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IL MONDIALE E LA LUNA......NUOVA. (seconda parte)


di Stalio
06.07.2014    |    6.143    |    0 9.5
"Che troietta, scommetto che avrà un orgasmo appena la sfiorerò con la lingua..."
Comincia il secondo tempo.
L'Italia regge bene, gioca da Dio. Un piacere vederla. Ma al 69' il Brasile pareggia con Falcao, addio sogni, e addio culo di Luna.
La nazionale, però è proprio tosta. Dopo cinque minuti Paolo Rossi la butta di nuovo dentro. Fantastico. Né segniamo anche un altro che viene annullato. Finisce 3-2 per noi.
Qualificati. Siamo tra le prime quattro squadre al mondo. Incredibile.

Con Luna mi tocca fare il lavoretto. Un sacrificio. La faccio godere altre tre volte, poi dopo averglielo fatto ciucciare qualche minuto glielo sbatto dentro alla pecorina. Un'altro orgasmo a testa.

La semifinale è con la Polonia, vinciamo facile, 2-0.

Con altri due gol di Paolo Rossi.
Il culo di Luna comincia a vacillare.
Intanto se la fa leccare prima, nell'intervallo e dopo la partita. Io gli vengo una prima volta in bocca e poi nella passera.

Per la finale di Madrid, Luca ed altri due amici hanno il biglietto. Partiranno la mattina del sabato e rientreranno nella serata del lunedì, la partita è domenica sera. Beati loro.
Ma è un'occasione unica per me e Luna. Infatti ci accordiamo per passare le due notti insieme.
Gli farò fare indigestione di uccello, e se tutto va bene, domenica sera: Uuhmmmm.

Il sabato arrivo da lei verso le 21,00, quando comincia a fare buio. Mi ha invitato a cena.
Mi accoglie in minigonna e camicia aderente, in parte sbottonata, con le tette che si intravedono. Subito lingua in bocca e sbottonatura di altri due bottoni della camicia: "Ecco, così va meglio."
Intanto le sistemo le tette per metterle più in vista.
"Ma non né hai bisogno, pare." Mentre mi struscia l'uccello.
"Naturalmente no, ma anche l'occhio vuole la sua parte."
Le palpo il didietro: "Come sta questo? È pronto?"
"Mica abbiamo già vinto, non è detto."
Mi tocco le palle: "Non portare sfiga."
"Sono combattuta. Veramente, non so se voglio che l'Italia vinca."
"L'Italia vincerà. E a te ti piacerà una casino prenderlo nel culo."
"Si, a te sembra facile, tanto tocca a me essere inculata."
"Vedrai che ti piacerà."
Ha preparato un aperitivo, me lo offre.
Poi, lei: "Ok, che ne dici se prendiamo un altro aperitivo? Di altro genere."
So cosa vuole.
Siamo in cucina, la tavola è già apparecchiata. Faccio largo, sposto la tovaglia, prendo Luna di peso e la faccio sedere a gambe aperte. Prendo una sedia e mi metto in mezzo, la bocca quasi all'altezza della passera. Mi avvicino, comincio a leccare, a succhiare, la tengo aperta con le dita di entrambe le mani e quando trovo il crito lo prendo in mezzo alle labbra, succhio, gode subito.
È diventata sensibilissima, appena gli tocchi il crito parte subito.
Mi metto in piedi, lingua in bocca.
Lei: "Ancora."
"Stai diventando esigente."
"Ma che esigente? Pensa a quello che mi aspetta domani."
"E non sei contenta?"
"Mi farà un male cane, mi romperai il culo."
"Ti farò godere col culo, un'esperienza stratosferica che non hai mai fatto."
Mi abbassa la testa: "Adesso usa la lingua per qualcosa di più utile."
Eseguo, passando un attimo dalle tette, i capezzoli sono duri come l'acciaio.
Arrivo alla passera, la farò godere subito, ho anche fame.
Infatti, appena arrivo al crito esplode. È sconquassata, brividi, urla, si irrigidisce.
Mi tiene la testa attaccata alla passera ed io continuo a leccare, a succhiare.
Luna è parecchio maiala, quel coglione di Luca ha per le mani una gran donna.
Chissà se lo scoprirà mai.
Vabbé, intanto me la spupazzo io.
Lei: "Adesso tocca a te, cambiamo di posto."
"E se mangiassimo? Ho una gran fame."
"Dopo, non ti posso lasciare con l'uccello duro così." Mentre me lo strofina da sopra i pantaloni.
"Luna, però mi devi fare un piacere."
"Cioè?"
"Quando vengo, dopo che tua hai fatto tutti i tuoi giochini, lo devi riprendere in bocca, e leccare, e succhiare finché non mi vedi stremato, o finché non ti fermo."
"Uhmmmmmm interessante. Porcellino."
"Senti chi parla, quella che si fa leccare la gnocca per ore."
"Si, è fantastico. Mi hai fatto scoprire un mondo."
Mi appoggio sulla tavola, lei si sistema sulla sedia, lo tira fuori e via, direttamente in bocca.
La farò lavorare un po', ma non troppo. Tanto poi abbiamo tutta la notte.
Ci da di brutto, è un risucchio continuo, mentre mi sega. Respingo un primo orgasmo arrivato troppo presto, ma dopo qualche minuto mi lascio andare, 3-4 schizzi, il primo in bocca, poi sulle labbra chiuse, poi sul viso, sega e nel mentre lo struscia sul viso, di nuovo sulle labbra, infine lo riprende in bocca e succhia, e sega, risucchio.Vedo le stelle, anzi la Luna. Mi tocca fermarla.
Bravissima Luna, troietta.

"Come sono andata? Contento?"
"La verità?"
"Si, certo."
"Sei stratosferica, una delle migliori pompinare, e questo è un complimento. Luca non ti merita."
"Lui, a letto si deve dare una svegliata. Sono sempre io a prendere l'iniziativa."
"Addirittura! Ha incominciato a leccarti la gnocca?"
"No, l'altro giorno ho provato a farglielo fare, ma non ha capito."
"Luna chiediglielo esplicitamente."
"Lo farò di sicuro. Se no mi tocca cercarti in continuazione."
"Luna. dopo questa parentesi, bella, molto bella, se vuoi, qualche volta, io ci sarò. Ma non voglio intromettermi tra te e Luca, anche se mi sta un pochino antipatico. È il tuo uomo, state insieme da tanto. Non buttare tutto all'aria, chiarisciti con lui, perché, suppongo, che qualche problema ci sia.
Poi sai com'è nei Carabinieri: oggi sei qui, e domani possono trasferirti in Sardegna."
"Non ho intenzione di lasciarlo. Certo che con te il sesso è tutt'altra cosa."
"Magari se si sveglia è bravo anche lui."

Per cena ha preparato una pizza fatta da lei, in modo a dir poco vergognoso. La mangio per forza, per non urtarla.
Alla fine mi chiede: "Ma bevi sempre così tanta birra tu?"
Vorrei rispondergli che l'ho bevuta per mandare giù la pizza, ma non mi azzardo.
"Ho sete Luna, è caldo."
"Allora dimmi, sono più brava in cucina o a letto?"
Porca miseria che domanda. Se cucina sempre così, ma quel coglione di Luca non gli dice niente?
"Luna, tu vuoi che sia sincero vero?"
"Certo. Devi sempre esserlo con me."
"Ti preferisco a letto, è lì che sei una fuoriclasse."
Silenzio.
"Scusami, ma anche a tavola non sei niente male, però a letto sei meglio."
"Dai......lo so. Conosco i miei limiti. E che non mi piace cucinare, però ho preso del gelato per dopo."
"Dopo cosa?"
"Dopo il sesso, non sei qui apposta?"
"A si, per quello. Pensavo che volessi solo un po' di compagnia."
"Stupido. E comunque voglio anche la tua compagnia. Non sono abituata a dormire da sola."
"Eh si, il tuo moroso se ne va in Spagna. Se la starà spassando, beato lui."
"Perché, tu preferivi andare a vedere la partita o stare qui con me?"
"Stare con te. Certo. Che domanda!"

Bugia. Sarei andato molto più volentieri a Madrid per vedere la finale. Tanto Luna c'è sempre, mentre la finale chissà se ci sarà più, finché campo.

"Se mi davi una risposta diversa ti giocavi il mio culetto."
Lo so, conosco i miei polli. Anzi le mie galline.
"Non vedo l'ora. Stasera mi dai un anticipo vero?"
"Cioè?"
Mi avvicino e palpo il culo da sotto la gonna: "Lo infilo poco poco, così per abituarti."
"No, domani. Se vince l'Italia."
"Poco poco, per piacere."
"No, domani."
"Cinque a poco poco."
"Cinque cosa?"
"Ti faccio avere cinque mega orgasmi nel modo che più piace a te. E tu mi fai provare. Poco poco."
"Sei un bastardo, mi prendi per la gola. Cinque orgasmi consecutivi? Non ho mai goduto tante volte, ravvicinate. Non credo neanche di farcela. Cinque sarebbe la mia media mensile."
"E se ce la fai, stasera me lo dai il culetto?"
"Mi stai tentando. Facciamo così: se mi fai arrivare a sette orgasmi leccandomi e succhiandomi la passerina, io stasera ti do il culo, tanto cosa cambia per un giorno? L'Italia vincerà sicuro."
"Porcellina, così alzi l'asticella. Aggiudicato, ma per sette volte mi fai fare il lavoro completo."
"Ok. Non ci riuscirai mai."
"Vedremo. Comunque, visto che abbiamo tutta la notte facciamo le cose con calma. Un po' di relax sul divano, per digerire, poi andiamo in camera."
Lei: "Sette volte. Ci credo quando lo vedo, non è possibile."
"Donna di poca fede, vedremo."

Stargli vicino, dopo un po', è una tortura.
Quelle tettine che si strusciano contro, ogni tanto qualche bacio con conseguente palpata di uccello. Lei che mi guarda con quegli occhi pieni di voglia, lingua in bocca, baci sul collo, dietro le orecchie, l'uccello è già in tiro.
"Luna, accipicchia, mi stai facendo impazzire."
"Veramente mi farai avere sette orgasmi? Al solo pensiero non sto più nella pelle."
"Dai su, andiamo. Tanto con te vicino è inutile stare sul divano per provare a rilassarsi."
"Ho voglia."
"Me ne sono accorto."
Andiamo in camera, tira giù le lenzuola, sale sul letto, si stende e mi guarda.
Io intanto mi svesto totalmente. L'uccello é durissimo.
"Togli la gonna." Obbedisce.
"Anche sopra? La camicia?"
"Solo la gonna."
Mi avvicino, la passera è un lago, e non l'ho ancora toccata.
"Luna, stai sbrodolando."
"Colpa tua."
Le apro le gambe e mi posiziono in mezzo, lei sta tremano.
Io: "Mi devi fare un piacere."
"Dimmi."
"Non ti devi trattenere, quando arriva l'orgasmo. Lasciati andare."
"Mauri, non so neanche come si fa, non l'ho mai fatto."
"Guarda che me ne accorgo. Se lo fai, te lo infilo immediatamente nel culo."
Spingendomi la testa giù: "Smettila di parlare e lavora."
Avvicino le mani al fiorellino. Gliela apro con le dita, vedo scendere dei rivoli lungo le cosce..
Che troietta, scommetto che avrà un orgasmo appena la sfiorerò con la lingua.
Infilo due dita dentro, un minimo di ditale e poi mi abbasso, vado intorno, sulle cosce, sta fremendo, ok, infilo dentro la lingua ed esplode: "Ohoooooo siiii."
Continuo a leccare, quando si calma mi tiro su, lingua in bocca.
"Tieni tu la contabilità?"
"No, no, non credo di farcela."
La guardo con fare interrogativo.
Lei: "Facciamo così." Intanto prende un blocco notes ed una penna da un cassetto del comodino.
"Ogni volta fai una X, ok?" E poggia il blocchetto sul letto.
Lo prendo e faccio la prima X. Lei: "Già."
Io:."Si, già."
Riprendo. Agguanto le gambe e le tiro su, sollevandole anche il busto, le apro al massimo. Mi avvicino, stavolta vado direttamente dentro, lecco, succhio, spingo dentro la lingua, poi fuori, poi dentro, come se la stessi scopando. Qualche minuto, poi: "Hoooooooo godo."
Le mollo le gambe, prendo il blocco e faccio la seconda X.
Torno sulla passera, gliela apro con le dita, il crito è rosso fuoco, vado prima sulle grandi labbra, lecco, poi nè agguanto una e succhio, poi l'altra. Vado dentro e sfiorò appena il crito, ma basta: "Ecco siiii ahaaaaa." E tre, altra X sul blocchetto.
Non mi sto neanche stancando tanto, lei è come una molla che scatta subito.
Riprendo a leccare, stavolta la farò durare in pelino in più, vediamo se ho capito bene come fare.
Apro le gambe quanto più possibile, e di conseguenza si apre anche la passera, prima leccata dal basso verso l'alto, poi gliela slargo con le dita, il crito sta fremendo, batte come fosse un cuore. Non ci vado intorno, con le dita struscio la vagina sulle pareti interne, poi ci vado con la lingua, sto attento a non toccare il crito. Ogni volta che passo la lingua sulle pareti interne geme e si contorce, vado fuori sulle grandi labbra, ci sto un po', lecco e succhio. È pronta, lo è da un pezzo. Prendo il crito tra le labbra e succhio, è una scossa: "Haaaaaa siiiiii." Si contorce ancora, le mani sulla testa, le dita nei capelli.
Faccio terminare l'orgasmo e mi sposto su, lei: "Mi stai facendo morire."
Io: "Il bello deve ancora venire, stasera ti farai la più grande scopata della tua vita."
"Siiii, fantastico."
Altra X sul blocchetto.
Gran bacio in bocca, apro la camicia, tiro fuori le tette, palpata e leccata, i capezzoli sono delle lance. Pian piano mi abbasso, nel mentre baci e slinguate sulla pancia e sulle cosce, giro con la lingua intorno al suo fiorellino, lei freme. Riapro la passera con le dita, sta colando. Il lenzuolo sotto di lei è spolto. Riprendo a leccare dentro, evitando il crito, girandoci intorno, è di un rosso fuoco. Ho capito che basta sfiorarlo con la lingua per farla esplodere, è sensibilissima. Infilo due dita dentro, accenno un ditale, intanto lecco, esco con le dita e vado sul crito, uno-due-tre risucchi ed eccola di nuovo: "Ohoooooo vengo siiii."
Altra X, e sono cinque. Altre due volte ed il culo è mio.
È ora che incominci a farmi strada verso il buchetto, a prepararla per la profanazione, è ben lubrificata con quante volte è venuta. Col dito medio vado sul buco, lo massaggio poi pian piano spingo, entra subito.
Fa un sussulto, intanto la riprendo a leccare e succhiare, non entro subito dentro, sto fuori, lecco la parte esterna delle grandi labbra, comincio a muove il dito nel culo avanti ed indietro. Con la mano libera gliela apro e vado dentro cercando di non toccare in crito, voglio farla durare più a lungo, ma inavvertitamente lo sfioro e lei: "Siiiiii haaaaaahaaaa siiiii." E sei.
Mi tiro su, lingua in bocca, palpata di tette, poi: "Sei pronta per la scossa finale di questa prima fase?"
"Si, cosa mi fai?"
"Adesso vedi."
Mi abbasso baciando e leccando tutto, collo, tette, pancia, arrivo alla passera, la apro con le dita, continua a colare lungo le cosce, ci sono dei rivoli. È una fontana ininterrotta.
Non entro subito dentro con la lingua, sto fuori, intorno, sfiorò appena le grandi labbra, lei mi tiene la testa e spinge dentro. Mentre gliela tengo aperta vado dentro con il mento, i peli corti della barba che strusciano sul crito: "Haaaaaa vengo, hoooooooo." E sette.
Ma non mi fermo, prendo il crito tra le labbra e succhio, e succhio, e succhio, senza pietà. Arrivano tre orgasmi in successione, uno dietro l'altro. Si contorce, grida, cerca di chiudere le gambe, mi spinge via con le mani, almeno ci prova, ma continuo a succhiare, finché non la vedo esanime, abbandonata sul materasso.
Allora mi stacco, vado su, bacio sulle labbra: "Luna, sei ancora tra noi?"
"Sono morta, ma cosa mi hai fatto?"
"È un segreto. Quindi quando vuoi provare questa esperienza devi venire da me."
"È troppo, è troppo."
Le allargo le gambe, punto il fratellino sulla passera ed entro. Lei sobbalza.
"Credevi fosse finita? Adesso comincia il bello."
"No, io non ce la faccio più."
Intanto pompo. "Ti arrendi già, credevo fossi più resistente."
E pompo. Lei: "Haaaaa, ecco, siiii."
"Lo senti dentro? Ti piace?"
"Siiiii, dai, haahaaaaa."
La scopo per una decina di minuti, poi: "Vengooooo, siiiiii, hoooooo." E mi inonda l'uccello.
Ok, ora il tanto sospirato culetto. Me lo sono meritato, e lei è così sfatta, è come fosse in anestesia.
Le sollevo le gambe sulla mia schiena, il buchetto è lì, estraggo l'uccello dalla passera e punto sul buco stretto. Voglio guardarla in faccia mentre me la inculo.
Spingo subito forte e la cappella entra senza problemi, lei: "Haaaa, piano, fai piano."
Un'altra spinta, ci siamo quasi, mi fermo per farla abituare. Ancora un colpo e sono tutto dentro, mi fermo di nuovo. L'uccello è come fosse in una morsa. Mi fa impazzire.
"Mi stai facendo male, haaaaa."
"Luna ce l'hai tutto dentro, il peggio è passato."
Allunga una mano per accertarsi, sente le palle a contatto con le chiappe.
"Che male, che male."
Comincio pian piano a pompare, è talmente lubrificata che scivola via quasi come fosse nella passera.
Pompo piano, lei geme per il dolore, continuo a pompare, ancora dolore, io pompo, e un po' alla volta sento che si sta abbandonando, allora vado più forte.
Comincia a gemere, il dolore si trasforma in piacere: "Hoooooo, hoooooo, siiii."
"Ti piace vero? Ti piace prenderlo nel culo....."
"Siiiii, haaaahaaaaa, siiiii."
Adesso spingo di brutto, sento lo stimolo dell'orgasmo ma prima voglio far godere lei. Pompo, e pompo. Lingua in bocca, poi vado sui capezzoli, e succhio, prima uno poi l'altro, sento che è vicina, ancora lingua in bocca, capezzoli, e lei: "Haaaaaa, vengo, siiiii, hooooo."
E mi lascio andare anch'io, almeno cinque schizzi, e pompo, è un orgasmo travolgente, lei quando sente che la sto riempendo gode ancora. Ha la bava alla bocca.
Lentamente mi fermo, ma non esco. Mi piace stare dentro mentre mi si ammoscia.
Un minuto ed esce da solo.

Mi stendo di fianco a lei, apre gli occhi, si avvicina e mi abbraccia.
"Mauri, io a te non rinuncio più."
Sorrido e l'abbraccio anch'io. Ci addormentiamo così, sfatti e sudati.

Lei è la prima a svegliarsi alle 4,00 di notte. La sento muovere e apro gli occhi anch'io.
Sente il bagnato sotto di lei: "Ma che c'è qui?"
"Tutta roba tua cara."
Tasta il materasso: "Possibile?"
"Possibilissimo, eri una fontana. Ricominciamo?"
"No, no, dormiamo. A che ora devi andare via?"
"Verso le 8,00. Comincio a lavorare alle 9,30 e finisco alle 18,30. Con un intervallo per pranzo."
"Non mi svegliare, fai pure, se vuoi farti una doccia. Io non mi alzo prima di mezzogiorno."
"Come? Prima di andar via volevo darti un'altra botta."
"Io dormo, mi hai sfiancato."

Alle 7,30 suona la sveglia del mio orologio. Luna è profondamente addormentata, non fa una piega.
È girata di lato, quasi in posizione fetale. Il culo è proprio lì nella giusta posizione, a cucchiaio, quasi quasi... Si, dai.
Mi alzo, vado in cucina trovo l'olio d'oliva, mi ungo la cappella dell'uccello già in tiro e torno sul letto. Per sorprenderla devo fare un'azione veloce. Mi stendo sul letto, mi avvicino, con una mano punto l'uccello sul buchetto, con l'altra mano prendo la gamba che ha sopra, la sollevo per aprire le gambe e nel contempo spingo dentro l'uccello, che entra subito tutto.
"Haaaa, haaaaahaaaa, bastardo." Prova a divincolarsi ma la tengo stretta a me.
Comincio a pompare: "Haaaaiiii, piano."
"Luna, continua a dormire."
"Stronzo, haiiii."
Un paio di minuti ed il mio avanti ed indietro comincia a produrre i suoi frutti: "Hooooohoo, hooo."
"Vedi che ti piace?"
"Haaa, haaaaaa, siiiii, hooooo."
La mollo, tanto non scappa più, e pompo.
Ormai è un gemito di piacere continuo.
Estraggo l'uccello, guardo il buco che rimane aperto qualche attimo, e lo infilo di nuovo dentro.
Lo faccio 2-3 volte, a Luna piace il gioco, e quando, dopo qualche minuto, riprendo a farlo, lei: "Siiii, vengo, siiiiiiiiiii."
Sento le contrazioni del suo orgasmo sulla cappella ed esplodo: "Godoooo, eccolo, siiiii."



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