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La mia Compagna, mi ha regalato la Felicità.


di Satiro
27.12.2023    |    6.364    |    2 8.6
"Però, come recita il proverbio “la lingua batte dove il dente duole”, i desideri riemersero con forza, ma non ci fu il ritorno per la non condivisione di..."
Dall’inizio di quest’anno mi sono ritrovato single. Dopo aver metabolizzato la nuova condizione, ho cominciato a programmare il mio futuro, tenendo conto, naturalmente, della condizione della mia età. Gli anni 60 del secolo scorso, videro il mio vivere.
Ecco, da subito ebbi l’interesse per una nuova vita sociale, consona allo stile di vita al quale fui iniziato dalla zia all’età di 14 anni e, poi a ridosso degli anni 80 da una Amica, conosciuta per tramite gli annunci sulla rubrica “relazioni sociali” di un quotidiano regionale nell’edizione domenicale.
Stile di vita poi abbandonato dopo aver conosciuto una ragazza, che mi prese il cuore. Però, come recita il proverbio “la lingua batte dove il dente duole”, i desideri riemersero con forza, ma non ci fu il ritorno per la non condivisione di “lei”.
Quindi, eccomi ad oggi. La condizione postami qualche mese addietro, “ritorno al passato”. Quello “stile di vita” voglio che faccia parte attiva della mia vita, da condividere con le persone che mi sono accanto.
Vanessa, conosciuta in un pub di Taormina, nella primavera scorsa. Una tipa formosetta, dai capelli rossi, molto acculturata. Quella sera, in compagnia di amici, seduti al tavolo; ecco, che la mia attenzione si rivolge a delle persone che siedono vicino al nostro tavolo. Sento involontariamente il loro parlare, sono attirato dai loro discorsi i quali vertono sulla filosofia di vita naturista e del mangiare sano e biologico. Non so come, partecipo alla conversazione, trascino anche gli amici del tavolo. Ecco, in batter d’occhio si costituisce un “circolo di conversazione”.
Con Vanessa c’è subito intesa su alcune tematiche, che man mano approfondiamo. Dopo aver bevuto, ci alziamo per fare quattro passi sul corso fra migliaia di persone. La conversazione confidenziale fa sì che ci distacchiamo dal gruppo. Insomma, conveniamo che oltre ad essere entrambi single, abbiamo molte cose in comune, anzi troppe.
Ci lasciamo e ci diamo appuntamento per la colazione, granita di fragole con panna e brioche con il “tuppo”.
L’indomani, appena sveglio, penso all’incontro della sera. Mi propongo che se deve esserci un seguito a questa amicizia, deve indirizzarsi verso i piaceri che tanto mi appagano.
Un fine settimana la invito a casa, le avevo preannunciato di farle gustare la pasta al forno tipica siciliana. Ecco a ricevere i complimenti per la pasta, che incasso con assoluto piacere. Verso la fine del pranzo, cominciamo a parlare dei nostri desideri e come vorremmo vivere la nostra vita. Colgo l’occasione e, prendendo alla larga l’argomento, comincio a parlare della zia della bottega, della vacanza in un villaggio naturista e del vivere tutto il giorno e la notte nudo in compagnia di tante altre persone.
Poi, per finire, le racconto di una vacanza scambista. Noto con piacere il suo intervenire e, non disapprova. Mentre completo il discorso, penso: cosa penserà?
Ci sono stati minuti di silenzio assoluto.
Per farla breve, dopo un paio di settimane facciamo coppia fissa ma, con la condizione, dettata da entrambi, d’essere liberi. Un buon inizio.
Si trasferisce da me. Furono giorni molto intensi e belli, Vanessa sistemò le sue cose in casa; subito, dall’inizio, anche lei stava nuda per caso. Uno spettacolo che anticipava il clima edonistico del nostro futuro vivere.
I giorni a seguire, con mia grande sorpresa (immaginavo che l’evoluzione del nostro rapporto dovesse essere da lei guidato), mi dice: lo stile di vita del quale abbiamo parlato nelle settimane scorse, mi intriga molto. Voglio avventurarmi, sento che il “gioco” mi piacerà. Non persi un attimo, aprii il pc andai sul sito di A69 e feci vedere la mia pagina. Ricordo che la guardò con interesse poi, si girò verso di me e sorrise in maniera maliziosa. Per non perdere l’occasione che si era venuta a creare, dissi: faremo una pagina nostra con le nostre foto. Non disse nulla. I suoi occhi dissero sì.
La mattina cominciammo ad uscire insieme. Fummo dal fornaio per acquistare in pane, vista la confidenzialità la presentai, conobbe le figlie; delle ragazze deliziose, belle e procaci.
Nel corso della stessa giornata, mi dice che la figlia grande del fornaio le era piaciuta, soprattutto perché aveva ricevuto una particolare sensazione. Chiedo maggiori particolari e, spiega la sua particolare emozione: le piacciono anche le femmine, ne sono certa. Dico: perché a te piacciono? Guardandomi con intensità esclama, ogni tanto mi piace farmi toccare dalle donne. Rispondo: sono estasiato. Continuando la invito a programmare un momento per fare le foto da pubblicare su A69 e scrivere il pezzo per la nostra presentazione.
Dopo alcuni giorni, un pomeriggio, torno a casa, apro la porta; come di consueto chiamo Vanessa, non ottengo risposta. Tolgo le scarpe, vado in cucina per bere, esclamo “sei a casa?”, nessuna risposta. Imbocco il corridoio per dirigermi nella zona notte e sento rumori, non riesco a capire. Entro in camera da letto e, con grande sbalordimento, vedo dei capelli biondi di una donna a carponi sul letto con la schiena inarcata, dietro vedo Vanessa che ha il viso affondato nella vulva di…capisco chi è, Cristina la figlia del fornaio. Ricordo benissimo che rimasi impalato ed a bocca aperta. Pochissimi minuti e cominciai a capire, non dissi nulla, restai sulla porta. Vanessa distaccò il viso dalle cosce di Cristina, mi fece cenno d’andar via. Non so se Cristina si rese conto della mia presenza. Andai nella zona giorno e, attesi che uscissero dalla camera da letto. Dopo un bel po’ di tempo, le sentii parlare, stavano rivestendosi. Andavano verso la porta di casa, abbracciate e ridendo, continuando a baciarsi e toccarsi ogni parte dei loro corpi.
Uscita Cristina, Vanessa venne verso di me, veniva incontro con un sorriso malizioso sussurrando: ti è piaciuto vedermi a letto con la panettiera? Che domande, risposi. Continuando dissi: assolutamente si! Ma perché non mi hai chiesto di restare e guardarvi, mi sarebbe piaciuto.
Candidamente Vanessa rispose: la prossima volta, la prossima; fra l’altro Cristina ti ha visto, ha apprezzato che ti sei allontanato e ha confermato che gli piacciono i maschietti maturi.
La sera, eravamo a letto e, mentre eravamo intenti a toccarci, ecco che la mia compagna esordisce: noi siamo delle persone che non abbiamo delle alte performance (capisco che si riferisce a me), dopo la deliziosa mattina saffica, mi piacerebbe avere fra le lenzuola un bel giovanotto molto prestante, ti darebbe fastidio?
Prontamente, dissi che la presenza di uno o più giovanotti sul lettone non mi sarebbe dispiaciuto assolutamente, anzi.
Andò nella zona giorno per prendere il pc; aprì il sito e cominciò a guardare le pagine dei singoli e, di volta in volta, mi chiedeva: di questo che ne pensi? Oltre alle foto andammo a leggere le presentazioni, anche per capire se oltre al bel cazzo e ai bei coglioni, c’era un bel soggetto.
Quella notte, ne furono scelti due. L’indomani furono contattati, dopo un buon numero di messaggi in chat, due o tre giorni dopo nel pomeriggio ci furono le prime conversazioni telefoniche. Vanessa parlò con loro e per il fine settimana ci fu il momento conoscitivo. Li ospitammo al tavolo di un bar. Mentre si gustavano le prelibatezze pasticcere e un caffè, si entrò nell’argomento. Avevamo scelto bene, entrambi reggevano bene la conversazione e, quando arrivammo al dunque, la loro presentazione fu degna di un bravo giocatore. Fu Vanessa a non essere una lady infatti, sotto il tavolo, complice il tovagliato, toccò ad entrambi la patta dei pantaloni, ora al primo e poi al secondo tirò fuori l’uccello. Ricordo benissimo che, guardandomi, sussurrò: la mercanzia è ottima come da catalogo; rise di gusto.
Dicemmo ai giovinotti che per noi si poteva andare subito a giocare, la nostra casa libera avrebbe ospitato il “piacere”.
Uscimmo dal locale, nel mentre Vanessa si accostò e mi disse, grazie.
Arrivati a casa, ebbi il compito dei convenevoli. Vanessa, andò subito in camera per prepararsi al debutto.
Chiesi se gradissero un whisky o altro; naturalmente misi a disposizione il bagno per fare una doccia, entrambi la fecero, tornarono con l’accappatoio che avevo loro dato, dopo pochi minuti apparve Vanessa in tutto il suo splendore. I giovanotti le si avvicinarono offrendo complimenti, sia garbati che abbastanza particolari, quest’ultimi Vanessa li gradì molto di più.
Lei cominciò a toccarli, si complimentò con loro perché andarono subito in sintonia fra loro, donandole piacere.
Dopo aver baciato e sfiorato con la lingua le loro turgide e grosse cappelle se li portò in camera da letto.
Uno dei due ragazzi infilò il suo viso fra le gambe di Vanessa, cominciò a baciarle la vulva, titillando la clitoride. L’altro le diede il cazzo in bocca, avidamente lo ingoiò facendo scivolare la cappella oltre le tonsille.
Il piacere assoluto si impadronì di Vanessa, si contorceva, gridava: spaccatemi, spaccatemi.
Finiti i preliminari, i due le entrarono dentro, uno in fica e l’altro nel culo. Non si risparmiavano, facevano a gara per chi lo affondava completamente nelle sue carni, dopo un po’ trovarono i loro ritmi, non dovettero faticare più di tanto a tenere i ritmi di “pompaggio”, tutto a beneficio di Vanessa che godeva a josa. Guardandoli mentre giocavano, notai con piacere che la fica si era dilatata all’inverosimile, uno spettacolo fantastico che andava oltre ogni aspettativa.
I due ragazzi sborrarono contemporaneamente dopo un lungo lavorio, tanto che le lenzuola erano bagnate di sudore, tutti e tre avevano dato il meglio e senza nessun risparmio di energie.
Ancora oggi i due ragazzi sono ospiti fissi in casa nostra, oltre alla fornaia. Anche se in matura età, le gioie dei giochi, stanno allietando la mia vita terrena, Vanessa è la sacerdotessa indiscussa. Tutti giocano intensamente con lei.
Buona Vita alla Community.

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