Racconti Erotici > tradimenti > Proposta indecente (prima parte)
tradimenti

Proposta indecente (prima parte)


di Stalio
29.07.2014    |    36.283    |    1 9.4
"" "Volevo solo sapere quando vieni giù, io e mio marito abbiamo bisogno di parlarti di persona..."
Anna Rosa è una bella ragazza, una bella donna.
Vive nel mio Salento.
Alta m.1,60 circa, magra, capelli castano chiari sulle spalle, frangina, occhi azzurri, una seconda di tette.
Bel fisico con un bel culo.
È una mia ex, siamo stati insieme per un certo periodo, poi un pò' la lontananza, io sono Carabiniere nel bolognese, un pò' il carattere, l'orgoglio. Tutto finì.
Io avevo sui vent'anni più o meno, lei uno in meno.
Ci lasciammo piuttosto male, dopo una gran litigata dove, entrambi, ci mandammo a quel paese.
È stata la mia prima ragazza di una certa importanza, perciò a seguito della rottura ci rimasi piuttosto male. Ma eravamo due galli nello stesso pollaio. Aveva la pretesa di comandarmi, di sovrastarmi in tutto. Incredibile. Ed io, per ripicca, facevo uguale con lei.
Non poteva durare ed infatti non durò, andammo avanti un paio d'anni, tra tira e molla.
Ma passata l'incazzatura, nonostante la traumatica fine, quando mi capitava di pensare a lei provavo solo affetto.
Io ero alle prime armi, e tra noi non ci fu molto sesso, qualcosina si, ma poco rispetto ai miei attuali standard. Insomma non me la scopai, lei era vergine.
In seguito, da conoscenti comuni, imparai che si era fidanzata e poi sposata con un ragazzo di Bologna (incredibile, proprio uno di Bologna.) e che per un certo periodo era venuta ad abitare a Bologna, ma poi si erano ri-trasferiti giù. Pare che lei non si fosse ambientata in città.
Sapevo anche che lui era un meccanico, o un gommista. Insomma, lavorava sulle autovetture.
Passa del tempo. E chi ci pensava più ad Anna Rosa.
Perciò grande fu la sorpresa quando mi arrivò una sua telefonata. Dalla voce neanche la riconobbi.
"Ciao Maurizio, come stai?"
Mi sta su quando qualcuno al telefono non dice il nome, c'è gente che da per scontato di essere riconosciuta, come se fosse lì, presente.
"Ciao, scusa, con chi parlo?"
"Anna Rosa, ti sei già scordato di me?"
Grande sorpresa. Ma, accipicchia, cosa vuole questa, dopo tre anni che non ci sentiamo?
"Anna, ciao. Scusami, non ti avevo riconosciuta. È passato tantissimo tempo."
"Tre anni, si, un po' di tempo. Allora, come stai? Tutto bene?"
"Si, si. Grazie. E tu? Ho saputo che ti sei sposata. Come si sta da sposati?"
"Bene. Sono contenta di mio marito, è molto caro."
"Io invece sono ancora un vagabondo, dopo di te non c'è stata nessun'altra (enorme bugia)."
"Non ci credo neanche, ma neanche un po'."
"Anna, mi fa piacere sentirti. Ma ho pochissimo tempo, scusami, tra dieci minuti sono di servizio."
"Quindi mi stai dicendo di venire al dunque vero?"
"Si Anna, scusami."
"Volevo solo sapere quando vieni giù, io e mio marito abbiamo bisogno di parlarti di persona."
"Anna, direi tra 3-4 settimane, ma perché? Non possiamo parlare per telefono?"
"No Maurizio, è una cosa personale. Vuol dire che aspetterò quando vieni giù."
"Ma dimmi, cosa c'è?"
"No, Mauri, parliamo quando sei qui."
"Mi stai facendo preoccupare."
"No, dai. Facciamo che ti chiamo tra una quindicina di giorni, così mi saprai dire con esattezza quando sei qui."
"Va bene. Sicura che non mi puoi accennare qualcosina?"
"Sicura. Te l'ho detto, è una cosa personale. Ma stai tranquillo, è una cosa mia. Davvero, non me la sento di parlarne per telefono."
Ci salutiamo e chiudo, devo andare a lavorare.
Ci penso un po', cosa vorrà da me Anna Rosa? Ma per quanto mi scervello non arrivo a niente.

Mi richiama dopo una settimana.
"Ciao Maurizio."
"Ciao Anna. Stavolta ti ho riconosciuta."
"Già, scusami per questa nuova telefonata. Ma ti voglio parlare da sola. La volta scorsa c'era Marco, mio marito, di fianco a me."
"Tuo marito ascoltava? Avresti dovuto dirmelo, meno male che mi sono controllato."
"No, no, non ci sono problemi."
"Mi hai richiamato per dirmi di cosa hai bisogno?"
"No. È una cosa che vogliamo chiederti entrambi, insieme, io e mio marito. Ma siccome sono stata io a metterti in mezzo, prima di fare l'incontro a tre voglio vederti da sola.
A patto che questo incontro rimanga un segreto tra noi due."
"Anna, ma cos'è questo rebus? Ti rendi conto che non so neanche di cosa stiamo parlando?"
"Maurizio, tu conservi un buon ricordo di me? Azzerando quell'ultima litigata dove, tutti e due, siamo stati un po', come dire, duri."
"Certo Anna, non ho rancore. Sei stata importante per me."
"Bene, anche tu lo sei stato. E se accantonavamo l'orgoglio, chissà."
"Chissà, magari, forse, ma indietro non si torna."
"Maurizio ti chiedo di fidarti di me. Diciamo che c'è la possibilità di finire un lavoro che avevi cominciato."
"Un lavoro che avevo cominciato?"
"Si"
"Guarda, dopo questa, che cosa mai ho lasciato in sospeso con te? E te ne ricordi dopo tre anni? Vabbé. Non voglio farmi e farti più domande. Ti avviso che ho già chiesto la licenza, sarò giù il pomeriggio del 29, se vuoi ci vediamo il giorno dopo."
"Ok. Ma ti chiamo questo fine settimana, come d'accordo, così mi dirai ufficialmente, cioè in presenza di mio marito, quando arrivi. Naturalmente dirai che arriverai il 30."
"Si, ok. Chiamami."
Mi richiama il sabato pomeriggio e facciamo come d'accordo.

30 Marzo, sono le quattro del pomeriggio. Sono seduto in un bar, a Lecce, sto aspettando Anna Rosa.
Eccola che arriva, è sempre molto carina, dall'aspetto gentile e attraente.
Abbraccio e bacini sulle guance. Poi: "Maurizio, finalmente."
"A chi lo dici, è un mese che non dormo per questa storia qui."
"Sei il solito esagerato. Ti trovo molto bene, in splendida forma."
"Insomma, ti piaccio ancora. Bene. Anche tu sei sempre bellissima. Beato tuo marito....."
"Che fai? Ci provi già? Ci rivediamo dopo tre anni, e dopo un minuto e mezzo già mi fai delle avance. Mi sa che sei diventato un puttaniere."
"Siiiii, ciao. Mi conosci, non sono molto cambiato."
"Guarda, invece ho la sensazione di si. La timidezza è sparita, e ti vedo molto sicuro di te stesso."
Tanto vale ammetterlo.
"Anna, mi ero rotto di beccare delle sberle, allora ho deciso di darmi una mossa, di svegliarmi. Sono in cammino. Mi trovi cambiato? In meglio spero?"
"Senza dubbio. Ho fatto bene a scegliere te."
"Hai scelto me? Per cosa? Mi stai per dire il motivo del nostro incontro?"
"Si."
"Finalmente avviene il parto." Diventa rossa. Battuta infelice, ma lo capirò dopo.
"Mauri, prima una piccola premessa: io amo mio marito, l'ho sposato per amore."
"Anna mi fa solo piacere, ma non capisco."
Continua: "Ho voluto fortemente un figlio da lui, è l'aspirazione di ogni donna, e ci abbiamo provato tanto. Ma purtroppo niente. Non sono venuti, non rimanevo mai incinta.
Allora ho voluto fare degli esami, mi sembrava strano. Infatti qualcosa c'era."
Si blocca. Io: "Infatti, cosa?"
"Io sono a posto, ma lui è sterile. Questo mi ha lasciata costernata. Io voglio dei figli, con tutta me stessa, con tutta la mia anima."
"Anna, mi dispiace, è una brutta storia. Avete pensato all'inseminazione o, eventualmente, all'adozione?"
"Si, l'adozione potrebbe essere una soluzione, in ultima analisi, .ma io ne voglio di miei, non so se riesci a capire. All'inseminazione sono contraria, perché comunque verrebbe usato il seme di chissà chi. Marco è sterile. Non voglio fare un figlio con uno sconosciuto, capisci?"
"Si, posso capire. Ma allora? E Marco che dice?"
"Dopo le visite è quasi caduto in uno stato di depressione, poveretto. Adesso si sta aiutando con dei medicinali, ma è quasi apposto."
"Allora? Come pensate di uscirne?"
"Ho pensato a te."
Subito non capisco. La guardo, lei mi guarda. Un tempo interminabile così, poi, ecco, si, ci arrivo.
Vuole un figlio da me. Vuole farsi mettere incinta da me.
Le prossime 3-4 frasi le diciamo a rallentatore, lei distoglie anche lo sguardo.
"Anna,mcioè, tu vorresti..."
"Si. D'accordo con mio marito."
"Anna, io non mi sento di avere un figlio adesso."
"Tu devi solo seminare, al resto ci penseremo noi."
"Spiegami tutto per bene, sono tonto e mi sta venendo mal di testa. Cosa dovrei fare esattamente io?"
"Mi devi scopa...... devi fare l'amore con me."
"Anna ma ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo?"
"Maurizio, ho scelto te. E ci sono dei motivi. Non so, prendila come un'opera di bene, come fossi un benefattore. Te lo chiedo col cuore in mano, per favore."
"Anna, sinceramente, pensando al fine, non so neanche se quando lo faremo, se lo faremo, mi verrà duro. Un discorso è fare l'amore per piacere, un'altra cosa è quello che mi stai proponendo."
"Avrei potuto prenderti in giro, aggirarti. Non ti dicevo niente e mi facevo scopare da te facendoti venire dentro, ottenendo il mio scopo. Se ti proponevo di vederci e di fare l'amore, tu l'avresti fatto vero?"
"Si, certo Anna. Come si fa a tirarsi indietro davanti ad un bocconcino come te?"
"Potevo farlo, ma con te no, no. Ti ho voluto e ti voglio molto bene."
"Fammi riflettere, non riesco a darti una risposta adesso. Tanto ci dobbiamo vedere domani sera, vero?"
"Si, chiamami stasera per dirmi che sei arrivato. Così ti invitiamo a cena e parliamo anche con mio marito."
"Ok, ti chiamo più tardi."
"Ti prego, pensaci, fallo per me. Un'altra cosa, questo incontro non è mai avvenuto."
"Si, certo. Tranquilla. Saprò fingere."

Continua........
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Proposta indecente (prima parte):

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni