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Scandalo al Sole


di Membro VIP di Annunci69.it kairos
28.02.2015    |    1.876    |    3 9.9
"Lui le guardava le spalle marcate dal sole e dalla salsedine, ma non disse nulla, avrebbe voluto accarezzarla ma non lo fece..."

Un giro di sax, una spiaggia assolata della Sardegna e due ragazzi distesi sulla battigia.

… All the late night bargains have been struck
Between the satin beaus
and their belles
Prehistoric garbage trucks
Have the city to themselve …

A settembre, quando gli echi dell'estate si placano e le giornate diventano sempre più corte, è possibile trovare spiagge deserte dove nessuno fa caso se un costume scivola via o se due ragazzi si amano tra le onde del mare.
Saretta e Simone, diciotto anni lei e venti lui, ci andavano sempre lì in cerca di pace e tranquillità, dove avrebbero potuto amarsi liberamente senza essere indicati e riconosciuti.
Quelle giornate a base sole, sabbia e sesso sfrenato non sembravano finire mai. In spiaggia, in acqua e tra la vegetazione, quando il sole picchiava forte sulle spalle di Simone.

L'acqua quella mattina era bellissima, sull'arenile c'erano poche persone e tutti a distanza, qualche turista e alcune coppie che come loro volevano provare l'incanto di quella splendida laguna blu.Simone prese per mano Saretta e la trascinò con sé, la sua pelle calda reagì al contatto con l'acqua ancora fredda, ma alle prime carezze i brividi scomparvero come per magia. Andarono sulle rocce, lui la prese come una bambina e la sedette sopra uno scoglio di granito che sembrava fatto a posta per il suo corpo longilineo e acerbo. Simone le strofinò il suo ruvido mento sul petto bagnato che profumava ancora di cocco, lei inarcò la schiena e lo immobilizzò con una presa che non lasciava scampo a dubbi o false intenzioni.

A fare l'amore tutti giorni Saretta si era abituata da un pezzo. Da Marcello a Simone di ragazzi ne erano passati una dozzina, a volte più di due insieme ma senza che l'uno sapesse mai dell'altro. E per questo Saretta è sempre stata brava e furba a non farsi beccare. Eppure l'idea di sbagliarsi o di dare l'appuntamento a due ragazzi contemporaneamente le era già balenata per la testa e non certo per mettere l'uno contro l'altro, anzi...
Ma ogni volta desisteva, troppi rischi.
Questo era l'unico cruccio che si frapponeva tra idea e azione, perché certe oscenità per una ragazzina della sua età, un conto era pensarle, un altro farle. E quando si confidava con la sua più cara amica, con un filo di voce carico di desiderio, le diceva sempre:
Mi piacerebbe, eccome! Ma che sputtanata se quelli lo vanno a raccontare in giro...
Intanto le sue notti diventavano sempre più roventi e le sue mani non riuscivano a contenere quel folle desiderio, ancora avvolto nella sua fantasia.

Simone non sembrava avere molta voglia quella mattina e oltre a sbavarle il collo e a infilarle le dita sotto il costume, si distraeva in continuazione guardando due ragazze che passavano e ripassavano dietro lo scoglio dove si erano appartati.
Saretta era entrata in acqua per fare l'amore e quando si accorse che gli occhi di Simone si infilavano in mezzo alle cosce di quelle due, non ci vide più dalla rabbia e lo allontanò in malo modo.

A vent'anni l'orgoglio lo si ferisce con niente, basta anche un solo sguardo furtivo nel giardino del vicino perché tutto vada in malora. E Saretta, che sino ad allora aveva coltivato il suo orticello con cura e dedizione, seminandolo e annaffiandolo per tutto il tempo che erano stati insieme, gettò improvvisamente tutto alle ortiche. Gli girò le spalle e tornò sull'asciugamano a covare rabbia. Simone, che non aveva voglia di correrle dietro come un cagnolino, prese la sua roba e andò via, aggiungendo danno a beffa. Lei non si scompose, ma in cuor suo lo odiava come mai aveva fatto prima. Tuttavia, per non dargli soddisfazione girò la testa dalla parte opposta e lo lasciò andare.

Intanto Saretta ingannava il tempo ascoltando musica e fumando nervosamente quelle poche sigarette che Simone le aveva lasciato. Nel frattempo si erano fatte le sei e il suo ragazzo non era ancora tornato. Saretta cominciava a preoccuparsi e alla fine decise di chiamarlo, ma lui non rispondeva.

“ Giro di Sax...”

Omar e Francesco erano due amici che avevano scelto l'Ogliastra per la bellezza delle coste e delle donne di Sardegna. Quarant'anni l'uno e trentotto l'altro e una voglia matta di divertirsi stampata in fronte.
L'estate per loro era iniziata da una settimana e le cose stavano andando a gonfie vele. Al mare quella sera erano scesi più per rilassarsi che per cercare femmine, sopratutto dopo i bagordi della notte precedente. La spiaggia l'avevano percorsa in lungo e in largo e da quelle parti c'erano già passati, ma oltre la scogliera non c'era nulla che valesse la pena di rischiare le caviglie su quegli aculei scivolosi.Stavano per rientrare quando Francesco, che tra i due era quello che aveva l'occhio lungo, non vide in lontananza il profilo di una giovane femmina che si agitava nervosamente con un cellulare tra le mani. Bastò un colpo di gomito che anche Omar capì le intenzioni del collega e i due non ci misero nulla a cambiarono i loro programmi...

Simone non rispondeva e Saretta stava iniziando a preoccuparsi. Tornare a casa da sola sarebbe stato troppo, del resto la loro non è stata una vera e propria litigata, quanto piuttosto una semplice divergenza di opinioni. Così pensava per rassicurarsi.
E' vero! Saretta l'avrebbe preso a schiaffi se Simone si fosse presentato lì con quel brutto ghigno stampato in faccia, però poi, alla fine, ci avrebbe fatto l'amore così come di solito fanno le coppie litigarelle come loro.

Saretta voleva fumare ma non riusciva a trovare le sigarette che si erano cacciate in qualche ansa dello zaino. Sollevò lo sguardo verso l'alto e in lontananza vide avvicinarsi due ragazzoni che a giudicare dalla traiettoria parevano diretti proprio verso di lei. Sembravano due “fustazzi”, così come definiva lei i maschi che, oltre ad avere dei bei muscoli da mostrare, esibivano anche un bel mattarello sotto l'ombelico.
A Saretta queste cose non sfuggivano mai e prima di dare confidenza a qualcuno, dava sempre una sbirciatina sotto gli slip.
E sì, aveva visto giusto! Quei due si stavano avvicinando proprio verso di lei che per non farsi trovare troppo esposta si rigirò sull'asciugamano, cercando di mascherare i capezzoli che erano diventati duri come due limoni.
Francesco si accovacciò davanti a lei e con il più scontato dei pretesti, attaccò bottone:
hai una sigaretta?
Lei sorrise con malizia, ingentilendo il suo visino che tratteneva ancora i lineamento da bambina, e si finse preda. I due parlarono per qualche minuto, poi Francesco si sedette al suo fianco e con una carezza le tolse i granuli di sabbia che si erano conficcati sulle spalle, in corrispondenza della clavicola.
A vederlo da quell'insolita prospettiva il pacco di quell'uomo le sembrò ancora più grande di come se lo era immaginato a venti metri di distanza, così pensava Saretta mentre dialogava in libertà con i due “fustazzi”...
Ormai i tre erano entrati in confidenza e mentre le mani di Francesco si facevano sempre più audaci, Saretta cominciò a mordicchiarsi con vigore le labbra, pregustando un piacere inatteso.
La spiaggia si andava svuotando, anche l'ultima coppia aveva oltrepassato la fitta vegetazione che conduce alla strada principale, e per come si erano inguattati, con Omar in piedi a fare da scudo, nessuno avrebbe potuto vederli. Intanto l'eccitazione di Francesco era salita alle stelle e la muscolatura del suo corpo si stava preparando all'accoppiamento.
Saretta posò le sigarette di fianco all'asciugamano e con sicurezza, dimostrando sin dal principio di non essere una bambina sprovveduta, tirò fuori dal costume il randello di Francesco e cominciò a leccarglielo come sapeva fare lei, pungolando con colpetti decisi la cappella. Poi se lo mise in bocca, in un continuo dentro e fuori che la riempiva tutta sino alla gola.
Non avrebbe mai pensato di esaudire il suo desiderio più recondito assaporando anche il gusto della vendetta. Un'avventura con due forestieri, senza obblighi e senza testimoni e sopratutto in barba al suo ragazzo che l'aveva abbandonata sola soletta...

“Altro giro di sax”

Intanto Simone era ritornato sui suoi passi, la buriana di prima non sembrava aver lasciato traccia sul suo umore, stava per raggiungere la spiaggia con i gelati tra le mani, quando vide Saretta dietro gli scogli in compagnia di due persone. Simone che da quella prospettiva non poteva né vedere né sentire molto, si affrettò a raggiungere la sua ragazza. Omar avvisò Francesco che si sollevò lesto, non riuscendo tuttavia a mascherare l'imbarazzo per quella grossa sporgenza che Simone continuava a fissare con stupore e forse anche con un briciolo di invidia. Francesco cercò di coprirsi mettendo le mani a ventaglio, ma il tentativo fu del tutto inutile, quasi ridicolo.
I due forestieri si tolsero di torno e Simone e Saretta rimasero soli, lei prese il cono che Simone le aveva comprato e lo mangiò con voracità, evitando di incrociare gli occhi con quelli del suo ragazzo. Lui le guardava le spalle marcate dal sole e dalla salsedine, ma non disse nulla, avrebbe voluto accarezzarla ma non lo fece. Saretta sembrava improvvisamente distante.
Dopo un po' presero le loro cose e andarono via. Tornarono a casa silenziosi, lei scese dallo scooter e lo salutò tiepidamente.
Stasera?
Intonò Simone, quasi a volerla sfidare.
No, stasera no!
Domani?
Lei si girò di scatto verso di lui con un'insolita espressione maliziosa che faceva capire tutto senza dire niente.
Lui capì tutto e non disse nulla, girò lo scooter e andò in piazza dagli amici.
Di troiette come te ne trovo quante ne voglio! Cosa credi?
Bisbigliava tra sé e sé, immaginando che Saretta o prima o poi ci sarebbe andata a letto con quei due. Per cui si consolò maledicendo il continente e tutti i continentali, poi per tirarsi un po' su si promise tante cose nuove da fare, naturalmente senza di lei.
L'indomani mattina Simone si alzò pieno di buone intenzioni, attrezzò la canna da pesca e andò al mare così come aveva pensato di fare la sera prima. La giornata non era delle migliori e il forte vento aveva allontanato quei pochi turisti che erano rimasti lì. Simone conosceva un posto tranquillo a riparo da vento, un luogo dove andavano sempre lui e Saretta quando nell'altra spiaggia tirava il maestrale. Insomma, il posto giusto per ancorare la canna tra gli scogli e godersi gli ultimi raggi di sole di un'estate che oramai volgeva al termine.
Giunto sul posto si accorse di non essere solo, qualcun altro l'aveva preceduto. Un grosso fuoristrada era parcheggiato vicino ai ginepri dove lui solitamente metteva lo scooter per riparalo dal sole.
E chi c'è?
Sussurrò a mezza voce, presagendo scenari ben diversi.
Si avvicinò quatto quatto, cercando di non farsi notare. E in lontananza riconobbe distintamente la voce di Saretta.
Gli venne un colpo, ma si contenne, perché la curiosità di vederla con altri uomini superava di gran lunga la sua la rabbia. Si avvicinò silenzioso e vide lei in compagnia di Omar e Francesco, quelli dl giorno prima. E a giudicare da come erano messi dovevano essere lì già da un bel po'.
Saretta era seduta sulla ghiacciaia a gambe aperte, Francesco le stava leccando con gusto la passerottina, mentre Omar era in piedi col manganello pronto per la bocca della sua ragazza.
C'era poco da capire, a Simone non rimase altro che accovacciarsi per bene e godersi quello spettacolo inatteso. L'atmosfera si stava riscaldando, i due squadravano la ragazza come lupi. Omar aveva messo giù Saretta, proprio ai suoi piedi e le aveva conficcato il suo affare in bocca. Lei glielo succhiava come aveva fatto il giorno prima al suo amico Francesco, prima piano e poi veloce quasi a voler assecondare una lontana Milonga.
Simone vedeva e sentiva tutto, anche perché Seretta, forse inconsapevolmente, si era sistemata proprio davanti alla fitta siepe dove lui si era appartato.
Omar e Francesco erano in piedi davanti a lei che a turno li deliziava con la sua bocca, stuzzicando e lambendo con la punta della lingua le due mazze che poco alla volta diventarono dure come il granito. Il suo sguardo avido, con il quale scrutava i due, non lasciava dubbi a possibili fraintendimenti. Saretta voleva e basta!
Omar si era sdraiato sulla tiepida sabbia e Saretta ci salì sopra ficcandosi dentro tutto il suo randello. Francesco le baciò la schiena sino a raggiungere il suo caldo forellino che dilatò con cura, aiutandosi con un pezzo di burro che aveva preso dalla ghiacciaia.
Era chiaro a tutti cosa stava per succedere. Era chiaro a Omar che si stava facendo cavalcare; era chiaro a Francesco che stava per violare quello stretto pertugio; era chiaro a Simone che continuava a guardare e godere in silenzio e, sopratutto, era chiaro a lei che stava per coronare il suo folle desiderio di essere posseduta da due uomini contemporaneamente.

Saretta era pronta già da un pezzo e quando Francesco le puntò la sua grossa mazza, lei spinse con decisione i fianchi verso di lui. Francesco entrò tutto dentro di lei e ci rimase per un bel po', sino a dilatarle il buchino come mai nessuno era stato in grado di fare.

Sotto, sopra, girata e capovolta, di lato e di fianco, Saretta si fece ripassare più volte da tutti e due, mentre Simone, all'interno del suo nascondiglio, godeva e soffriva allo stesso tempo.
Era trascorsa più di un'ora da quando si era rannicchiato in quella siepe, proprio a qualche metro dalla sua ragazza. I due amici erano in acqua e chiamavano Saretta, ma lei non aveva nessuna intenzione di raggiungerli, rimase distesa a godersi un po' di intimità, trastullandosi con le dita i forellini appena violati. Si toccava passandosi le mani dappertutto, Saretta aveva ancora voglia di giocare, ma non certo con loro due che avevano preso più di quanto meritassero, lei in quel momento stava pensando al suo ragazzo, a Simone. Alla fine mise da parte le sue riserve e lo chiamò. Si girò con decisione verso lo zaino, tirò fuori il cellulare e compose il numero.

Simone aveva fatto tutto per bene quando si nascose in mezzo alla siepe, si era liberato dello zaino e della canna da pesca che gli avrebbero causato ingombro, aveva spostato i rami con cura per non essere sentito, aveva perfino trattenuto il fiato quando Saretta chiedeva di essere sbattuta come una vacca, ma aveva dimenticato di disattivare la suoneria del cellulare.
Grave errore, perché quando Saretta appoggiò il suo cellulare all'orecchio, dalla siepe che stava a qualche metro da lei, come per magia, spuntarono le prime note di Your latest trik, la suoneria che Simone aveva postato per lei nel suo telefonino.
Saretta la riconobbe e capì tutto, poi si alzò dall'asciugamano e si diresse verso la siepe, eccitata più che mai..
Ti è piaciuto?
Sussurrò lei con un filo di voce carico di desiderio.
Lui si tirò fuori dalla siepe e la prese per mano.
Posso solo farti i miei complimenti.
Rispose lui con la voce soffocata dall'eccitazione e la baciò, infoiato più che mai.

I don’t know how it happened
it was faster than the eye could flick
but all I can do is hand it to you
and your latest trick”.
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