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Prime Esperienze

L’ospite Olandese.


di MatBsxPassLE
19.03.2024    |    9.903    |    7 9.7
"Restai in quella posizione a godermi ogni gemito che la bellissima Andrea mi provocava..."
L’ospite Olandese.
Da qualche periodo nelle vicinanze, della casa dei miei al mare, si vede sempre parcheggiato un camper proprio a ridosso del dirupo della scogliera.
Dagli adesivi che lo tappezzano, deve essere di qualche persona abituata a macinare chilometri su chilometri, ha una mountain-bike agganciata posteriormente e vari identificativi di autostrade europee.
Un giorno vidi risalire dal dirupo prima lui e poi una figura femminile, una volta saliti e facendo molta attenzione issarono su una canoa che poi misero in sicurezza sul tetto del camper.
Mi chiedevo chi mai fossero stati questi due personaggi.
Lei sia di aspetto fisico che di viso era somigliante a Jessica Alba, ma non in modo eccessivo, lui alto circa 1,90 con capigliatura lunga alle spalle da ricordare quella di Tom Hanks nel film Cast Away e corredata di baffi e pizzetto appena accennati; entrambi nel loro permanere erano molto silenziosi e mai rumorosi, riuscivano ad esserlo perfino mentre sganciavano o riagganciavano la bike ed altrettanto con la canoa.
Arrivò un giorno che fortuitamente ci incontrammo, prima lungo la ripida scalinata per l’accesso al mare ed in un secondo momento in mare; loro presi dalla loro uscita in canoa ed io invece in un tentativo di issare la vela del mio catamarano e prendere il largo.
Finalmente io riuscì a prendere il filo di vento per muovermi fuori dalla baia e per potermi poi tuffare una volta arrivato in mare aperto, spesso utilizzavo l’imbarcazione come boa durante le mie immersioni in apnea.
Ben presto anche loro raggiunsero il largo a qualche centinaio di braccia da dove ero io.
Nel vederci ci scambiammo un cenno di saluto e dopo qualche ora di pace in mare aperto rientrai sulla terra ferma, loro rientrarono una mezz’ora dopo.
Quando lei mi vide sul balcone di casa, mi salutò facendo cenno di raggiungerli in prossimità del camper; sinceramente ci andai più per curiosità di capire come mai fossero così estremamente silenziosi durante la tutta la giornata, che per altri motivi.
Avevano attrezzato un tavolino da campeggio con sedili incorporati e frontali non esistevano posto a sedere per i due capotavola, 5 bottiglie di birra già stappate ed una serie di panini salati farciti.
Si presentarono in un italiano molto approssimativo, lui si chiamava Emil era un ingegnere minerario di 37 anni e lei era Andrea anche lei ingegnere 29 anni; seguirli in quel loro modo di parlare l’italiano era abbastanza difficoltoso pertanto li invitai a parlare liberamente in inglese; non appena si misero a parlare in inglese, tutto divenne più chiaro: erano colleghi di lavoro ed erano venuti fino in Puglia per studiare i terreni carsici e che condividevano la passione per il mare.
Andrea mi invitò a seguirla nel camper per farmi vedere i loro angoli di studio e i loro spazi per il riposo, non essendo entrato in altri camper prima di quel giorno mi sembrava che tutto lo spazio interno fosse rigidamente organizzato, con una cabina bagno più piccola di quella presente sulle linee aeree delle compagnie low-cost, due postazioni letto a castello e un angolo cottura che sarebbe stato fin troppo piccolo anche per Barbie e Ken, figuriamoci per due umani.
Andrea mi disse che una delle postazioni letto veniva utilizzata anche come divanetto per vedere la TV, uscimmo fuori per continuare la chiacchierata anche con Emil, incredibile era la prima sera da oltre una quindicina di giorni che questi due facevano “vita sociale”.
Passarono circa due ore dalla prima birra aperta e si era fatta una certa….., ma proprio mentre mi accingevo a salutarli per tornare verso casa Emil si lamentò della monotonia del posto e dell’assenza di posti dove potersi riunire e divertirsi, evidentemente non si era mai addentrato nel paese o non aveva mai sentito il frastuono della discoteca all’aperto poco distante dal suo camper, gli indicai la strada e lui prese subito l’occasione per svincolare la bike dal camper e fare un “giro in giro”, mi parve sgarbato abbandonare da sola la povera Andrea e rimasi con lei.
Continuammo a chiacchierare per un po’ fino a quando sul cell di Andrea non arrivò un messaggio di Emil che diceva che avrebbe tardato un po’ e quindi di non preoccuparsi degli eventuali rumori quando, al suo ritorno, avrebbe riagganciato la bike.
Visto il campo libero provai a fare il “manzetto” della situazione cercando di abbordare Andrea, non mi fu difficile iniziare a pomiciare e metterle la lingua in bocca, aveva tettine sode corredate da capezzoli turgidi e scuri color cioccolato fondente, natiche compatte e toniche e….. con mio grande stupore aveva, al posto della passerina, una sberla di cm.18 che ben presto divenne più lungo compatto, tonico e venoso.
Scoprì così che la bella Andrea era una creatura trans…..e che trans bonazza che era.
Durante la pomiciata mi capitò di metterle più volte le mani in zona inguinale, ma preso dall’eccitazione e guadagnato spazio sulla postazione letto in basso iniziai a scendere da collo alle tette e dall’ombelico fino ad avere a che fare con la sberla.
Presi a leccarla e a baciarla dal buco del culo alla punta della cappella, ed ogni tanto facevo sparire l’asta intera tra le mie labbra, non mi era mai capitato di avere contemporaneamente le mani piene di tette e le labbra piene del cazzo pulsante della medesima persona.
Non ho idea di quanto tempo passammo a pomiciare in questo modo spinto, ma lei dopo lunghi e piacevoli momenti di effusioni mi chiese se…. se fossi disponibile a concederle il mio lato B, avevo fatto incontri intriganti e divertenti con uomini, ma non mi era mai capitato di avere un’avventura sessuale con una trans. Le dissi che poteva osare….
Io mi misi disteso supino e lei si mise inginocchiata tra le mie gambe distese, prima con le dita mi sollevò il sacchetto e poi la sua lingua arrivò pronta ad umettare il buco, era una meraviglia sentivo la sua lingua farsi strada tra le natiche ed allo stesso tempo un dito (o forse due?) sempre più umettato avvicinarsi al buco. Più passava il tempo e più mi rendevo conto che in quel momento ero tutto suo, mi fece poggiare i piedi sul materasso in modo da poter tenere le ginocchia alte, con una mano mi segava e con l’altra un po’ mi penetrava con le dita e un po’ umettava con la lingua…..restai in quella posizione a godermi ogni gemito che la bellissima Andrea mi provocava.
Finito di prepararmi l’ano lei si spostò portando la punta del suo cazzo a contatto con le mie palle, prese la sua asta con la mano per indirizzarla meglio verso il basso in direzione dell’ingresso del mio buco, sentivo la sua cappella calda vicino alle pareti delle mie natiche, lentamente e con dolcezza mi prese. Non appena si accorgeva che stavo per emettere un gemito un po’ più forte mi baciava spennellandomi la lingua in bocca. In quel momento, sembra strano, non potei fare a meno di pensare che i due erano silenti per questo, perché forse quella di baciarsi l’un l’altro nel momento di maggior dolore o di maggior estasi era una loro tecnica per non rompere il silenzio della notte con i loro gemiti carnali.
Era una nuova sensazione essere baciato appassionatamente dalla stessa persona che in quel preciso istante mi stava entrando ed uscendo dal buco del culo con altrettanta passione, quando lei non mi baciava ero io a cercare di arrotolarmi per succhiarle i capezzoli. Non cambiammo posizione e restammo nella posizione del missionario fino al momento in cui…….Andrea non esplose nel suo kondom.
Le levai il profilattico e mi rileccai l’asta ancora intrisa dei suoi umori e poi la baciai per ringraziarla della bella ed inattesa evoluzione della serata.
Subito dopo ci ripulimmo e ci andammo a rinfrescare nella loro tenda doccia approntata all’esterno del camper.
Me ne tornai a casa che ero ancora eccitato e contento, l’indomani io dovevo rientrare al lavoro…..ma quando tornai alla casa al mare trovai un biglietto con le firme di entrambi e poi più in basso un cuore disegnato con il rossetto ed al suo interno una scritta: “Take good care of you!!! L’Ospite Olandese”, ma il al mio ritorno il camper era sparito portandosi via anche la stupenda Andrea!
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