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Il direttore di banca - Parte 3


di foxtied
17.05.2019    |    2.296    |    1 9.5
"Nel disimpegno c’è una parete in pietra e mattoni con un piano in legno, adiacente a una sorta di gabbia in ferro battuto: vi ha posizionato una sedia, sulla..."
Mi slega dal letto e mi toglie il nastro adesivo che mi imbavaglia e mi benda gli occhi, mi fa alzare e mettere le pantofole al lato del letto, poi mi invita a seguirlo. Nel disimpegno c’è una parete in pietra e mattoni con un piano in legno, adiacente a una sorta di gabbia in ferro battuto: vi ha posizionato una sedia, sulla quale mi dice di sedermi. Mi lega mani e piedi alla sedia, avendo cura di allargarmi bene le gambe e bloccare anche le ginocchia, poi mi imbavaglia di nuovo con molto nastro adesivo, dopo avermi riempito la bocca con la palla di gomma che inizio a odiare. Mi benda di nuovo… Sento che mi sta infilando qualcosa dentro i boxer, non disdegnando di toccarmi pene e testicoli, credo sia un vibratore: lo posiziona sotto i testicoli, infilandolo tra le natiche; poi sento che sta fissando qualcosa proprio davanti ai boxer e credo sia il Magic Wand, che suppongo voglia usare per farmi diventare duro il pene e mantenerlo turgido.
Finito di preparare le sevizie che intende infliggermi, mi lega il collo con un cappio che tira verso la gabbia, bloccandomi. A questo punto accende i “giocattoli” e inizia la tortura. Mi lascia legato così per parecchio tempo, durante il quale lo sento masturbarsi e assentarsi di tanto in tanto scendendo le scale per risalire qualche minuto dopo. Sicuramente starà preparando qualche altro “gioco” che gli piace fare. Ho il pene duro dentro i boxer, sollecitato da due vibratori e devo dire che il Magic Wand merita la sua fama: la sollecitazione è forte, e immagino quanto possa esserlo di più se applicato direttamente sul glande.
Passa almeno un’ora prima che mi sleghi da quella sedia. Mi porta in camera, sempre imbavagliato e bendato e con le mani legate dietro la schiena. Mi fa sdraiare e, dopo avermi legato le caviglie, le ginocchia e le gambe, mi incapretta abbastanza stretto, avendo cura di serrare anche il collo con un cappio collegato a mani e piedi.
Mi toglie il bavaglio di nastro adesivo, ma solo per sostituirlo con una maschera dotata di palla, che mi ficca in bocca per poi serrarne strettamente le fibbie e collegarla, tramite un anello, a piedi e mani. Se mi muovo troppo, oltre a serrarsi la corda intorno al collo, vengo anche obbligato a reclinare la testa all’indietro, in modo molto costrittivo. Mi lascia incaprettato sul letto per molto tempo, durante il quale mi riprende con le videocamere e, di tanto in tanto, non disdegna di sollecitarmi il pene con la mano, infilandola dentro i boxer e strizzandomelo per bene… Quando si ritiene soddisfatto delle riprese, mi slega… “Ora togli i boxer, voglio legarti nudo al letto e giocare con cazzo e palle…” Obbedisco, mi sfilo i boxer e mi sdraio sul letto. Mi allarga le gambe e le braccia e inizia a legarmi, bloccandomi ai quattro angoli del letto; poi con una corda che mi passa attraverso quelle che mi fasciano le caviglie, stringe ulteriormente, collegandola alle gambe centrali del letto. Da questa corda ne collega un’altra che mi passa sotto il corpo, fino ad avvolgerla intorno al collo e serrarla strettamente. Infine mi fascia l’inguine evidenziando i testicoli e il pene, che mi sollecita a lungo con la mano per farlo indurire. Ma la situazione non è psicologicamente delle migliori, e non reagisco proprio come lui avrebbe voluto. Così, quasi per ripicca, mi infila un bavaglio con fallo di gomma che mi spinge fino alla gola e chiude dietro il collo. È molto costrittivo, e di non facile sopportazione, ma i miei mugolii non sembrano farlo desistere, anzi lo eccitano ulteriormente.
Continua a toccarmi il pene e i testicoli, finché decide di usare il Magic Wand: lo avvolge con un cappio di corda e poi lo fissa al ventre, posizionando il vibratore subito sopra i testicoli e alla base del pene, per accenderlo a intensità abbastanza alta. Conclude l’opera pinzandomi i capezzoli con dei morsetti, e lo fa in modo abbastanza doloroso, per poi infilarmi un plug vibrante nel culo.
Si dedica quindi a leccarmi i piedi legati e strofinarvi sopra il suo pene eretto, godendosi lo spettacolo delle sevizie che mi sta imponendo e riprendendo tutto con le videocamere. Si va avanti per molto tempo, e la sollecitazione ai testicoli viene più volte intensificata. Gli piace sentirmi mugolare mentre mi morde le dita dei piedi e ha il pene sempre più duro. Inizio a pensare che andrà oltre e che passerà a usarmi sessualmente, ma fortunatamente ciò non avviene, almeno per il momento.
Mentre continua a masturbarsi guardandomi legato al letto e seviziato dai vibratori, sento il suo telefono ricevere un messaggio: lo prende dalla sedia sulla quale lo ha poggiato e legge… non è molto contento, fa una smorfia di disappunto, come se fosse successo qualcosa di inaspettato e, sul momento, di poco gradito. Scrive qualcosa di risposta, finché arriva un nuovo messaggio aumenta il suo disappunto, tanto da fargli regredire lo stato di eccitazione.
“Purtroppo ho un’emergenza e devo andare via. Mi rode parecchio, perché iniziavo a godere di questo incontro, ma sembra che ci siano pianeti non allineati oggi, a partire dall’aver sbagliato nel prendere il sacco delle corde. Ti lascio legato al letto, con i vibratori accesi, ma ti allento i nodi ai polsi, così ci metterai un po’, ma riuscirai a liberarti in un’ora o due, e nel frattempo qualche orgasmo lo avrai. Sia, chiaro: ti lascio i documenti del finanziamento, rispetto i patti, ma esigo un nuovo incontro nel prossimo fine settimana. Ricorda che posso revocare il finanziamento in qualsiasi momento, del resto l’incontro non sarebbe finito, quindi non inventarti nulla. Ci vediamo sabato prossimo, stessa ora”.
Prima di andarsene, dopo essersi rivestito, mi stringe ancora di più il bavaglio, e aumenta al massimo l’intensità dei vibratori, sia quello che mi ha messo sui testicoli, sia l’altro che mi ha infilato nel culo. Esce dalla camera da letto e lo sento poi scendere la scala e chiudere la porta di ingresso.
Rimasto solo, legato al letto, imbavagliato e sollecitato dai vibratori, inizio l’opera volta ad allentare i nodi delle corde che mi bloccano i polsi ai lati… impiego quasi due ore a liberare il braccio destro per poi slegarmi, ma nel frattempo i vibratori mi fanno venire due volte, impiastricciando di sperma le lenzuola.
Ora sarò costretto a sottostare a questo ricatto nel prossimo fine settimana, e sono certo che stavolta non farà errori e sarà ben organizzato, sia con le corde che comunque ha lasciato, sia con gli impegni dai quali non si farà cogliere impreparato.
Vedremo cosa accadrà.
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