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La cliente


di gdandolo
14.06.2014    |    12.627    |    2 9.7
"Riuscii a farla spostare in modo da poter arrivare alle gambe gon le mani, iniziando ad esplorarle gambe e fianchi..."
La conobbi perchè aveva dei problemi col PC e mi contattò per un intervento tecnico. Quando mi presentai a casa sua - effettuo interventi a domicilio -, era vestita in modo molto informale ma fui subito colpito da qualcosa di indefinito che la rendeva decisamente sensuale.

L'appuntamento era nel tardo pomeriggio e si scusò subito perché un impegno imprevisto non le avrebbe permesso di restare a casa il tempo necessario per tutto l'intervento. Poco male, avrei dato un'occhiata iniziale e mi sarei portato via il PC nel caso non fosse un stato qualcosa di banale; mi accompagnò nel soggiorno dove iniziai ad esaminare la macchina mentre lei andò nella sua camera per prepararsi ad uscire.
Dalla postazioni si poteva intravedere l'interno della sua camera e non riuscii a fare a meno di dare ua sbirciata mentre si cambiava. Riuscii a rubare alcuni scorci molto invitanti: i glutei rotondi che sembravano gridare al mondo la propria voglia di essere ammirati ed accarezzati ed i seni piccoli ma sodi e ben definiti, da esplorare con la bocca e la lingua con una particolare attenzione ai capezzoli turgidi; le gambe liscie ed affusolate a cui i pantaloni sformati appena tolti non rendevano assolutamente giustizia.
Si muoveva con grazia e sembrava essere ben cosciente della visione che mi offriva, lasciandomi vedere solo quello che decideva lei ed eccitandomi ben più di quanto mi fosse mai successo con altre clienti. Avrei scommesso che non fosse nuova a quel tipo di gioco e che sapesse bene quello che stava facendo.

Tempo un quarto d'ora ed era pronta per uscire: si era messa un abito attillato che faceva risaltare le sue forme, abbinato al trucco leggero che solo in quel momento mi resi conto avesse già prima e fosse uno dei motivi per cui la sua sensualità mi avesse subito colpito. Le calze scure esaltavano le linee delle gambe, che aiutate dai tacchi alti apparivano ancora più slanciate e mi inducevano ad immaginare cosa avrebbe potuto trovare più in alto il fortunato esploratore di quel corpo.

Anche se la situazione del PC non era molto grave, decisi che avrei dovuto portarlo a casa per un intervento approfondito e, soprattutto, per avere il pretesto per tornare a godere di quella vista. Le dissi che le avrei riportato il PC per la settimana successiva ed avremmo avuto bisogno di un'oretta affinché le potessi spiegare alcune cose riguardo alle ottimizzazioni del sistema ed a come mantenerlo più pulito. Mi rispose che per lei andava bene e mi domandò se fossi disposto a preventivare più tempo per darle anche qualche lezione sull'utilizzo di alcune applicazioni. Non mi lasciai scappare l'occasione e ci accordammo per iniziare con un paio di ore, lasciando aperta la possibilità di approfondire in seguito.

La settimana seguente mi apprestai a riportale il PC, con una certa apprensione in quanto ero eccitato all'idea di godermi la sua vicinanza ma al tempo stesso preoccupato di rischiare una figuraccia facendole scoprire quanto la cosa potesse arraparmi.
Mi presentai da lei come d'accordo nel primo pomeriggio, quando mi aprì la porta rimasi per un attimo incantato dalla visione e dovetti giustificare il mio momentaneo impaccio con l'ingombro del PC che tenevo in braccio: indossava dei fuseaux aderenti ed una maglietta scollata che lasciava intravedere i seni, non portava il reggiseno ed i capezzoli segnavano la maglietta con la loro presenza impertinente.

Posai il PC al suo posto ed mi accovacciai per ricollegare tutti i cavi mentre sbirciavo verso di lei godendomi la vista delle gambe e di quel meravigioso culo così ben definito dai fuseaux, mi lasciai trasportare dalla fantasia chiedendomi se oltre al reggiseno avesse evitato di indossare le mutandine e mi accorsi che l'eccitazione mi stava gonfiando l'uccello. Mentre mi rialzavo notai che al suo sguardo non era sfuggito il rigonfiamento e cercai di nascondere l'imbarazzo fingendo indifferenza.
Ci sedemmo quindi alla postazione ed iniziai a spiegarle cosa avevo fatto e cosa avrebbe dovuto prendere l'abitudine di fare. Eravamo piuttosto vicini e non si faceva problemi a sfiorarmi o farsi sfiorare, sembrava anzi che fosse pronta ad approfittare di qualsiasi pretesto per aumentare la mia eccitazione con la sua vicinanza e facendo in modo che potessi sbirciare nella scollatura. Mi ritrovai col cazzo che cercava di esplorere, in una posizione scomoda che mi obbligava ogni tanto di tentare di aggiustarlo senza farmi notare mentre lei fingeva di non accorgersene.

La lezione durò più dell'ora prevista: con la scusa che alcuni aspetti fossero fondamentali ed andassero approfonditi, allungai quella sessione di tortura e piacere di almeno una mezz'ora, quando fu finita le presentai il conto apprestandomi a tornare a casa ma lei mi sorprese dicendo che mi avrebbe volentieri dato una mancia per il tempo supplementare non preventivato al che le risposi che non era il caso, che per me era stato un piacere (ed era vero!) ma lei mi sorprese ribattendo che non stava parlando di soldi ma di quello che io non stavo riuscendo a nascondere e prima che potessi reagire allungò le mani ad accarezzami l'inguine. Sul momento rimasi impietrito, non mi era mai capitato di trovarmi al posto del classico idraulico delle storie di sesso occasionale e non riuscivo a capacitarmi della cosa.

Dimostrando una certa esperienza, mi slacciò i pantaloni e tirò fuori l'uccello, iniziando a segarmi con grande perizia. Mi fece avvicinare alla sedia, mi fece calare i pantaloni fino ai piedi e mi fece sedere, inginocchiandosi davanti a me. Mi baciò dolcemente la cappella, proseguendo lentamente per ingoiarla e lapparla con la sua fantastica lingua. Alternava le mani con la bocca, usando la propria saliva per lubrificare il mio cazzo che sentivo al limite dalla propria pressione. Sapeva benissimo quando rallentare per non farmi venire subito, portando la mia eccitazione a dei limiti raramente provati. Persi la cognizione del tempo e mi abbandonai a quella libidine inaspettata e quindi doppiamente benvenuta. Mentre lo succhiava la sua mano massaggiava dolcemente le palle, che arrivava anche a lambire con le labbra mentre lasciava affondare il mio uccello nella profondità della sua gola. Se lo faceva sparire completamente nella bocca, arrivando a baciarmi il pube e lo scroto mentre mi scioglievo in una dolce estasi. Un po' la invidiavo anche: quanto mi sarebbe piaciuto essere altrettanto abile nel portare piacere ad un altro uomo!.
Quando fui sul punto di scoppiare la avvisai ma lei, invece di scostarsi e finire a mano come mi sarei aspettato, smise di ingoiarlo ed iniziò a leccare dolcemente tenendo la bocca socchiusa e mettendosi in una posizione in cui io potessi ben vedere la sua lingua mentre mi accarezzava la cappella ed il buchino, mentre la mano esperta continuava a lavorarsi l'asta e le palle.

Le venni in bocca, godendomi la vista dello spruzzo che lei accoglieva con soddisfazione facendo ben attenzione a non versarne fuori una goccia mentre se la lasciava colare sulla lingua; finito il fiotto provvide a spremere le ultime gocce accogliendole tra le labbra e lasciandomi svuotato ed appagato. Ma le sorprese non erano finite, si alzò e mentre ero ancora leggermente stordito dalla prestazione, si mise a baciarmi. Ero completamente in sua balia, le sue labbra erano ancora leggermente sporche della mia sborra e la cosa mi era nuova. Dopo alcuni teneri baci iniziò ad intrufolare la lingua e mi lasciai volentieri andare a limonare. Pensavo che avesse ingoiato tutto invece scoprii che aveva la bocca ancora piene della mia sborra e ovunque passassi la lingua, lo scambio di umori non si limitava alla saliva.
Dopo il primo impatto e la sorpresa, scoprii che la cosa mi piaceva parecchio ed in quel modo consumamo il frutto cremoso ingoiandolo entrambi con gusto.

Siccome voleva delle lezioni su altri argomenti, rimanenno d'accordo per rivederci più avanti e me ne andai. Mentre tornavo a casa sentivo ancora il gusto della mia sborra in bocca e la cosa continuava a farmi rivivere l'esperienza appena vissuta: l'eccitazione preliminare che aveva saputo suscitare in me, la grande abilità nel lavorarmi il cazzo e la sorpresa finale che non riuscivo ancora ad inquadrare fra le sensazioni possibili. Non mi era mai capitato di fare del sesso con una cliente e se non fosse stato per quel gusto che mi permeava il palato, forse avrei pensato che fosse stata solo una fantasia ma quel gusto c'era e mi confermava che era tutto successo davvero; arrivai a casa con il cazzo di nuovo duro e dovetti provvedere a sfogarmi nuovamente con una succosa sega mentre pensavo ancora a quel fantastico incontro ed a cosa avrebbe potuto succedere al successivo.

Tornai da lei con un programma di studio che ci avrebbe impegnato per un per circa un'ora, sperando che la visita sforasse di nuovo ben oltre l'orario previsto. Mi accolse vestita come la prima volta e nuovamente mi colpì la sensualità che emanava nonostante l'aspetto dimesso degli abiti.
La lezione andò avanti molto bene, si dimostrava un'allieva attenta e nello stesso tempo non perdeva occasione per stuzzicarmi ed eccitarmi con la sua femminilità.
Non fu difficile sforare il tempo previsto con qualche divagazione e speravo che alla fine volesse di nuovo sdebitarsi adeguatamente, visto che buona parte delle divagazioni le aveva iniziate lei con le mie stesse motivazioni.

Si alzò per andare in camera a prendere i soldi della parcella e tornò indietro. Io mi ero distratto guardando ancora alcune cose sul PC e voltandomi scoprii che si era tolta la maglietta.
A quella vista ero ormai in sua balia non vedevo l'ora di risquotere la mancia. Mi fece alzare in piedi e baciandomi iniziò ad aprirmi i pantaloni per poi mettersi a frugare con mano esperta.
Mi tirò fuori il cazzo ed avvicinò la bocca fino a baciarmelo dolcemente per poi fare lo stesso con le mie labbra. Iniziò così a passare ripetutamente dal cazzo alla bocca mentre il bacio si faceva sempre più profondo e la sua lingua si insinuava sempre di più insistentemente.
Il mio cazzo iniziava ad inumidirsi e ad ogni passaggio sentivo più forte il mio sapore che impregnava la sua lingua. Disse che questa volta avrei dovuto fare anche io qualcosa per lei; io sarei stato disposto a tutto. Allora mi condusse nella sua camera facendomi sdraiare sul letto dopo aver finito di spogliarmi e si adagiò comoda a lavorarmi l'uccello.
Riuscii a farla spostare in modo da poter arrivare alle gambe gon le mani, iniziando ad esplorarle gambe e fianchi. Finalmente arrivai a levarle i pantaloni rivelando per bene le sue splendide forme.
Aveva delle mutandine nere di maglia fine che rivelavano poco del tesoro protetto in quell'occasionale scrigno. Si mosse per permettermi di andare ad esplorare tra le sue coscie e fu allore che ebbi la sorpresa. Mentre sondavo per accertarmi che fosse veramente un cazzo, lei con aria furbetta, dopo aver lasciato per un attimo di limonarmi la cappella, mi disse che era il mio turno di farle un pompino.

Faticavo a credere che mi stesse proprio capitando, era un mio sogno segreto che si stava avverando e non mi feci sollecitare per dedicarmi con devozione a quello splendido arnese che custodiva fra le gambe. Le cosce vellutate finivano in un morbido inguine glabro ad eccezione di una sottile linea verticale di pelo folto e morbido. Avevo per le mani un bel cazzo; non era tanto grosso ma sembrava promettere bene. Prima che iniziasse a gonfiarsi ne approfittati per ingoiarmelo tutto ed arrivare a baciarla sulle palle ma non potei farlo per molto perché già si stava portando a dimensioni discrete. Ero talmente eccitato dall'avere a disposizione un simile strumento di piacere e concentrato a gustare quella splendida asta che quasi non sentivo più la sua bocca mentre continuava a coccolarmi il cazzo. Dopo alcuni minuti la sua cappella iniziò a non essere più inumidita solo dalla mia saliva ma anche dai suoi umori che potevo gustare con enorme piacere. Persi la cognizione del tempo mentre ci perdevamo in un delizioso sessantanove che avrei ricordato per sempre, fino a che mi venne in bocca regalandomi un'ondata di nettare che ingoiai golosamente, cosa che fece esplodere il mio piacere e ricambiare la donazione.

Mi sentivo appagato ed esausto, dopo una veloce pulizia reciproca con bocca e lingua ci stendemmo affiancati a riposare iniziando a coccolarci. I nostri aromi si confondevano mentre la baciavo frugando tra le sue labbra e non mi stancavo di accarezzarla ed esplorare quel corpo dalla pelle vellutata. Non ci volle molto perché fossimo nuovamente pervasi dall'eccitazione ed i nostri cazzi iniziassero ad tornare turgidi; rimasi supino e lei si mise a cavalcioni iniziando a strusciarsi dolcemente in modo che i due cazzi si segassero vicendevolmente e continuò a limonarmi mentre il mio desiderio continuava a crescere rendendomi l'uccello sempre più duro.

Sapeva perfettamente come muoversi ed in modo quasi impercettibile si spostò abilmente in modo che il mio cazzo rimanesse a svettare dietro al suo culo. Me lo stava massaggiando con le chiappe facendomi perdere sempre di più nella sua sensualità e lasciando che la mia cappella ogni tanto stimolasse il suo buchino. Io faticavo a contenermi ed iniziai a non potermi trattenere dal muovere le anche spingendo dolcemente ogni volta che mi ritrovavo appoggiato al suo fiore. Iniziò quindi una sorta di gioco ad infilo-non-infilo in cui il mio cazzo cercava la via facendosi lentamente strada nella sua carne. Ci volle qualche decina di minuti prima che accogliesse tutta la cappella dentro di sè; a quel punto io ero eccitatissimo ed iniziai ad aumentare la forza ed a pomparla spingendomi dentro fino alle palle mentre lei mugolava per il piacere e continuavamo a baciarci come due amanti affiatati da molto tempo.

A quel punto però per me era troppo e sopraffatto dall'eccitazione non riuscii a durare a lungo, scoppiando in un orgasmo che lasciò me spompato e lei col culo strabordante di sborra. Allora lei si spostò in avanti in modo da permettermi di succhiarle il cazzo mentre quello che le avevo donato colava giù sul mio petto. Ebbi ancora la forza di spompinarla fino a farla venire e gustarmi nuovamente il suo nettare prima di sentirmi stremato.

Da allora sono diventato il suo tecnico di fiducia per la manutenzione del PC, vado a trovarla con una certa regolartità per mantenerlo nelle condizioni migliori e non perdiamo mai l'occasione per ancora l'amore. Mi ha anche presentato un paio di sue amiche che necessitavano dei miei servizi ed occasionalmente si fanno trovare da lei quando vado a fare i miei interventi. Ma questa è una storia che vi racconterò un'altra volta.
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