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Gay & Bisex

Niente Elemosina (Parte 1)


di marnap25759
27.08.2019    |    9.821    |    7 9.1
"Da un po' di tempo stava aggirando gli ostacoli del pudore con lei..."
Affondava il suo bastoncino di carne in quel femmineo buco del sedere. Era molto eccitato, ma non a sentire le grida di dolore e gioia di sua moglie, ma per quello che gli passava in quel momento per la testa. Voleva essere lui in quel momento lì sotto e dietro, a stantuffarlo, avrebbe voluto l’uomo che stava sognando da giorni.

Da anni faceva la spesa in quel supermercato e nulla lo avrebbe fatto desistere. La spesa era a suo appannaggio ed in famiglia solo lui adorava farla. La faceva coscientemente e senza risparmiare tempo perché i prodotti dovevano tutti soddisfare i requisiti di freschezza, durata e qualità con un buon rapporto sul costo. Lui non era la classica persona che riempie il carrello senza guardare le indicazioni ed i prezzi delle merci. Ma quel giorno accadde l'imprevedibile.
Mentre si avvicinava alle porte scorrevoli dell'ingresso del supermercato spingendo il carrello della spesa si avvide che, al posto delle solite zingaracce questuanti che lui regolarmente respingeva con astio, si stagliava la figura alta e muscolosa di un uomo di colore che lo osservava interessato. Uscì dal supermercato con il carrello pieno in quella fredda e buia serata. Il giovane nero si avvicinò ovviamente per avere la moneta del carrello. Come al solito disse “Niente elemosina” in modo autoritario e secco fingendo di non guardarlo. Il giovane lo inseguì fino alla macchina incurante dei continui rifiuti. Poi si avvide di una donna poco più in là in procinto di raggiungere la propria macchina con un altro carrello altrettanto pieno. Abbandonò la presa e si allontanò velocemente nell’altra direzione per raggiungere il suo scopo.
Mentre scaricava la spesa, Giovanni si girò a guardare il ragazzo intento ad aiutare la signora e nel vedere le sue fattezze, molto eleganti e muscolose, ebbe il colpo di fulmine. Improvvisamente avrebbe voluto corrergli incontro, abbracciarlo, baciarlo e…
La signora si girò verso Giovanni e lo guardò stranamente. Allora per non dare importanza alla cosa continuò a scaricare la spesa dal carrello nel baule, ma si sorprese intanto a girare lo sguardo verso il nero ed ad allungare i tempi. Perché? Cosa lo tratteneva?
I giorni seguenti frequentò quotidianamente il supermercato e tutti i giorni si avvide del ragazzo intento al suo quotidiano lavoro. Le donne lo adoravano e lo omaggiavano sempre di denaro, sorrisi e buffetti. Qualcuna con fare distratto allungava un attimo la mano al pacco per saggiarne la consistenza per poi ritrarla arrossendo. Giovanni il pacco avrebbe voluto non solo toccarlo, ma anche baciarlo ed adorarlo per ore. Inorridiva al pensiero e lo rifuggiva per poi ricercarlo tutte le notti nel letto mentre si toccava il pisello indurito. Nel giro di qualche settimana divennero amici. Lui andava a fare la spesa e prendeva il carrello anche solo per le piccole spese così all’uscita si faceva accompagnare alla macchina parlottando sommessamente. All’inizio fugaci parole, ma in seguito, nel giro di poche settimane le parole divennero frasi e racconti di vita. L’amicizia nacque molto forte; si mancavano a vicenda; si cercavano con lo sguardo mentre uno dei due sopraggiungeva.
Una notte, mentre si toccava il pisello pensando a Clay (così disse di chiamarsi il ragazzo di colore) ebbe la chiara idea di quello che stava diventando: un bisex. Non ci aveva mai pensato effettivamente ma ormai ne era certo. Oltre che di sua moglie, era innamorato di Clay.

Non sapeva e non capiva come e in che modo si fosse cacciato in quella situazione, ma adesso era lì, ai suoi piedi, inginocchiato quasi in modo religioso, le mani appoggiate alle gambe dell'altro in piedi davanti a lui, in piena adorazione di quell'ebano di carne svettante davanti al suo viso. Non ancora nel pieno delle sue forze, ma già un ragguardevole bastone pronto a farsi rispettare. Le mani del nero lo tenevano fermo alla base puntandolo dritto al suo obiettivo: la bocca evidentemente affamata del bianco. Ma anche se questa lo accoglieva con tutto il suo calore, non vi era un vero accenno di durezza, forse dovuto alla temperatura serale invernale, piuttosto rigida, ma forse anche all'imbarazzo per il luogo in cui stava accadendo tutto ciò: il parcheggio del supermercato. Tutto era iniziato attimi prima. Mentre il ragazzo sospingeva il carrello verso la macchina al suo fianco, con il cuore in gola gli fece la proposta “Devo dirtelo assolutamente e non posso farne a meno, ma verso di te ho una profonda attrazione. Se me lo fai vedere e toccare ti darò 50 monete da un euro. Non ti voglio comprare, perché siamo amici ormai, però mi sembra giusto separare l’amicizia dalle pulsioni. Cosa mi rispondi”? Quei secondi che occorsero per avere una risposta furono i più lunghi della sua vita; aveva il timore di aver rotto un’amicizia per una voglia improvvisa. Clay aprì la bocca solo dopo che ebbero caricato la spesa in macchina; portò il carrello al posto e tornò veloce dall’uomo “Vieni con me dietro a quei bidoni, saremo più tranquilli”. Era buio e dietro a quei bidoni del pattume, in posizione invisibile ai più, si erano freneticamente abbracciati e baciati poi Giovanni aveva iniziato ad armeggiare la lampo dei pantaloni per far fuoriuscire quel sogno notturno che lo tormentava da settimane e quando uscì il nero bastone di carne, non duro ma barzotto, Giovanni si inginocchiò sul freddo cemento davanti a quel totem tanto agognato.

“Mi piacerebbe tantissimo riempire tutti i tuoi buchi, ma non con dei toys...” disse con sguardo malizioso alla moglie sdraiata al suo fianco. Da un po' di tempo stava aggirando gli ostacoli del pudore con lei. Aveva iniziato a portare dei giocattoli prima a misura normale, poi sempre più grandi e li usava quasi sempre mentre la violava dietro. La sensazione di quei siliconici piselli che la penetravano mentre quello del marito le stava invadendo il retto, la resero sempre di più porca. Quando poi per inumidirli Giovanni si era messo a spompinarli davanti a lei, la troiaggine aumentò esponenzialmente. Fino a quel fatidico momento in cui alla solita domanda di rito a fine rapporto e mentre lavavano i giochini nel lavandino, lei disse “Perché no”?
Il cuore gli salì alla gola. “Stai scherzando”, disse con faccia neutra ma in cuor suo pieno di felicità. Ma lei con viso lascivo continuò per tutto il resto della serata a fantasticare con lui su triangoli e movimenti pornografici e nel corso della nottata ebbero altri due rapporti condotti in maniera selvaggia. Era pronta.

All'inizio lo guardò attentamente alla luce soffusa dei lampioni. Con la punta delle dita sottolineò i grossi vasi che percorrevano il grosso membro. Poi come preso da un'improvvisa frenesia lo impugnò saldamente e avvicinò le labbra alla cappella come a baciarne la punta. Percorse poi l'asta con la punta della lingua ammettendo a se stesso che da sempre avrebbe voluto farlo, anche quando le donne si chinavano sul suo membro per imboccarlo; lo voleva e solo ora se ne stava accorgendo, anche mentre aveva iniziato ad imboccarne la punta per poi farlo scivolare lentamente tra i denti. La reazione non si fece attendere ed all'improvviso calore della bocca rispose un improvviso quanto rapido gonfiore e dopo poco la stessa bocca divenne troppo piccola per contenere tutto quel ben di dio; non arretrò minimamente, anzi, affondò fino allo spasimo fino alla gola il membro marmoreo, fino a sentire i conati di protesta; una forte mano si appoggiò alla nuca trattenendola, mentre l'inguine di Clay aveva iniziato a muoversi a ritmo mimando la penetrazione. Tutto questo rese ancora più eccitato Giovanni che se ne accorse perché il suo stesso pisello si stava indurendo allo spasimo; la sensazione di sottomissione e sudditanza verso quel mostro nero lo stava portando all'orgasmo al punto che venne nei pantaloni nello stesso momento in cui nella sua bocca veniva il nero. Se ne accorse per il fiotto caldissimo che aveva iniziato a colargli in gola e dovette subirne tutti gli schizzi perché costretto da inguine e mano al blocco della testa. Si accasciarono, finito tutto, dietro ai bidoni e ristettero qualche minuto ansanti e quasi increduli. Poi Giovanni disse “Ti vorrei a casa mia per continuare tra noi due e per farti conoscere mia moglie; ti va domani sera?” ed il sorriso del giovane nero fu fin troppo eloquente. Prima di lasciarsi però Giovanni si dedicò ad un ulteriore bocchino che durò molto di più ma che fece godere di nuovo tutti e due.
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