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LA GITA SCOLASTICA (PARTE 1)


di Membro VIP di Annunci69.it Michellerimini
24.10.2020    |    25.260    |    18 9.7
"Era bellissimo sentire una cosa che mi scivolava dentro e mentre mi menavo l’uccello sentii il piacere dell’orgasmo che nasceva quasi più da dietro che da..."
Iscritto al secondo anno all'Istituto d’Arte Federico Fellini a Riccione, finalmente arriva la primavera e per tutti noi studenti era tempo di “gita scolastica” ricordo molto bene quell’anno…
in autobus io ero seduto da solo quasi in fondo, dietro di me non c’era nessuno, solo due file vuote mentre nella coppia di sedili accanto al mio c’era Alex che era riuscito a mettere le mani addosso a Sara, quella che mi piaceva tanto, e vedevo che approfittando del buio cercava di raggiungere l’interno del suo reggiseno ma lei si difendeva strenuamente.
- “Dai stai fermo, c’è Michelle qui accanto” sussurrò.
Michelle ovvero io, e purtroppo [Sich!] vedevo e sentivo tutto effettivamente.
- “Chissenefrega, fammi sentire queste belle tettine dai……” rispose lui senza tanto curarsi di abbassare la voce.
Intanto credo che avesse raggiunto l’obbiettivo perché Sara un po’ ansimando diceva:
- “ No, no fermati ti prego”.
- “Come faccio a fermarmi guarda qui”.
- “No!! cosa fai che schifo io me ne vado”.
Sicuramente Alex aveva tirato fuori l’uccello anche se non lo vedevo coperto da Sara e lei, spaventata si divincolò e scappò a sedere diverse file più davanti accanto alla sua amica.
A quel punto intravidi che Alex aveva davvero l’uccello fuori e non accennava a coprirsi ed io mi ritrovai diviso tra i morsi della gelosia e la curiosità di vedere quella cosa che lui continuava ad accarezzarsi senza vergogna. Tutto questo lo percepivo con la coda dell’occhio ma per vedere bene avrei dovuto girare la testa ma avevo il terrore che lui se ne accorgesse.
Piano piano cercando di non fare movimenti bruschi sperando che l’oscurità non svelasse il mio movimento riuscii a girarmi e vidi. Nonostante il buio vedevo un tronco scuro con la cappella che invece brillava ogni volta che qualche lampione esterno la illuminava; mi sembrava enorme.
Mi venne caldo, sentivo un’emozione fortissima e il cuore a mille, sicuramente per la paura di essere scoperto e magari sputtanato di fronte a tutta la classe, ma anche per lo stranissimo ed inaspettato effetto che mi procurava quella visione. Alex tranquillamente continuava a portare la pelle del suo membro in su e in giù scoprendo e coprendo la cappella che non so perché era la parte che più mi affascinava. A questo ero come ipnotizzato, non riuscivo a togliere lo sguardo, ero beatamente pietrificato; intanto lui continuava a menarselo, anzi stava aumentando il ritmo fino a quando vidi chiaramente entrando in una galleria illuminata, gli schizzi che uscivano dalla cappella gonfia da scoppiare mentre lui con la mano cercava di raccoglierne il più possibile per non lasciare tracce. Ebbi finalmente la forza di girarmi e nonostante il cuore che mi martellava chiusi gli occhi fingendo di essermi appisolato. Dopo un attimo sentii movimenti accanto a me e vidi Alex che si era alzato e mentre cercava di andare in avanti sembrò perdere l’equilibrio e si appoggiò sulla mia mano che tenevo sul sedile accanto al mio sporcandomela abbondantemente di roba appiccicosa che sapevo benissimo cosa fosse! “Scusa” bofonchiò e trafficò in alto per prendere il suo zaino dal quale tirò fuori dei fazzoletti sicuramente per pulirsi. Io sempre nella mia poco credibile finta non dissi niente e non mi mossi, ma sentivo la mia mano bagnata ed ero diviso dalla voglia di portarmi vicino il suo frutto e la paura che questo facesse capire che avevo visto tutto. Dopo poco Alex andò davanti forse a cercare Sara ed io ne approfittai per “conoscere” l’opera. Come prima cosa la osservai, poi la portai al naso per sentirne la fragranza, poi con le dita sentii per bene la consistenza e infine sulla punta della lingua..il sapore. Non so se mi piacesse o no ma mi sentivo sporco in un modo strano che mi piaceva, pensavo alla scena di prima e mi immaginavo al posto di Sara e credo che io avrei provato ad accarezzarlo invece di andarmene. Improvvisamente mi venne in mente il filmino che mi aveva mostrato sul telefonino Salvo il mio compagno di banco. Il filmato mostrava un ragazzo bellissimo che succhiava un uccello con evidente piacere e che alla fine si faceva venire in bocca leccando avidamente le gocce rimaste sull'asta. Quel film visto due mesi prima mi aveva stravolto e non passava giorno che io non mi sparassi una sega a ripensarci.
Assorto in questa tempesta di emozioni sentii la voce di Luca che mi sussurrava: “com’era?”.
Merda NO!..Fu la pietra tombale: ero morto, ora sarei stato lo zimbello di tutti, mi avrebbe sputtanato sicuro! Ma come cazzo aveva fatto a vedermi?
Rimasi in silenzio, non avevo neanche la forza di guardarlo ma lui si sedette accanto a me e sempre a bassa voce mi disse: “Stai tranquillo non lo dirò a nessuno se tu in cambio farai tutto quello che ti dico”. Io continuai a rimanere in silenzio completamente terrorizzato girato verso finestrino con gli occhi chiusi sperando di arrivare finalmente a destinazione interrompendo quell'incubo.
Lui dopo un po’ disse: “adesso puoi vederlo meglio, più da vicino”. Io non mi mossi vincendo a stento la voglia di girare la testa, ero disperato, non sapevo cosa fare, ed inoltre ero certo che lui avesse di nuovo tirato fuori quell'affare a mezzo metro da me; certo che ora avrei potuto osservarlo davvero bene ma.. scherza o fa davvero?! Mentre io combattevo questa terribile battaglia con me stesso, sentii la sua mano afferrare la mia e con un rapidissimo movimento portarla a contatto di quella cosa caldissima. Non mossi un muscolo lasciando la mano morta in un ultimo tentativo di fingermi involontario. Mmmm.. com’era caldo! Lo sentivo anche liscio come la seta e duro come l’acciaio. Il dorso della mia mano era appoggiato alla sua pancia e lui spingeva la sua verga bollente contro il mio palmo e sentivo il pollice che voleva andare a stringere l’asta dall'altra parte mentre io mandavo impulsi per bloccare quel movimento inarrestabile finché cedetti e lo impugnai completamente gettando la maschera e ammettendo clamorosamente con quel gesto che volevo assolutamente sentire quel bastone pulsante nella mia mano. A questo punto, ormai sgamato in pieno, girai anche la testa e vidi da vicino quella cosa che mi stava sconvolgendo. Vedevo l’occhio posto in cima che già umido di liquido mi guardava ipnotizzandomi e mi accorsi solo qualche attimo dopo che avevo iniziato a muovere automaticamente la mano scappucciando e coprendo quella bella cappella così grande.
- “Michelle, sei proprio una sorpresa, hai una manina delicata che sono sicuro è meglio di quella di Sara, ma vedrai che presto lo scoprirò e poi ti dirò chi è meglio.. comunque tu sai apprezzare il mio bel pisellone e non ti spaventi come ha fatto lei bravo!”.
Io sentivo sullo sfondo il suono della sua voce ma la mia attenzione era tutta catturata da quella cosa che stavo accarezzando come se la mia volontà fosse annullata da quel contatto. Solo in seguito mi resi conto del rischio che avevo corso a fargli una sega lì, ma quel coso in mano mi toglieva anche la paura. La mia sega divenne meno timida e sentivo che lui ansimava in silenzio finché mi disse:
- “metti una mano sopra così non sporchiamo il sedile” e mentre io come un automa obbedivo sentii degli schizzi incandescenti riempirmi la mano di sopra e anche quella che si muoveva schizzandomi completamente.
Dopo lui, che questa volta aveva i fazzolettini pronti, si pulì l’uccello e quando pensavo che avrebbe dato dei fazzoletti anche a me disse una cosa che mi gelò il sangue: “se vuoi il mio silenzio adesso ti pulisci le mani con la lingua”. A me già quella sega in autobus mi pareva un battesimo al sesso piuttosto forte per un ragazzino della mia età, la paura in ogni caso era tanta e poi già mi aveva visto farlo spontaneamente quindi si era convinto, non a torto, che la cosa mi piacesse. Portai la mano più sporca vicino alla bocca e guardandolo negli occhi, cominciai a leccare sentendo lo stesso sapore di prima ma molto più intenso perché c’era tanta roba da leccare. Il sapore mi dava un po’ di brividi ma non era cattivo, era solo una sensazione fortissima a cui non ero abituato. Quando le mie mani furono completamente pulite credo che Alex, che voleva stravolgermi, fu più shockato di me ma non lo dette a vedere.
- “Dimmi la verità.. che ti piace il cazzo lo sapevi già?”
- “No!.. bè.. ecco.. io non sapevo.. cioè io veramente”.
- “Si lascia fare ti piace da morire si vede troppo non cercare di arrampicarti sugli specchi, ma mi pareva che ti piacesse anche Sara vero?”
- “Si..” sussurrai scoperto in tutto e per tutto.
- “Senti, in questi tre giorni ti farò giocare col mio cazzo tante volte dove e quando vorrò altrimenti sarai sputtanato a vita, ma in cambio se farai esattamente quello che ti chiedo vedrai che potrai anche fare delle cosine a Sara che non hai mai neanche sognato”.
- “Davvero?”.
- “Si te lo prometto ho un’idea ma te dovrai obbedire a tutto, ma dico tutto quello che ti ordinerò”.
- “Sta bene”. Risposi sottomesso ma in fondo molto eccitato anche perché mi stavo rendendo conto che in tutto quel tempo il mio uccello era così duro che mi faceva male.
Finalmente arrivammo a destinazione; erano le 21:30. Io scesi per ultimo perché mi vergognavo, avevo paura che tutti potessero sentire l’odore che mi era rimasto nelle narici e mi faceva sentire soavemente sporco e poi il mio uccello non voleva saperne di mettersi a riposo. Appena entrato nell'Hotel che ci avrebbe ospitato, proprio di fronte alla reception vidi Alex che discuteva energicamente con un nostro compagno; inizialmente non capii, ma quando con sguardo trionfante si girò verso di me con una chiave in mano, tutto fu chiaro: “Michelle, Salvo venite siamo in camera insieme”. Non so come aveva fatto ma era riuscito a farsi mettere nella stessa stanza con me e per quanto avessi una voglia matta di vedere ancora quel bel bastone caldo, la cosa mi metteva una angoscia fottuta.
L’arrivo in camera fu surreale perché Salvo era tranquillissimo ed euforico per il fatto di essere in gita, Alex mi guardava sornione e chissà cosa stava architettando nel suo cervello che si era dimostrato estremamente precoce per quanto riguarda la sessualità, ed io che non sapendo come uscire dall'imbarazzo dissi tutto d’un fiato: “primo a fare la doccia!”
E mi infilai in bagno di corsa chiudendomi a chiave ma fui subito stoppato da Alex: “eh no!! Fatti la doccia ma lascia aperto che io devo pisciare, che fai ti vergogni?”
Iniziava male, lo sapevo, comunque mi spogliai velocemente e mi infilai dentro la vasca/doccia che aveva una parete di plexiglas che copriva meno di metà della lunghezza della vasca e non mi dava la privacy che avrei voluto. Mentre mi insaponavo girato con l’uccello verso il muro perché era ancora durissimo e me ne imbarazzavo, sentii d’improvviso una mano che mi stringeva forte una natica; soffocai un urlo a stento.
- “Sei una sorpresa continua Michelle” sussurrò Alex per non farsi sentire da Salvo, poi ad alta voce:
- “sbrigati che voglio farla anch'io!!” e subito dopo di nuovo a bassa voce:
- “Che culetto!!! Questa sarà un’altra bella sfida con Sara.. bene.. bene.. fai vedere il culo perché ti piace o stai nascondendo qualcosa?”.
Io non risposi, nascosi il viso in fiamme sotto il getto della doccia.
- “Ho capito ti piace mostrarmi il tuo bel sederino e non vuoi farmi vedere quanto sei eccitato eh!?”.
Sul fatto dell’eccitazione aveva ragione, e se avesse avuto ragione anche sul resto?
La sua mano che non mollava la mia chiappa mi faceva male ma mi sentivo come una preda in balia del predatore, le gambe mi cedevano e stavo rischiando di venire così senza toccarmi.
- “Adesso ti ordino di farti una sega e venire veloce se non vuoi che Salvo si insospettisca”.
Ormai fuori controllo iniziai a menarmi il cazzo che pareva scoppiare muovendo un po’ i fianchi senza volere e quando, il piacere stava arrivando, lui tirò forte la mia chiappa da una parte e infilò di colpo un dito bagnato di sapone nel mio buchetto.
Riuscii a non urlare per un pelo, mi bruciò appena forse per via del sapone, ma immediatamente venni come non mi era mai successo con un orgasmo fortissimo che mi fece contrarre il buchetto intorno al suo dito. Poi mentre ancora il mio culo si contraeva involontariamente, il dito scomparve e dopo un attimo sentii una voce: “Hey Michelle.. allora che fai? Ti fai le seghe? Muoviti che dobbiamo fare la doccia anche noi e scendere per cena!” Era Salvo.. per un pelo non ci ha beccati! E subito risposi: “Ecco ho fatto.. ho fatto!!”
Uscii dal bagno con l’asciugamano intorno alla vita mente Alex entrava in bagno nudo col suo bellissimo arnese che dondolava ancora non completamente a riposo, forse un po’ eccitato dalla scena precedente.. cosa che nonostante tutto mi dava una certa soddisfazione. Fece in modo di strusciarmelo sulla mano dandomi un brivido di nuova eccitazione. In camera trovai Salvo che nudo anche lui in attesa della doccia se lo stava menando tranquillamente guardando uno dei suoi film sul cellulare.
- “Ambè.. Non fare schifezze in camera eh! Schizza in bagno per favore!!”
Ero riuscito ad essere credibile ma non riuscivo a staccare lo sguardo da quella cosa che aveva tra le gambe, per fortuna aiutato dal fatto che lui aveva gli occhi fissi sul telefonino potevo osservarlo attentamente; era forse un po’ meno lungo di quello di Alex ma era più largo e la cappella lo era ancora di più, viola e gonfia da scoppiare ed io ero di nuovo paralizzato da quella vista affascinante.
Per fortuna ebbi la forza di sbloccarmi un attimo prima che lui si girasse verso di me che mi toglievo l’asciugamano ovviamente dandogli le spalle per non mostrare la mia eccitazione.
- “Si stai tranquillo non vengo sul tuo cuscino” disse ridacchiando ma poi.
- “Ehi, ma hai sempre avuto quel bel culetto? Fammi vedere? Non hai neanche un pelo..” e così dicendo si lanciò verso di me mollandomi una sonora sberla scherzosa su una natica che mi fece un gran male e cosa ancor più grave mi piacque un casino.
- “Ahi!! Non fare il cretino che te lo stacco!!” E girandomi gli afferrai l’uccello con lo scopo di fare il maschio goliardico che reagisce ad un scherzo ma quando lo sentii in mano così grosso e caldo fu molto difficile dargli una strizzata violenta e lasciarlo, ma per fortuna ce la feci.
- “Ma come me lo lasci già? Credevo volessi accarezzarmelo!!!”.
Stava scherzando meno male ma il modo in cui mi guardava il culo non era tanto scherzoso.
Intanto era rientrato Alex e Salvo stranamente non continuò il gioco nei miei confronti ma corse in bagno dicendo: “aspettatemi: sega veloce, doccia e torno da te”. E così entrò in bagno sbattendo la porta.
- “Hai visto che bell’uccellone ha Salvo? Ti piacerebbe provare anche il suo?”
- “Ma che dici? Dai.. ti prego già mi vergogno da morire per quello che abbiamo fatto”
- “Si ti vergogni ma ti è piaciuto parecchio e da come eri tutto rosso quando sono entrato mi sa che glielo stavi guardando e hai ancora una voglia di cazzo che ti porta via”.
Colpito e affondato.. ma preferii non rispondere. E subito lui disse:
- “Guarda Michelle.. mi è tornato duro per la terza volta.. adesso prima che torni Salvo mettiti in ginocchio sul letto.. non qui, di qua voglio vedere il tuo bel culetto riflesso nello specchio dell’armadio”. Ormai eseguivo senza fiatare a qualsiasi cosa mi chiedesse e la cosa che mi spaventava era che mi piaceva proprio il fatto di obbedire.
Mi trovavo sul lettino dei tre della stanza vicino all'armadio messo in ginocchio di traverso con il culo verso l’armadio ed il viso verso il letto centrale. Alex si mise in piedi tra il mio letto e quello centrale e iniziò ad osservare il mio culo allo specchio mentre sciogliendosi l’asciugamano fece svettare il suo membro a pochi centimetri dalla mia bocca. Potevo percepirne il calore, guardavo quell'occhio umido che mi ipnotizzava mentre lui mi diceva a bassa voce:
- “Dimena il culo fammi vedere”.
Io non sapendo cosa intendesse mi misi a scodinzolare muovendomi e senza volere sfiorai con le guance la sua cappella che mi lasciò una scia umida.
Ero pronto, aspettavo l’ordine con ansia, la curiosità di sentire il contatto sulla mia lingua era enorme ma non avrei mai fatto il primo passo e lui consapevole di ciò, ogni tanto me lo faceva sfiorare mentre si sporgeva ad accarezzarmi il sedere ma l’ordine non venne.
- “Basta così, Salvo ha finito la doccia, vestiti veloce e chinandosi in avanti per darmi un morso sul culo mi poggiò con forza la cappella sulle labbra tanto da non sentire quasi il dolore del zannata che mi diede. Rimasi fermo sul letto con la bocca semi aperta in un’inconsapevole ma chiarissima richiesta di cazzo finché lo schiaffo sul culo mi fece riprendere.
- “Forza, vuoi farti trovare così da Salvo?” Mi sussurrò concitato. Al che mi resi conto della mia posizione e scattando come una molla mi vestii in un secondo giusto in tempo per vedere Salvo rientrare ancora sgocciolante con quel pendolo tra le cosce.

La cena fu un supplizio anche perché Alex si sedette vicino a Sara e a furia di battute riuscì a rientrare nelle sue grazie cosa che se in effetti avrebbe dovuto farmi piacere vista la promessa che mi aveva fatto, in realtà mi faceva stare malissimo perché ero geloso a bestia di Sara e del fatto che lei avrebbe giocato col suo bel cazzo. In aggiunta c’era Salvo che mi stava appiccicato cercando di buttare il discorso sui filmini porno e voleva a tutti i costi che finissimo la serata in camera a vederci i suoi filmini. La cosa non è che mi dispiacesse in se per se ma avevo paura che si accorgesse di quanto mi piaceva la sua cappellona e poi per quanto nel profondo mi gratificasse parecchio, avevo paura che riprendessero i suoi complimenti sul mio culo perché portavano in una direzione anche assai piacevole, ma che mi intimoriva: rischiavo di tornare a casa da quella gita con l’appellativo “il frocetto tedesco”. Comunque alla fine la serata si avviò verso la conclusione più scontata non tardò ad arrivare. Alex e Sara scomparsi chissà dove e io e Salvo andammo in camera anche un po’ brilli a vederci i famosi filmini. Ero in uno stato di preoccupazione ed eccitazione notevoli. Nella mia mente turbinavano immagini spaventose tipo il liceo con i cartelloni esposti con scritto “Michelle succhia cazzi” o invece immagini oscene dei piselli di Alex e Salvo che mi giravano intorno al viso e mi accarezzavano le labbra.
Salvo era molto eccitato e appena in camera si spogliò nudo mostrandomi quella verga possente e mi costrinse a fare altrettanto aiutandomi a spogliarmi e approfittando di ciò per darmi delle strusciate al sedere fingendo che fossero accidentali.
- “Non ho mai visto un culo così bello!!”
- “Dai ti prego falla finita con questa storia”.
- “Michelle guarda che non scherzo, non ti arrabbiare, non ti voglio dar fastidio, ma guarda che è vero, vieni che te lo dimostro”.
- “Che vuoi fare? Dai smettila, guardiamoci sto filmino facciamoci una sega e poi si dorme”.
- “No, vieni, guarda e poi mi dirai te se ho ragione”.
Mi prese per mano e mi portò in bagno dove c’erano moltissimi specchi messi in modo da potersi vedere anche di schiena. Mi fece mettere a gambe unite con i gomiti appoggiati al lavandino ed il culo in fuori, io protestavo sempre più debolmente perché oltre ad essere un po’ ubriaco, quella cosa mi stava facendo eccitare e l’unico modo di nasconderlo era stare girato di culo. Poi girando l’anta a specchio del mobiletto dietro di me la mise in modo che potessi vedermi gambe e culo..
Ero consapevole di me, ho sempre avuto un culo piuttosto rotondo, sporgente e con la pelle bianchissima di pura razza tedesca, le gambe lunghe e affusolate con le cosce che si toccavano perfettamente, tutto senza un pelo. A quel punto Salvo ne approfittò: “vedi che avevo ragione?” disse accarezzandomi entrambe le natiche e procurandomi dei brividi che mi fecero venire la pelle d’oca.
- “E sei anche sensibile” disse continuando il massaggio. Io mi riscossi anche se con un attimo di ritardo.
- “Salvo basta ma che fai? Non sono una donna.. ahaha.. e poi non mi piaci” - “Ma ne sei sicuro? Mi guardavi l’uccello in maniera strana prima..”
- “Uffa che palle la smetti? Si, ti guardavo l’uccello perché ce l’avevi messo tu in mostra, che c’è, non posso guardarlo?”. Con la scusa gli detti un’altra occhiata era davvero bello..
- “Allora prendilo in mano, se non ti fa nessun effetto davvero me lo dici e ti lascio tranquillo”.
- “Azz, stasera sei proprio fissato.. tè guarda..” gli dissi sempre rimanendo a culo in fuori per non mostrare quanto ero eccitato allungai la mano indietro e lo presi in mano sentendo un calore meraviglioso che si propagò fino alla punta del mio uccello passando anche dentro il mio culetto quindi glielo strizzai un po’ in maniera volutamente maldestra.
- “Ecco l’ho toccato e non mi fa nessun effetto adì”. E lasciai la presa con uno sforzo spaventoso.
- “Michelle ti prego non ce la faccio più, mi basta di farmi la sega solo guardandoti il culo.. ti prego.. ti supplico”.
- “Va bene fai come vuoi, mi sono stancato di questa storia basta che la facciamo finita alla svelta..”
- “Si, si faccio presto sono già al limite!”
Rispose felice e mentre io rimanevo in posa pervaso da un’eccitazione nuova per quell’uccellone vicino a me che era duro per merito mio. Lui stava menandoselo con foga mentre con l’altra mano mi accarezzava il sedere, io lo lasciai fare fingendo di essere comprensivo ma mi piaceva da morire e mentre spingevo il culo in fuori godendo nell'essere esposto in balia delle sue voglie, avevo trovato il modo di guardarglielo attraverso lo specchio. Ad un certo punto la cappella diventò ancora più grossa ed iniziò a sparare getti di sborra bollente che mi finirono tutti sul culo procurandomi una sensazione meravigliosa così intensa che non ebbi neanche la forza di fingere di arrabbiarmi. Quando ebbe finito dissi con la voce molto più roca di quanto avrei voluto:
- “Apperò ma.., dovevi venirmi per forza addosso?” E senza attendere risposta mi fiondai nella doccia. Salvo uscì subito dal bagno, sicuramente imbarazzatissimo ed io rimasi finalmente solo con tutto il culo coperto di sperma ancora caldo e il pisello che mi scoppiava. Mi accarezzai le chiappe impiastricciate spalmandomi la sborra su tutto il culo e poi provai anche ad assaggiarla leccandomi il palmo della mano. Il sapore era praticamente lo stesso che avevo appena conosciuto e sentii di nuovo quel brivido fortissimo; ricordandomi quello che mi aveva fatto Alex provai ad infilarmi un dito nel sedere. Probabilmente a causa dello sperma che lo bagnava, il dito entro morbidamente regalandomi nuove bellissime sensazioni. Era bellissimo sentire una cosa che mi scivolava dentro e mentre mi menavo l’uccello sentii il piacere dell’orgasmo che nasceva quasi più da dietro che da davanti. Fu un orgasmo bellissimo e potei sentire le contrazioni del mio buchetto sul dito e capii che le aveva sentite anche Alex. Dopo la doccia rientrai in stanza e Salvo senza il coraggio di guardarmi in faccia entrò in bagno e si fece una doccia. Quando rientrò, io avevo spento la mia abat-jour e fingevo di dormire anche perché volevo evitare ad entrambi l’imbarazzo di dover dire qualcosa e sentii che lui si metteva nel letto laterale lasciando ad Alex quello centrale e spense anche la sua luce. Ma dormire per me nonostante la stanchezza era quasi impossibile: erano successe troppe cose nuove, troppe domande mi affollavano la mente, la mia mano accarezzava il mio didietro sentendolo liscio come in effetti era sempre stato ma io non l’avevo mai notato e poi doveva rientrare Alex che adesso era con Sara e chissà cosa stavano facendo. Mi piaceva accarezzarmi il culo, mi piaceva avere un bel culo tra le mani e mi piaceva sentire delle mani sul mio culo come se io fossi Sara; la mia esplorazione continuava giungendo fino al buchetto e anche lì ero sdoppiato: volevo penetrare quel buco indifeso e allo stesso tempo mi era piaciuto essere stato riempito dal dito di Alex e volevo riprovare. All'inizio non entrava allora me lo misi in bocca e lo leccai abbondantemente avendo tra l’altro un ulteriore conferma che ero ormai desideroso di succhiare il bastone di Alex, poi riuscii ad infilarlo e mi piacque tanto. Iniziai a massaggiarmi il buchetto penetrandomi dolcemente col dito mentre l’altra mano si alternava tra carezze al pisellino e altre carezze al sedere. Provai anche a stringermi forte una natica come mi era stato fatto sotto la doccia e mi piacque anche quello..cosa mi stava succedendo?.. E’.. fu il primo sentore della mia vera natura.. “quella di essere Troia dentro”.
Dopo un tempo interminabile durante il quale il piacere che mi stavo dando era amplificato dalle immagini delle due cappelle che mi tornavano continuamente davanti agli occhi, si aprì la porta ed entrò Alex. Andò direttamente in bagno e dopo fatte le sue cose venne in camera senza spegnere la luce del bagno, forse ne aveva bisogno per spogliarsi o voleva vedere come eravamo sistemati.
Poi spenta la luce lo sentii arrivare verso il letto mio dal lato dell’armadio e non da quello del suo letto. Sentii la sua mano che mi scuoteva e io mi girai dalla sua parte senza parlare per non svegliare Salvo che dal respiro regolare che si udiva era profondamente addormentato. Prese la mia coperta e la tolse lentamente, poi la sua mano scese ad accarezzarmi e si fermò sul mio culo nudo. Io ero girato verso di lui con le gambe un po’ rannicchiate e lui aveva agguantato una chiappa e la stringeva con forza facendomi anche un po’ male e nel frattempo strusciava il suo membro bollente e umido sul mio viso senza poter vedere quale punto del viso mi strusciava, ma io lo cercavo istintivamente con le labbra. Quando capì che era puntato esattamente sulla mia bocca, rimase lì esercitando una leggera pressione mentre con la mano continuava a martoriarmi il sedere; il bastardo stava aspettando che io aprissi le labbra e lo ingoiassi, aveva capito che ne avevo una voglia tremenda. Aveva ragione e sentirlo solo con la pelle del viso senza poterlo vedere me lo faceva sembrare ancora più grande. Percepivo il suo odore e anche le goccioline che uscivano dalla punta e si posavano sulle mie labbra, avevano un sapore diverso da quello forte che avevo conosciuto oggi: erano molto più dolci.
La mia mano come al solito, senza chiedere il permesso al suo padrone si mosse e prese in mano il bastone rovente, accarezzandolo per sentirne i connotati. Al buio i sensi erano acuiti e potevo sentire la forma della cappella che si stagliava dal tronco e tutte le vene in rilievo; non lo stavo facendo per lui, stavo godendo del contatto con quel cilindro meraviglioso. Era giunto il momento, aprii le labbra ed ingoiai quella cappella morbida e dura allo stesso tempo. Le sensazioni che provai furono molto più intense e più belle di quanto avrei mai immaginato. Lui stava fermo lasciandomi scoprire da solo il gusto del cazzo. Stando di fianco ero scomodo allora mi misi in ginocchio verso il suo arnese con il culo verso il buio. Ebbi anche il pensiero perverso di Salvo che veniva ad accarezzarmi il sedere così esposto ed indifeso ma continuava a dormire della grossa.
Nella nuova posizione avevo modo di infilarlo più profondamente in bocca e ripensando al famoso filmino iniziai a succhiare più intensamente muovendo la testa avanti e indietro. Poi sempre memore delle immagini che mi avevano eccitato in questi mesi lo tirai fuori e iniziai a leccarlo come un gelato. Il mio piacere nasceva da due situazioni diverse: una era il contatto con quell'oggetto con la mia bocca, lingua e mani che mi dava delle sensazioni stranissime e l’altro più sottile ma più profondo era il desiderio sottomesso di dare piacere. Tutte queste mie considerazioni furono interrotte dalla sua mano dietro la nuca che mi forzò sull'uccello e con una serie di spinte che mi fecero temere di soffocare, mentre la cappella diventava di dimensioni impensabili, me lo cacciò dentro fino all'inverosimile e mi riempi la gola di sperma bollente. Io inghiottii tutto, con il corpo scosso da forti brividi ce la feci e continuai a leccarglielo sempre più delicatamente pulendolo completamente da ogni residuo di quella crema saporita sinché si staccò ed in silenzio fece il giro del letto e si coricò nel suo. Io stravolto dalla libidine ed ormai perso nella mia perversione mi leccai il pollice e me lo infilai nel culo quasi con cattiveria, dopodiché con tre o quattro colpi al massimo venni per la terza volta.
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