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Lui & Lei

Rosellina


di nervo
17.12.2009    |    9.257    |    0 8.2
"Lei dice "adesso te lo racconto però intanto aiutami", entriamo in cella, le chiedo "cosa devi prendere?" lei dice "quel cartone..."
Vorrei condividere delle emozioni veramente accadute.
Qualche anno fa lavoravo presso una mensa, e nella solita routin quotidiana tra lavoro e scherzi tra colleghi, faccio una battuta a una mia collega (la più figa di tutte, almeno del gruppo di 18 che lavorava con me) dicendole che era una gran gnocca e che l'avrei fatta sudare di piacere (perche in quel momento era sudata dal fatto che era una giornata calda e in special modo quella mattina era molto impagnativa).
lei in tutta risposta mi da dello stronzo e mi dice che non le interessava; mi scuso e in quell'istante capisco che mi ero bruciato un'occasione. dopo un sorriso di circostanza continuo a fare il mio lavoro senza dire niente, risentito un po della risposta.
Il giorno dopo, alle 7 di mattina, arriva una telefonata, rispondo ed era lei che si scusava del giorno prima dicendomi che mi aveva sognato, un sogno molto particolare che mi avrebbe raccontato appena arrivata. io le dico:
"sicuramente nel sogno mi picchiavi" "no risponde non era un sogno di dolore" "ok poi mi racconti..."
verso le 11 arriva, saluta tutti e per ultimo saluta me, chiedendomi se potevo
aiutarla a prendere delle cose in cella, che essendo in alto lei non ci sarebbe arrivata;
le faccio "va bene arrivo".
mentre ci incamminiamo per la cella le chiedo del sogno. lei dice "adesso te lo racconto però intanto aiutami", entriamo in cella, le chiedo "cosa devi prendere?"
lei dice "quel cartone lì in alto"; io in punta di piedi mi allungo e nel prendere il cartone mi sento toccare il cazzo. in quel momento nel freddo della cella mi e venuta una vampata di calore che sembravo di essere in una sauna e dico "che fai? vuoi che mi cade in testa?" sorridendo mi sussurra "il sogno inizia da qui"
bene .... e intanto infila la mano dentro le mie mutande facilitata dal fatto che la divisa era con gli elastici. vista la circostanza, il mio
cazzo era gia in pieno della sua erezione, incomincia cosi a segarmi, le ho detto "fermati
che entra qualcuno e ci scopre" ma lei niente.
si avvicina con la sua bocca e ci diamo un bacio che cosi buono e passionale non ho mai provato;
le nostre lingue sembravano dei serpenti che si intrecciavano.
nel frattempo continuava a segarmi, così la mia mano è partita verso la sua figa che era bagnatissima e le ho fatto un ditalino; dopo un po ho messo il dito in bocca per sentire il suo profumo e sapore intenso che sapeva di buono; tutto questo sarà durato 5 minuti.
Ad un certo punto sentiamo dei passi e ci blocchiamo, sistemandoci alla meglio
e col cuore in gola, facciamo finta di mettere a posto la cella, senza far capire niente a una collega, la più anziana di tutti.
Continuiamo la giornata lavorativa con indifferenza all'accaduto ma con degli sguardi
penetranti che mi facevano venire i brividi. be diciamo che ero sempre con il cazzo in tiro pensando all'accaduto.
Verso le 15 finito di lavorare vado a cambiarmi e saluto tutti, lei si avvicina e mi da un biglietto, io indifferente faccio finta di niente e vado, appena in macchina lo leggo; c'era scritto: "non pensare che è finita cosi
...apettami al bar in piazza alle 18"
non so perchè ma ero emozionato, mi sembrava irraggiungibile ma poi ad un certo punto era lei a stupirmi. corro a casa faccio la doccia e riparto in anticipo, non stavo nella pelle
sentivo ancore il fuo sapore in bocca e non vedevo l'ora di riassaporarlo.
L'aspetto in macchina e nell'attesa fantasticavo nell'inverosimile, ero eccitatissimo.
la vedo arrivare esco dalla macchina e le vado incontro; sorridendo mi dice "ciao come va?"
io rispondo "bene... adesso va benissimo..."
"ok - mi fa - allora andiamo a fare un giro in macchina" saliamo e partiamo.
dopo un pò di strada, mi indica una stradina in mezzo agli alberi un pò isolata; mi accosto in uno spiazzo, appena fermo, neanche il freno tirato mi salta addosso e mi bacia con ardore; le sue mani non stavano ferme e altrettanto
le mie, mi sbottona i pantaloni e lo tira fuori e con delicatezza incomincia a leccarlo dicendomi sottovoce "a me piace il gelato e il tuo è veramente buono" lo strzza lo succhia lo mordicchia, be in poche parole un pompino fantastico.
il mio corpo e il mio cervello fanno le scintille
avevo voglia di leccagli la figa ma in macchina non era facile quindi scendo, apro lo sportello del passeggero, gli tiro su le gambe e le lecco
la figa; che bello che era! i suoi umori uscivano come una fontanella.
Le ho detto "a me piace il tuo sapore" e continuavo a leccare, lei con la mano mi spingeva sempre più forte verso la sua figa calda e succosa, io con la lingua la penetravo e lei gemeva sempre di più, mi pregava di
metterlo dentro ma io continuavo a leccare dopo varie insistenze lo infilo dentro la sua figa oramai bollentissima.
Pochi minuti dopo sono venuto, era troppa l'eccitazione, mi disse "non ti preoccupare
ci penso io a riprenderlo" e così fece un pompino con una maestria e passione che credo in poche hanno, sussurrando "che era fantastico prenderlo in bocca, che gli piaceva vederlo
ingrossare". in due minuti era già pronto, e duro più di prima; cotinuai a scoparla, sembrava
che non gli bastava mai, le succhiavo i capezzoli duri, le morsicavo la
lingua. dopo varie posizioni fuori e dentro la macchina, siamo venuti e l'ho inondata del mio sperma sulle sue tette sode. soddisfatti entrambi
ci siamo abbracciati e coccolati per un pò
promenttendoci che questo sarebbe stato un nostro segreto e che i colleghi non dovevano sapere niente (e cosi realmete fu).
nella foga di fare sesso non mi aveva ancora raccontato il sogno, quindi le chiedo di raccontarmelo, lei mi dice che quel sogno voleva
viverlo veramente e che ci sarebbe stata un' altra occasione, magari più comodo e più tranquilli è cosi fu'...

ma questa e un altra storia......
(un anticipo: mi ha veramente spompato)

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