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Cornuto e non contento


di Lutero57
12.11.2019    |    2.789    |    0 9.2
"-Ed invece ti stupiro', ricordi l'albergo dove lo facemmo la prima volta? Beh ho prenotato una serata proprio li, la stessa camera, vedrai non è cambiato..."
Succede spesso nelle barzellette, purtroppo è successo a me nella realtà, trovare mia moglie a letto con il suo capo ufficio, non me lo sarei mai immaginato ne avevo il men che minimo sospetto e non solo perché io l'amavo ma perché mi fidavo ciecamente. Non stavano scopando, avevano appena finito, nudi sul letto a parlare tranquillamente ignari del mio rientro anticipato da una trasferta di lavoro.

Cosa si prova in questi casi? Me lo chiedevo spesso quando vedevo questa situazione riproposta in un film o raccontata da amici come fatto reale, ora lo so : uno sconforto totale, da cui non ci si riprende subito, ero come paralizzato, e prima che rabbia, dolore o reazioni violente potessero prendere il sopravvento, lui si era rivestito e andato via e lei chiusa in bagno a piangere. Ed io? io sono uscito di casa per rietrarvi solo in tarda notte dopo aver pensato e ripensato a cosa dovessi fare.

Con mia moglie non parlai, la mattina successiva andai direttamente da lui in ufficio, nero di rabbia, ma contenuto nei modi, volevo prima ascoltare, lui mi ricevette con ovvio imbarazzo che gli andò via di li a poco.

-Capisco il suo dispiacere e malcontento, credimi ma se può servire io non ho fatto nulla per andare a letto con sua moglie, anzi, alla fine ho solo ceduto alle sua avance ripetute e mi spiace dirtelo ma se non ero io ce ne sarebbe stato un altro, qui se la sono scopati un po tutti, e anche in piu' di uno come piace alla sua signora,mi dispiace per lei che cade dalle nuvole ma è cosi', se è venuto qui è venuto per sentire la verità e non scuse....

o no?

E giu' una valanga di scene infamanti su mia moglie, che si concluse con la mia ignobile ritirata ma non prima di avergli scagliato un portacenere di marmo, rompendogli il vetro della finestra .

Sentii le sue ultime parole dietro di me

-Questo me la paga.

Avevo sbagliato ad andare li', perché ancora non avevo realizzato cosa fare ne metabolizzato che mia moglie, che amavo, fosse una grande zoccola.

Deriso, infamato oltre che cornuto, per fortuna non ci misi molto a riassettare le idee.

In primis ero consapevole che ancora, nonostante tutto, volevo troppo bene a lei tanto da impormi di cercare di perdonarla, ma questo poi, volevo mettermi dietro al più presto quello che era successo e le eventuale giro di chiacchiere sul fatto e su questo mi aiutò il mio amico di infanzia il Maresciallo F.........., contavo su di lui perché eravamo da giovani, non solo amici ma inseparabili.

Mi ricevette con un abbraccio e mi lascio' con un

-Tranquillo ci penso io, vedrai.

E fu cosi', convoco quello stronzo lo minacciò non so come e perché ( come diceva lui nessuno è un santo) lo minaccio che se solo avesse sentito voci in giro sulle “prestazioni” di mia moglie glielo avrebbe fatta pagare di brutto e così una coltre di nebbia oscurò l'accaduto.

Ma con mia moglie non ci avevo ancora riparlato, una settimana in cui ci eravamo ignorati e dormivamo separati per non vederci.

Poi una sera mi sentii pronto rientrai a casa prima del dovuto, preparai una cena coi fiocchi, cioè comprai del sushi di cui lei va matta, in un ristorante vicino a casa, un buon vino, un tiramisù ed una certa accortezza nel preparare la tavola. Quando rincasò la invitai a mangiare e a non parlare fino al caffè e poi le dissi papale papale.

-Roberta, io ti amo e ti ho sempre amata, ora senza tanti fronzoli ne beghe mentali, voglio offrirti e offrirmi solo due possibilità, la prima è mettere una grossa pietra sul tuo passato a dir poco burrascoso.....

-Diego ho sbagliato una volta un colpo di testa non mi far passare per chi sa che cosa...

-Un colpo di testa? Guarda che non ti sei scopata solo il tuo capoufficio a cui non è andata storta tranquilla, ma ti sei fatta tutto l'ufficio e nemmeno uno per uno, li hai anche voluti insieme

-Diego....

-Aspetta fammi finire, ho ci mettiamo una pietra sopra su tutto quello che ho saputo e torniamo come prima o se non vuoi stare più con me, non mi ami più o che altro, possiamo dividerci anche da subito, da buoni amici, non ti serberò' rancore, ma se scegli di posare questa pietra che sia per tutto o se no , puoi anche convincermi che tutto quello che ho detto è una cazzata e che sei andata a letto solo con lui, ma poi se non mi convinci o non è la verità, la pietra sopra la metto io per sempre ti faro' sparire dalla mia vita, Roby decidi, bevi pure il caffè poi rispondi.

Sembrava un film di Sergio Leone, lei maneggio il cucchiaino nella tazzina per parecchio poi bevve lentamente, gusto il tutto si alzo' e mi disse.

-Hai ragione tu mettiamo ci una pietra sopra, io voglio stare con te , ti prometto che ti sarò fedele ma tu promettimi che questa pietra rimarrà sempre li' e non riaperta a tuo piacimento.

Accettai, era in fondo quello che volevo, ma conoscendola bene di quanto era puntigliosa quando aveva ragione, capii amaramente che il racconto del capo ufficio era veritiero e questo non riuscivo a mandarlo giù.

Ci volle quasi un anno per ritornare nella “normalità”, ma passato questo periodo altalenante, Roberta la sentivo ancora innamorata molto piu' di prima ed ogni volta me lo dimostrava piu' lei che io.

Era come se si fosse innamorata di nuovo, le sue attenzioni erano sempre verso di me, le coccole che oramai erano sparite da un pezzo, ritornarono in voga prima ma soprattutto dopo aver fatto l'amore, non sesso ma amore vero e proprio. Spesso mi diceva di non voler uscire per andare per esempio al cinema, si accontentava anche di un film già visto alla TV, ma stesi sul divano, stretti a farci le coccole per finire a fare l'amore o peggio addormentarci come due angioletti.

Tutto a meraviglia? Un cazzo, per me era un tormento, non riuscivo a levarmi dalla testa il fatto che lei mi avesse tradito con quello stronzo e anche con altri, che avesse fatto sesso con piu' uomini contemporaneamente. Mentre scopavamo preferivo la posizione a pecora, perché me la immaginavo scopata o inculata mentre lo prendeva in bocca da un altro, e allora cercavo di sbatterla sia in fica che dietro in maniera selvaggia, quasi furiosa scaricando tutta la mia rabbia di cornuto, ma lei godeva ancora di piu' e la “LUPA” così mi aveva detto il suo capo ufficio che la chiamavano al lavoro, perché Roberta emetteva quasi sempre una vocale la “U” e piu' godeva e piu' la allungava fino a gridarla quando raggiungeva l'orgasmo, lo faceva anche con me e nonostante io ci mettessi rabbia, dopo stressati, lei mi ringraziava sempre soddisfatta in maniera totale e quel mio essere cosi' selvaggio lei lo interpretava come un segno di amore che io mai negai e allora giù coccole a non finire.

Ma in quell'anno le cose cambiarono anche dentro me, se primo era rabbia ora non potevo prendermi per il culo da solo, la scena di lei che si faceva sbattere in ufficio, che magari faceva un pompino sotto la scrivania oppure si faceva scopare da tutti , mi eccitava come non mai.

Ci pensavo, spesso mentre la scopavo alla pecorina gli mettevo un dito o due nel culo, proprio per immaginarmela, alla merce di uomini sempre diversi e piu' spesso le venivo in bocca immaginando che tutti quelli che la scopavano avessero fatto uguale e quel suo ululato nel godere non lo interpretavo piu' come puro suo godimento ma come segno di una troiaggine infinita che mi eccitava da morire.

Il fondo lo toccai una domenica che lei andò a trovare sua madre e per tutto il giorno mi segai come uno scolaretto immaginandola fra le scrivanie del suo ufficio donarsi completamente a tutti e tutte e giu' seghe a piu' non posso.

Non c'era niente da fare la volevo anche io così, ma come farglielo capire, non era facile, una volta mentre la scopavo e le tormentavo il suo splendido culo le provai a dire, “ti piace prenderlo da tutte le parti, da piu' uomini, dimmelo?” lei per tutta risposta si volta fulminandomi con lo sguardo, tanto da ridurmi al silenzio, non c'era un cazzo da fare quella pietra lei non voleva rimuoverla, lei no io si e dopo un anno era il mio desiderio più profondo.

L'idea mi venne proprio mentre mi segavo immaginandola chiavata dai dipendenti di un hotel di bassa categoria. Mi ricordai che la prima volta, da ragazzi, che lo facemmo fu proprio in un albergo, mi ricordo ancora che non avevamo molto tempo e che lei, entrata prima di me, si fece trovare nuda in modo da non perdere tempo.

-Roby tra un po è san Valentino

-Allora??!!non lo abbiamo mai festeggiato, anzi non eravamo contrari?

-Si infatti ma mi è venuta un idea romantica,

-Tu un idea romantica, non ci credo.

-Ed invece ti stupiro', ricordi l'albergo dove lo facemmo la prima volta?

Beh ho prenotato una serata proprio li, la stessa camera, vedrai non è cambiato per niente, mi ha fatto un certo effetto anche solo andarlo a rivedere.

-dai non ci credo, non ci avrei mai pensato io, amore sei un tesoro, ti amo tanto.

-si ma ad una condizione?

-Oddio quale.

-tranquilla... ti devi far trovare nuda come allora, magari girata di spalle che avevi ancora vergogna di farmi vedere il tuo splendido corpo, erano altri tempi.

-Grandioso, Ti amo sei un tesoro, ma quando dimmelo
-eh eh.... telo dirò al momento opportuno, ti amo anche io.

Che c'era di perverso in tutto questo? C'era che due giorni dopo mi ritrovai in un bar non da solo.

-Allora capito la situazione?

-Si insomma una sceneggiata, come in un film,

-Si ma deve essere perfetto se no non vale, me lo puoi ripetere

-Ok io e Andrea, entriamo dentro la stanza dove troviamo tua moglie nuda,

lei fa finta di non sapere nulla e dovrebbe essere una finta scena di violenza, dove noi incuranti dei suoi lamenti o delle sue resistenze la dobbiamo scopare come se fosse uno stupro.

-senza farle male!!!, mi raccomando, niente schiaffi, o altro, solo la tenete forte e se urla le mettete una mano sulla bocca e cominciate a fare quello che vi pare a lei piace essere usata,

-una cosa... ma noi quando capiamo che finisce la commedia e cominciamo a scoparla sul serio?

-facile, quando comincerà a piacerle emetterà una solo vocale la U,

piu' sara' lunga e piu' godrà come una vera troia e da li sarete liberi di farle quello che vorrete

-Incularla e sborragli in bocca?

-Certo soprattutto quello

-E tu, quando parteciperai o vuoi solo vedere?

-Io entrerò dopo di voi, mi nasconderò in bagno e quando lei comincerà a godere, mi raccomando, dopo un po' fatela parlare, deciderò se partecipare o no, mi piace così

-Sia anche a noi, basta che tua moglie è una fica come dalle foto, se ci dai un bidone noi ce ne andiamo, guarda che di solito ci pagano, ma sei lei è come ci hai fatto vedere, ci prenotiamo per altri film?

-tranquilli vedrete non vene pentirete.

Tranquillo lo ero anche io, ero sicuro che lei cambiasse atteggiamento, volevo il suo amore ma anche tutto quello che era stato di altri, insomma volevo che le fosse una troia solo per me.

A pranzo le telefonai e le dissi di andare nella camera dell'albergo dove c'era una prenotazione a suo nome e di lasciare aperta l'uscita di sicurezza, da dove sarei entrato, come allora nella nostra prima volta.

-Finalmente, non vedevo l'ora, ho il cuore in gola

Gia' tu, io invece ce lo avevo dalla mattina e piu' si avvicinava l'ora dell'incontro e più il cuore mi batteva a mille, quando entrammo tutti e tre nel corridoi dell'albergo, potei notare, che questi due Bull come li chiamano oggi, trovati in un sito, erano veramente grossi con tatuaggi sparsi, ma questo in fondo era quello che offriva la piazza.

Aprili la porta per farmi sentire poi mi fiondai nel bagno che era la prima porta nel piccolo corridoio che faceva da tramite alla camera da letto con davanti uno specchio dove io potevo tranquillamente vedere tutto, lei sentendo i rumori era girata di schiena, nuda, lunga sul letto con il capo sul cuscino e una gambe stesa e l'altra tirata su, meravigliosa sicuramente una posa che aveva studiato. Non si voltò nemmeno sentendo i rumori dei due che la presero e la voltarono di scatto, avevano già i calzoni tirati giù

-Ora comincia la festa troietta vedrai che ti piacerà

Roberta come svegliata da un sogno prima sbigottita, poi quando l'afferrarono per le braccia cominciò ad urlare forte

-ma chi cazzo siete!!!!!! che volete????

le misero una mano sulla bocca, cercò di divincolarsi ma non poteva nulla contro le possenti braccia di quei due, io non vedevo l'ora che cominciassero a fare sesso, volevo che lei cominciasse a godere a essere come io la volevo o meglio la pensavo.

Uno provò a mettergli il cazzo in bocca ma Roberta smuoveva la testa a bocca chiusa e se l'apriva era per insultarli.

-cavolo so infoiato questa si muove come una anguilla , daìi mettiglielo dentro fagli sentire il duro, vediamo se si calma la troia.

Gli aprirono le gambe e cominciarono a scoparla, avevo due bei cazzi già duri, si vedeva chiaramente che gli piaceva la scena, non potevano capire che non era come se l'immaginavano e forse per questo piu' reale ed eccitante.

-Ti piace troia dimmelo ti piace? adesso ti tolgo la mano dalla bocca se urli sarà peggio per te

-ma perché fate questo, perché.....

piangeva Roberta, come una fontana ed era come esausta, nella mia testa aspettavo con frenesia quel momento di svolta in cui lei si sarebbe rilassata ed abbandonata al piacere, ma niente piu' passava il tempo più loro se la scopavano alternati e più lei sembrava immobile e rassegnata.

Uno di loro si allontana e mi raggiunge in bagno

-Ok la scena iniziale mi è piaciuta ma questa piange sempre, ma sei sicuro di quello che mi hai detto? Non è che ci metti nei casini?

-No dai fate i vostri comodi che verrà il momento.

Già verrà il momento? Loro i propri comodi li fecero, appena svuotarono il loro sperma sopra il corpo di lei si rivestirono mi presero di peso mi portarono fuori minacciandomi.

-Guarda che non vogliamo casini, a me sta storia del falso stupro non mi convince , questa a pianto per quasi tutto il tempo, per il restante sembrava de scopà na morta altro che U ne O ne A, ricordati non voglio casini se tutto quello che ci hai detto era na cazzata io te ritrovo e te faccio male capito..

-tranquilli qualcosa non è andato, ma non è colpa vostra tranquilli nessuno vi dirà nulla....

-e ci mancherebbe altro pistola.

Appena se ne andarono entrai in camera, lei era ancora sdraiata, sembrava svenuta.

-Roberta?

-Diego mi hanno violentato, mi hanno stuprato due coatti, oddio Diego per favore chiama la polizia, per favore.....

-Roberta come stai ?

-cazzo sto di merda non mi vedi.. per favore chiama la polizia muoviti.

Uscii dalla stanza, consapevole della cazzata che avevo fatto, tutte quelle fantasie che avevo su di lei cozzavano con quello che avevo visto, non solo avevo fatto del male ad una persona che amavo ed ora capivo quanto, ora che finalmente dividevo la fantasia dalla realtà, avevo solo una cosa da fare e la feci.

-Roberta, ti devo dire una cosa, ma per favore non odiarmi ed ascoltami fini in fondo.

Cominciai a raccontargli tutto quello che avevo passato in quell'anno in cui avevamo deciso di mettere quella famosa pietra sul passato, gli raccontai tutto le mie paure, la mia rabbia e poi le mie voglie, la mia ossessione di vederla come era stata con i suoi colleghi di lavoro, tutto le confessai anche il perché non potevo chiamare la polizia e le raccontai del mio piano per farla ritornare come io pensavo che fosse, tutto le raccontai proprio tutto, prima guardandola in faccia e poi con gli occhi bassi tanto da non accorgermi che lei si era rivestita e finito di raccontarmi e se ne andò via.

Ma quanto puo' essere demente un uomo? Non c'era scusa nel mio comportamento ne la volevo, cercai di non tornare subito a casa, il tempo forse mi sarebbe stato di aiuto, non poteva non amarmi più forse ci sarebbe voluto tutto il tempo del mondo ma ero sicuro che non mi avrebbe abbandonato.

Erano quasi le 23 quando rientrai in casa, lei c'era ed era già una bella notizia, io mi fiondai in bagno, quasi a nascondermi, mi lavai la faccia, mi rassettai e tornai dentro casa.

Roberta mi aspettava in cucina seduta ed io non sapevo cosa mi averebbe potuto dirmi.

-Hai fatto bene a non venire subito a casa, in queste ore ho pensato parecchio, e non solo a quello che ho dovuto sopportare...

-Roby......

-Sta zitto per favore ti conviene, ripeto non solo a quello che mi hanno fatto ma soprattutto a quello che mi hai detto o piuttosto confessato, io sono stata sincera con te in questo periodo sempre, ma tu no, potevi anche dirmelo delle tue , diciamo fantasie, come avrei reagito? Non lo so proprio,

ma comunque ne avremmo parlato, o cominciato a farlo perché gioie e dolori si condividono ed anche le fantasie anche le più spinte, ma soprattutto i dubbi non se ne devono avere in una coppia che si rispetti ed una coppia vera condivide tutto...

-Roby mi lasci?

-No non ti lascio ma.........................

E passato un altro anno da quel giorno, io e Roberta stiamo ancora insieme,

bene o male non lo so ma ora condividiamo tutto, ci diciamo tutto, soprattutto lei, perché il finale di quella famosa sera fu.

-Mi vuoi cosi' amore me lo potevi dire ora per te “ricomincerò a fare la troia”

E cosi' ha fatto, si è fatta rimettere nella vecchio ufficio, con il suo vecchio capo e colleghi di lavoro da cui si fa trombare quando e come gli va, uno per uno o tutti insieme, come lo so? Me lo dice lei quando rientra dal lavoro con dovizia di particolari, come la scopano, in quanti dove glielo mettono, e dove gli vengono, a volte me lo anticipa, la mattina

-caro oggi voglio fare un pompino al mio capo mentre parla con un cliente poi ti dico come è riuscito.

Ieri se ne è uscita che in una riunione hanno deciso di allargare il gruppo ai clienti che hanno, visto che lei si era un po stufata delle solite situazioni, lei ha accettato di buon grado ma vuole essere pagata a prestazione come una vera troia, si troia sono le sue parole.

Con me il sesso? È dal quel giorno che non lo facciamo e l'unico cosa erotica sono rimasti i suoi racconti delle sue performance, a me va bene cosi' ma se devo dirvi una cosa una cosa che ho imparato a miei spese è quella di condividete sempre tutto con la vostra compagna o moglie che sia, condividere tutto o rimarrete solo cornuti e scontenti come me.
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