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Gay & Bisex

L'uomo della fantasia 1


di efermi
15.12.2015    |    7.551    |    8 9.8
"Però lo faceva con rispetto, con una certa dolcezza..."
Ci conosciamo poco, e stasera siamo tranquilli a passeggio per la città.
Lui è tranquillo, io molto meno.
Vuoi perché non sono abituato ad andare in giro con un bsx dichiarato, e vuoi che prima di uscire di casa ha infilato un cazzo finto nel mio culo vergine.
Lui mi piace.
Mi piace parecchio.
Ha quel modo di fare maschio, non so precisamente come spiegarvi. È dolce ma deciso. E soprattutto sa prendersi ciò che vuole.
Io, un ragazzo semplice sulla trentina,con lui, un uomo alle porte dei cinquant'anni in giro per il centro.
Cerco di camminare come nulla fosse; del resto che dovo fare? Mi vergogno da morire e ad ogni passo sento il dildo che si muove dentro di me; mica posso ancheggiare e mettermi a mugolare in mezzo alla strada come un frocetto in calore?!
Però vorrei. Certo che vorrei dare sfogo a quei continui stimoli anali, ma non voglio.
E lui questo lo capisce. Lo sa. Mi sorride, ammicca e mi stuzzica.
Ci fermiamo a guardare le vetrine, a commentare i negozi. Come fosse un uscita normale.
Poi entriamo in un bar, e ci sediamo ad un tavolino per ordinare.
Non vi dico cosa provo nel sedermi a quel bar...
"Mettiti comodo, siediti tesoro"mi dice il furbetto.
E io lo faccio. Se vi dico che me lo sento arrivare quasi in gola, posso omettere il soggetto? intuite di cosa parlo?
Intuite anche l'istinto che è nato improvvisamente dentro di me,immagino. Mi vorrei muovere su quella sedia come la più consumata delle troie fa con i suoi clienti. Vorrei strusciarmi sulla sedia e ansimare, godere e lasciarmi andare a quel palo che mi sta dentro e sinuoso ondeggia dentro le mie viscere.
Sulle prime accenno il movimento, è più forte di me. Dopo un'istante però riesco a contenermi.
"Lo senti bene così, vero tesoro? Te lo leggo negli occhi che godi...sei così tenero" mi ha sussura lui.
Quel bastardo si gioca di me, e a me eccita.
Mi eccita sapere che comprende ogni mio singolo gesto e di quel gesto ne gode. Ogni mio rossore sul viso, ogni mio mugolio involontario o movimento causato dal...beh lo sapete, fomenta il suo eros,lo infiammava. Lo rende ancora più maschio.
Ed tutto merito mio.
"Cosa prendiamo?" Dico cambiando discorso.
"Dunque, io prendo un caffè. Per te invece, cosa posso offrirti?"
"Anch'io grazie, macchiato" .
Mi fissa con i suoi occhi vispi,con lo sguardo mi spoglia un po alla volta.
"No tesoro, perché un caffè? Tu prendi un gelato. Così mi fai vedere come lo lecchi bene e lo assapori.un bel gelato gusto cazzo"
Mi farebbe leccare in pubblico un gelato come se fosse un cazzo eccitandosi mentre io in totale imbarazzo succhio avidamente quel cono per il suo piacere.
In effetti è così. Per giunta, quel riferimento al "gusto cazzo" non è casuale e provocatorio. No, per niente. E vi spiego il perché.
Prima di uscire, a casa sua, prima di tirarmi giù i pantaloni e farmi mettere a novanta gradi. Prima di offrigli la mia intimità anale per permettergli di infilarmi quel dildo stupendo che ora mi fa così tanto godere...insomma prima di tutto questo, mi sono ritrovato in ginocchio davanti al suo mega cazzone :"come è normale che sia per un frocetto come me di fronte ad un maschio vero" parole del Porco (che sarebbe lui) non di certo mie.
Io quel cazzone me lo sono letteralmente divorato.
Sapevo che il cazzo mi eccitasse, anche se mai mi era capitato di averlo ad un centimetro dal naso.
Quella volta, sarà stato il suo modo di fare o di parlare, di muoversi,oppure la mia voglia repressa coltivata per anni,non so;
Quando ho sentito l'odore del suo cazzo, e subito dopo il sapore di quel membro che a me sembrava gigantesco, sono andato letteralmente in estasi. La comprensione di quegli istanti non mi è molto chiara.
So solo che mi sono sentito una gran troia succhiacazzi.
E mi piaceva da impazzire.
Lo succhiavo, lo leccavo,lo annusavo,lo stringevo,lo baciavo,lo bagnavo,lo ri-baciavo,lo gustavo e lo succhiavo ancora.
Era mio. Solo mio. Quel cazzo meraviglioso tutto per me.
Lui è stato così gentile da dirmi come fare: "dai troia leccami la cappella...sotto così dai. Ora succhiami le palle, brava..che zoccola...togli le mani voglio che ti impegni solo con la bocca....mmmhh sssiii..ora mandalo giù. Ficcalo in gola. ..aahh...ti tengo la testa....tu manda giù piano piano"
Mentre mi diceva queste romanticherie mi carezzava i capelli e il viso, a volte mi teneva con entrambe le mani.
Era porco si. Mi stava usando, certo. Però lo faceva con rispetto,con una certa dolcezza. Senza violenza e costrizione, ecco.
Questa trattamento (una goduria celebrale devastante e impagabile) avrei voluto che durasse tutto il giorno; credo che in realtà siano passati circa 15 minuti.
" uuhh sssiii succhia ancora, succhia...aaahhh dai troia si. ..che bocca che hai. ...tienimi le palle...si così così. Ancora. ..pompa pompa pompa...aaahhhhh....uuhhmmmm sssiiii ooddio..sssii"
Mi è arrivato un getto caldo e denso direttamente in gola.
Amarognolo e salatino direi.
Lo guardavo in faccia mentre mi esplodeva in bocca.
Era il ritratto della goduria. Gemeva,ansimava e la pelle del viso era contorta dalle smorfie di piacere.
Lo avevo fatto godere. Non aveva resistito alla mia bocca, e ci stava godendo dentro....wow!
Il resto dello sperma che stava nelle sue palle gonfie me lo ha sparato tutto sul viso.
Credo siano stati 3 o 4 schizzi pieni.
Mi guardava compiaciuto e soddisfatto. Sorrideva.
"Che pompinara,lo sapevo che eri brava. Hai proprio la faccia da sborra"
Del resto ne ero pieno...potevo dire di no?
Prende in mano il suo membro ancora piuttosto duro e comincia a passarmelo sul viso;non prima di avermi fatto tirar fuori tutta la lingua.
Mi ha ricoperto la faccia di sperma. Una maschera di bellezza. Sentivo il forte odore che mi pervadeva e continuava a stuzzicare le mie voglie. E stavo li a godermela bene.
Chi lo avrebbe detto.
Adesso però torniamo al tavolo del bar.
Ricapitoliamo.
Io seduto con un dildo nel culo, la faccia ricoperta di sperma "essiccato" mi lecco un gelato che sulla mia lingua sa effettivamente di cazzo (a questo punto sapete perché).
Sono imbarazzato da morire. Eppure il suo sguardo su di me è troppo eccitante,sono la sua sgualdrinella porca.
E più giochiamo con le occhiatine e piu immagino che quel gelato sia davvero il suo pisello duro. Me lo passo sulla lingua in tutte le direzioni.
E qualche goccia di panna mi finisce anche fuori dalla bocca.
Goccia che sapientemente raccolgi con le dita e porto di nuovo in bocca.
A giudicare dal rigonfiamento dei pantaloni penso che sono riuscto ad eccitare a dovere il mio uomo.
Finito il gelato ci alziamo, lui paga il conto ( che gentiluomo) e andiamo via.
"Adesso andiamo a casa"mi dice lui.
"Ancora non è finita la festa..." sorride.
[Continua...]
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