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Gay & Bisex

La prima volta non si scorda mai


di Strong91
07.02.2020    |    18.211    |    20 9.2
"Mia cugina era lì, impegnata a ripassare con le sue amiche argomenti mai realmente presi in considerazione mentre io osservavo tutti loro pensando a quando..."
Ricordo ancora il primo incontro avuto con lui.

Ero un ragazzino di sì e no tredicenne quando accompagnai mia cugina al suo esame di maturità, lei tutta impaurita mi portò con lei per avere un sostegno in più essendo cresciuti insieme sin da piccoli.

Arrivo nella sua scuola ed io mi sentii immediatamente grande: immerso in un nuovo mondo fatto di ragazzi che ai miei occhi sembravano chissà quanto più grandi e interessanti.

Mia cugina era lì, impegnata a ripassare con le sue amiche argomenti mai realmente presi in considerazione mentre io osservavo tutti loro pensando a quando anch‘io finalmente avrei potuto definirmi „maturo“.
Impegnato tra i miei pensieri non lo vidi arrivare, improvvisamente si sedette vicino a mia cugina e con un sorriso incoraggiante cercava di rassicurare quelle che erano state le sue amiche in quegli anni.

Io stavo pian piano prendendo conoscenza del mio corpo: avevo per caso scoperto la masturbazione e allo stesso tempo non capivo cosa attirasse più la mia attenzione, se il corpo femminile o se il corpo maschile. Anche se pre adolescente, ho dimostrato sempre più della mia età: ai tempi ero già alto 1m75 (oggi 1m86) asciutto e con i miei grandi occhi neri che mi hanno aiutato a catturare negli anni molte cagnette e vacche qui e la.

Quasi subito notai i suoi sguardi, cercava di capire a chi appartenessi non avendomi mai visto.
„Ciao, tu non sei della nostra scuola, io conosco tutti, come mai da queste parti?“
La sua voce era profonda, maschia, il suo sorriso mi lascio a bocca aperta e le sue parole mi scaturirono delle emozioni mai provate prima.
„Ciao mi chiamo ... e sono qui con mia cugina ...“
„Ah, capisco! Beh se ti va poi posso farti compagnia mentre lei sarà lì a fare l‘orale“
„No vabbè non ti preoccupare andrò con lei, siamo come fratello e sorella“
Il suo sguardo cambiò improvvisamente appena rifiutai il suo invito, a quei tempi ero stupido e non colsi il suo invito a voler stare solo con me ma notai come i suoi occhi cercassero risposte a domande non poste.
„Peccato, io sono ... piacere“

L‘esame fini molto velocemente, mia cugina era preparata quindi dopo le domande di rito uscimmo festeggiando il traguardo compiuto anche se io continuavo a cercare quel ragazzo biondo di 1m85 con le spalle larghe e con quel suo pelo sul petto che usciva dalla sua camicia sbottonata.

Passarono si e no quasi due anni quando finalmente lo incontrai di nuovo: mi iscrissi per gioco su netlog una Chat ormai scomparsa dove si si poteva incontrare virtualmente gente da tutt’Italia.
Curiosando tra le persone della mia citta vidi la sua foto: senza neanche riflettere lo riconobbi subito e non solo io, anche il mio cazzo. Iniziai a toccarmi e poco dopo chiusi la porta a chiave e iniziai a segarmi con goduria guardando la sua foto. bastò molto poco per esplodere sullo schermo del pc: la mia sborra colava sulla sua foto e anche se ai tempi mi definivo bisex non avevo mai avuto un rapporto vero con un uomo. Presi coraggio e gli scrissi:
„Ciao ... non penso ti ricorderai di me, sono il cugino di ... ci siamo conosciuti due anni fa“
„Credi davvero che avrei mai potuto dimenticarmi di te?“
Un brivido mi passò lungo la schiena: cosa stava succedendo e perché il mio cazzo tornava duro come la pietra leggendo un semplice messaggio?
Non mi interessò e cominciai di nuovo a segarmi pensando ancora a quel petto villoso che aveva catturato la mia attenzione.
„Cosa intendi dire?“ risposi dopo la seconda scarica di sborra, questa volta direttamente sulla tastiera.
„Ti va di vederci per un caffè? Ci vediamo in centro alle 17, vicino l‘edicola“
Aveva deciso lui ed io non mi sentii in grado di dire di no, scappai in doccia, mi lavai e sotto la doccia iniziai di nuovo a segarmi questa volta con fomento e voglia di cazzo.

Puntuale alle 17 lo vidi arrivare, bello, sicuro di se e con un sorriso da far svenire. Molte ragazze e signore ammiravano la sua bellezza ed io iniziai a combattere con la mia erezione ma, essendo inverno, riuscii a nascondere molto bene.

Entrammo in un bar e dopo una chiacchierata informale mi domandò quali fossero i miei hobby
„Sesso, sesso e sesso“ pensai ma la buttai sull’essere cool e alla moda e parlai di festival, mostre e musei
Lui colse la palla al balzo e mi disse che proprio lì vicino aveva aperto un museo di D‘Annunzio con opere segrete mai pubblicate. Abboccai.

Entrammo in stazione dove sarebbe dovuta esserci questa mostra e mentre cercavo di capire dove fossi mi spinse contro il muro e mi baciò: la sua lingua era morbida e calda, la sua barba mi pungeva era una sensazione strana. Fino a quel giorno avevo leccato un po‘ di figa delle mie compagne di classe o di ragazzine in estate, ma quei contatto di peluria sul mio volto mi fece volare e dimenticare, allo stesso tempo, che eravamo in un luogo pubblico.

Lui poco più alto di me, aveva una forza notevole e pian piano iniziò a toccarmi, il mio cazzo era duro come il marmo il suo ancor di più
„Voglio succhiarti l‘anima, voglio sentire la tua sborra sulla mia lingua per poi baciarti con il tuo seme“ mi disse
Io rimasi inizialmente paralizzato, non avevo mai sentit nessuno parlare così e la cosa mi eccitò molto.

In meno di un secondo mi abbassai i pantaloni e lo lasciai succhiare, ero in paradiso. La sua lingua era calda e sapeva bene come muoversi. si mise iL cazzo in gola e mi guardava mentre io godevo su quella rampa di scala alla portata di tutti. Ci misi poco e venni in maniera abbondante direttamente nella sua gola. Mi baciò avendo ancora in bocca la mia sborra. Poco dopo si staccò e mi disse:
„Ora tocca a te“

Io non avevo mai preso un cazzo in bocca ma mi spaccavo di seghe e non perdevo occasione a compleanni e feste varie di chiudermi in bagno con la Troia di turno. Andai per abbassarmi ma lui sorrise mi giro di peso e mi sussurrò:
„Voglio il tuo culo. Lo sogno da due anni. Voglio scoparti e sentirti urlare. Voglio che ci sentano tutti“
Ebbi paura. Io non avevo mai fatto sesso con un uomo e di certo non da passivo.

Si abbassò di nuovo e mi regalò un rimming che ancora oggi ricordo.
Mi leccava e scopava con la sua lingua, sempre più veloce ed io iniziai a godere come una Troia. Improvvisamente si alzò, si sputò sul cazzo e mi inculò.

Era un cazzò bellissimo, Lungo sui 21cm e largo 5, mi sventrò e urlai dal dolore che si trasformò subito in piacere.
„Urla, voglio sentirti troia, godi come la lurida puttana che sei“
Quelle parole avrebbero dovuto darmi fastidio ma ormai ero suo e in realtà piaceva farmi trattare da cagna.

Aumentò il ritmo e poco dopo mi diede Otto scariche di sborra calda che sentii arrivarmi quasi in gola. Si appoggiò al mio orecchio e mi disse:
„Ora pulisci per bene“
Mi girai ed era lì : in tiro, grande, con la sborra lungo tutta l‘asta. Mi inginocchiai e lo presi in gola senza sapere bene cosa avrei dovuto fare, ma lui invece sapeva e cominciò a scoparmi la gola procurandomi qualche conato ma ero troppo felice di averlo per me.

Mi sborrò in faccia e sulla labbra. La sua sborra era calda, buona, densa. Improvvisamente sentimmo delle voci e ci rivestimmo velocemente. Io non riuscivo a camminare tanto mi aveva squarciato ma ne ero felice.
Mi portò alla fermata del mio bus e sorridendo mi disse:
„Sapevo che ne sarebbe valsa la pena, ai tempi eri troppo piccolo ma ora ti ho svezzato. Spero di rivederti presto“

Sono passati 14 anni e a parte una sola volta in una pizzeria non l‘ho mai più rivisto ma rimane per me la più bella scopata da passivo.



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