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Proposta indecente (parte sesta)


di Stalio
26.08.2014    |    14.284    |    0 9.4
"" Mi siedo a cavallo sulle sue gambe e gli caccio la lingua in bocca, lei ricambia con passione, con calore, poi mi abbraccia..."
Il giorno dopo è una giornata molto calda, i primi di Aprile è già caldo.
Mi accoglie mezza nuda, pantaloncini cortissimi, maglietta a mezze maniche iper scollata.
"Ciao bel maschio..." Lingua in bocca...uhmmmmmm...Anna.
"Mi perdoni lo strappo alla regola di non indossare i pantaloni? Avevo voglia di mettere questi."
Allungo una mano in mezzo alle gambe, da sotto riesco tranquillamente ad arrivare alla passera, infilo un dito dentro: "L'importante poter fare questo." E comincio a masturbarla. Si appoggia con le spalle al muro, la bacio mentre lavoro con le dita, e lei ci mette poco: "Siiiiii...hooooooo...siiii..."
Un attimo per riprendersi: "Vieni qui." E mi tira a se, mi abbraccia, lingua in bocca, si stringe forte a me, ride, poi scende giù con una mano, tira fuori l'uccello, l'accarezza, lo sega, si abbassa e lo prende in bocca. Succhia, lecca, risucchio, sono in orbita. Mentre mi fa il pompino si toglie pantaloni e mutande, poi si mette in piedi, le sollevo una gamba con le braccia, e lei stessa se lo infila dentro: "Hooooooo, siii, che voglia...." Comincio a pompare forte, la prendo per le natiche e la sollevo da terra, attorciglia le gambe intorno a me, pompo, lingua in bocca, sta già godendo: "Siiiii...hoooooo......ahaaaaaa..." Un attimo e vengo anch'io, la inondo. Anna.Anna...

"Così ti sei giocata la leccata di fica."
"Perché?
"Perché non ci riesco, dopo esserti venuto dentro."
"Noooooo, non puoi farmi questo."
La bacio intensamente: "Vedrò di farmi perdonare."

Ci mettiamo seduti.
"Parliamo un po',dimmi delle tue donne."
"Ecco...perché...ti interessa?"
"La mia è solo curiosità."
"Si, una curiosità per niente interessata ...vero?"
"Assolutamente disinteressata..."
"Ti racconterò qualche palla per accontentarti..."
"Dai, dimmi la verità, tanto chi le conosce?"
"Ecco ...vedi? Dai già per scontate le cose, chi ti dice che siano più di una?"
"Chi mi dice che sono più di una? ..vediamo: sei incazzato con sta' Lidia, quindi sei incazzato con tutte le donne, più o meno, ed allora per ripicca te le trombi tutte."
"Che palle con te. Mi conosci troppo bene!...vabbé."
"Cominciamo."
"Si, ma promettimi di non giudicarmi, so già che non capirai."
"Allora...dimmi..."
"Solo uno spaccato, tieni a mente questi tre nomi: Carmen, Elisa e Debby, sono tre sorelle."
"Cioè tu ...te le sei fatte tutte e tre?"
"Si, non insieme. In un certo arco di tempo..."
"L'ho detto io, sei diventato un puttaniere. Spiegami..."
"Ti ho pregato di non giudicarmi, era prima di conoscere Lidia, adesso vado più soft..."
"Immagino..."
"È partito tutto da Carmen, poi Elisa, successivamente la sorella più piccola Debby."
"Un puttaniere...ecco. E il tuo più soft di adesso, come sarebbe? Cioè, quante sono in questo periodo?"
"Qualcuna, ogni tanto. Debby è ancora in ballo."
"Ma sono libere?"
"Anna...quelle libere non mi piacciono." E rido.
"Cioè, sono sposate?"
"Debby no, è fidanzata."
"Si, ma come fai a reggere tutto ciò?"
"Si può fare, per un certo periodo, ma comincio a stancarmi, come ti ho già detto."
"Ok...ok...solo un'altra domanda: Lidia è libera vero? Non dirmi che..."
Rido: "Tranquilla. Lidia è libera."
"Uff...meno male."
"Lo so Anna, ma se tu fossi un maschio capiresti meglio, a volte non ti puoi tirare indietro, e neanche lo vuoi fare."
"...racconterò tutto a Marco...così capirà di che razza è il suo nuovo amico..."
"Capirà...ben più di te."
Si intristisce... "Cosa c'è adesso?"
"Scusami, sono delusa da te. E chissà quante c'è ne sono altre..."
Se sapesse tutto...
"Anna, hai insistito, io non volevo dirti niente. Dovresti apprezzare la mia sincerità."
"Si...dovrei. Ma adesso mi è passata la voglia di far l'amore con te."
"Anna, per piacere."
"Mi vado a fare una doccia, tu fai quello che vuoi, se vuoi restare resta, e se vuoi andare via, vai pure."
"Anna, perché fai così?"
Si tira su e va in bagno. Rimango mezzo nudo nell'ingresso, che si fa?
Se vado via, probabilmente con lei, e con Marco è finita, chiudo qui.
Meglio aspettare, magari si calma. Mi rivesto. Ma perché poi gli ho raccontato le mie cose? Dovevo immaginare che non avrebbe capito. Certo che la reazione è strana, sembra quasi ...sembra gelosia. Possibile?
Esce dal bagno, in accappatoio.
"Pensavo fossi andato via..."
"Anna...scusami. Se ho detto qualcosa che ti ha ferito...ti chiedo perdono."
Si siede su una sedia.
"Mauri, non mi aspettavo che tu fossi..."
"E dagli, non sono un puttaniere, dai..."
Li vado vicino, bisogna che mi inventi qualcosa.
Le faccio una carezza sul viso, poi sui capelli. Sento il profumo della sua pelle, dopo la doccia... mi inginocchio davanti, mi avvicino ancora...e mi fiondo con la testa in mezzo alle gambe, arrivo alla passerina e comincio a leccare...
Lei capisce le mie intenzioni con un attimo di ritardo, prova ad alzarsi, ma la tengo stretta dai fianchi: "Fermo...fermo...non voglio...fermoooo... hoooooo...Mauri...no...non voglio..." Prova ad allontanare la mia testa spingendo con le mani, ma la tengo stretta ed intanto lecco, succhio: "Sei un bastardo...no...no...hoooooo... haaaaa..." Comincia a cedere, con le mani un ultimo tentativo di respingermi poi si abbandona ed allarga le gambe: "Haaaaaaa...siiiii...cosiiiii..."
Allargo con le dita la passera, trovo il crito....faccio un paio di passaggi con il mento per fargli sentire la barba: "Hoooooo...siiiii...vengoooo...belloooo." Primo orgasmo.
Non la mollo, continuo a lavorare il crito, lo prendo tra le labbra e succhio, ogni volta un urlo, geme, si contorce e mi tiene la testa stretta, poi: "Haaaahaaaaa...siiiii...hohooooohooo.."
Secondo orgasmo. Continuo a succhiare, spingo dentro la lingua, poi fuori, poi dentro, vado sulle grandi labbra, e dentro con la lingua, il crito, succhio. Stavolta ci mette un pelino in più a godere, poco di più, continuo a succhiare il crito, lei: "Mauri...siiiiii...haahaaaaa...godoo."
Finiti gli spasimi dell'orgasmo mi prende per i capelli e mi tira su: "Smettila, tra un po' mi fai svenire."
Mi siedo a cavallo sulle sue gambe e gli caccio la lingua in bocca, lei ricambia con passione, con calore, poi mi abbraccia.
"Scusami Maurizio, non so cosa mi sia preso, anzi lo so: è stato un attacco di gelosia, e non so neanche perché, non devo essere gelosa, non ne ho il diritto. Non posso e non devo innamorarmi di te.
Ed è giusto che tu vivi la tua vita, a modo tuo."
"Anna, quello che c'è stato tra noi, nessuno potrà cancellarlo, e nessun'altra potrà mai prendere il tuo posto. Nessuna, perché tu sei stata la prima. Non mi sei indifferente, ti voglio un bene dell'anima."
"Promettiamoci che non tireremo più fuori certi discorsi, ok? Così non ci facciamo del male."
"Si, molto meglio. Anche a me, ieri, mi ha dato fastidio quello che mi hai raccontato, con quello di 15 anni più grande di te."
Mi abbraccia: "Grazie per non essere andato via, prima. Sono stata sgarbata."
"No, no, anzi, mi sei sembrata come eri tre anni fa, ho pensato 'ecco la mia vecchia Anna'."
Ride, poi: "Vediamo cosa posso fare per farmi perdonare."
La bacio: "Ti ho già perdonata, ma fai pure, prego."
Mi alzo in piedi e glielo sbatto in faccia, durissimo: "Ehiiii, così è pauroso."
"Se gli dai un bacio vedrai che si addolcirà."
Lo prende in bocca di botto, succhia, lecca, accarezza le palle.
"Anna, prendile in bocca e succhia, prima una poi l'altra."
"Cosa? Devo succhiarti le palle?"
"Si, prova."
"...i peli." Ma esegue: "...mhmmuuu...hoooohoo."
Continua il pompino. Sta diventando un'esperta. Lecca, succhia, sega.
Respingo un primo orgasmo: "Ferma Anna, ferma così, ferma."
La blocco, la faccio mettere in piedi, la giro di spalle, mani poggiate sul mobile, schiena leggermente piegata in avanti, gambe aperte.
Il buchetto, punto la cappella, spingo: "Haaaa..." La cappella entra...un attimo, poi un'altro colpo e sono tutto dentro, le palle sbattono contro le natiche. La prendo per le tette e la tiro verso di me, gira la faccia, lingua in bocca: "Non mi fa più tanto male."
"Allora diamo inizio alle danze." Ogni colpo la faccio sobbalzare." Mi stai rompendo il culo. Hooohoooo...siiiii...mhmmuuu." Più forte, lei risponde ad ogni colpo: "Ho...hooo...hoooo..." finché non gli ficco due dita nella passerina, un po' di gioco, poi: "Siiiii...vengo...haahaaaaa... uhmmmm...si...." Pochi attimi e mi svuoto anch'io: "Anna...siiii...hohohooooo..."
Rimaniamo immobili, sempre con l'uccello dentro, finché non si ammoscia ed esce da solo. Lo sperma cola lungo le cosce, si pulisce con dei fazzoletti di carta.

"Oggi non ti ho neanche offerto il caffè."
"A dire il vero, non mi hai neanche fatto entrare, ci siamo bloccati qui dall'ingresso."
"È vero, dai andiamo di la', il caffè lo vuoi?"
"Si, ne ho bisogno. Mi hai tagliato le gambe."
"Non dirmi che alzi già bandiera bianca? C'è ancora un'ora....."
"Ancora voglia? Ummmmm...Anna...Anna."
Si avvicina, bacio: "Finché ti ho qui ti voglio spremere a dovere."
"Ehiiii, a proposito: e la mia macchina? È deceduta?"
"Stasera è pronta, credo. Doveva arrivare un pezzo, non chiedermi cosa."
"Quindi uso ancora la tua?"
"Si, mi fido."
"Ci mancherebbe."

Beviamo il caffè.
"Allora gnocchetta, andiamo sul letto o restiamo qui."
"Sul letto, prima accontenti me, e dopo io accontento te. Ok?"
"Ummmhmmm, si, ma prima un covino."

Ci diamo una sciacquatina in bagno ed andiamo in camera, sul letto c'è steso un lenzuolo.
"Scusami, non posso cambiare il letto ogni giorno."
Li faccio un sorriso: "Va benissimo, per quel che dobbiamo fare."
Ci stendiamo, mi viene di fianco, l'abbraccio, lei poggia il viso sul mio torace.
"Mauri, mi trovi cambiata da quando noi due stavamo insieme?"
"Si, ti trovo più disponibile. Scherzo. Sei diventata più serena, più dolce. In effetti avevi un caratterino pessimo. Ora sei più accondiscendente."
"Merito di Marco. Si, prima ero un po' acida, me lo puoi dire. Ma non era tutta farina del mio sacco, mia mamma mi martellava. Era contraria che andassi a finire a Bologna, mi voleva qui."
"E alla fine ci sei andata ugualmente a Bologna, anche senza di me."
"Si, quando mi sono messa con Marco era avvelenata. E ci ha provato di nuovo, ma io ero un pochino più matura, e sono riuscita a gestire meglio il tutto."
"Un genitore non dovrebbe interferire più di tanto sulla vita dei figli, la vita è la loro. Ricordatelo anche te, prossima mammina."
Si tira su e mi bacia: "Grazie di tutto Maurizio, mi stai rendendo una donna felice."
"Grazie a te Anna. Sono contento di averti ritrovata, anche se in modo diverso"
Il fratellino comincia a dare segni di vita.
"Allora Anna, cominciamo, come ti posso accontentare?"
"Voglio che mi prendi nel modo più tradizionale, ti voglio guardare in faccia quando arriva l'orgasmo. E poi ti voglio cavalcare. Tu invece?"
"Mi voglio scaricare nella tua accogliente bocca, con ingoio."
"Speravo che me lo chiedessi."
"Ti piace prenderlo in bocca?"
"Si, Mauri mi piace molto."
"Ho creato una troietta. Marco si divertirà con te."
"Speriamo, puttaniere."
"Troietta!"
"Puttaniere!"
Mi abbraccia e mi da' la lingua in bocca.
Due orgasmi per lei ed un'altro per me.

Poi, io: "Mangiata di pesce stasera? Ne ho una gran voglia."
"Anch'io. Sento dal tuo amico e ti faccio sapere, anzi, mi chiami tu vero? 17,30."
"Ok, dolcissima."

La chiamo, Marco è d'accordo, ci diamo appuntamento per la sera.

Continua.....
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