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Gay & Bisex

Il contadino - parte 4 (Finale)


di Membro VIP di Annunci69.it Lupo_di_mare
31.03.2020    |    3.564    |    33 9.3
"Ma il mio urlo è subito soffocato dal cazzo di Antonio che non avrebbe mai perso l’occasione di infilarmi il cazzone più a fondo possibile..."
“Antò, guarda ‘sta troia come prende il cazzo?!” – esclama Franco rivolgendosi al suo compare. Il contadino sorride come a confermare il pensiero dell’altro. Si avvicina e mentre ho ancora la bocca piena di cazzo, mi tira i capelli, mi fa voltare verso di lui e mi preme il cazzo sulla faccia. Come se fosse un pennello muove il cazzo sulla tela, ovvero sul mio volto di troia arrapata, e anziché colorarlo lo cosparge di saliva e presborra. Io sono su di giri, non mi era mai capitato di essere nello stesso momento al cospetto di due esemplari del genere, e per non sembrare scortese, lascio la presa sul cazzo di Franco e imbocco quello di Antonio. Inizio così a succhiare forsennatamente prima un cazzo, poi l’altro. Mi aiuto anche con la mano, in modo tale che nessuno dei due si senta trascurato mentre spompino l’altro. Sembro un bambino goloso al quale vengono offerti contemporaneamente un gelato e un ghiacciolo! Forse con un pizzico di presunzione, o per il gusto di sperimentare nuove cose, provo anche ad accogliere entrambi i cazzi in bocca nello stesso tempo. Ma a stento entrano le due cappelle. “Chissà cosa accadrebbe se decidessero di incularmi in simultanea!”, al solo pensiero di ricevere i loro due cazzi in culo, rabbrividisco. Torno così alla realtà, a una splendida realtà nella quale posso succhiare due bei cazzoni.
A un certo punto, Franco si allontana, lasciando che mi dedichi esclusivamente al cazzo di Antonio, così posso riprendere a ingoiarlo, a sentire la cappella che affonda nella mia bocca, per poi affacciarsi nella gola. Sento così una mano pesante premere sulla mia schiena nuda. È Franco che vuole mettermi a quattro zampe, affinché possa offrirgli il culo. Ovviamente non oppongo resistenza, è da quando l’ho visto uscire dal furgoncino che desidero sentirlo dentro. Con un sonoro sputo, Franco mi inumidisce il buco con la saliva, cerca di spargerla sia all’esterno che dentro senza troppe premure. Anche le sue mani sono dure, ruvide, la delicatezza di sicuro non gli appartiene. Le sue manone mi afferrano le chiappe e le allargano, il buco è umido, voglioso e palpita. Sicuramente Franco ha capito che sono pronto a riceverlo e così avvicina la cappella al mio buco di culo. Sento un po’ di pressione, anche se lo immaginavo più brusco. Il glande del maschione si affaccia sul bordo del mio orifizio, entra leggermente e poi riesce. Il movimento viene ripetuto per due, tre volte. Poi d’improvviso sento il cazzo che si allontana per poi infilarsi con violenza e finalmente sfondarmi il buco.
Il dolore che avverto è lancinante. Non è possibile descriverlo a parole. Mi sento come se mi avesse slabbrato il buco. È un misto di dolore e bruciore, in più mi sento pieno come se mi avessero piantato un bastone nel culo. Ovviamente urlo, non posso fare altrimenti, allargo a dismisura la bocca come riflesso incondizionato a quella penetrazione violenta. Ma il mio urlo è subito soffocato dal cazzo di Antonio che non avrebbe mai perso l’occasione di infilarmi il cazzone più a fondo possibile. Per qualche istante credo di essere caduto in una sorta di trance. Quello che sta accadendo mi ha annebbiato i sensi. Il mio culo e la mia bocca sono pieni come mai prima!
Dopo poco riacquisto lucidità, mentre i due cazzoni iniziano a muoversi all’unisono. Franco non ha più tolto il suo cazzone dal mio buco, continua a muoverlo e a farlo affondare ma tenendolo costantemente dentro. Antonio lo imita, non mi dà modo di ribellarmi, e ogni mio tentativo di allontanare il cazzo dalla bocca per poter rifiatare risulta vano. Mentre il suo batacchio affonda nella mia gola come un coltello nel burro, con la sua mano sinistra mi afferra i capelli tirandoli, e con la destra mi schiaffeggia violentemente. Non dice nulla, lo guardo quasi lacrimando, ma i suoi occhi severi mi ammutoliscono. Continuano così per dieci minuti abbondanti, ormai non so più chi sono né dove sono. Il sesso penetra dentro me da ogni orifizio e sto godendo come un porco. Il culo è oramai in fiamme, Franco lo sta scopando con passione. Ogni tanto tira completamente fuori il cazzo per poi affondarlo con violenza. Dal buco del mio culo colano umori misti di sperma, saliva, sudore. Mi sento bagnato come mai in vita mia. “Cazzo, che culo che ha sta troia! Meglio di una fica” – esclama Franco, e mentre lo dice, continua a fottermi. “Dai ora fai divertire un po’ me” – gli dice Antonio, evidentemente eccitato dal vedere il suo compare montarmi con maestria. E così i due si danno il cambio. Antonio infila la sua mazza nel buco ormai morbido e spalancato. Entra senza problemi, ma con mio sommo godimento. Franco mi si para davanti, con l’uccello ancora turgido e bagnato. È anche leggermente coperto dai nostri umori. Così, come a ricordarmi chi è che comanda, mi schiaffeggia nuovamente col cazzone, per poi infilarmelo in bocca. “Su, da brava, troia! Puliscimi il cazzo”. Non posso che ubbidire e lucidargli mazza e cappella. Le operazioni di pulizia durano poco. Dopo un paio di minuti, Franco tira fuori il cazzo dalla bocca, si gira e mi piazza il suo culo grosso e sodo davanti alla faccia. “Dai puttana, ora leccami il culo”. Non me lo faccio ripetere due volte, il culo è bello tondo, sodo ma comunque morbido. Qualche pelo impreziosisce le chiappe. Avvicino la faccia al buco, l’odore di maschio è forte ma tutto sommato piacevole. È odore di maschio vero, sudato, arrapato. La cosa mi fa infoiare ancora di più. Con le mani allargo leggermente le chiappe, do un’occhiata al buco che mi sembra comunque pulito e infilo la lingua. “Dai troia, più in fondo!” – Franco mi incita a darmi da fare con la lingua, così lo accontento. Riempio la lingua di saliva e la spingo tra le chiappe, tra le pieghe del buco peloso. Nel frattempo, i colpi di Antonio si fanno sentire, e a ogni botta il mio naso va a sbattere sul culo di Franco. Quest’ultimo si scosta all’improvviso, facendomi finire con la faccia sul pavimento. Per fortuna ho il riflesso di poggiare le mani prima del viso. Il movimento brusco ha fatto uscire il cazzo del contadino. Ora il mio buco è nuovamente vuoto, bagnato e palpitante. “Guarda che buco gli abbiamo fatto, a ‘sta troia!”, dice compiaciuto l’omone. Ora Franco lo raggiunge e, finalmente, sono entrambi dietro di me. Il momento che avevo tanto temuto è giunto.
Dalle frasi che si scambiano, ho capito che i due vogliono provare a fottermi insieme. “Oh ma che siete impazziti?! Non pensateci neanche” – dico, implorando – “Devi stare zitta, troia! Sappiamo noi quello che dobbiamo fare” – dice Franco sghignazzando. A questo punto, Antonio si sdraia per terra. Il suo corpo grosso e sudato si adagia sul pavimento fresco. Ha le braccia incrociate dietro la nuca, come se stesse in spiaggia. L’unica differenza è che il suo cazzone turgido svetta come l’asta di una bandiera. Intanto Franco mi afferra per i capelli e mi solleva. Sono in piedi e il mio culo è sopra il cazzo di Antonio. “Ora brutta zoccola, fai quello che ti dico, ok?” – per un attimo resto in silenzio. “OK?” – urla stizzito Franco. “Ok, ok, Franco!” – rispondo con tono sommesso. “Bene, ora io mi stendo come ha fatto Antonio, e avvicino il mio cazzo al suo. Tu devi impalarti a gambe larghe, come sai fare bene. Al resto pensiamo noi”. La fa facile, non è lui a dover prendere in culo non uno ma ben due pali di carne. Sono preoccupato, ho paura di farmi male e di compromettere seriamente il mio bel buco. Ma non ho altra scelta. So che se mi rifiuterò di obbedire ai loro ordini, me la faranno pagare. E poi, ho sempre voluto provare la doppia penetrazione!
Ormai convinto, ma pur sempre preoccupato, aspetto che Franco si sistemi vicino all’amico e una volta che i due cazzoni sono praticamente attaccati l’uno all’altro, mi abbasso per avvicinare loro il mio buco. Sono titubante, ma ormai ci sono, il momento è arrivato. Mi accovaccio e sento le due cappelle vicinissime al buco. Anche se i due omoni mi hanno scopato per un pomeriggio intero, penso ancora che il mio buco sia troppo piccolo per poterli accogliere insieme. “Dai troia, ci sei quasi!” – mi urla Franco. Provo a scendere ancora di più sui due cazzi ma non entrano. La circonferenza delle due cappelle messe una accanto all’altra è insostenibile. Sono lì lì per arrendermi quando i due maschioni mi afferrano ognuno per un braccio e mi tirano giù. Il cazzo, anzi i cazzi sono dentro, urlo dal dolore e all’improvviso buio totale!
Riapro gli occhi, ho l’affanno e sudo freddo. A fatica provo a mettere a fuoco e a capire cosa è successo. Non riesco a capire dove sono. So solo che il cazzo sta per esplodermi. D’un tratto sento delle voci in lontananza “Oh, ce l’hai fatta a svegliarti! Sono due ore che dormi. Dai vieni a tuffarti altrimenti ti prendi un’insolazione!” Sono i miei amici che mi chiamano. D’improvviso realizzo che sono in spiaggia… Cazzo, che bei sogni si fanno col sole d’agosto!
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