Racconti Erotici > tradimenti > La fimminedra (parte quarta)
tradimenti

La fimminedra (parte quarta)


di Stalio
29.07.2014    |    11.804    |    0 9.6
"Barbara è tramortita, mentre Mario pian piano riprende il controllo..."
Alle otto suona il campanello, sono arrivati. Mario esce fuori, lei si avvicina: "Ho bisogno di andare in bagno, posso?" È per darsi un asciugata in mezzo alle gambe, sta producendo umori a livello industriale.
È uno schianto, tiratissima. Gonna corta, camicia aderente, il seno, forse indossa un reggiseno imbottito perché le tette sono più abbondanti che in spiaggia. Tacchi alti. Capelli lunghi, sulle spalle, la frangia che copre parzialmente la fronte, piace molto a Mario. Sorriso strepitoso, denti bianchi e ben curati, pelle liscia, abbronzata. Insomma......fantastica.
Barbara entra in casa. Dopo qualche attimo Vincenzo si avvicina a Mario: "Ho bisogno di parlarti."
"Anch'io ti devo chiedere una cosa Vincè....."
Intanto sentono che Barbara sta arrivando.
"Vincè, prima di sederci a tavola facciamo un giro sul lungomare, così parliamo."
"Si, ma lei non ci deve essere."
"Stavo pensando la stessa cosa. Vedremo come fare."

Salgono in macchina, i due uomini davanti e la donna dietro.
Vincenzo mette in moto e parte. Mario, dopo qualche metro, si gira indietro verso Barbara e gli fa segno di alzare la gonna. Lei lo fa, è senza mutande, come da ordini ricevuti.
La peluria della passera è bagnata. Che troietta, pensa Mario.

Arrivati nelle vicinanze del ristorante, parcheggiano l'auto e scendono.
Vincenzo va a prenotare un tavolo, mentre Mario dice alla donna: "Proporrò di fare una passeggiata prima di andare dentro. Tu non venire, lasciaci soli. Di che sei stanca e aspettaci su una panchina."
"Ok. Sono tesissima."
"Tranquilla. Stasera ti farò fare indigestione di uccello."
"Stai zitto! Ho già la fica in fiamme."
Arriva Vincenzo: "Ci mettono dentro, c'è l'aria condizionata."
Mario: "Benissimo. Che dite se facciamo una passeggiata prima di cena? Una mezz'oretta."
Barbara: "Io non ne ho voglia, sono stanca. Vi aspetto qui, andate pure voi due."
Mario e Vincenzo si incamminano sul lungomare.
Mario: "Camminiamo 10-15 minuti poi torniamo indietro."
"Ok caro. Allora, fammi togliere subito il dente: Mario io vorrei continuare a vederti. In tutti questi anni ho pensato spesso a te. Mi sei rimasto dentro, questa è la verità. Tu sei disposto a incontrarci di tanto in tanto? Una, due volte al mese."
"Vincè, lo sai: a me piacciono le donne. Certo che con te, visto i nostri trascorsi, potrei fare un'eccezione, ma tutto deve rimanere come adesso. Non chiedermi di più, tipo baci, o inculate o altro......a me piacciono le donne."
"Si, d'accordo, niente di più."
"Se tu vuoi qualcos'altro, potrei farti conoscere le persone giuste."
"Voglio solo te. Se poi arriveranno altre voglie........vedremo."
È l'ora di affondare il colpo.
"Ok. E Barbara? Intendi informarla?"
"No, no, che dici? Lei non capirebbe....."
"Vincè.......lo sai che queste cose saltano sempre fuori. Si dice che la moglie, o il marito, siano sempre gli ultimi a sapere. Ma di sicuro, quando c'è qualcosa, sono i primi a sospettare. Perché non provare ad essere sinceri?"
"Mario, io non me la sento. Lei non è di qua, non capirebbe."
"E se coinvolgiamo anche lei?"
"Non sto capendo. Cosa intendi?"
"Vincè, te l'ho già detto. Tua moglie mi piace. Coinvolgiamola nei nostri giochetti."
"Ma cosa ti fa pensare che sarebbe d'accordo?"
"Infatti non ho certezze, solo sensazioni, e mi piacerebbe provarci, ma lo farò solo col tuo consenso. Se non ti va, niente. Tu sei mio amico, e non voglio contrariarti."
Quasi commosso: "Mario, ti ho appena chiesto di fare sesso con me, a modo nostro. Tu non ti sei tirato indietro, e così farò pure io. Se vuoi Barbara, e lei ci sta, fai pure. Ti chiedo solo che la cosa rimanga tra noi."
"Su questi puoi stare tranquillo. Vincè, io ci provo subito, mi è venuta voglia."
"Se vuoi........ci sono io."
"No. Ho voglia di femmina. Ma se tutto va bene, anche tu stasera avrai la tua razione."
"È una promessa?"
"Si, certo."
"È questa la cosa che mi volevi chiedere?"
"Si, è questa. Adesso vai tu ad aspettare sulla panchina dove è Barbara, e mandami lei."
Vincenzo si allontana e Mario si siede sul muretto del lungomare ed aspetta.
Vincenzo arriva dalla moglie: "Mario ti vuole parlare, ti sta aspettando."
Barbara si alza, gli tremano le gambe. Tentenna qualche attimo guardando suo marito, poi si decide.
Da un bacio a Vincenzo, lo abbraccia, e si avvia verso Mario.

Quando gli è vicino si mette, anch'essa, seduta sul muretto.
"Dimmi come hai fatto. Mi è sembrato anche contento."
"Dopo. Adesso stiamo un po' qui, lui sa che ci sto provando con te. Parliamo qualche minuto e poi andiamo in mezzo a quegli alberi. Te lo voglio sbattere dentro immediatamente. Lo farei anche qui, sul muretto. Ho una voglia...."
Lei allunga le mani: "Fammi sentire.......mamma mia. Non mi farai male, vero?"
"Ma che male.......ti farò bene. Vedrai. E dopo cena ti do' il resto a casa mia."
"E lui? Dove lo mettiamo?"
"Verrà anche lui. Ma solo io ti scoperò, non tollero la presenza di altri uccelli."
"Che situazione......." Poi: "Cosa dici: andiamo?"
Sorride: "Te l'ho detto che sei una troia. Dai, andiamo che ti servo l'antipasto."
La prende per mano e si dirigono verso il boschetto di pini, che è poco distante.

Vincenzo osserva da lontano e pensa: È fatta, ci sta. Grande Mario.
Se sapesse.......Barbara ci sta da un pezzo.

Mario e Barbara arrivano in un posto appartato, per quanto possibile.
C'è una duna di sabbia che gli nasconde dalla strada.
Mario fa appoggiare Barbara al un albero e si inginocchia, va in mezzo alle sue gambe. Lei solleva la gonna, la passera è lì, rivoli di umori lungo le cosce, sta sbrodolando.
L'uomo si fionda su quel fiorellino con la lingua fuori, lecca, succhia, la tiene aperta con le dita, trova il crito, è rosso fuoco, lo prende tra le labbra......primo orgasmo.
Barbara gli tiene la testa con le mani, lui continua a lavorare sul crito, succhia, piccoli morsi, leccate, poi gli infila la lingua dentro, poi fuori, dentro e fuori, di nuovo sul crito.......Barbara esplode un'altra volta, geme, urla, si contorce.
Quando passa l'orgasmo Mario si tira su, ha voglia di prenderla, ma prima glielo vuole sbattere in bocca.
La spinge giù, lei si piega sulle gambe, slaccia la cintura, abbassa la cerniera, sfila il bottone in alto ed i pantaloni crollano giù. L'uccello è lì, dentro i boxer. Barbara lo osserva da fuori, come a voler prolungare l'attesa, prima del piacere, poi lo tira fuori.
Adesso si, è incantata, è già innamorata di quell'uccello, lo sa.
Mario è impaziente e preme con la cappella sulle labbra, lei apre la bocca, l'uccello entra per poco meno della metà, qualche attimo poi comincia a succhiare, a leccare, a segare......Mario geme, lei ci da di brutto.
Se continua così durerà poco. Allora glielo tira fuori dalla bocca a forza e la fa rimettere in piedi, schiena poggiata all'albero, si avvicina, con un braccio le solleva una gamba.
L'uccello è lì, proprio davanti alla fica, una spinta ed entra. Barbara lancia un urlo che, pensa che lo abbia sentito anche il marito.
Lui da un'altra spinta ed è dentro per metà, ancora una spinta ed è tutto dentro. Si blocca, piccoli impercettibili movimenti, per far abituare i muscoli della passera al grosso intruso.
Mario avvicina la bocca a quella della donna e la bacia, la lingua rovista nella sua bocca, combattono le due lingue. Poi, lei: "È come se prima non avessi mai vissuto. Ma dove eri?"
"Non lo so, ma adesso sono qui, e ti sto trombando."
Poi comincia a pompare forte, vuole farla godere presto perché sa che lui non resisterà molto.
Ma Barbara non ha bisogno di essere molto stimolata, pochi minuti ed ecco, l'orgasmo più devastante della sua vita. Si contorce, geme, urla e contrae i muscoli della passera, e questo fa partire anche Mario, che gli caccia dentro un vero torrente di sperma.
Qualche altro colpo per prolungare l'orgasmo, poi si fermano, ma lui non esce. Se la vuole godere ancora qualche attimo.
Quando lo tira fuori lei si sente svuotata, lo sperma cola lungo le cosce fino ai piedi. Barbara è tramortita, mentre Mario pian piano riprende il controllo.

Lei: "Hai dei fazzoletti di carta? Mi hai inondato....."
"No, niente fazzoletti."
"E come facciamo? Ho un torrente in mezzo alle gambe."
"Aspetta...............si. Certo."
Prende il telefono e chiama: "Sai dove siamo? Bene, vieni, c'è del lavoro per te."
Vincenzo arriva subito, e Mario: "Vieni qui."
Barbara davanti a suo marito, messa così, con lo sperma che cola dalla fica, sente un po' di vergogna.
Vincenzo si avvicina, Mario lo spinge giù, in ginocchio: "Dai una pulita in mezzo alle gambe di tua moglie."
Lui fa per prendere un fazzoletto, ma Mario: "Vincè.......usa la lingua."
È perplesso, si vede che non l'ha mai fatto. Mario gli spinge la faccia contro......e lui si decide e comincia a leccare e mandare giù. Raccoglie prima il grosso, poi notando che anche i piedi sono imbrattati, si abbassa ulteriormente e pulisce tutto, quindi torna su, la passera continua a colare, lui sta lì e man mano raccoglie tutto. La lingua del marito, prima intorno e poi anche dentro alla fica, non lascia insensibile Barbara che ricomincia a gemere.
Mario si abbassa, sposta un attimo Vincenzo e aprendo la grandi labbra: "Vedi quella protuberanza? È il critoride. Con la lingua concentrati a stuzzicare quello." E Vincenzo riprende il lavoro, va sul crito, 3-4 volte ed ecco per la moglie un altro orgasmo.
Mentre gode tiene la testa del marito attaccata a se.
Passato l'orgasmo, e data un'altra ripassata, Vincenzo si mette in piedi, felice di aver fatto godere la moglie.
Lei appena si riprende lo abbraccia: "Grazie amore mio. Sei stato fantastico." E gli da la lingua in bocca.
Mario: "Come siete romantici...... Dai, mettiamoci in ordine e andiamo a mangiare."
Barbara: "A me serve qualche minuto per rendermi presentabile."
E con le gambe tremanti per i ripetuti orgasmi, prende la borsetta e si ripassa il trucco.
Vincenzo: "Ma amore........dove sono le mutande?"
Mario: "Gliele ho sequestrate io. Stasera voglio che vada in giro senza mutande, anche perché mentre ceniamo ci potrebbe essere qualcos'altro........chissà."
Vincenzo non obietta, Barbara invece: "Cosa? Nel ristorante?"
Mario: "Dai, sbrigati che ho fame."
"Uffa.......cola ancora. Ci pensi tu amore?"
A Vincenzo tocca riprendere 'le pulizie'. "Grazie amore."

Continua...
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La fimminedra (parte quarta):

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni