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Il nuovo amante di mia moglie


di bbweze
16.03.2024    |    1.359    |    3 9.4
"Lui ci disse che sarebbe rimasto volentieri, ma aveva un impegno la mattina dopo e preferiva andare a casa: si erano fatte le due del mattino! Mia moglie lo..."
Sono trascorsi diversi anni dall'ultima volta che la mia signora ed io abbiamo ospitato un altro uomo nel nostro letto. Lei sempre prosperosa di forme, alta 170 cm per 110 kg, sesta di seno, con una splendida fighetta pelosa, ma curata, ed un sedere grande, ma proporzionato, con un leggero accenno di cellulite, che, per me, non guasta. Dicevo che son trascorsi alcuni anni da quando abbiamo ospitato un terzo a letto e si è ripresentata la voglia di ripetere quella sensazione, di sentirmi cornuto consenziente mentre lei bramava di essere presa con vigore e passione. Come in passato, si è posto il problema su chi coinvolgere nel gioco. In questa occasione l'idea venne a me; ricordai che qualche anno fa lei aveva ricevuto delle avances da un suo, ora ex, collega. All'epoca lei le respinse per evitare problemi sul lavoro, ma, quando mi raccontò l'accaduto, capí che questo suo collega non le era del tutto indifferente. Ne parlai con lei, lo cercammo su Facebook e... lo trovammo ! Dal profilo, sembrava si fosse separato, che si mantenesse in forma facendo palestra e giocando a calcetto. Valentino era ed è il tipico maschio del nordest (zona di origine di lei), alto circa 180 cm, 75 kg, occhi chiari e capelli castani. A lei venne spontaneo affermare:
"Beh, continua ad avere il suo fascino".
Fu lei quindi a chiedergli l'amicizia su Facebook e, da lì a breve, iniziarono a chattare e scambiarsi messaggi su WhatsApp, dopo aver comunicato i propri rispettivi numeri di cellulare. Era chiaro che anche lui provasse ancora qualcosa per mia moglie; dai messaggi che si scambiavano era palese che la desiderava. Decidemmo di invitarlo a cena da noi, ma lei non gli precisò che ci sarei stato anch'io. D'altronde l'invito non era tato formulato in maniera da far intendere che avrebbe potuto esserci qualcosa per il dopo cena, quindi, non bugie, ma omissioni, giusto per rendere il tutto più piccante. Quella sera, lui si presentò con un ramo di rose ed una bottiglia di prosecco, dimenticando che lei era astemia. Ad ogni modo la sorpresa più grande fu per lui: la mia presenza. Valentino seppe far funzionale il cervello e fece buon viso a cattivo gioco; ordinammo delle pizze, che arrivarono di lì a poco. Si era creata un'atmosfera goliardica, scambiando espressioni allegre e cordiali. Per l'occasione, mia moglie indossava una canottiera scollata (si era in giugno), che lasciava in vista la superba abbondanza del seno.
Ovviamente, gli occhi di lui erano di continuo calamitati da quella visione e la cosa serviva a far maggiormente inorgoglire la mia lei, che, per elettrizzare la serata, non lesinava moine o frasi civettuole, come si conviene ad una donna che intende far capire d'esser disponibile a qualcosa di più malizioso.
Lui, che era piuttosto scaltro, si adeguò subito al gioco. Mentre lei si era assentata per recarsi in cucina, io gli dissi:
"Vale, stai tranquillo, non sono un uomo geloso, anzi sono di quelli cui piace condividere quello che ha, sempre che a te non dispiaccia".
Ormai, anche per lui il gioco aveva assunto contorni più precisi e mi rispose:
"Sei un uomo fortunato, ti invidio; se a voi sta bene, non facciamo nulla di male."
Una volta finita la cena, proposi di guardare un film in salotto. Dissi loro che di sicuro ci saremmo divertiti a guardare quella pellicola ambientata in Veneto, da me scelta. Accettarono senza obiezioni. Naturalmente quello cui avevo pensato non era solo una storia ambientata in Veneto, ma era pure piccante: si trattava di un film di Tinto Brass, "Miranda". Ci sedemmo sul divano, con lei seduta in mezzo. La vicenda abbastanza "hot" del film, era da preludio a quanto era nelle nostre intenzioni di condividere da lì a poco. Dopo soli pochi minuti dall'inizio del film, iniziai a palpare una gamba di lei, puntando all'interno coscia. Mia moglie, per istinto, divaricò le gambe. Non potei non prendere atto che anche Vale stava facendo lo stesso dall'altro lato. Voltai la testa e diedi un bacetto sul collo a mia moglie. Lei non disse nulla. Vale si fece coraggio e, come c'era da aspettarsi facesse, alzò il braccio e glielo appoggiò sulle spalle. Lei allora piegò la testa sulle sue spalle. Dopo un paio di minuti, con mossa più che naturale, Vale avvicinò il suo viso a quello di mia moglie e prese a baciarla. Io, senza indugio, portai la mano dalla coscia sulla sua figa. Lei gemette, mentre limonava con lui. Contemporaneamente lui portò una mano sul suo seno. Staccarono le loro bocche e lei si girò verso di me con sguardo da perfetta maliarda. Cercava la mia bocca e la trovò. Nel mentre, Vale le palpava le tette. Il bacio tra me e lei fu più breve, ma della stessa intensità di quello appena scambiato con l'altro. Lei, staccatasi da me, si girò verso di lui e, con voce arrochita dall'eccitazione, gli disse:
"Vale, vieni, che ti mostro casa, ti va?"
Ovviamente lui disse di sì. Si alzarono, io rimasi seduto. Prima di allontanarsi e lasciare il salotto, stando in piedi, lui la abbracciò e baciò a lungo. Le infilò la lingua in bocca e portò entrambe le mani sul culo di mia moglie: quel bacio sembrava non finire mai: tra loro era sbocciata una travolgente passione.
Andarono verso la camera da letto, tenendosi per mano. Io aspettai un po' prima di raggiugerli. So per esperienza che è necessario dar un minimo di intimità a lei, mentre si prepara a fare l'amore con un nuovo partner. Dopo alcuni minuti, andai anch'io verso la camera e mi fermai sull'uscio. Lei era già completamente nuda, mentre lui indossava solo gli slip, si stavano ancora baciando, in piedi. Poi lei si sedette sul letto. Lui le era davanti, in piedi. Lei gli abbassa gli slip e libera il suo membro in erezione. Poteva avere una lunghezza di circa una ventina di centimetri, non era depilato, cosa gradita a lei (preferisce il cazzo peloso), quindi era tutto ok.
Lei gli rivolge uno sguardo da femmina illanguidita e gli chiede:
"Ce l'hai così, per me? Era questo l'effetto che ti facevo al lavoro?"
Al che lui:
"Sei sempre stata una gran figa, Mara; sono anni che avrei voluto scoparti, mi fai sesso da far paura!"
Lei non disse nulla, prese il sui cazzo e se lo portò alla bocca. Lui le poggiò una mano sulla sua nuca e disse:
"Dai, fammi sentire il calore della tua bocca! Dai, ciuccia, ciuccialo per bene!"
Dopo un po', lei si staccò dal pisellone e gli chiese:
"Ti piacciono le mie tette?"
Lui rispose di sì. Lei allora prese i seni tra le mani e le utilizzò per strofinare il suo uccello. Una spagnola coi fiocchi. Lei lo stava attizzando di brutto. Io, nel frattempo, mi ero spogliato e li guardavo. Lei si sdraiò a pancia in su, aprendo le gambe e mostrando la figa all'ospite.
"Senti che profumo, senti come sei bagnata."
Disse lui, mettendo un dito nella sua figa e masturbandola. Poi, senza dir nulla, si chinò e iniziò a leccargliela. Lei gemeva e si toccava i capezzoli, poi fu lui ad allungare le mani e stuzzicarle le tette, mentre le mangiava la passera. Io ero stato bravo e avevo, come facevo una volta, preparato la scatola di preservativi sul comodino. Infatti, dopo poco, lui volle scoparla. Lo vidi interdetto, a pelle o col cappotto? Fui io a suggerire la soluzione: "I preservativi sono sul comodino."
Lui non disse nulla, prese la scatola e ne indosso uno. Mentre si preparava la guardava con desiderio. Nel frattempo lei si masturbava e lo aspettava a gambe aperte sul letto. Lui si sdraiò sopra di lei, glielo infilò piano. Lei fremeva. Una volta che fu tutto dentro di lei, inizio a scoparla e limonarla. Con le mani le stringeva le tette. Andarono avanti così finché lui venne. Lui uscì da lei piano, il preservativo era pieno. La baciò e le disse: "Sei stupenda; non so come ringraziarti per questa serata."
Lei rise in silenzio. Lui si alzò per andare in bagno a togliersi il preservativo. Passò al mio fianco, mi guardò e mi disse:
"Sei fortunato gran donna tua moglie!"
Io mi misi su un preservativo e presi il posto di Vale. Durai pochissimo. Ma mia moglie mi baciò contenta e mi disse che andava bene lo stesso. Non mi ero accorto che Vale era tornato in camera ed aveva assistito alla mia breve performance. Andai a mia volta in bagno a pulirmi. Al ritorno, li trovai a letto. Vale era sdraiato a pancia in su e lei di fianco, con la testa appoggiata sul suo petto. Io mi sedetti ai piedi del letto. Parlammo come se fossimo amici da una vita. Scoprimmo che per Vale non era la prima volta quel tipo di esperienza con una coppia; anni fa, l'aveva vissuta con una coppia matura. Dopo il normale tempo di recupero, Vale inizio a stuzzicare mia moglie, ad accarezzarle il seno, finì a limonarla e riprendere il gioco in modo naturale. Questa volta, invece, di darsi piacere con la bocca a turno, su idea di Vale, fecero un bel 69.
Quando Vale si sentì pronto, chiese a mia moglie di mettersi a pecora e lei ubbidì senza indugio. Mentre lei si posizionava, mettendo due cuscini sotto la sua pancia per star più comoda, lui indossava il profilattico e poi via. La prese in figa con forza, tenendola per i fianchi. Fu tutto molto più selvaggio rispetto alla scopata precedente.
"Che culo hai! Ti spacco tutta!"
Diceva lui in dialetto veneto, mentre la scopava con forza. Lei invece ansimava e lo incitava:
"Dai, dai, più orte, così dai, dai. Siii".
Dopo dieci minuti, lui finì (lei poi mi riferì di aver avuto due orgasmi, uno a metà scopata e l'altro quasi in contemporanea con lui). Lui glielo tirò fuori piano e, una volta uscito, si chinò a baciarle una chiappa. Lei invece rimase a pecora, immobile, sfinita, appoggiata ai cuscini che aveva sotto la pancia. Lui andò in bagno a lavarsi. Mi guardò senza dir nulla, sogghignando, ma dal suo sguardo capii che mi stava dicendo che avevo una gran troia per moglie. Chiesi a lei se potevo scoparla, ma mi disse che era stanca. Si sdraiò a pancia in su e mi disse che, se volevo, potevo segarmi e venirle sul seno. Lo feci e nel mentre, vidi Vale che ci guardava nel rivestirsi. Durai poco perché mi ero segato mentre scopavano. Lui ci disse che sarebbe rimasto volentieri, ma aveva un impegno la mattina dopo e preferiva andare a casa: si erano fatte le due del mattino! Mia moglie lo salutò dal letto e io lo accompagnai in mutande all'uscio di casa. Una volta ritornato in camera, mia moglie mi disse:
"Non ce la faccio a lavarmi, dormo così e domani laviamo le lenzuola". Poi aggiunse: "hai avuto una grande idea, penso che Vale sia l'uomo giusto per noi, ti amo!".


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