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Come sono diventato bisex


di Membro VIP di Annunci69.it maturormbsx
17.02.2022    |    19.394    |    40 9.8
"Arrivati nei pressi di casa sua, ci fermammo un po’ a chiacchierare..."
Come sono diventato bisex.


Era agosto del 1990 il week end prima di ferragosto, la famiglia al mare io ancora a fare il pendolare. La sera della domenica al rientro a casa, dopo due giorni di mare, entrando in città iniziò un forte temporale di quelli estivi che in pochi minuti scaricano una quantità d'acqua infinita. Improvvisamente davanti alla mia auto mi trovai una ragazza completamente bagnata, piccola di statura, esile ma con tutto al posto giusto. Mi fermai e la feci salire. Una volta in macchina notai che ben vestita, in modo elegante e ricercato, anche se completamente bagnato.

“La mia auto ha un problema ed è ferma poco più avanti e stavo cercando un taxi ma sono stata colta all'improvviso dal temporale.”

Aspettammo che il diluvio finisse ci dirigemmo alla sua auto, notai subito che il guasto era un tubo del raffreddamento rotto e che non si poteva fare nulla se non lasciare l'auto li. Gli proposi un passaggio che accetto e la accompagnai alla sua abitazione. Arrivati nei pressi di casa sua, ci fermammo un po’ a chiacchierare. Lei si mi disse di chiamarsi Giulia, e che si occupava di arte, poi vista l'ora ci salutammo e gli diedi il mio biglietto da visita dicendogli che se voleva chiamarmi mi avrebbe fatto piacere rivederla e magari cenare insieme.
Passato il ferragosto, dentro di me pensavo che Giulia non mi avrebbe mai chiamato, vista la mia condizione di sposato, ma un pomeriggio ricevetti una telefonata che cambio il mio modo vedere il sesso.

“Ciao sono Giulia ti ricordi la sera del diluvio?”
“Certo come potrei dimenticare un momento così bello.”
“Volevo ringraziarti ancora per la tua cortese disponibilità, e per non aver fatto nessun tipo di avance, ma di esserti comportato da perfetto gentiluomo.”

Dopo un piacevole dialogo le chiesi se la sera era libera e le avrebbe fatto piacere cenare insieme. Con mio stupore mi disse che era libera e gli faceva piacere rivedermi. Ci accordammo per vederci alle 20,30 sotto casa sua. Quando arrivò, mi appare una persona diversa. Elegante, capelli vaporosi, trucco semplice che metteva in evidenza due splendide labbra, piedino curato con smalto rosso avvolto da un sondalo sottile e un tacco alto ma sobrio. Rimasi a bocca aperta e le feci i complimenti per il suo aspetto cosi intrigante.
La cena posso in modo piacevole e ci raccontammo un po’ del nostro vissuto. Finito di cenare facemmo una passeggiata e la riaccompagnai a casa. Giunti davanti al portone mi chiese se volevo salire per bere qualcosa, accettai molto volentieri. Entrammo in un appartamento molto ben curato con molti quadri alle pareti e mobili d'antiquariato e moderni. Sorseggiammo i nostri drink seduti sul divano scambiandoci sguardi intriganti che ci portarono ad un bacio pieno di erotismo. Ormai la mia libidine stava raggiungendo il massimo quando lei mi fermo e mi disse che dovevamo fermarci, che era opportuno non rovinare quella che sarebbe potuta diventare una bella amicizia. Rimasi sbigottito e cercai spiegazioni che lei non mi voleva dare. Pur sconcertato continuammo un po’ a parlare e alla fine le dissi che in assenza di spiegazioni, tanto valeva andare via. Mi alzai per andarmene, ma lei me lo impedì mettendosi davanti alla porta e con gli occhi lucidi mi confesso che non era una donna biologica ma una trans e che non voleva che lo avessi scoperto nel pieno del nostro amplesso e che quindi si era bloccata e non trovava il modo di dirmelo.
Rimasi per pochi secondi sbigottito e incredulo, ma poi l'abbracciai e la baciai con affetto e tenerezza che nei baci precedenti non avevano avuto la stessa intensità. Ci trasferimmo nella sua camera e li comincio uno degli amplessi più travolgenti ed emozionanti della mia vita. La baciai ripetutamente sul collo accarezzando la sua pelle liscia e calda. Con molto ardore ci togliemmo a vicenda i nostri vestiti. Mi appoggiò una mano sul petto e mi spinse a distendermi supino sdraiandosi accanto a me.
Pose la sua testa sul mio torace e cominciò a succhiarmi i capezzoli e con la mano impugnò il mio cazzo. Lo accarezzava dolcemente quasi sfiorandolo. Le poggiai una mano tra i capelli accarezzandole la nuca, e lei scese e cominciò a leccarmi dolcemente la cappella che ormai pulsava e sembrava che dovesse esplodere da un momento all’altro. Nel momento che lo fece entrare nella sua spendita bocca, ebbi un piacere immenso che mi fece inarcare la schiena. La sua bocca calda continuò in questo meraviglioso gioco a lungo fin quando prossimo al piacere, le chiesi di fermarsi perché sentivo che non avrei resistito molto. Si alzò, inginocchiandosi e montandomi sopra, e facendo toccare i nostri cazzi li afferrò con una mano tenendoli stretti e vicini. Mi sorrise e mi fece notare che erano molto simili sia per forma che per dimensione. Le accarezzai i seni e strinsi con indice e pollice i sui capezzoli dritti e duri avvicinandola a me li cominciai a succhiare e stringere. Non erano eccessivamente grandi, una terza scarsa, ma molto proporzionata al suo esile corpo. Non riuscivo ad essere completamente a mio agio, c’era qualcosa che mi bloccava. Forse perché era la mia prima esperienza, e i miei gesti sembravano impacciati, come se avessi il timore di toccarla. La presi per i fianchi e la girai sul letto facendola distendere a pancia in giù. Poi accarezzando e leccando la sua schiena scesi fino al solco del sedere. Lei cominciò a gemere ed alzare i fianchi dandomi modo di leccare con maggiore facilità il suo orifizio anale. Mi appassionai molto fino a quando mi sussurrò che non resisteva oltre e mi chiese di penetrarla.
“Prendimi che non resisto!”
Appoggiai la mia cappella e spinsi lentamente fino a farle superare lo sfintere, poi mi fermai per qualche secondo. Fu lei che spingendosi verso di me si penetrò fino in fondo. Cominciai ad andare avanti e indietro con lentezza quasi ad assaporare ogni attimo e percepire ogni su reazione. Era troppo bello e non volevo venire molto in fretta, ma fu lei che mi imploro di aumentare il ritmo perché da lì a poco avrebbe goduto. Aumentai l’intensità fino quando non sentii le contrazioni dei suoi muscoli anali che in un attimo mi portarono a scaricare dentro di lei tutto il mio piacere e contemporaneamente lei urlò il suo orgasmo. Rimanemmo per qualche minuto uniti e abbracciati scambiandoci baci e carezze fino ad addormentarci.
Mi svegliai che stava albeggiando. Andai in bagno a fare una doccia cercando di fare molto piano per non svegliarla, ma quando uscii la trovai lì appoggiata alla porta che mi aspettava avvolta da un accappatoio bianco e gli occhi semichiusi dal sonno.
“Saresti andato via senza salutarmi?”
“No non avrei mai potuto dopo quello che mi hai regalato questa notte.”
Ci abbracciammo e dopo aver sorseggiato il caffè andai via con la certezza che non avrei più potuto fare a meno del suo profumo e del suo corpo.
Come immaginavo, mi era entrata dentro. Cominciammo la nostra storia frequentandoci sempre più spesso, con lo stesso trasporto e passione. Chiaramente l’imbarazzo e l’ingombro del suo pene andò a diminuire. Spontaneamente cominciai a prenderlo in mano, a masturbarla, senza che lei mi chiedesse nulla. Mi sembrava giusto che io superassi quei tabù. Un giorno mentre le stavo leccando i capezzoli mi appoggiò una mano in testa e con una leggera pressione mi avvicinò alla sua cappella. Lei rimase immobile lasciando a me la decisione se andare oltre o fermarmi. Passarono dei secondi e preso da una voglia improvvisa lo baciai, lo leccai, e constatato che le piaceva, mi spinsi oltre e lo presi tutto in bocca. Con mio stupore mi sembrò subito piacevole. Ci misi molto impegno, fin quando lei non mi avvisò che stava per venire. Ebbi attimo di panico, ma poi l’eccitazione, il volergli dedicare maggiore piacere, mi spinse a succhiare con maggiore intensità e mi feci venire in bocca senza riuscire ad ingoiare. Lei mi attirò a sé e mi baciò con molta passione. Da quel momento il nostro rapporto diventò più completo, più libero, senza imbarazzo. Cominciarono splendidi 69 con baci finali e scambio delle nostre venute. Un pomeriggio di quelli primaverili che il caldo comincia a farsi sentire dopo aver pranzato mi appoggiai sul letto per il classico riposino. Fui svegliato delle sue calde carezze sulla schiena e sui miei glutei. Si sdraiò sulla mia schiena baciandomi collo e spalle facendomi sentire la sua erezione tra le chiappe. Lentamente scese e cominciò a deliziare il mio orifizio anale con la sua lingua e le dita, facendomi andare fuori di testa. Il gioco andò avanti per diversi minuti fino a quando non si sdraio sopra e con voce dolce mi sussurrò che voleva possedermi.
“Ti voglio. Voglio entrare dentro di te.”
Non risposi. Lasciai fare a lei tutto in completa sottomissione. Sentii la sua cappella spingere fino al superamento del mio sfintere, mi lamentai, non tanto per il dolore, ma per il bruciore. Si fermò per qualche minuto dandomi modo di abituare il mio corpo alla novità e dicendomi di rilassarmi che di lì a poco il fastidio si sarebbe tramutato in piacere.
Cominciò a penetrarmi con estrema delicatezza fin quando ebbi a sentire le sue palle a contatto con le mie chiappe. Allora cominciò a scoparmi con un avanti e indietro che aumentava sempre il suo ritmo fino a quando non mi urlo nell’occhio che stava venendo e mi inondò l’intestino della sua calda crema. Fu una esperienza unica che in realtà non praticammo poi tante volte poiché mi confesso che preferiva essere lei a ricevere ma che aveva voluto avermi per rendere il nostro rapporto più completo. La relazione andò avanti per circa un due anni, fin quando una sera mi disse che gli era stata fatta una offerta di lavoro negli Usa, che sarebbe stata per lei la svolta della vita. Mi propose di andare con lei ma per me la cosa era impossibile; non avrei potuto lasciare mio figlio e il lavoro. Fummo entrambi comprensibili e molto dispiaciuti per questa separazione. Ci abbracciammo e baciammo, facemmo l'amore per una notte intera. Al mattino mi svegliai senza trovare lei al mio fianco, andai in cucina e trovai un suo biglietto dove mi comunicava di non essere fuggita da me ma dal dispiacere che ci saremmo dovuti separare. Da quella volta non l'ho più vista. Ultimamente con internet sono riuscito a sapere che vive ancora negli USA ed è una famosa critica e gallerista d'arte. Sono passati circa trenta anni e nel frattempo il mondo è molto cambiato ma non posso dimenticare la persona che mi ha liberato da alcuni tabù e che mi ha fatto scoprire che il sesso è fantastico e non dipende se lo fai con un uomo o con

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