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Disfunzione erettile - cap. 6 sogno o son desta?


di rhapiu
26.01.2024    |    3.934    |    0 7.3
"Al diavolo la pudicizia, aveva tentato in tutte le maniere di contenersi..."
Greta, a sua volta, andò direttamente in camera propria senza proferire parola col figlio. Chiuse la porta a chiave, si tolse l’accappatoio, rimanendo completamente nuda, e si abbandonò sul letto matrimoniale, esausta.
“Sveglia, bella addormentata!” era la voce di una donna, che incalzò:
“Ti ho portato qualche bella sorpresa, sono sicura che gradirai…”
Greta si sollevò sul letto e aprì gli occhi. Non era possibile. Bernice si trovava lì, al suo fianco, con indosso solo un intimo nero molto sexy, e un frustino che con la mano destra batteva sulla propria sinistra.
“Che cazzo ci fai qui? Come hai fatto a…”
Bernice la zittì mettendole l’indice della mano sinistra sulle labbra.
“Isaac mi ha detto cosa è successo, prima. Ho ritenuto necessario il mio aiuto nei tuoi confronti. Sono sicura che mi ringrazierai” disse Bernice, che nel frattempo si stava sfregando il frustino fra le gambe.
“Quello che fate, tu e la tua famiglia schifosa, è semplicemente deplorevole” tuonò Greta.
“Invidiosa! Isaac, daglielo così da verde ritorna bianca, la signora!”
Isaac era già al suo fianco destro, non se ne era nemmeno resa conto Greta. Con orrore, si accorse che si era appisolata completamente nuda, e non poteva fare molto per ribellarsi. In fondo, lo bramava. Faceva tanto la scandalizzata, ma sotto sotto era già un fuoco incontrollabile.
“Mamma, pensavo avrebbe fatto più resistenza, invece mi ha lasciato entrare. Però… come è stretta signora Greta! Quell’impotente di suo marito deve avercelo pure piccolo, finché gli è tirato” disse sghignazzando Isaac.
“Che cosa ti aspettavi? È una troia come tutte le altre. Del resto, tale madre tale figlia… Arianna” esclamò Bernice, che si chinò su Greta e le diede un bacio casto sulle labbra.
Era paralizzata, non riusciva più a resistere. Al diavolo la pudicizia, aveva tentato in tutte le maniere di contenersi. Era il momento di essere soddisfatta. Maurizio non poteva più darle questo piacere, purtroppo. Lo amava alla follia, ma la fame della carne era arrivata ad un punto incontrollabile, doveva essere saziata al più presto.
“Dillo che godi col cazzone di mio figlio nella figa!” urlò Bernice.
Erano distesi su un fianco, e il ragazzo la pompava come un forsennato adesso, la sua vagina si era allargata molto velocemente e aveva ormai completamente accolto il suo membro. Non aveva mai goduto così tanto in vita sua, ma non voleva dare la soddisfazione a quella di essere considerata una sgualdrina. Non aveva ancora perso del tutto la dignità.
Bernice si inginocchiò sul letto, prese il membro del proprio figlio e se lo ficcò in gola.
“Mamma, ma cosa fai?” chiese incredulo Isaac.
Lei si liberò per un attimo la bocca, giusto per ribattere:
“Greta non è l’unica troia qui, è ora che anch’io abbia la mia parte. Lo so che hai sempre voluto farlo, perciò zitto e scopami la gola”
Il figlio ubbidì. Era troppo piacevole l’idea di fottere la gola della madre. Così venne copiosamente, voleva ritrarsi, ma Bernice glielo impedì, infilandoselo ancora di più in bocca e ingurgitando tutto lo sperma. La bionda Greta si era girata per ammirare la scena, nel frattempo, e si era infilata la mano nella vagina e venne nello stesso momento di Isaac, schizzando come una fontana.
“Bella addormentata? Sveglia! È stato troppo per te, visto che sei svenuta?”
Era Bernice, che si trovava sopra Greta con i visi a pochi centimetri di distanza.
“Lo senti il cazzo nella figa, eh? Lo senti che è diverso?” le chiese la donna nera.
Oddio sì, non era Isaac. Ma chi diavolo era allora? Bernice aveva portato le sue labbra all’orecchio sinistro di Greta:
“Te l’ho detto che ti avevo portato qualche bella sorpresa…”
“Ma chi è che mi sta scopando? Fammi vedere, ti prego!” implorò la bionda.
“Lo vuoi davvero? Sei sicura di reggere?” rispose Bernice.
Squillò il cellulare di Greta, era sul comodino. Isaac glielo porse. E questo le confermò che non era lui, davvero. Rispose al cellulare, controllando i gemiti. Quel bastardo aveva aumentato il ritmo apposta.
“Mamma, ma dove cazzo eri finita? Ho mandato quel coglione a prenderti, ma son passate due ore.” era Arianna, la figlia di Greta.
A questo punto non c’era più bisogno di vedere chi la stesse penetrando. Si trattava di Dario, suo genero. Un’altra opzione non la poteva proprio concepire.
“Tesoro… mmm… io non l’ho proprio… ehm… visto!” faticò a pronunciare la frase la signora bionda.
“Ma che cazzo stai facendo? Sembra che stai scopando dai versi che fai!” la accusò la figlia.
“Ma cosa dici? Sto… aaahh… facendo… mmm… stretching” rispose piccata la madre.
“Aspetta un secondo, mi è arrivato un messaggio. Metto in vivavoce mentre lo guardo… ah, è il coglione di Dario. Mi ha mandato un video? È proprio una testa di cazzo. O mio Dio, ma che cazzo sta facendo? Sta scopando con un’altra? Stronzo, bastardo!!!” urlò Arianna, che disse una serie di bestemmie quando vide con chi se la stava facendo.
“Come hai potuto? Stretching di ‘sto cazzo. Sei una troia! Da quant’è che te lo scopi, eh? Vai a fanculo, per me sei morta” urlò a squarciagola Arianna, che riattaccò.
Greta era rimasta senza parole. Bernice rise a crepapelle e fece:
“Non temere, è il classico bue che dà del cornuto all’asino. Dico giusto, Dario?”
“Oh sì. Lei mi ha tradito ripetutamente con Isaac, e adesso fa la santarellina offesa. Non me l’ha più data, e finalmente posso farmi la sua mamma, ossia mia suocera. Il mio piano alla fine ha funzionato, ed è iniziato tutto da quella notte in bagno…” fece con soddisfazione il genero.
Senza darle il tempo di ribattere, Bernice si tolse e Dario si mostrò finalmente a Greta. La abbracciò, senza smettere di penetrarla, e continuarono a farlo mentre lui era in piedi, e lei le si era avvinghiata con le gambe al suo sedere.
“Fratello, c’è posto dietro” fece Dario ad Isaac, che poi iniziò a baciare la suocera. Si era lasciata andare, le loro lingue mulinavano piene di desiderio e passione.
Isaac mise le mani sulle chiappe di Greta, e dopo averselo fatto insalivare per bene dalla madre, la penetrò nell’ano senza tanti complimenti. Dario continuò a baciare la suocera, stava provando dolore. Le ci vollero diversi minuti, prima che questo iniziasse a tramutarsi in piacere. Bernice sfilava il pene del figlio per succhiarlo, e ogni tanto leccava il sedere di Greta, infilandole anche la lingua dentro per facilitare il sesso anale. La doppia penetrazione stava cominciando a dare i suoi frutti, la signora bionda cominciava a gridare di piacere adesso, ad occhi chiusi. Poi lì aprì, si voltò alla propria destra e vide Arianna.
“Ma come…” fece incredula Greta.
Sua figlia era lì, completamente nuda, e… non era possibile!
“Visto che ti piace tanto il cazzo, che ne dici se ti scopo con il mio?” disse ghignando suo figlio Aurelio.
Greta urlò di paura, e continuò ad urlare.
“Mamma!! Mamma!!! Sveglia!”
Greta aprì gli occhi, era sul letto completamente zuppa di sudore.
“Mamma! Apri!! Stai bene?” era suo figlio, che era preoccupato e dietro la porta della camera da letto, chiusa a chiave.
Era stato tutto un incubo.
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