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Vacanza nel villaggio - parte 1


di Belloblu
13.08.2022    |    10.253    |    9 9.3
"Mi dice che deve parlare con me..."
Vacanza nel villaggio

Quell'estate ero in vacanza con mia madre e il compagno. Alloggiavamo in uno dei vari bungalow del villaggio.
In quei giorni notai un tipo: non bello, ma affascinante, soprattutto il suo costume, era sempre gonfio.
Sono coi miei coetanei ad un tavolino sotto la pineta, giochiamo a carte, poco dopo il tipo si siede vicino al nostro tavolo. Mi eliminano a lupus in fabula al primo turno, quindi per passare il tempo scambio due chiacchiere col tipo. Noto che ha un tatuaggio di una tartaruga e gli faccio i complimenti, mi ringrazia e dice che é un portafortuna. Dopo poco arriva il figlio adolescente. Parlo un po col figlio e diventiamo amici. Si chiama Mattia. Trascorriamo il pomeriggio insieme agli altri componenti del gruppo.
Dopo cena arrivo al mio bungalow, mi rinfresco ed esco fuori il porticato, alzo lo sguardo e vedo al bungalow adiacente il padre di Mattia che stava fumando una sigaretta. Chiacchiero con lui. Scopro che si chiama Alfonso, ha 48 anni ed è divorziato. Esce il figlio, partecipa anche lui alla conversazione per un po' e poi andiamo in spiaggia con gli altri, prima di andarcene però Alfonso mi chiede se potessi accompagnare il figlio a mezzanotte al bungalow, acconsento. Fattasi ora accompagno il ragazzino alla casetta. Alfonso era dentro che aspettava, Mattia apre la porta, entro per salutare Alfonso che indossa solo slip bianchi. Mi stringe la mano e me ne vado.
L'indomani in spiaggia organizzano un gioco. Ci dividono in due file. Dobbiamo passare una spugna colma d'acqua sotto le gambe del nostro vicino e terminata la fila riempire una bacinella. Capita dietro di me Alfonso. Ogni volta che gli passo la spugna gliela allungo quasi vicino al pacco rigonfio, finché con l'ultimo giro glielo sfioro. Non so se n'è accorto.
La giornata proseguì normalmente e la sera andammo in spiaggia finché non piovve. Erano solo le 22 così Mattia mi invita nel suo bungalow per giocare a carte, accetto, ma gli dico di chiedere al padre il permesso. Lo chiama, ma non risponde, quindi una volta arrivati entriamo nella casetta. Alfonso è in bagno. Noi giochiamo sulla scrivania a carte, mentre giochiamo esce il padre del ragazzo dal bagno, convinto di essere solo. Mi appare bellissimo: fisico ben definito e con un bel cazzone al vento, lungo anche da moscio. Appena ci vede si richiude in bagno. Mattia non si accorge di niente, io invece ho una perfetta visuale del bagno. Dopo pochi secondi il cellulare del ragazzino squilla, risponde, è la madre, mi dice che ci mette un po e che va fuori nel portico. Gli rispondo che l'aspetto e resto li. Poco dopo sento la porta del bagno aprirsi, giusto uno scatto. Alfonso inizia a chiamare il figlio, rispondo io e gli spiego che il figlio è fuori a parlare con la madre e lui esclama che quella donna gli causa solo problemi e situazioni imbarazzanti, mi spiega che è nudo e senza asciugamano. Maliziosamente gli rispondo che può uscire, siamo tra uomini e so cosa avrei visto, ma aggiungo che posso benissimo uscire fuori. Divertito mi dice di rimanere. Esce col cazzo barzotto, più lungo e gonfio di quanto prima e fieramente me lo mostra, ha un pene venoso con la capella rosa, sto per toccarglielo, ma sentiamo Mattia che sta per entrare, prontamente si copre con un asciugamano e io mi allontano. Il figlio entra, finiamo la partita, e chiede al padre, ancora in asciugamano se vuole unirsi a noi.
Accetta, si siede e giochiamo a uno. Alfonso, mentre gioca, è molto espansivo: si muove spesso e ci resta male se perde. In un turno io finisco subito le carte e vinco, devono giocarsi il secondo e terzo posto padre e figlio. Alfonso vuole aggiudicarsi il secondo posto, sta per perdere, ma pesca una carta d'azione e vince. Si fa prendere dalla foga, esulta, e salta abbracciandomi, mentre salta gli cade l'asciugamano dalla vita. Io me ne accorgo subito, stavolta era davvero lungo e duro. Lui tarda ad accorgersene perché il figlio c'era rimasto male per la sconfitta e lo abbraccia. Il figlio gli fa notare che gli è caduta l'asciugamano dicendogli che ha il pisello di fuori. Appena guarda in basso e nota la sua erezione afferra velocemente l'asciugamano, un paio di slip e corre in bagno. Non esce però, dice che sta fumando una sigaretta e resta li per non far entrare la puzza di fumo.
È ormai mezzanotte dico al ragazzino che di li a poco me ne andavo e che ci saremo visti il giorno dopo. Annuisce, ma mi chiede se può parlare con me di una cosa. Acconsento. Mi dice che non aveva mai visto il padre nudo e che non ha mai visto il pisello di un altro, è molto diverso dal suo. Gli rispondo che è normale, con l'età cambia, non deve spaventarsi, mi chiede se è successo anche a me e gli rispondo di si e che presto succederà anche a lui. Mi saluta e rientra nel bungalow. Mi avvio verso il mio, ma  vedo Alfonso che fumava dalla finestra del bagno, mi avvicino. Si scusa per la scena di prima, gli rispondo di non preoccuparsi e mi dice che non è uscito perché gli slip sono piccoli e lasciano uscire il pisellone, glielo guardo, sorrido, gli consiglio di segarsi e gli lascio la buonanotte. Contraccambia e vado verso il mio bungalow.
Il giorno dopo mi sveglio tardino e incontro Mattia direttamente a colazione. È un po' agitato. Mi avvio verso la casetta per mettermi il costume e appena fuori Mattia mi porta un bracciale che ieri dimenticai da lui. Mi dice che deve parlare con me. Un po in agitazione mi confessa che già ieri mi stava portando il bracciale, ma aveva sentito un verso dalla finestra del bagno, si era affacciato per capire cosa fosse e aveva visto il padre che si masturbava. All'inizio era un po impaurito poi gli si era indurito il pene e aveva iniziato anche lui a masturbarsi, ma si sentiva in colpa. Lo rassicuro e gli spiego che non deve sentirsi in colpa, è normale. Mi dice che vorrebbe parlare al padre dell'episodio e porgli domande riguardo lo sviluppo del pene. Glielo consiglio, e aggiungo che può porgli delle domande sulla masturbazione.
Andiamo al mare, pranziamo, ma quel pomeriggio ero particolarmente stanco, avviso Mattia di non passare e mi addormento. Mi sveglio verso le 17, esco sul portico e noto Alfonso che torna dal mare. Guardo per primo il suo pacco gonfio, poi il viso. Mi avvicino al suo bungalow e mi invita ad entrare. Mi racconta della giornata di mare e del caldo eccessivo, ragione del suo ritorno anticipato alla casetta. Disfa lo zaino, toglie con non curanza il costume davanti a me e mi dice di mettermi comodo. Gli fisso l'uccellone, se ne accorge, sorride, nel frattempo mi denudo anche io e mi stendo vicino a lui. Ci guardiamo i rispettivi membri e iniziamo a toccarceli, gli tocco prima i testicoli poi la cappella che esce prorompente, mentre lui inizia subito a segarmi.
Si ferma, mi fa mettere comodo e inizia a succhiarmi il cazzo e le palle, succhia davvero  bene. Poco dopo gli afferro le braccia, lo faccio stendere e inizio a leccargli prima il cazzone poi le grandi palle. Le prendo in bocca contemporaneamente, si eccita molto, viene sborrandomi in faccia. Non mi basta, voglio penetrarlo. Lo posiziono e Alfonso non si tira indietro, mi mostra il culo ed inizio ad incularlo con gusto e foga. Vengo sborrando dentro di lui, sfiniti finiamo abbracciati sul letto a baciarci. Mi rivesto e poco dopo ritorno al mio bungalow dove resto fino ad ora di cena.
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