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L'inseminazione di mia moglie (parte seconda)


di benves
13.11.2012    |    46.329    |    1 9.5
"” Mi trovai a gemere mentre un fiotto di sperma schizzava dal glande volando in aria, decisamente ero un guardone..."
Restavano solo un paio di domande , dopo quanto avevo visto sul video abbinato al mio comportamento di guardone segaiolo: dovevo dedurre di essere diventato un vizioso che amava vedere la moglie godere tra le braccia di altri uomini, od era solo un momento di trasgressione passeggera?, quanto potevo fidarmi di mia moglie?
In seguito, Angela si sarebbe fatta sbattere da Paolo solo per restare incinta o lo avrebbe fatto per godersi il suo bel cazzone? Ero becco o solo scemo?
Tutte queste domande me le posi per l’intero giorno, solo alle, 20 quando mia moglie mi chiese se potesse telefonare a Paolo, visto che avevo terminato di cenare, realizzai di non essermi dato una risposta.
“Fai pure, cara prendo il caffè e tolgo il disturbo.” Dissi risentito, mia moglie mi guardò sorpresa.
“Cosa è questo tono? Scusa non avevamo stabilito che Paolo sarebbe venuto a casa nostra per tutta la settimana del mio periodo fecondo per tentare di mettermi incinta?
Ci hai forse ripensato? Vuoi annullare tutto? “ disse contrita.
“No amore, chiama pure Paolo e vediamo di concludere al più presto questa storia” Ribattei tristemente.
Salutai mia moglie con un bacio sulla guancia ed uscii di casa.
Scesi in garage e riavviai tutta l’attrezzatura per registrare , ancora una occhiata attorno ed uscii chiudendomi la porta alle spalle
Mestamente mi avviai verso l’abitazione di mia suocera.
Carla, dopo avermi aperto la porta d’ingresso mi fece accomodare, poi guardandomi negli occhi chiese se andasse tutto bene.
“No! Non va per niente bene.” Risposi contrariato.
Vieni , sediamoci sul divano e raccontami cosa c’è che non va” disse Carla, prendendomi per mano e guidandomi verso il grande divano del salotto.
Dopo aver preso posto le raccontai tutto.
Del sistema di telecamere montato in tutta la casa, di quanto avevo assistito, di come, vergognandomi, mi ero masturbato vedendo mia moglie tra le braccia di un altro.
Di come vedendo le stesse scene mi fossi ingelosito.
Mia suocera fu grande, davanti ad un caffè trovò le parole giuste per sollevarmi il morale.
Con lei quella sera trascorsi ben due ore e mezza prima che il mio cellulare squillasse.
Me ne resi conto solo quando salutai Carla.
Guardando l’orologio mi trovai a dire:” Questa sera devono averne fatta una di più, tua figlia vuole proprio essere sicura di restarci”.
Il suo commento fu,:” Non voglio infierire ma io ti avevo avvertito che ti stavi scavando la fossa da solo. Ora non dire e non fare nulla , lascia che le cose vadano avanti così fino a quando Angela non resta incinta, dopo vi chiarirete.”
Rientrato a casa non ebbi la stessa accoglienza della volta precedente Angela appariva stanca, si vedeva che aveva appena fatto la doccia. “Allora cosa mi dici della serata, ho notato che questa volta sono trascorse ben due ore e mezzo prima che tu mi chiamassi; non è che mi nascondi qualcosa.” Chiesi quasi come proforma , tanto avrei visto le cassette registrate.
“ Come? Scusa cosa intendi dire?” domandò a sua volta, senza però guardarmi negli occhi.
“Intendo dire che gradirei sapere come sono andate le cose.
Più di due ore per mettere un poco di sperma nella vagina mi paiono un poco tante, non è che magari vi siete fatti prendere la mano dai giochini?” Dissi chiaro in modo che non ci fossero dubbi, pensavo mi prendessero in giro e volevo lo capisse.
“Uffa, sei un tormento, ti ho già detto la volta scorsa che tutto si svolge secondo gli accordi, è che ci vuole il suo tempo, non è mica che appena arriva Paolo ci sbattiamo sul letto e dai che ci do.
Scusami lo sapevi sin dall’inizio che sarebbe stata una cosa lunga e per te dolorosa.
Lo capisco sai non credere, immagino il tuo pensiero nel sapermi sola con Paolo, ma ti garantisco che il più del tempo lo trascorriamo chiacchierando per metterci a proprio agio, e solo dopo pensiamo al nostro impegno.” Mi si fece vicina prendendomi la mano ed accompagnandomi in camera.
Ci coricammo ci facemmo un poco di coccole ma , quando le chiesi di andare oltre mi disse che quella sera non si sentiva portata a fare l’amore .
“Questa storia mi stressa. Dover creare l’atmosfera perché Paolo abbia l’erezione, discutere con te che mi diventi geloso senza alcun motivo, in più arrivi fresco ,fresco che vuoi fare l’amore, via : abbi pazienza ma non proprio non ce la faccio” detto questo si era voltata dall’altra parte, aveva spento la luce e si era messa dormire.
Angela, per la prima volta da quando ci eravamo sposati mi aveva elegantemente rifiutato mandandomi al diavolo.
Il giorno dopo ero impaziente di scendere in garage per vedere come stavano veramente le cose.
Sistematomi nella poltrona accesi gli apparecchi e mi preparai a vedere la solita serata di sesso tra mia moglie e Paolo.
Lo vidi varcare la soglia di casa mia e immediatamente abbracciare e baciare Angela, senza perdere tempo i due andarono nella stanza da letto e si strapparono i vestiti di dosso buttandosi poi sul letto.
Nuovamente si abbracciarono, si baciarono, si cercavano l’un l’altra toccandosi, leccandosi.
Paolo sollevò un momento la testa lasciando libera la fica di mia moglie,”'Hey ...sapevo che sarebbe stata una serata di fuoco ma tu sei un vulcano, lo sa tuo marito quanto sei brava?” disse Paolo
Angela,senza lasciare il grosso biberon di lui si mosse appena “'Oh amore...mi dispiace tanto per lui, so che ...non avremmo dovuto farlo'” disse Angela a sua volta cercando di dare un tono alle sue parole sincronizzandole ai suoi movimenti.“Non riesco a farci nulla...continui a farmi godere...oh...oh...oh!' - Angela spinse la vulva giù per l'ultima volta, premendola contro la bocca di lui inarcando la schiena e facendosi travolgere dall'orgasmo.
Non ricordavo di aver visto niente di più erotico in tutta la sua vita.
La mia mente cercò di fissare per sempre quell'istante.
Gli occhi di Angela chiusi, la testa china, i capezzoli durissimi per l'eccitazione, le labbra che stavano stringendo il cazzo di Paolo...era una scena che non avrei dimenticato mai più.
Paolo fece distendere Angela gentilmente.
Gli occhi di lei erano mezzi aperti, era distesa sul letto a braccia aperte, lui ammirò estasiato tra i peli in mezzo le cosce l’umida fessura spalancata che lasciava colare fuori i propri umori. Si posizionò tra quelle cosce spalancate ed entrò dentro di lei con un sol colpo.
Il gemito di dolore che uscì dalla bocca di mia moglie fu accompagnato dal movimento delle gambe che si alzarono per cingere il corpo dell’amante pronunciando le parole che io avevo temuto “Scopami! Scopami, amore mettimi incinta!”
Il disco continuava a girare facendomi vedere i due scatenati in una chiavata infernale, infine esausti si accasciarono per riprendere fiato.
Vidi Paolo alzarsi recarsi in bagno , poi in sala avvicinarsi alla vetrinetta dei liquori e servirsi portando anche un bicchiere a mia moglie che, contrariamente al solito bevve il liquore.
Paolo si accese una sigaretta e coricatosi accanto a mia moglie fumava e con aria distratta prese a strapazzale il seno.
Non passò molto che lei prese a rispondere quelle sollecitazioni, fino a quando Paolo non si tuffò nuovamente tra le sue gambe a lapparle la fica.
Angela passava da un orgasmo ad un altro, poi ormai priva di energie, fu impalata nuovamente da Paolo che le martellò la fica fino a farla piangere e a farla implorare che lui la riempisse del suo liqido.”Amore, amore ti prego vieni , non resisto più , mi stai uccidendo di piacere, sborrami dentro , dai fanne tantaaaaa. UHGT cosiiiii,sì, così che la sento riempirmi l’utero.”
Ora sapevo perché il cellulare aveva squillato dopo due ore e mezza, nello stesso tempo mi resi conto che mi ero manato l’uccello per lo stesso tempo, che cazzo di stronzo ero?
Mi scopavano la moglie ed io non sapevo fare altro che spararmi delle seghe.
Le serate si ripeterono per una settimana, quella che doveva essere l’ultima sera del primo tentativo, pensai mia moglie si fosse dimenticata di chiamarmi perché di ore ne passarono ben quattro.
Mia suocera mi trattenne per ben due volte dal tornare a casa “Emilio, non fare cose avventate, ormai hai lasciato che le cose andassero così. Ora è troppo tardi potresti compromettere il tuo rapporto con Angela e non mi pare il caso.
Torna a dirmi come è andata.” Disse mia suocera salutandomi.
Tornato a casa trovai un’ Angela strana appariva quasi timida, timorosa di qualcosa.
La sua espressione era di una persona che aveva qualcosa da nascondere, fu proprio la sua espressione a farmi porre la solita domanda , anche se sapevo avrei avuto una risposta di comodo. “Cosa mi racconti questa volta, Angela? Quattro ore, dico sei rimasta con lui per quattro ore.
Non mi racconterai che siete stati a parlare,vero? Quante chiavate ti sei fatta? Due, tre,quante?” Angela appariva spaurita dal mio tono.
“No, si, insomma ci siamo forse un poco attardati ma non è che abbiamo fatto tutto quello che pensi e che hai detto.” Disse mia moglie avviandosi in cucina.
Mi colpì la sua camminata, pareva zoppicasse, pareva avere un problema hai piedi, camminava quasi sulle punte torcendosi leggermente, come se ad ogni passo provasse dolore. “Cosa hai?” domandai a mia moglie.“Nulla, solo un poco di bruciore, sai a sfregare tutto il tempo lungo la fessura si irrita un poco.”Troia , pensai altro che sfregare, ti brucia perché lo becchi tutto dentro.
In cucina mi misi a sedere, ormai non andavamo più sul divano, e le dissi di farmi compagnia per una bibita. “No, sono stanca vado subito a letto.” Ribatte avviandosi verso la stanza da letto.
Anche quella notte mi tocco dormire tranquillo, per me niente sesso.
La mattina seguente scesi nuovamente nel mio studio, se così si può chiamare, e presi visone di quanto accaduto la sera prima.
Il film era il solito già visto più volte.
L’arrivo di lui, i due amanti, perché tali erano ormai, che si abbracciavano, si strappavano i vestiti di dosso e si rotolavano sul letto dando sfogo alla loro libidine.
Quella sera ebbi la visione di un nuovo numero.
Dopo due scopate al fulmicotone i due giacevano sudati ed ansanti sopra le lenzuola. Impiegarono parecchio prima di riprendersi ed iniziare nuovamente a giocherellare con i propri sessi, infine Paolo si intrufolò nuovamente tra le cosce di Angela riprendendo a lapparle la fica facendola gemere di piacere.
Lei si aspettava che lui le si mettesse tra le cosce, ma così non fu, questa volta, Paolo la posizionò a pancia sotto e si avventò sul tenero buchetto del culo.
“Cosa mi stai facendo porcellone,” gemette mia moglie per riprendere subito dopo.”Oh,si,si così leccami bene il culetto,mi fai impazzire.”
La lingua di lui scorreva tra le natiche di lei penetrando nel forellino.
Angela sollevò il culo per meglio offrirlo a quella penetrazione.
Paolo sollevò il capo e si posizionò dietro le natiche di Angela, fu chiaro a me la sua intenzione di incularsi mia moglie, lei ancora non lo aveva capito.
Lo capì quando sentì la punta del glande di lui premere contro l’ano, ci fu un suo gemito allarmato.” Cosa vuoi fare’ Cosa stai facendo” chiese.
La risposta fu una spinta che portò il glande a slargare lo sfintere in maniera eccessiva per aprirsi la strada, poi ancora una spinta e il glande penetrò nel culo di mia moglie.
“Aaaaggghh! Dio mio che male!! Levati, sfilati via! Così mi spacchi tutta . Ohi che male. Oddiodiodiodio, ti prego Paolo fermati , levati.”
Ma paolo, una volta varcata la soglia del culo di lei non volle ascoltarla e continuò a spingere fino a quando i testicoli non furono a contatto delle natiche di lei.”ohi!ohiohi. Dio mio che dolore. Fermati , mi sento scoppiare, mi brucia tutto dentro. Mi fa troppo male non lo resisto.”
Per tutta risposta lui prese a muovere avanti e indietro il suo cazzone incurante dei lamenti di lei.
Io ne godevo, bravo ! rompile il culo a quella troia.
Spaccala in due quella zoccola.
E diceva che lo faceva solo per uno scopo.” Infine tra gemiti di lei, pianti , urli di dolore Paolo le fece un clistere di sborra che appena lui sfilò il cazzo il culo di lei la sparò fuori .
Ora sapevo a cosa era dovuta la stanchezza e la strana camminata di Angela, altro che sofferenza da calli, o altro, era sofferenza causata dalle dimensioni del cazzo di Paolo.
Ma ancora peggio fu ritrovarmi con il cazzo in mano a menarmelo incitando Paolo a spaccare il culo di mia moglie.”
Si trombala spaccale il culo a quella troia, scardinale lo sfintere che si caghi addosso sta stronza .
Troia! Sei solo una vacca.”
Mi trovai a gemere mentre un fiotto di sperma schizzava dal glande volando in aria, decisamente ero un guardone.
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