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Un piacere ad una coppia amica


di exploratore2007
24.01.2024    |    10.771    |    5 9.3
"P****** era suo cugino da parte paterna, aveva una 15ina di anni più di me e almeno 25 più di Paola..."

I racconti mi sono inviati da una vecchia coppia che conosco da anni. Leiluiecornelio, iscritti una volta u questo sito. Ora non giocano più ma desiderano, trami te me continuare a ricordale le loro esperienze. Mi auguro che vi piacciano.

(1) Il cornuto consapevole

Io e mia moglie, abbiamo deciso di raccontare la nostra storia di vita, i fatti narrati sono tutti realmente accaduti,
chiaramente racconteremo, in maniera veloce, solo i fatti più significativi, quelli che sia a me che a lei ci sono sembrati
degni di essere scritti e raccontati. Speriamo che vi possano piacere, per i bull che potranno cosi capire come siamo
fatti e l’enorme amore che ci lega, per le coppie che potranno comprendere l ‘enorme complicità che ci unisce. Un
bacione da Paola e Nicola
Dopo due anni di matrimonio, Paola ormai era già madre, io continuavo il mio lavoro a Roma e facevo il
pendolare tra Rieti e la capitale. Paola non era tornata ancora al lavoro e il post partum era ancora da
superare. Era un periodo difficile tra me e lei e io cercavo in ogni modo di accontentarla, ma non vedevo
risultati immediati e positivi. Finché un giorno da ritorno da Roma, la trovai più allegra, più spensierata con
un energia dentro che mi ricordo i primi tempi della nostra conoscenza. Ero felicissimo per lei. Tornammo a
sorridere e a far l amore con sentimento e piacere reciproco. Un giorno di fine luglio, un mercoledì,
chiesero in ufficio chi era disposto a portar un dispaccio a Rieti in giornata, chiaramente senza tornare alla
sede di servizio. Ovviamente mi proposi e parti subito. Appena svolta l’incombenza lavorativa, presi il
pullman che mi portava verso casa, passai da un fioraio e presi dei fiori per la mia mogliettina. Il nostro
appartamento di allora era situato in una palazzina a tre piani senza ascensore, appena si entrava c’era una
anti cucina che faceva da ingresso, poi la cucina una saletta da pranzo e con una scaletta si arrivava verso le
due camere da letto e il bagno, un soppalco abitabilissimo. Entrai senza far rumore, volevo che la sorpresa
fosse massima. Paola non era in cucina e questo mi fece sorridere pensando alla sua faccia nel vedermi a
casa per quell’ora e con i fiori in mano. Misi il piede in silenzio sul primo gradino della scaletta e li...”
scopami scopami, fammelo sentire dentro fino in fondo questo cazzo”, “te lo infilo dentro con le palle troia,
quel cornuto di tuo marito nemmeno pensa a quanto sei puttana” la voce di suo cugino. Mi fermai gelato.
P****** era suo cugino da parte paterna, aveva una 15ina di anni più di me e almeno 25 più di Paola. Era il
suo testimone di nozze e padrino della nostra prima figlia. I colpi che si sentivano di sotto erano
impressionanti, le stava sfondando la fica. Non sapevo cosa fare. L’impulso era di andare su sfasciare la
faccia a lui e prendere a calci lei...ma. Non so cosa mi prese. Rimasi immobile, con il viso paonazzo e le
farfalle nello stomaco, la testa vuota senza pensare, ma quello che mi rese incapace di qualsiasi azione fu
che il mio cazzo si era indurito come non mai. “Girati puttana lo sai che mi piace farti il culo” senti Paola che
si girava nell’ letto e la sua voce che lo implorava di incularla di sfondargli per bene il buco del culo. La sentii
mugolare di piacere e lui “ siiiiii vedi come entra bene vacca, ho fatto proprio un bel lavoro in questi anni,
scommetto che il cornuto nemmeno ci pensa a incularti, vacca, vero, dimmelo dimmelo ” Lei rispose solo
“fammelo sentire fammelo sentire, aprimi il culo, sono la tua troia la tua vacca” . Da sotto i colpi che mia
moglie prendeva nel culo erano impressionati, si sentiva che lui la sbatteva con foga animalesca. Un vagito
proveniente dalla cameretta fece fermare tutto. “Fermo e zitto, se si è svegliata ti vesti e te ne vai ok?” Cosi
Paola disse al cugino. Mia figlia si era svegliata e senti mia moglie che si alzava dal letto per andare da lei.
Fui velocissimo, mi allontanai in silenzio e mentre sentivo ormai Paola in camera di nostra figlia, chiusi
dietro di me la porta di casa, scivolai lungo le scale in silenzio e raggiunsi una panchina li vicino che mi
permetteva di osservare l’ingresso della palazzina senza essere visto. Dopo un quarto d’ora ebbi la
conferma finale. P****** usciva dal portoncino, un sorriso gli tagliava il viso e la mossa che fece, si aggiustò
il pacco mi fece impazzire di dolore ma anche di piacere, un piacere mai provato e che mi spaventava pure.
Si si scopava mia moglie e dalle sue parole sembrava che la cosa andasse avanti da chissà quanto tempo.
Rimasi sulla panchina, lui prese la sua macchina e andò via. Io rimasi in silenzio, i fiori tra le mani, in testa
mille pensieri, ma ancora con il cazzo duro tra le mutande e ...un prurito innaturale sulla fronte. Ora che
fare?
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