Racconti Erotici > Lui & Lei > Il cazzo farcito
Lui & Lei

Il cazzo farcito


di PseudoApollinaire
28.02.2017    |    2.368    |    7 6.0
"Poi, per chi apprezza, la vista è appagata dal colore e dalla consistenza della cioccolata, che può eccitare parecchio, ricordando un cazzo che esce da una..."
Si tratta di una ricetta che alcune amiche e tanti amici che l’hanno provata, le une sul partner e gli altri su di sé (e magari pure sul partner!), hanno gradito assai, spingendomi a renderla nota, anche se in un primo momento non mi sembrava il caso. Si chiama “Il cazzo farcito”, una specialità a dir la verità un po’ calorica ma indubbiamente molto appetitosa.
Gli ingredienti di base comprendono cioccolata fusa, panna montata, latte tiepido e naturalmente un cazzo (o più). Per le attrezzature, a parte un pentolino, non è necessario altro, ma possono servire anche un cucchiaio e una siringa per dolci.
L’ho sperimentata in diverse occasioni con ottimi risultati, anche se talvolta mi è capitato di dover guarnire un altro cazzo oltre al mio, con effetti non meno apprezzati.
Dopo aver preparato della cioccolata calda, più sul denso che sul liquido come consistenza, ci si mette sdraiati nudi a pancia in su, meglio su un tappetino per evitare di macchiare in giro. Una volta che il cazzo è al dente, cioè si è irrigidito (subire la colata dà una sensazione più piacevole quando è duro), lo si cosparge completamente di cioccolata, che naturalmente non deve essere bollente, ma calda il giusto.
A quel punto il cazzo, se appunto non lo era già prima per l’attesa del trattamento, diventa di pietra, con la cappella turgida in grande evidenza ricoperta di cioccolata. La tipologia di cazzo migliore è quella che, come il mio, presenta una certa lunghezza e una cappella molto grossa e magari sempre libera (io sono circonciso), ma chiaramente tutte le fisionomie sono adatte, l’importante è il servizio praticato, la mano dello chef. Oltre a ottenere così una bella visione, molto eccitante (non si dice che anche in cucina l’occhio vuole la sua parte?), si sente il cazzo caldissimo, preda di sensazioni e contrazioni deliziose. Poi, per chi apprezza, la vista è appagata dal colore e dalla consistenza della cioccolata, che può eccitare parecchio, ricordando un cazzo che esce da una penetrazione profonda in un culo non vuoto.
Ora, tenendo il cazzo ritto verso l’alto, si prende della panna montata e si ricopre il tutto, componendo una specie di piccolo Monte Bianco. Con un cucchiaio, si comincia ad assaporare questa sorta di banana split, partendo dall’alto in modo da liberare la cappella, lasciando magari per un momento foderata l’asta, e poi via via il resto. Come detto lo si può fare sia da soli che in compagnia (tra loro i maschi sono più inclini a indulgere in queste ghiottonerie...). Si può anche gustare il tutto senza cucchiaio, direttamente con la bocca, cosa divertentissima in condivisione (in tal caso, salvo non si tratti di una lei, i cazzi farciti sono due, o più!), ma anche in solitudine, sempre che si riesca ad arrivare al cazzo con la lingua, cosa che purtroppo, anche se per pochi centimetri, io non sono mai riuscito a fare, sennò credo che mi sarebbe venuto il diabete per la frequenza con cui avrei preparato questo dessert. Ma non ho ancora parlato della ciliegina sulla torta: la farcitura si può infatti completare in diverse maniere. Una volta che si è ripulita la cappella dalla panna montata, sicché la punta del cazzo svetta netta, lustra e sodissima dall’asta ancora rivestita di cioccolata, si prende una siringa per dolci (o nel caso un contagocce) precedentemente riempita di latte tiepido (o a seconda dei gusti una crema comunque a temperatura ambiente) e si immette nel buchetto in cima il liquido, eseguendo una sorta di sounding che a qualcuno (come al sottoscritto) diletta e nel contempo imbottendo meglio il cazzo, facendolo dilatare ulteriormente per un goduta superiore. Una variante o integrazione è costituita dalla copertura con la cioccolata delle palle, a mo’ di bignè.
Il tocco finale è però dato da un altro succo, quello del cazzo, perché quasi inevitabilmente a un certo punto, anche cercando di allungare il più possibile la degustazione sommergendo e disseppellendo reiteratamente la cappella di cioccolata e panna o introducendovi altre dosi di latte o crema (quanto basta, come si suol dire), il cazzo da solo raggiunge il punto di cottura (per verificare il quale è possibile utilizzare con accortezza uno stuzzicadenti), inizia a sussultare e la cappella prende a pulsare forte, ingrossandosi a dismisura, sicché il dolce in questione, senza alcun intervento esterno, si arricchisce di lì a poco di una crema squisita, un miscuglio sopraffino di cioccolata, panna, latte (o altro) e soprattutto sborra che rende questo dolce speciale, inconfondibile, del tutto personalizzato.
Del resto, non si dice che ogni piatto è sempre diverso a seconda di chi lo fa?
PS. Mi è stato chiesto se la ricetta può essere trasferita a una figa, farcendone l’interno: cerco volontarie.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il cazzo farcito:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni