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L'elettricista -2


di cd1948
10.12.2014    |    22.495    |    0 9.4
"Ed ero bagnata, la mia passerina era un lago..."
Capitolo 2 – Voglio un figlio

Dopo quella sera, pensai molto a ciò che era successo, al signor Cristiano, a mio marito ed a come si era comportato. Poi mi decisi e lo affrontai.

-”Siediti, dobbiamo parlare”, esordii con mio marito al suo arrivo dal lavoro.

-”Cosa c'è ?”

-”Sei un pervertito, ti piace vedere tua moglie fare sesso con un altro uomo”.

-”Sì, mi eccita da morire, mi eccita di più che vederti nuda”.

-”Sei peggio di un magnaccia. Almeno quelli si fanno pagare per far fare sesso alle loro donne. Tu neppure quello”.

-”E che ci posso fare ? All'inizio, quando ho visto quel vecchio che ti scopava, mi sono incazzato. Ma poi, mi sono sentito venire un'erezione che non avevo mai avuto con te”.

-”E magari vorresti che facessi sesso con i tuoi amici, vero ? Per farti godere di più.”

-”E perchè no ? Sempre meglio loro di quel vecchio da cui ti sei fatta sbattere”.

-”Intanto non mi sono fatta “sbattere” come dici tu, ma abbiamo fatto l'amore con dolcezza. E poi, lui, a differenza di te, è un uomo colto, sa parlare bene, mi ha trattato dolcemente. E poi mi ha fatto godere come non avevo mai provato prima”.

-”Ma che sarà colto un operaio”.

-”Non è un operaio, è un ex informatico che fa dei lavoretti per arrotondare la pensione. Almeno lui i lavoretti li sa fare, mica come te, che non sei manco capace di piantare un chiodo”.

-”Insomma, cosa vuoi da me ?”.

-”Niente, cercavo di capire cosa sei diventato”.

Parlammo ancora ma non cavai un ragno dal buco. Anzi, alla fine mi propose pure di fare sesso con un suo collega che aveva fatto degli apprezzamenti su di me, mentre lui sarebbe rimasto a guardare. Alla fine, lo mandai a farsi benedire, mi alzai ed andai a preparare la cena, anche se non ne avevo molta voglia.

Al mattino seguente, una volta che mio marito se ne fu andato, telefonai a Cristiano.

-”Sono Rita. Ho bisogno di parlarti” iniziai a dire.

-”Dimmi tutto”

-”Per telefono non posso, dobbiamo farlo di persona”.

-”Arrivo”.

-”No, voglio venire io. Sarebbe troppo sospetto se tu venissi qui”.

Mi diede il suo indirizzo e, dopo 10 minuti, suonai alla sua porta.

-”Che veloce” mi salutò, aprendo la porta, “ero proprio ansiosa di vedermi”.

-”Senti, dobbiamo parlare” feci. Non riuscii a finire la frase.

-”Dopo” fece, mi abbracciò ed iniziò a baciarmi.

Io cercai di resistere perchè volevo assolutamente parlargli dei miei problemi, ma lui mi tenne avvinghiata a sé, baciandomi sulla bocca, sul viso ed alla fine gli buttai le braccia al collo ed iniziai a rispondere ai suoi baci ed alle sue carezze.

Iniziavo anche a sentire caldo al basso ventre. Lui mi sollevò come un fuscello e mi portò nella sua camera da letto, mi adagiò sul letto e, senza smettere di baciarmi, incominciò a levarmi il poco che avevo addosso : soltanto una maglietta ed una gonna al ginocchio.

Quando fui nuda, si spogliò in un attimo (aveva addosso solo un paio di calzoncini corti) e si sdraiò al mio fianco, riprendendo a baciarmi ed a carezzare tutto il mio corpo. Io avevo smesso di ragionare. Oramai ero partita anch'io, gli restituivo le carezze ed i baci. Ed ero bagnata, la mia passerina era un lago.

Lui se ne accorse, ma continuò ad accarezzarmi, baciarmi il seno, succhiarmi i capezzoli, infilarmi un dito nella fighetta, poi scese ed iniziò a leccarmela, a mordicchiare e succhiare il clitoride, a scoparmi con la lingua, mentre con le mani mi torturava i capezzoli.

-”Ohhhhhhhhhhhhhhh, sììììììììììììììììììììììììììììììì, non fermarti, ancora”, mugolavo, oramai in preda al piacere più assoluto.

-”Ahhhhhhhhhhhhhhh, vengooooooooooooooooo” urlai, ad un certo punto, quando raggiunsi il mio promo orgasmo.

Ma lui non si fermò, continuò leccarmi, mi mise un dito nel culetto. Fu una sensazione strana ma piacevolissima. E venni un'altra vlta.

Allora lui salì su di me, mi alzò le gambe fino alle sue spalle e mi appoggiò la cappella sulle labbra della mia passerina.

-”Prendimi, ti prego, mettimelo dentro tutto, lo voglio sentire fino in fondo” feci, prendendolo ed inserendolo nella mia fessurina.

Lui diede un colpo leggero ed affondò in me come una lama calda nel burro. Ero talmente bagnata che scivolò fino in fondo. Iniziò pian piano a fare dentro e fuori, con colpi lenti e lunghi. Io che oramai ero eccitata al massimo, venni nuovamente.

Allora cambiò posizione, mi fece mettere in ginocchio sul letto, con ul culetto e la patatina per aria, si posizionò dietro a me ed entrò nuovamente. Cambiava posizione ogni tanto, io venivo in continuazione. Era quasi un orgasmo continuo.

Alla fine si sdraiò supino e mi fece salire a cavalcioni su di lui. Io mi puntai il suo membro sulla passerina e mi abbassai con un “Oooooooooooooooooooooooooooooooooooo”. Mi muovevo su e giù, facendolo sfilare fin quasi in cima e poi abbassandomi. Mi sembrava che mi arrivasse in gola. Venni ancora ed ancora, ma lui non lasciò andare fino a che non venne dentro di me. Rimasi lì, la mia vagina che aveva le convulsioni e si stringeva sul suo cazzo, che, alla fine, iniziò a sgonfiarsi.

Quando si sfilò, mi levai da sopra di lui e mi stesi al suo fianco, felice e soddisfatta.

Dopo aver ripreso fiato, sempre stesi, mi chiese :

-”Che cosa volevi dirmi ?”

-”Voglio un figlio da te” esclamai, sorprendendomi della mia uscita. Certo, desideravo un paio di bambini, ma non so perchè, fu la prima frase che mi venne.

-”E tuo marito ?”.

-”Senti, ho cercato di parlare con lui ieri sera, di quello che è successo, del suo problema. E sai che mi ha risposto ?”

-”Come posso saperlo ?”

-”Alla fine, voleva che mi facessi scopare da un suo collega per masturbarsi nel guardarci. Allora l'ho lasciato lì e stamattina ho deciso di venire a parlare con te”.

-”Ma sta frase sui bambini ?”

-”Non lo so, mi è scappata, senza neppure pensarci. Non era di quello che volevo parlarti”.

-”Comunque, se li vuoi, io sono sempre pronto a darti una mano”, mi disse, sorridendo ed accarezzandomi il viso.

-”Lo so, e non li vorrei da nessun altro” gli dissi, baciandolo, “ora dovrei andare”

-”E di cosa dovevi parlarmi ?”

-”Non me lo ricordo, ma se mi viene in mente, ora che so dove abiti, ritorno” dissi, sorridendo, mentre mi rivestivo, mettendomi anche dei fazzolettini di carta sulla patatina, affinchè il suo sperma non mi colasse lungo le gambe mentre ritornavo a casa.

Al mio arrivo a casa, mi ritornò il malumore, al pensare al tempo perso con quel mio marito pervertito, mentre in giro c'erano degli uomini meravigliosi come il signor Cristiano. Ma mi resi conto che, a meno di non trovare un lavoro, avrei dovuto sopportare questa situazione ancora a lungo, se non altro per problemi finanziari.

Comunque, ad un certo punto della serata sbottai :

-”Senti, ti eccita se faccio secco con un altro uomo ?”

-”Sì, mi eccita da morire e non posso fare a meno di masturbarmi. Ti va di farlo ?”

-”D'accordo, potrai assistere, ma l'uomo lo scelgo io, altrimenti non se ne fa nulla” dissi.

-”E dove lo vai a scegliere ? Mica andrai per le strade a chiedere a qualcuno di scoparti, vero ?”.

-”Come lo trovo, sono affari miei, tu accontentati di guardare ed eccitarti per conto tuo”.

-”Va bene, va bene, non inalberarti”.

-”Per ora, accontentati di spiarmi dalla porta, poi, faremo delle modifiche alla casa, almeno perchè il mio amante non venga disturbato da te, ok ?”

-”Sì, va bene”.

-”Allora, per sabato inviterò Cristiano, che oramai sa già quello che c'è fra noi. Ceneremo assieme, poi noi andremo in camera da letto a fare l'amore, e tu potrai guardare dalla porta socchiusa, come l'altra volta”.

Il giorno dopo questa discussione, tornai da Cristiano. Quando cercai di parlargli, lui mi chiuse la bocca con un bacio e mi portò nella sua camera da letto.

Facemmo l'amore a lungo, in modo tranquillo e rilassato. Ad un certo punto, mentre gli stavo sopra, con il suo membro infilato nella mia patatina, mi fermai e mi sedetti su di lui.

-”Ora che se in mio potere, mi ascolterai. Ti devo parlare” dissi, con un sorriso.

-”Se devo subire un sopruso, con te che mi tieni così, schiacciato dal tuo peso, mi vedo obbligato ad ascoltarti” rispose, ridendo.

-”Ho parlato con mio marito. Come ti ho già detto, voleva che mi facessi scopare da un suo collega. Alla fine, abbiamo raggiunto un accordo, io scelgo l'uomo, lui potrà assistere. Ti va di essere tu il mio uomo ?”.

-”E non lo sono già ?” chiese, con un sorriso.

-”Si, lo sai, ma voglio dire, accetteresti di fare l'amore con me mentre lui ci guarda “ chiesi a mia volta.

-”Basta che stia zitto e non rompa, potrei provare, se è quello che vuoi” rispose.

-”No, non è quello che voglio, ma siccome devo rimanere da lui, almeno fino a che mi trovo un lavoro, non ci sono molte altre soluzioni”.

-”Una ci sarebbe. Ti trasferisci da me”.

-”Ma ce la fai a mantenermi con la tua pensione ed io disoccupata ?”.

-”Con fatica, ma potremmo farcela” rispose.

-”E con i bambini, con i costi che comportano ? Perchè non aspettare fino a che mi trovo un lavoro”.

-”Va bene, purchè duri poco” acconsentì alla fine.

-”Bene, intanto, vieni a cena da noi sabato e poi passa la notte con me”.

A quel punto ripresi a muovermi. Fu più duro del solito, ma alla fine, mi fece comunque godere da matti e mi venne dentro, inondandomi la passerina con il suo sperma.

Per il sabato, preparai la casa, la cena e me in modo da essere al top. Sul letto misi delle lenzuola di seta. Per preparare la cena ci misi quasi tutta la giornata.

Ma fu su di me che cercai di dare il massimo. Come prima cosa mi lavai e mi profumai, facendo pure anche un clistere, visto che volevo che Cristiano mi sverginasse il culetto. Poi indossai un abitino cortissimo e semitrasparente, la schiena nuda e sul davanti uno scollo fino all'ombelico. Unico intimo, un perizomino in pizzo nero che aveva soltanto un triangolino trasparente davanti ed un filino sul retro, trucco leggero, capelli raccolti, sandaletti con un leggero tacco.

Quando uscii dalla stanza da letto così vestita, perfino mio marito, che non mi aveva mai degnato di un'occhiata, mi guardò, senza dir nulla, ma spalancando gli occhi.

Quando Cristiano arrivò, dopo avermi porto una dozzina di rose rosse, mi guardò, mi prese per una mano e mi fece fare una giravolta.

-”Se oggi vogliamo dare un volto a Venere, ebbene, questa sei tu” mi disse. Poi mi baciò ardentemente.

-”Oh, grazie, amore, sei troppo gentile, ma lasciami mettere via i fiori” mi schernii. Quando ritornai, mi prese per le mani e mi attirò a sé, baciandomi fino a lasciarmi senza fiato, poi mi abbracciò e mi bacò ancora, mentre mi stringeva le chiappette con le sue mani. Infine, in un orecchio, mi sussurrò di levarmi il perizoma, cosa che andai prontamente a fare in camera.

Lo feci accomodare sul divano. Mio marito si sedette su una poltrona a fianco ed io servii gli aperitivi. Nel farlo, mostrai bene le mie tette e piegandomi per poggiare le cose sul tavolino basso, mi piegai in modo che potessero vedere bene i miei buchini.

Infine, mi sedetti a fianco di Cristiano, che mi attirò a sé, al che mi rannicchiai contro di lui, che mi tenne un braccio attorno alle spalle mentre sorseggiava il suo aperitivo, carezzandomi il seno, mentre io gli carezzavo il suo membro, bello duro, attraverso i pantaloni.

Poi, ci accomodammo a tavola, dove iniziai a servire la cena. Ogni volta che passavo vicino a Cristiano, mi toccava uno dei buchetti. Ad un certo punto, quando mi fermai un attimo a servire mio marito, piegandomi in avanti, mi infilò un dito nella passerina, facendomi godere. Io ero tutta bagnata, i miei umori, oramai, mi colavano lungo le gambe.

Ma la volta che mio marito provò a farmi qualcosa di simile, gli tirai un ceffone, dicendogli di non permetterselo mai più, che lui doveva stare lì, buono, e guardare. E basta. Questo lo fece eccitare ancora di più.

Finita la cena, Cristiano si sedette sul divano e mio marito sulla poltrona a fianco. Io mi inginocchiai davanti a Cristiano e gli tirai fuori il sul bell'uccellone, che oramai desideravo in modo spasmodico, ed iniziai a succhiarglielo. Lui mi fece alzare e sedere a cavalcioni su di lui, mi infilò la sua dura asta dentro la mia patatina vogliosa, dopodiché mi levò il vestito lasciandomi nuda. Infine, si alzò tenendomi infilzata e mi portò sul lettone, si spogliò e poi iniziò a stantuffarmi. Io venni una prima volta quasi subito.

Lui continuò, con quei suoi colpi lunghi e lenti che mi facevano impazzire. Io oramai avevo dimenticato tutto. Quella che comandava tutte le mie azioni, oramai, era la mia passerina. Non capivo più nulla, godevo e basta. Non ricordo più quante volte venni, poi, infine, Cristiano mi riempì la fighetta del suo sperma.

Alla fine giacemmo, esausti, sdraiati fianco a fianco. A quel punto, mi accorsi di mio marito. Era seduto sul pavimento, il cazzo di fuori ed un lago della sua sborra davanti a lui.

Ma non era ancora finita. Quando mi ripresi un po', mi alzai per prendere qualcosa da bere per me e Cristiano.

Quando mi stesi nuovamente al suo fianco, iniziò a carezzarmi dolcemente. Io iniziai ad eccitarmi nuovamente.

-”Ora voglio che tu mi svergini il culetto” gli sussurrai all'orecchio.

-”Non hai paura che ti faccia male ?” chiese.

-”No. Guarda che mi sono preparata per bene. Ho anche la vasellina per farlo scivolare meglio”

Gli porsi il tubetto che avevo comperato per l'occasione. Nel frattempo, lui aveva iniziato ad infilarmi un dito nella patatina. A quel punto lo sfilò e lo portò sul mio buchetto, iniziando a massaggiarmelo. Il suo dito, oramai, faceva la spola fra la passerina ed il culetto, ed ogni volta, spingeva un pochino di più, fino a che, zuppo di tutto i nostri umori, mi scivolò dentro, con me che cercavo di aprire lo sfintere. Fu una sensazione bellissima.

Allora, io iniziai darmi da fare con la bocca per portare il suo bel pisellone alla massima erezione. Quando fu pronto, si posizionò dietro a me, mi spalmò il gel sul buchetto e poi iniziò a spingere lentamente, cercando di non farmi male. Io ero talmente eccitata che sentivo solo piacere. Fu così dolce che non sentii alcun dolore.

Quando fu tutto dentro mi sentii talmente riempita, una sensazione incredibile. Lui allora iniziò ad andare avanti ed indietro. Pian piano iniziò a montarmi un piacere, un godimento, diverso da tutto quello che avevo provato fino a quel momento, e poi venni, venni urlando.

Mio marito mi guardava con la bocca spalancata, si stava eccitando nuovamente. Ed a me, sentirmi guardata da quell'essere pervertito, mi faceva godere ancora di più. Non so quanto andammo avanti. Cristiano, indubbiamente, non era più un ragazzino, non veniva subito, aveva una resistenza incredibile. Alla fine, mi riempì anche il culetto del suo sperma.

Ora ero felice, avevo il suo seme in tutti i miei buchini. Giacemmo sfiniti e ci addormentammo quasi subito. Era stata una notte meravigliosa, avevo goduto come non mai, dimentica di tutto.



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