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9 colpi di San Valentino


di Membro VIP di Annunci69.it Cesc
08.02.2024    |    6.850    |    1 8.4
"Uscito dal lavoro è tornato dritto a casa..."
Chiudo la porta, apro il mio portatile sulla scrivania, e collego con la telecamera sul comò in camera da letto. Mi stupisce quanto sia facile nasconderle di questi tempi. Dopo un rapido download premo riproduzione e mi siedo a guardare. La data e l'orario vengono visualizzati nell'angolo inferiore dello schermo.
14 febbraio 17:48
Oh, oggi è San Valentino, cazzo!
Entrano insieme, ridendo e afferrandosi l'un l'altra. Lui L'afferra tra le braccia e la avvicina, schiacciando le sue labbra con quelle rosse imbronciate. I vestiti saltono e presto lei è sul letto. Si alza sui gomiti e attende l'uomo che intanto si accarezza il cazzo già sortito fuori dalla patta.
Premo pausa e guardo il suo volto.
E tu chi Cristo sei?
Ho zoomato sul suo cazzo.
Non è più grosso del mio.
Riprendo la visione. Ingoio saliva vischiosa e mi agito sulla sedia mentre lei ha preso immediatamente a succhiare slinguazzando sul glande bulboso. La vista di lui, del suo cazzo, del suo viso mi rendono a disagio e nauseato. Mi pizzico la punta del naso e continuo a guardare. Si accascia tra le sue lunghe e slanciate gambe e seppellisce il viso nella sua fica. I lunghi capelli biondi di lei volano intorno mentre si agita e geme, facendomi ingelosire della abilità orale di quel tizio. Vedo chiaramente i connotati del suo viso da vicino mentre arriva al culmine. Fottuto HD. Infame invenzione.
Dannazione, però è assai bella quando gode.
Mi fermo un attimo e metto in pratica la respirazione che mi hanno insegnato al Qi Gong. Sto sudando leggermente, nervoso per quello che avrei visto, e prendo un respiro profondo prima di andare in apnea. I miei pensieri vanno alla prenotazione della cena per stasera. Scuoto la testa e continuo a guardare.
Lui si muove e la bacia, spingendo la sua lingua coperta di succo vaginale in bocca, massaggiando le sue grandi tette. Le gambe di lei si alzano e lui fa scivolare il suo cazzo nel mezzo, grugnendo mentre spinge i fianchi in avanti. La sua lieve pancia le tocca il ventre, e la pelle sciolta sul suo petto si dimena quando comincia a pompare dentro e fuori.
Fanculo. Non posso credere che si stia scopando qualcun altro. Il sangue mi pulsa a vedere lei che scopa. Sesso puro. E quel tizio che se la scopa così... in piedi. Glielo mette dentro quel cazzo e spinge. E come se spinge. E mentre lo fa, continua a baciarla, gli tocca il culo, le torce i capezzoli, le infiila due dita in bocca assieme alla lingua. In piedi. Li sento godere intensamente.
Poi lei gli prende il cazzo in mano e gli chiede di scoparla da dietro, lui sorride, la gira, l'appoggia sul tavolo, i jeans scendono lungo il corpo, la piega sul tavolo e comincia a incularla. È dentro! Quel cazzo è dentro il suo culo!
Non riesco a crederlo, o forse sì, ma sussulto alla vista di lui che le afferra i fianchi e guida il suo cazzo nelle profondità di quella carne che credo sia in quel momento parecchio bagnata. La scopa forte e veloce mentre lei geme e balza in avanti ad ogni colpo ricevuto. Posso sentire i suoni che produce la pelle delle sue natiche che subisce l'impatto.
Mi strofino gli occhi. Metto in pausa e rinnovo la mia intraprendenza, determinato a guardare fino alla fine. Quindi, premo nuovamente play.
La sta scopando veramente forte, con una mano che si alza e afferra una manciata di quei gloriosi capelli lunghi e biondi, che gli permette di tirarle la testa all'indietro. Parole come puttana, troia, cazzo, fica e ti rompo il culo, riempiono la stanza. Ognuna di quelle parole brucia nella mia memoria mentre la scopa come un cane rabbioso e arrapato. Lei geme e cade sul suo petto, incapace di tenersi in piedi; eppure continua ancora a farsi scopare nel culo.
Ho la gola secca. Mi allento la cravatta e mi slaccio il bottone superiore della camicia, sperando di rinfrescarmi un po'. Nonostante le circostanze sono emozionato, duro come una roccia, e mi maledico per essere eccitato. Mi alzo e controllo la porta, accertandomi che fosse chiusa a chiave, e torno alla sedia. Mi slaccio i pantaloni e libero il mio cazzo gonfio, prendendolo in mano proprio mentre lui si tira fuori e strapazza il corpo di quella femmina in calore ancora una volta.
Poi la tira di lato e le schiaffeggia la guancia destra con la sua erezione prima di spingerla ancora una volta oltre le labbra e, ora, in fondo alla gola. Lei sembra lottare per un momento, imbavagliata, rumorosamente, poi accetta il cazzo in gola.
Mi accarezzo mentre osservo quella esibizione da gola profonda. Gorgoglii e sussulti di lei sono accompagnati dalle parole di lui con vari grugniti. Parole come succhia, pompinara, sborra, troia e succhiacazzi esplodono. La bava le gocciola dal mento, le lunghe corde di saliva penzolano alle tette e scorrono sul letto. Succhia con un'intensità che mi dà i brividi. Impazzisco letteralmente a ogni suzione.
Infatti, il mio cazzo palpita e mi fanno male le palle. Un mix di sentimenti scorre attraverso di me e rallento la mano mentre mi domando cosa diavolo sto facendo. Lui le allontana il cazzo dalla bocca e la spinge sulla schiena. Poi si posiziona a cavalcioni sopra di lei. Il cazzo è tra le tette.
Pure le tette le scopa, bastardo!
La punta del suo cazzo le tocca il mento ad ogni strofinata. Inizio a pompare di nuovo il mio pugno mentre lei lo esorta, dicendogli di sborrare, versare il suo carico in faccia, proprio come ha fatto con me. Il sangue per poco non mi si gela. Non riesco a trattenermi ed erutto appena il suo primo flusso di bianco perlato la colpisce sopra il labbro superiore. Sborra sputata fuori nella mia mano a coppa e sul pavimento sotto la scrivania riesce a competere in quantità a quella sul mento, la bocca e il collo di lei. Lui grugnisce forte, dicendole di leccare la cappella fino a renderla priva di liquido, mentre io soffoco un gemito e mungo le ultime poche gocce fuori dalla mia di cappella.
Mi guardo intorno e afferro un pacco di fazzoletti sul bordo della scrivania, asciugando il carico appiccicoso dalla mia mano prima di premere pausa. Altri fazzoletti finché la mia mano non è pulita. Tampono via le goccioline cadute sui miei pantaloni prima di afferrare altra carta e pulire il pavimento. Ripongo tutto nel disordine legittimo nella mia tasca del vestito e maledico me stesso per quello che ho fatto mentre rimbocco il mio pene addolcito. Chiudo la zip e allaccio la cintura prima di sedermi di nuovo sulla sedia.
Idiota del cazzo! Perché cazzo l'hai fatto?
Riacquisto lucidità e guardo lo schermo. Il viso di lei congelato con la lingua fuori e con lo sperma schizzato sopra di essa. Il cazzo gonfio di lui con ancora una goccia di sperma appeso alla punta.
Gesù Cristo, è un bel cazzo di carico quello che le ha sparato addosso.
Metto ancora le immagini in riproduzione e mi calmo. Dopo qualche altra leccata, lui passa il suo cazzo ammorbidito sul mento e su tutto il suo viso di lei, sorridendo perfidamente e ovviamente orgoglioso di se stesso. Lei, invece, sembra una pornostar, sorridente brillantemente con il suo bel viso smaltato di sperma. Conosco quel sorriso.
Brutto stronzo!

Improvvisamente, lui si raddrizza spaventato, e salta giù dal letto. Il suo è cazzo floscio mentre le sue mani si posizionano come per difendersi e la sua bocca cerca di aprirsi come per parlare.
BANG! BANG! BANG!
Due fori gli appaiono nel petto e il sangue sputato contro il muro dietro di lui quando i proiettili lo prendono in pieno. Si muove a malapena per un attimo, poi si accascia a terra con la testa appoggiata sul muro insanguinato dietro di lui.
"NOOOOO!" L'urlo di lei.
BANG! BANG! BANG! BANG!
È ancora sulla schiena con la testa alzata quando i proiettili la colpiscono, due al centro del torace e l'ultimo al collo, appena sotto il mento.
"Sei una puttana!", urla l'intruso.
Il copriletto sotto comincia ad arrossarsi intorno alle spalle e alla testa. Si avvicina, con la pistola che tiene nella mano che non ha un solo tremolio, e lentamente la abbassa fino alla coscia. Dopo aver preso un respiro profondo, si avvicina all'uomo inchiodato al muro e stende la mano.
BANG! BANG!
Questo è personale, mirato tra le gambe. Poi si gira e si allontana dalla vista della telecamera spiona.

Stoppo il video, chiudo il portatile e scuoto la testa. Dopo essermi assicurato di aver pulito bene, afferro il computer portatile, aperto la porta, e torno nel salotto accanto alla cucina. Butto una rapida occhiata in fondo al corridoio dove c'è la camera da letto e dove immagino ci siano gli addetti della scientifica a fare i prelievi del caso, prestando attenzione al sangue sparso.
"Beh, è stato lui", riferisco. "È tutto nel video."
Il magistrato di turno e il medico legale alzano a malapena lo sguardo, annuendo all'unisono.
"Sì, ha confessato in caserma", mi informa il giudice.
"Chi era quel tipo?" Chiedo incuriosito sulle generalità dello stallone riempito di piombo.
"Un cliente della donna, capisce? Questo era indagato per riciclaggio di denaro sporco e lei aveva assunto la sua difesa."
"Hmph", grugnisco. "Un avvocato e un criminale che se la fanno insieme, non è poi così insolito." Il mio senso dell'humor non viene raccolto dai due pezzi grossi della scena del crimine.
"Il marito dice che sospettava che lei lo tradisse da un po', quindi ha installato alcune telecamere."
"Quando?" chiedo nervosamente.
"Questa settimana. È stato testimone di un incontro tra la moglie e l'uomo, tre giorni fa in un autogrill. Li ha tenuti sotto controllo finché l'amante non è arrivato qui, oggi. Uscito dal lavoro è tornato dritto a casa. Li ha colti sul fatto."
"Alla fine", dico. Mi guardo bene dall'aggiungere che è tornato dopo che il tizio, che ha crivellato, aveva appena finito di dipingere di bianco la faccia della moglie.
"Così pare", disse guardandomi maliziosamente il medico.
Abbiamo tutti ridacchiato in modo scomodo.
"Beh, io me ne vado. Aggiungo il video al file." Dico prima di filare.

Esco dalla porta d'ingresso e cammino verso la mia auto, lanciando il computer portatile sul sedile prima di salire. Indosso la cintura di sicurezza e avvio la macchina, al minimo per un momento, e guardo verso la casa.
"Mi dispiace tanto, cara", dico ad alta voce. "Mi mancherai."
Non la incontravo da più di due settimane. Controllo l'ora e vado via da lì, sapendo che mia moglie mi sta aspettando per uscire fuori a cena. Mi chiedo che tipo di fiori potrei raccogliere sulla strada di casa.
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