Primo ritorno al passato

Siamo una coppia normalissima.
Stiamo insieme da molti anni, nonostante io abbia appena passato i quaranta e lei sia ancora lontana da quella fatidica cifra. Abbiamo avuto i nostri momenti down, chiamiamoli così, in cui la coppia ha sofferto di tradimenti da parte di entrambi, ma con il matrimonio e la nascita di nostro figlio le cose sono ritornate all'ordinarietà.
Lei è una donna molto passionale, con la quale ho sperimentato qualsiasi cosa potesse farsi in due: dal sesso anale all'utilizzo di sex toys fino al racconto di esperienze passate che ci fanno eccitare entrambi. Alcune volte abbiamo anche visto film porno.
Non sono mai stato un vero e proprio cuckold.
Ricordo che appena seppi che la mia prima ragazza mi aveva tradito con il suo ex sprofondai in una lenta crisi d'identità e il nostro rapporto iniziò a deprimersi sempre più, fino a che non ci lasciammo in un turbinio di recriminazioni reciproche.
Quindi, quando ebbi conoscenza dei tradimenti di mia moglie, attraverso una sua confessione, mi stupì il fatto che detti racconti mi eccitassero anziché ricondurmi verso quei sentimenti che avevo provato la prima volta con la mia ex. Lei mi aveva tradito con almeno tre o quattro soggetti, amici suoi o comunque conoscenti, ed io di questa situazione ne feci un motivo di enorme eccitazione sessuale.
Ma ripeto, dopo il matrimonio questa parentesi di vita sembrò chiudersi definitivamente.
Qualche mese fa notai che aveva iniziato a passare più tempo al telefono. Parlo di chat, di messaggi.
Ma, rispetto alle volte in cui mi aveva tradito, stavolta non vi era alcuna avvisaglia di pericolo.
Non aveva timore di lasciare il telefono a vista o di chiedermi di scrivere qualche messaggio per sua sorella o sua madre.
Un giorno decisi di controllare la sua chat di Whatsapp.
In particolare, notai un nome che non ricollegavo a nessuno di conoscente, tale Antonio. Entrai nella chat e vidi una lunga serie di messaggi, che a prima vista parevano assai lontani da qualsiasi comportamento disdicevole. Si ripromettevano entrambi di incontrarsi per un caffè. E questa cosa mi sembrava strana.
Ormai il mio radar era testato e difficilmente ingannabile, quindi prestai maggiore attenzione nei giorni seguenti. Lei era sempre la solita, ma ultimamente aveva deciso di curarsi un po' di più, magari con qualche massaggio aggiuntivo o qualche maschera di bellezza.
Una sera mi comunicò che il giorno dopo sarebbe uscita per andare al lavoro qualche ora prima, al fine di vedersi con un suo vecchio amico, appunto Antonio. Non conoscevo nessuno con quel nome e glielo dissi. Lei fece finta di nulla.
Guardai il telefono e notai che effettivamente avevano fissato un appuntamento. Per parlare, sembrava.
Io naturalmente mi feci qualsiasi film in testa, ma tentai di rimanere il meno agitato possibile.
Lei uscì quel giorno, elegante quanto basta. Aveva una gonna al ginocchio ed una camicetta di cotone sotto una giacchetta. Mi salutò con trasporto.
Ricordo che quelle ore mi sembrarono eterne.
Quando lei tornò per cena, sembrava normalissima.
Dopo che il bambino si addormentò, mi venne vicino e mi disse che doveva dirmi una cosa. Non era seria, anzi, sembrava divertita.
"Ricordi che ogni tanto mi dicevi che ti sarebbe piaciuto guardarmi mentre facevo sesso con un altro?" mi disse mentre il cuore iniziò a battermi velocemente.
"Mi hai detto che la cosa ti fa eccitare, no?" e mentre lo diceva si avvicinava e iniziava a toccarmi, notando che nel frattempo una enorme erezione si era fatta strada e lei sembrava esserne consapevole già da prima.
"Diciamo che ho esaudito in parte il tuo desiderio" sussurrò sottovoce.
Non ebbi alcuna parola pronta per rispondere alle sue provocazioni. Non sapevo semplicemente cosa dire. Andammo a letto e ci spogliammo. Io avevo il cazzo durissimo e lei pareva eccitata. La toccai. Era palesemente bagnata, con il suo umore che cominciava a bagnare le lenzuola.
"Ti racconto. Mi sono vista con Antonio. Un vecchio amico. Te lo dico subito, a scanso di equivoci, si, abbiamo scopato. Mi sono fatta scopare. E mi è piaciuto. Tu mi dicevi sempre che volevi che scopassi qualcun altro, ti ho pure chiesto se fosse solo una fantasia e mi hai detto che ti eccitava comunque. E dunque l'ho fatto".
Con un filo di voce, le chiesi di raccontarmi tutti i particolari. Ero davvero eccitato. Se mi avesse solo sfiorato il cazzo sarei venuto immediatamente.
"Ci siamo visti ma sapevamo che non volevamo solo prendere un caffè. Mi ha portato a casa sua. Appena siamo entrati mi ha subito toccato il culo e messo la lingua in bocca. Mi ha toccata dappertutto. Mi ha fatto spogliare e poi mi ha chiesto di fargli un pompino. E io l'ho preso in bocca. Ha un cazzo grosso e lungo, non come quello degli attori porno ma un pò più grande del tuo. Io ero bagnatissima, come adesso. Poi mi ha messo sul letto e l'ha infilato dentro di me. Mi sono sentita riempita. E' stata una bella sensazione, ero molto eccitata e sentivo il suo cazzo che mi allargava le pareti della fica e mi toccava l'utero. Forse perché è più lungo del tuo, non lo so".
Mentre mi parlava ero totalmente in suo potere. Avrebbe potuto dirmi qualsiasi cosa ma l'eccitazione che provavo era incommensurabile. Iniziai a leccarle la figa mentre lei continuava a parlare. Era così bagnata ma soprattutto così aperta che non ricordo di averla mai vista in questo modo.
"Sono venuta due volte. Poi lui è venuto sulla pancia. Mi sono fatta una doccia e sono andata a lavoro. Ed è tutto".
Le chiesi se avesse almeno usato il preservativo. Non mi rispose ed inizio a cavalcarmi. Il mio cazzo durò qualche secondo, non di più. Si alzò e andò in bagno. Ero stremato.
Da quel giorno le chiesi di potere partecipare ad eventuali incontri futuri. Non ho ancora una risposta.