. E io non volevo, io desideravo bere la sua calda sborra.
"Oh si continua Luca, ma non venire...non ancora ti voglio bere"
"Non preoccuparti Anna...berrai, berrai tutta la mia sborra"
La sua cappella mi continuava ad arrivare sempre più vicina alla bocca e non potevo certo ignorarla, cosi gliela leccavo ad ogni suo colpo di reni.
"Ohh puttana, si che troia che sei Anna, ti stai facendo fottere dal figlio della tua amica, mi hai visto bambino e sono poco più giovane di tuo figlio Francesco, potrei essere tuo figlio e tu mi stai masturbando...oh mi piaci davvero troia".
"Dimmi la verità Luca, quante seghe ti sei fatto pensando a me?"
"Tante, troppe forse l'avrei dovuto capire prima quanto sei troia e provarci con te molto tempo fa"
Per farlo eccitare ancora di più gli dissi:
"Sei un porco, l'hai detto tu stesso che potrei essere tua madre...ma forse a te piacerebbe farti la tua mamma vero? In fondo e' una bella donna anche lei".
"Oh si ora mi farei anche mia madre senza problemi, ma adesso fammi godere, sostituisciti a mia mamma Anna..."
"Come vuoi piccolo...forza innaffiami adesso!"
Aprii la bocca e mi feci entrare tutto il suo enorme cazzo fino in gola. Ero piena di lui, quasi non respiravo, ma mi piaceva davvero tanto. Nonostante non fossimo proprio comodi in auto riuscii lo stesso a fargli un pompino degno di lode, muovevo la lingua sulla sua asta pulsante su e giù su e giù
Luca mi poggiò le mani sul mio capo e spingendo il suo randello me lo cacciava sempre più in profondità..
"Si, Anna cosi, coi continua a ingoiare il cazzo, sei bravissima! Forza fammi godere, fatti sborrare in gola troia!".
Aumentai la pressione e il ritmo del pompaggio e in breve un fiume di sborra gli uscì dal cazzo e si riversò nella mia gola. Ebbi la certezza di soffocare, non riuscivo a mandarla giù tutta, era' davvero tantissima. Sembrava che non godesse da mesi.
"Ahhh vengooo! Vengo Anna godo, ti godo in bocca, puttana beviti tutta la mia sborra".
Luca quindi allentò la pressione delle mani e io mi potei liberarmi di un pezzo del suo pisello. Adesso, più libera potevo bere e gustarmi con facilità tutto il suo piacere. Era ottima e mentre lo slinguavo mi chiedevo se la mia sarebbe stata altrettanto gustosa per Luca.
Mi stesi sul mio sedile stravolta ed esausta. Avevo ancora le labbra e la guancia sporche dello sperma di Luca.
"Quasi annegavo... mi hai fatto godere come una vacca."
"Anche tu Anna. Non credevo riuscissi a bere tutto. Sei veramente brava. Forza ora, torniamo a casa Ernesto starà in pensiero..."
Luca stava per ripartire ma io lo bloccai. Gli presi una mano e me la misi tra le cosce.
"E no, tu non te la cavi cosi! Tu hai appena goduto e sei soddisfatto, ma io sto scoppiando dalla voglia, adesso sei tu che devi far godere la tua Anna. La senti? E' un lago! Forza, fa vedere, quanto sei bravo a leccare le fiche delle troie"
"Se non fossi appena venuto adesso ti vorrei scopare davvero Anna".
"Lo so, ma per quello abbiamo ancora qualche giorno davanti a noi".
Luca mi sollevò la gonna, io mi girai e per facilitarlo appoggiai la schiena alla portiera.
Una gamba la misi sul cruscotto e l'altra sul poggiatesta del sedile. Ero oscenamente divarica davanti a lui che mi guardava mentre mi accarezzavo le tette.
Pensai che se qualcuno ci vedesse ora sarebbe la fine. In montagna ci consociamo tutti fra di noi. Ma il desiderio era troppo e lo allontanai subito dalla mente.
"Hai una passera bellissima Anna, non m 'ero ancora reso conto di quanto è arrapante"
"Luca, adesso muoviti, fa in fretta prima che arrivi qualcuno. Leccami non resisto più".
Si buttò tra le mie cosce e subito dopo era già alle prese con la mia fica facendo scorrere la punta della lingua sul solco delle grandi labbra.
"Ahh! Porco, cosi! Così, fatti la tua Annarella, scopami con la lingua amore".
Mi divaricò le labbra con le dita e cominciò a chiavarmi con la sua lingua spingendola ad ogni colpo sempre più a fondo facendomi godere come una baldracca..
"Il grilletto amore, succhiami il grilletto! Ahhh mi stai sta facendo impazzire! Si così, cosi!".
Mentre Luca sostituiva la sua lingua con tre dita in figa, le sue labbra si stringevano attorno al mio clitoride, ciucciava, leccava, mordicchiava, lo strapazzava come più gli piaceva e in un irrefrenabile carica di piacere io venni con un getto caldo e denso sbrodolandomi tra le cosce!
Strinsi Luca tra le cosce.
"Bevi caro beviti tutta la sborra di Anna. Non farne perdere nemmeno una goccia!".
Quando l'onda dell'orgasmo si placò, allentai la morsa e Luca tornò a prendere fiato, aveva le orecchie rosse e la faccia stravolta dal piacere con le labbra umide del mio miele. Mi buttai su di lui in un bacio infuocato. Ci scambiammo quel misto di umori dalla bocca l'uno dell'altra, mentre riprendevo a masturbarlo, avevo voglia di esser impalata da quel grosso bastone.
Ma un rumore in lontananza ci bloccò, facemmo appena in tempo a ricomporci che passò un'auto diretta in paese. L'idillio era passato.
Luca mise in moto, e ritornammo a casa.

Cicciosv

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