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Prime Esperienze

Una spiaggia particolare - Parte 2


di coppiaroma-69
11.03.2024    |    6.334    |    6 9.9
"Giada non scherzava affatto, si lascia penetrare da uno sconosciuto emettendo un gemito… Alessandro ha il cazzo di Adam a meno di cinque centimetri davanti..."
(Per una migliore comprensione dello scritto, si raccomanda di leggere la parte 1.)

Il giorno seguente la sveglia suona tardi, come regola quando si è in vacanza.

“Oggi mi piacerebbe prendere una barchetta a noleggio e raggiungere qualche caletta fra gli scogli… ti va?”
È la proposta di Alessandro

“Per me va bene, ma di pomeriggio mi piacerebbe tornare dove eravamo ieri, c’è una luce fantastica e poi siamo stati così bene” risponde Giada.

‘Saremo pure stati bene, ma per poco non mi viene un infarto’ pensa lui; ha ancora ben presente l’immagine vivida di Giada che gode e di Adam, questo il nome che ha dato allo sconosciuto, che la guarda da non più di 10 metri.
Ancor meglio ricorda quando lei gli ha proposto di fare il bagno… terrore puro, perché Giada è sempre stata una persona molto riservata specie in ambito sessuale e quella situazione era tutto fuorché riservata.

“Ok, ma sono già le 11.00, non vale la pena prendere la barca alle 12.00 e riconsegnarla alle 16.00, per poi mettersi in macchina e raggiungere la spiaggia di ieri” osserva lui in modo analitico e razionale

“E allora la barca meglio prenderla domani… mi piacerebbe proprio tornare alla spiaggia”.

Lui è interdetto perché di solito è lei la prima a voler cambiare ogni giorno il luogo; decide di accontentarla, ma non sa se augurarsi di ritrovare o meno Adam. Pensa che Adam è un nome particolarmente azzeccato per uno di cui non si conosce nulla… semplicemente un uomo, il primo oltre lui nella loro vita: ‘Si gli sta proprio bene’ pensa accennando un sorriso mentre si dirige verso la macchina.

Giada è sdraiata, nuda, sul suo “piedistallo”, la roccia che sporge dalla duna ai piedi della montagna. Effettivamente quel posto ha un fascino tutto suo, con una luce che si fa sempre più calda e avvolgente, man mano che ci si avvicina al tramonto.
Sono arrivati nel primo pomeriggio, fa abbastanza caldo e di Adam nessuna traccia.
Hanno già fatto il primo bagno e sulla pelle di lei, unta di abbronzante l’acqua forma una miriade di goccioline tonde, pronte a scivolare sui seni ad ogni respiro.

Lui non riesce a rilassarsi: di nuovo il pensiero razionale gli suggerisce di essere sollevato per l’assenza di Adam, mentre emotivamente avrebbe desiderato fosse di nuovo lì. Il tempo trascorre lento, al ritmo delle poche onde che lambiscono la battigia dalla notte dei tempi.
Lui è irrequieto con la mente affollata di pensieri, molti dei quali decisamente peccaminosi.
Non riesce a stare sdraiato al sole, fa per alzarsi e lo vede: Adam, esattamente dov’era il giorno prima, a circa 10 metri da loro; alza addirittura un braccio in segno di saluto!
Per tutta risposta Alessandro si gira verso Giada trovandola ancora una volta con gli occhi chiusi.

‘E adesso che faccio?’ È il suo primo pensiero, sdraiandosi di nuovo e chiudendo gli occhi per riflettere.

“Oggi tocca a me” dice improvvisamente Giada irrompendo nei suoi pensieri; rotola di lato scende dalla roccia e lo raggiunge sul suo asciugamano. Si stende sopra di lui per baciarlo sulla bocca, poi scende sul petto e sempre più giù: si inginocchia fra le sue gambe e lo prende in bocca che non è ancora completamente eretto.
Una volta gli ha confessato che le piace da matti sentirselo crescere in bocca, perché si sente padrona della sua eccitazione e lo trova molto porco. Tutto questo però fra le quattro mura di casa; ‘Evidentemente questa è l’estate delle prime volte’ pensa Alessandro godendosi la magnifica sensazione di un pompino all’aria aperta, quando la brezza marina accarezza il cazzo umido ogni volta che la bocca risale.

Come un mantello dorato, i capelli scendono sulle spalle di Giada che con una mano impugna l’asta e con l’altra cerca di gestirli in qualche modo; Alessandro le viene in aiuto raccogliendoli a coda di cavallo e serrandoli dietro la nuca.
Solo ora che ha la visuale libera, si rende conto che Giada sta mostrando il culo ad Adam. Così inginocchiata, con la testa piegata in avanti sul suo cazzo, offre all’altro una visione estremamente ravvicinata del suo ano e della fica entrambi, completamente depilati, tanto che potrebbe benissimo avvicinarsi e toccarla.
Il su e giù che fa con la bocca è sincronizzato con gli inarcamenti della schiena in una danza altamente erotica.
L’immagine che si forma nella mente di lui è talmente potente da fargli improvvisamente raggiungere l’orgasmo, eiaculando copiosi getti di sperma.
Giada, che di solito non ama riceverlo in bocca, senza cambiare posizione deglutisce tutto; mostra la bocca vuota ad Alessandro, poi torna sul cazzo, inarcandosi ancor di più per scendere con la testa fino alle palle che mordicchia delicatamente. Infine, con la lingua ripulisce ogni traccia di sperma e quando arriva all’altezza della cappella mormora “Sei venuto presto… proprio ora che iniziavo a divertirmi”.

‘Pensa in fretta, pensa in fretta’… non voleva si voltasse
“Beh se rimani così potrei infilarmi fra le cosce e leccartela… come se facessimo un 69”
“Niente male come idea… dovrei restare così, con il sole che mi bacia il culo e tu che me la lecchi… pensa se passasse qualcuno”
“Ti piacerebbe? Farti vedere dico, mentre te la lecco… ti piacerebbe?” dice Alessandro assestando i primi colpi di lingua sul clitoride.

Lui è bloccato con la testa fra le sue cosce e non ha possibilità di movimento con le mani… così deve affidarsi alla lingua che raggiunge a fatica l’apertura della vulva per poi tornare sul bottoncino del piacere.
“Mmmmmm, mi fai impazzire.”
“Non mi… hai ancora detto… se ti piacerebbe” la incalza Alessandro tra una leccata e l’altra. È stufo di quel gioco: magari lei dicesse “sì” così lui potrebbe finalmente godersi la sua fica senza controllare ogni volta dove sta Adam.

‘A proposito, dov’è?’ pensa, girando per quanto possibile la testa da un lato o dall’altro. Lo trova a pochissima distanza da lui, mezzo metro al massimo. Contro lo sfondo del cielo al tramonto riesce a vedere la folta capigliatura ei tratti decisi del viso.
Il fisico è asciutto, ma non palestrato. Gira al limite la testa per osservarlo meglio e lui lo prende come un segnale d’incoraggiamento, muovendo un passo avanti. Il suo ventre è piatto, e dal pube completamente depilato spunta un cazzo di dimensioni tutto sommato normali, ma con un glande enorme.

“Vuoi proprio saperlo?” dice Giada sempre sussurrando
“S..si” risponde lui, a cui sta tornando dritto il cazzo. La sua fica è una cascata di umori che in quella posizione non può che deglutire… sanno di pulito, come il mare.

Giada si accorge che il cazzo del marito si sta risvegliando e lo riprende subito in bocca apprezzandone il repentino ingrossamento. Poi se lo sfila lo masturba con le mani e dice “Sono talmente eccitata che se ci fosse qualcuno, dietro di me con un bel cazzo dritto, mi lascerei scopare senza problemi, mentre tu me la lecchi. Non lo voglio nemmeno vedere, solo farmi scopare da uno sconosciuto”. Giada non sussurra più… quasi strilla.

Gli occhi di lui cercano lo sguardo di Adam; evidentemente capisce l’italiano perché annuisce e si inginocchia, puntando la cappella sull’orifizio da cui sgorgano copiosi umori.
Poi l’appoggia e preme con decisione, ma delicatamente.

Giada non scherzava affatto, si lascia penetrare da uno sconosciuto emettendo un gemito…
Alessandro ha il cazzo di Adam a meno di cinque centimetri davanti ai suoi occhi… lo vede affondare nella fica di sua moglie come una lama bollente nel burro.

Giada si sente riempita come mai prima, con un cazzo in bocca e quello dello sconosciuto nella fica. Ad Alessandro è evidente che la situazione piace: lo sente da come è tornato dritto il suo cazzo e da come incalza la frequenza del pompino che gli sta facendo, sollevando il bacino.
Era la sua maggior preoccupazione quando il giorno prima ha adocchiato quel tizio sulla spiaggia, facendo di tutto perché si arrivasse a questo… e ora finalmente la sua fantasia si stava avverando. Si sente troia… “Sono una troia vero…? Domanda ad alta voce in preda all’eccitazione sessuale, ma non si aspetta risposta.

In quel momento tutto il suo mondo è limitato a quei tre corpi che cercano di dare e trarre piacere uno dall’altro. Sente che sta per venire, ma non può farci nulla; vorrebbe durasse all’infinito, ma le sollecitazioni sono troppo intense… anche mentalmente.
Viene con uno strillo, serra le cosce e Alessandro smette di stimolarle il clitoride con la lingua. Si sfila da quella posizione, si mette in ginocchio davanti a lei con il cazzo dritto che reclama la sua bocca.

Adam l’ha sentita venire… ha percepito le contrazioni della sua fica e per tutta risposta ha aumentato il ritmo. Vede il compagno della donna mettersi davanti a lei e finalmente può affondare completamente lasciando che siano le palle ad ogni colpo a schiaffeggiare le grandi labbra.

Giada percepisce il cambio di passo dello sconosciuto e la nuova sensazione di qualcosa che le batte ritmicamente sul clitoride ipersensibile. Bastano pochi colpi perché lei abbia un nuovo orgasmo.

Alessandro la vede contorcersi in preda ad un altro orgasmo e sente di essere vicino anche lui. “Te lo faccio sentire fino in gola” prorompe afferrandogli la nuca con le mani.

Adam sfila il cazzo e dal grosso glande escono lunghi e copiosi schizzi che raggiungono le natiche di Giada.

Giada sente qualcosa di caldo colarle sulla schiena e sul culo… stravolta dall’intensità dei suoi orgasmi non ha prestato attenzione allo sconosciuto. Avrebbe voluto prenderlo in bocca insieme a quello di Alessandro, ma ormai era troppo tardi…

Alessandro vede Adam alzare la testa al cielo, sfilare il cazzo dalla fica ed emettere potenti getti di sperma sulla schiena e sulle natiche di Giada. Poi lentamente lo vede alzarsi, portarsi due dita alla fronte, come un saluto e tornare verso il suo ombrellone.
Vuole scoparla anche lui, allo stesso modo, mettere il cazzo dove è appena stato l’altro… Sa benissimo che durerà poco, ma non gli importa… si gira e la possiede da dietro. La trova allagata come mai prima… pochi colpi e viene anche lui.

Sono in acqua, lui l’abbraccia da dietro e ancora fanno il bagno insieme al sole che sta per lasciare il posto al buio.
“Sapevi tutto dall’inizio eh? Ieri quando hai fatto in modo che ti vedesse per bene, ed anche oggi quando l’hai provocato fino a farti scopare” le sussurra in un orecchio Alessandro.
“Si, l’avevo visto prima di te, poi ho finto di stare con gli occhi chiusi. Quando hai iniziato a spalmarmi di abbronzante lui era già lì e sono stata io, non tu, ad aprire le gambe per farlo guardare meglio, poi l’eccitazione mi ha sopraffatto ed ero determinata ad andare fino in fondo.”
“Ma perché non me l’hai detto?”
“Avevo paura che fossi geloso, che ti arrabbiassi. Insomma, un conto sono le fantasie un conto la realtà, anche se nel mio caso è stata più bello di quanto avrei mai potuto immaginare.”

In acqua il cazzo di Alessandro torna ad avere un’erezione premendo sulle natiche di Giada.
“Lo senti? È per farti capire quanto posso essere geloso di una situazione del genere… cazzo l’ho sempre sognata! Mi farai venire un infarto prima o poi… voi donne siete troppo avanti.”
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