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io, Giulia e Mario (CAPITOLO 1)


di macchiettadiseta
14.10.2015    |    29.927    |    4 9.5
"A casa, Mario aveva preparato una scaletta musicale e se la prima parte era rilassante, un po’ di blues, un po’ di jazz nella seconda parte aveva messo un..."
GENERE CUCKOLD, BISEX

CAPITOLO 1

La coppia protagonista dei racconti è formata da me, Andrea, di anni 25 (178 x 68 kg) e da Giulia, di anni 25 (165 x 51 kg). Viviamo in una piccola città di provincia, al centro nord. Vi descrivo in breve come siamo e la nostra storia per meglio apprezzare il racconto.
Dunque io sono bisex passivo da sempre, la mia prima volta con un uomo risale a quando avevo appena compiuti 18 anni, lui era molto più grande di me ed era solo attivo. Giulia invece dice di essere etero al 100% e non sa assolutamente del mio lato bisex, sessualmente non prende mai l’iniziativa, ogni novità viene prima vissuta con diffidenza, poi se la cosa l’aggrada ogni tanto si riprova, ma al 90% i rapporti sono quasi sempre nella classica posizione alla missionaria. Ogni tanto mi concede il culetto. Per quanto riguarda i bocchini invece, me li fa, ma ahimè senza ingoio. Io invece sono un vero porco, sessualmente ho provato quasi tutto quello che c’era da fare e che mi eccita: in passato ho avuto esperienze con diversi uomini, anche con 2 insieme, ma sempre con ruoli passivi.

Mentre stiamo scopando gli tocco il buchetto del culo, glielo sfioro, lo accarezzo e intanto la stantuffo per bene facendoglielo sentire bene. In fondo ho un cazzo piccolo, sui 15 cm, quindi cerco di usarlo al meglio delle mie possibilità. A lei piace prenderlo in culo, ma solo quando lo dice lei, altrimenti si fa solo male e non gode assolutamente. Questi sono i suoi giorni fertili e così è un po’ più porca del solito, poi stasera siamo usciti con amici ed ha bevuto un po’ di vino. A lei basta un bicchiere di vino per abbattere un po’ dei suoi tanti freni inibitori. Mentre gli accarezzo il buchetto e la stantuffo gli dico: - Amore, ma non ti piacerebbe che al posto del mio dito ci fosse un altro cazzo?
Lei non risponde e continua a godersi la scopata. Dopo un po’ gli metto un dito in bocca e lei inizia a mimare un bocchino. Al chè gli dico: - allora lo vedi che ne vorresti un altro?
E lei sempre zitta. Dopo un pò lei gode così e io subito dopo le sborro sopra la pancia. Mentre ci risistemiamo la prendo un po’ in giro dicendogli che se vuole metto un annuncio su un sito porno e gli trovo un singolo che possa giocare con noi. Lei mi dice che non è il caso, non vuole e, anzi, dice di non provarci nemmeno.

Passano un paio di giorni e si torna a scopare, anche questa volta riparte il giochino del dito prima a solleticarle il culo e poi in bocca a mimare il bocchino ed io, anche questa volta, non mi faccio scappare l’occasione per rifarle la proposta del singolo. Lei rifiuta sempre, specialmente dopo che ha avuto l’orgasmo.

Per me ormai era un chiodo fisso e la la notte non ci dormivo, la volevo vedere alle prese con un altro uomo, nelle mie fantasie quest’uomo doveva avere più di 50 anni, essere molto dotato, bisex attivo, con un carattere dominante, colto, raffinato, magari anche sposato, ma comunque libero di potersi prendere i suoi ritagli di tempo per poter stare con noi. E doveva prenderci entrambi a suo piacimento.

Ormai avevo deciso. Era solo questione di giorni e avrei messo un annuncio per cercare il singolo, così se riuscivo a trovarlo ed a convincere lei i tempi per un incontro sarebbero stati molto più brevi.

Un sabato siamo andati ad una festa di compleanno e bevuto molto vino, cosa che l’ha mandata un po’ su di giri. Abbiamo anche un po’ ballato e ci siamo limonati con passione come i primi tempi in cui stavamo insieme. Quando siamo arrivati a casa mia abbiamo iniziato a scopare con grande passione. In mente mia aspettavo solo il momento più opportuno per fargli ammettere che anche lei voleva farsi scopare da me e da un altro. Così ho iniziato a giocare come il gatto con il topo, la portavo sull’orlo dell’orgasmo per poi tirarmi indietro, questo per 3 o 4 volte, sempre alternando il dito un po’ nel culo e un pò nella bocca. E intanto gli dicevo: - Lo vuoi un altro cazzo, vero? Eh, dimmi la verità? Non ti piacerebbe averne due con cui giocare? Guarda che io non sarei per niente geloso, sarebbe solo sesso e niente di più. Eh?! Che ne dici? Un altro bel cazzo, magari più grosso del mio che te lo prendi in bocca mentre io ti scopo da dietro. Eh?
Alla fine di questo discorso, sempre pompandola a dovere, gli esce un flebile sì, io non credendo di aver capito bene, gli richiedo: - Hai per caso detto di sì? Che vuoi davvero un altro cazzo?
E lei questa volta facendosi sentire meglio mi ridice di sì. Io a quelle parole non ce l’ho fatta e sono venuto immediatamente…lasciandola peraltro senza orgasmo da cazzo, ma dovendogliela toccare fino a farla venire.

Il giorno dopo l’annuncio era online, naturalmente lei non ha partecipato minimamente alla stesura dello stesso per cui ho scritto ciò che volevo io, ovvero: un bisex attivo. Le proposte sono arrivate a centinaia, ma alla fine erano tutti senza i requisiti richiesti. Così i giorni passavano e la vita continuava come sempre. Io sapevo che non dovevo insistere molto con questo argomento così lo cacciavo fuori solo di rado e in determinate circostanze (leggi mentre stava quasi per venire durante un amplesso).

Finalmente mi risponde un uomo di 56 anni di una grossa città vicina, sembrava avere tutti i requisiti richiesti: età, un grande cazzo, bisex attivo, dominante, ecc. Prima di parlane con Giulia ho chiesto un incontro con il singolo, che si chiamava Mario. Ci siamo incontrati a metà strada, tra le nostre due città, in una stazione di servizio provvista di motel.
Mi è subito piaciuto fisicamente, molto possente, alto, senza barba e baffi, in giacca e cravatta, bella macchina e si vedeva sin da subito che ci sapeva fare. Ci siamo presentati e siamo andati a bere un caffè al bar. Mentre parlavamo del più e del meno è venuto fuori che aveva una ditta di software insieme ad un altro socio, così prendo la palla al balzo io gli dico che ero un programmatore e che stavo cercando lavoro e siamo rimasti d’accordo che qualunque sia stato l’esito dell’incontro mi avrebbe fatto comunque un colloquio di lavoro.

Dopo aver finito lui il suo caffè ed io il mio succo alla fragola, siamo usciti e ci siamo diretti verso le macchine, a questo punto lui con fare deciso mi ha fatto notare che c’era il motel e mi ha detto: - Se vuoi vado a prendere una camera così approfondiamo la conoscenza. Facendo risaltare la parola “approfondiamo” facendomi un occhiolino molto malizioso. Io l’ho guardato un attimo sbalordito, perché non me l’aspettavo e gli ho detto che non c’erano problemi. Mi ha detto di aspettare in macchina e che mi avrebbe telefonato non appena presa la chiave della stanza.

Entra nella reception e dopo 5 minuti riesce per andare in macchina a prendere una piccola valigia. Dopo 5 minuti mi chiama e mi dice di raggiungerlo alla camera numero 7. Io con il cuore in gola e un po’ tremolante per l’emozione scendo e mi dirigo verso la camera. Busso e mi fa entrare. Come entro e gli passo accanto mi accarezza il collo, io mi giro e gli sorrido, lui chiude la porta e con una mano mi trattiene la spalla, mi fa girare e con un tono da non ammettere repliche mi dice:
- E ora di fare la conoscenza del mio amichetto, su abbassati e caccialo fuori… in fondo eri curioso di vedere come ce l’avevo … se avevo detto la verità dicendoti che era molto grande, non è vero?

Io mi avvicino a lui e mi inginocchio, da sopra i pantaloni, con le mani inizio ad accarezzarlo e noto subito che sotto c’è qualcosa di veramente grosso che mi fa venire l’acquolina in bocca, così senza indugi gli abbasso la cerniera ed infilo la mano per sentirlo meglio. Sento che il culo mi inizia a pulsare e ad allargarsi da solo dalla voglia di prenderlo dentro. Gli slaccio la cintura e gli abbasso i pantaloni e subito dopo anche le mutande.
- Cavolo, ma è enorme, mi farai male!
- No, non ti preoccupare piccolo, ho portato tutto l’occorrente per non farti soffrire troppo, certo all’inizio ti farò male e mi implorerai di fermarmi, ma vedrai che dopo non ne potrai più fare a meno. Allora io mi ci avvicino e gli chiedo: - Posso toccarlo?
- Certo, è tutto tuo…e presto anche della tua fidanzatina.

Allora inizio a saggiarlo con le mani per rendermi bene conto di quanto sia grosso, benché a riposo, faccio quasi fatica a cingerlo tutto con una mano. È caldissimo e non è scappellato, proprio come piace a me, difatti adoro scappellare i cazzi. Mi ci avvicino e inizio a baciarlo piano sulla cappella, gli do qualche leccatina e intanto lui inizia a crescere, così prima che diventi troppo grande cerco di infilarmi almeno la cappella in bocca. Dopo un po’ di leccate e pompate è perfettamente duro, ormai non lo riesco più a prendere in bocca e con la mano non riesco a cingerlo, avrà almeno un diametro di 6 cm al tronco e 6,5/7 alla cappella. È mostruoso. Dopo un po’ mi prende e mi fa alzare, mi si avvicina, mi cinge con le mani e mi bacia in bocca, io non me lo aspettavo e dopo un breve attimo di smarrimento ricambio con passione il bacio. Dopo esserci baciati e aver giocato un po’ con le nostre lingue mi dice che ha voglia di sverginarmi il culetto, che intanto da sopra i jeans aveva cominciato a palpare di gusto. Io gli faccio notare che non sono più vergine da diversi anni, ma lui mi dice che da oggi sarò un vero frocio rottinculo. Lo guardo con preoccupazione, ma anche con un certa voglia.
- Spogliati nudo e stenditi a pancia sotto. Io eseguo immediatamente. Lui apre la borsa e vedo che ne estrae una peretta, va in bagno e dopo un po’ che fa scorrere l’acqua me la riporta riempita di acqua calda. Prende dalla borsa una crema, la apre e cosparge il becco della peretta di crema. Con le dita impiastricciate sento che mi inizia a frugare dentro il culetto e mi dice:
- Sai che hai proprio un bel culetto sodo, a mandolino e sei anche senza un pelo in tutto il corpo, sarà un vero piacere rompertelo per bene.
Detto questo mi infila un dito dentro e lo gira e rigira, poi lo toglie e infila la peretta, mi dice di rilassarmi e sento l’acqua calda che entra in me. La sensazione è stupenda, un calore indescrivibile mi riempie tutto. Quando è finita mi dice di stare un paio di minuti fermo e di non cedere alla tentazione di andare in bagno a scaricarmi. Mentre io sto lì fermo lo sento che si spoglia completamente e mi guarda come un predatore guarda la sua preda inerme. Passati i 2 minuti mi si sdraia affianco mi accarezza la schiena con la mano e una volta giunto al culo mi ci infila dentro un dito, fa un po’ su e giù e poi quando lo ritiene lui mi dice che posso andare in bagno. Mentre sto ancora sul water lui entra e mette la peretta dentro il lavandino, poi si gira e mi offre il cazzo da ciucciargli, io lo faccio e dopo qualche pompata si stacca e mi dice di lavarmi che è il momento della seconda peretta. Io ubbidisco e così facciamo la seconda. Me ne fa in tutto tre, per stare tranquilli, dice.
Ci sdraiamo sul letto e lui mi viene sopra ed inizia a baciarmi, io allargo le gambe e gliele metto intorno alla vita. In quel momento vorrei essere una donna per farmi scopare e ingravidare da lui. Mentre stiamo così lui punta il cazzo sul mio ano, ma chiaramente è troppo grosso ed anche se il mio culetto ha tutta la voglia di essere sfondato senza un po’ di crema non riesce proprio ad entrare.
Così mi rigira a pancia sotto, prende molta crema da barattolo, me la spalma sul culo e dentro, ci infila prima uno, poi due, poi tre dita, ed io godo perché ci sa fare.
Mi dice: - Sei pronto frocetto per la tua prima volta?
- Si, sfondami tutto.
Si mette sopra di me e me lo punta sul buchetto, io intanto spingo per facilitarlo, entra un po’ di cappella, inizia a farmi male, spinge e il dolore aumenta, ma lui continua a spingere e ad entrare, inizio a piangere in silenzio dal dolore, mi sta spaccando in due, ho paura che mi abbia ferito e di essermi spinto troppo oltre. Non ce la faccio più e singhiozzando gli dico:
- Ti prego fermati. Non ho la forza di dirgli altro.
E lui: - Mi dispiace è troppo tardi, ci dovevi pensare prima puttanella.
E con una botta secca infila il resto del cazzo dentro di me. Io rimango per qualche secondo senza respirare, con la bocca aperta per gridare, ma nessun suono riesce ad uscire. Lui intanto sta fermo immobile dentro di me.
Mi dice: - Ora rilassati e stai fermo, vedrai che in un paio di minuti ti ci abitui e poi non ne potrai più fare a meno.
Le lacrime in tutto questo tempo non hanno smesso di fermarsi. Forse perché gli faccio pena, ma mi si avvicina e cerca di baciarmi in bocca. Io sono lì stordito da dolore, ma pur di non pensare al male che ancora sto provando al culetto, accolgo il suo bacio e ricambio con passione. Dopo un paio di minuti a baciarci, il dolore sento che diminuisce, lui pare accorgersene, forse perché le lacrime non mi escono più, ed incomincia muoversi pianissimo in me.
Dopo qualche minuto di movimenti lenti e baci mi chiede se va meglio, io gli dico di sì, così inizia a muoversi sempre più veloce fino a scoparmi regolarmente a ritmo normale. Ormai mi sono abituato a lui e invece del dolore inizio a sentire piacere, inizio a sentirmi pieno, posseduto da lui, sento un corpo estraneo caldissimo dentro di me che mi sta dando piacere. Lui se ne accorge del mio crescente godimento e allora inizia a spingere davvero forte e più lui spinge forte più io godo. Poi ad un certo punto si ferma e mi dice:
- Allargati le chiappe e tienile aperte che voglio vederti il buco.
Io lo faccio e lui lentamente si sfila, quando arriva alla cappella fa un po’ fatica ad uscire ed a me causa un po’ di dolore.
- Wow adesso si che non sei più vergine, ora hai una grotta al posto del culo! Aspetta un paio di mesi di trattamento così e ti potrò mettere dentro tutta la mano. Senti quanto sei largo.

Con la mano vado verso il buchetto e ci metto dentro 2 dita, ma non bastano, ne infilo 3 e ci stanno ancora larghe, infilo il quarto dito ed anche il pollice e riesco ad entrare senza fatica fino alle nocche. Me la tiro fuori e mi controllo la mano per vedere se è sporca di sangue, ma così non è per fortuna. Tranquillizzato, mi rilasso non poco, e alzo il culetto alla ricerca del cazzo. Lui capisce e subito cerca di rimetterlo dentro, ma la cappella è sempre troppo grossa e fa fatica ad entrare ed a me causa un po’ di dolore.
- Hai!
- Lo so io cosa ci vuole per farti allargare bene.
E così inizia a pompare veloce poi lo toglie tutto in una botta e lo rificca con decisione tutto dentro, e così via per un po’ fino a quando anche la cappella entra bene dentro.
- Ora vediamo come cavalchi!
Lui si stacca e si mette sdraiato e io mi ci metto sopra a smorza candela, gli prendo il cazzo e me lo punto nel culo, mi abbasso e mi impalo fino in fondo. Mentre lo cavalco mi guarda il pisellino, che già di per se è piccolo in più quando lo prendo nel culo mi diventa ancora più piccolo, e mi dice:
- Ma con quel pisellino la riesci a far godere la tua ragazza?
-Sì, ma mi ci devo impegnare tanto e comunque la faccio godere quasi sempre toccandogli il clitoride.
Mi deride un po’ e poi mi dice: - Non ti preoccupare piccolo, da adesso ci penserò io farla godere per bene.
Poi me lo tocca e mi dice che ha conosciuto donne in passato che avevano il clitoride più grosso del mio pisellino. Io a quelle parole non so che rispondere, mi sento imbarazzato, allora mi abbasso e lo bacio in bocca e lo cavalco ancora più forte.
Dopo un po’ mi chiede:
- Dove vuoi che ti vengo? In bocca o nel culo?
Io gli chiedo di venirmi in bocca perché gli voglio bere tutta la sborra che ha nei coglioni, ma che comunque se lui preferisce venirmi nel culo è libero di farlo.
- No, per questa volta faccio scegliere te dove sborrare. Dalla prossima non avrai voce in capitolo.

Io mi riabbasso e lo bacio con dolcezza per ringraziarlo e lui di questo ne è contento.
Mi dice di rimettermi sdraiato, si mette sopra di me e mi fa mettere le ginocchia vicino al viso, io me le tengo con le mani e lui ha tutto il mio culo aperto davanti, me lo infila forte e inizia a pompare veloce, spesso lo fa uscire tutto per poi rimetterlo dentro. Dopo una decina di minuti sento che gli si ingrossa ancora di più e capisco che sta per venire, difatti si stacca e mi mette una mano dietro la nuca per farmi avvicinare al suo cazzo. Gli schizzi mi finiscono direttamente in gola, poi dopo 4 o 5 schizzi gli inizia a sgorgare come lava, io intanto mando giù, ma ancora non riesco a gustarmela bene, così mi faccio riempire bene la bocca e solo quando ha finito e che ho la bocca piena ne inizio a mandare giù piccoli sorsi per gustarmela con vero piacere. Quando l’ho finita, inizio a pulirgli bene il cazzo finchè non gli torna lucido.
Ci sdraiamo sul letto sfiniti ma contenti, appena riacquisto un minimo di forze mi ci avvicino, gli bacio il torace e gli tocco il cazzo. Dopo qualche carezza mi dice:
- Ho sete, prendimi da bere nel frigobar.
Io subito mi alzo e gli prendo dell’acqua e gliela verso in un bicchiere.
Dopo bevo pure io e iniziamo a parlare di Giulia, gli faccio vedere qualche foto a viso scoperto e mi dice che è una bella figa e sarà un piacere scoparla.
Io gli dico che lei non sa nulla della mia bisessualità e che quindi le prime volte lui non dovrà in alcun modo parlagli dell’annuncio vero e del nostro incontro, lui accetta e capisce la situazione.
Concordiamo che la prima volta si limiterà a scoparla, a umiliarmi leggermente e a darmi piccoli ordini. Poi con il passare del tempo inizierà a dire alla mia ragazza che secondo me io sono bisex e che comunque ho un bel culo e gli piacerebbe farselo. Rimaniamo d’accordo di vedere il da farsi con il passare del tempo e l’evolversi della situazione.
Dopo aver parlato gli chiedo se ha ancora voglia per fare bis, ma mi dice che si è fatto tardi e che l’indomani mattina presto ha una riunione con dei clienti importanti, quindi ci andiamo a fare la doccia insieme. Nella doccia però la voglia, mentre gli lucidavo con la lingua l’uccello, gli ritorna impellente e dopo avermi fatto alzare e girare con un bel colpo di reni mi incula selvaggiamente fino a riempirmi l’intestino di sperma.
Arrivato a casa come mi metto sul letto e crollo sfinito.
L’indomani chiamo Giulia e gli dico che mi ha contattato un singolo che forse fa al caso nostro, come glielo dico inizia a dire che per lei era solo una fantasia, che non dovevo farlo, che sono un malato, un porco ecc. Insomma finisce con una litigata ed molta delusione da parte mia, ma decido che se lei non ci sta io continuerò a vederlo da solo.
La sera ci incontriamo a casa mia, era la nostra serata sesso, quindi non gli accenno al discorso della mattina per non farla innervosire e rischiare di andare in bianco. Ci iniziamo a sbaciucchiare, ad accarezzarci, e finiamo a scopare. Come le altre volte, inizio a giocare con le dita tra il culo e la bocca e lei inizia a gemere molto più delle altre volte così gli dico:
- Allora porcellina, stai fantasticando sul singolo che ci ha contattati, eh? Brava, brava!
Dopo un po’ ritorno alla carica e sempre lasciandola sull’orlo dell’orgasmo gli chiedo:
- Allora questo singolo lo vuoi conoscere o no? Guarda che se lo conosci per un caffè mica te lo devi scopare per forza. Ti puoi sempre rifiutare. Questo è un tipo serio, è sposato , non si mette a rompere i coglioni, se non è aria capisce e se ne và com’è arrivato.
A queste parole lei mi risponde: - Va bene, basta che mi giuri che se non mi piace ti faccio un cenno e ce ne andiamo e non mi riproponi più una cosa del genere.
Allora io me la rischio tutta e dico che ci sto, faremo così, se va bene ok , altrimenti ci metterò una pietra sopra.
Continuiamo la scopata con un’intensità mai provata prima da parte di entrambi, quando abbiamo finito lei mi dirà che è stato bellissimo e che mentre lo facevamo ha pensato di avere un altro cazzo con cui giocare e io gli rispondo aspetta di farlo in 3 veramente, poi sì che godrai come una maiala. Ci siamo detti che siamo l’amore l’uno dell’altro e poi lei se ne è andata a casa sua.
Subito dopo chiamo Mario e gli dico che lei ha accettato e che lo richiamerò appena sapremo quando incontrarlo.
Per via di vari impegni di tutti e delle mestruazioni di Giulia, l’appuntamento viene fissato per circa 15 giorni dopo in una casa al mare di Mario.
Gli ultimi giorni io e Giulia siamo stati sempre eccitati ed ogni momento era buono farlo, non l’ho mai vista così porca, anche le inculate erano frequentissime. Il giorno dell’appuntamento poi coincideva con la sua ovulazione, quindi sarebbe stata al suo massimo della libidine.
Il giorno fissato capitava di sabato sera, Giulia si era comprata un vestitino nero molto semplice ma bello, in seta, da indossare senza reggiseno, sotto si era messa delle autoreggenti che gli avevo regalato per l’occasione e un piccolissimo perizoma nero. Si era intimamente rasata, tranne che per una piccolissima striscia sopra la patatina. Insomma era bellissima e sexy, ma non volgare.
Prima di andare ci siamo baciati e giurati amore eterno. Io gli ho messo una mano sotto la gonna ed ho sentito il perizoma zuppo di umori, lei dal canto suo mi ha toccato il cazzo duro ormai da ore se non da giorni e a momenti non venivo. Sono dovuto scappare in cucina e bere un bicchiere d’acqua fresca e pensare ad altro.
Poi siamo usciti di casa.
La casa al mare si trovava a circa una trentina di km dalla nostra città, nel tragitto ogni tanto alzavo la gonna di Giulia e gli toccavo la fica che era bagnatissima, tanto che si è dovuta mettere un fazzolettino sotto per non bagnare vestito e sedile della macchina.
La casa di Mario era una villetta un po’ isolata vicino al mare, io sono sceso e sono andato a citofonare, mi ha aperto il cancello e abbiamo parcheggiato la macchina, siamo scesi e ci siamo diretti verso la porta. Mario ha aperto la porta quando stavamo a circa 2 metri da essa. Ha subito salutato Giulia, da vero signore, con un baciamano e me con una stretta di mano.
Era vestito in giacca e pantaloni neri. Ha subito incominciato a fare complimenti a Giulia, dicendogli che era molto più bella dal vivo che in foto, che io ero fortunatissimo a stare con una ragazza così bella e che era invidioso di me che di li a poco me la sarei sposata. Insomma ha corteggiato Giulia da vero galantuomo sin da subito. Ci ha fatto accomodare in salotto e ci ha offerto un vino molto dolce che Giulia ha gradito moltissimo.
Giulia da come lo guardava si capiva che nonostante non fosse un ragazzo della nostra età, ne era molto affascinata, pendeva dalle sue labbra.
A casa, Mario aveva preparato una scaletta musicale e se la prima parte era rilassante, un po’ di blues, un po’ di jazz nella seconda parte aveva messo un paio di canzoni di tango argentino. Proprio alla seconda canzone di tango, visto l’apprezzamento che aveva dichiarato Giulia quando aveva sentito la prima, Mario gli chiese:
- Giulia, lo sai ballare ?
- No, sarei voluta andare a lezione, ma qualcuno non mi ci ha mai voluta portare. Rispose Giulia guardandomi un po’ malamente.
- Bè, sarei lieto di darti io la prima lezione. Rispose Mario alzandosi e dandogli la mano.
In quel momento il tempo per me si è fermato, perché se Giulia si alzava il ghiaccio si sarebbe rotto altrimenti non so come sarebbe andata a finire. Fatto sta che lei l’ha guardato fisso negli occhi per un lungo momento e con un lieve sorriso gli ha allungato la mano. Il tutto senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Come Mario gli ha preso la mano per aiutarla ad alazarsi l’ha portata al centro della stanza dove c’era più spazio ed hanno iniziato a ballare, vedevo la mano di Mario scorrere liscia sul vestito di seta di Giulia, indugiare appena un po’ su alcune zone invece che su altre. Poi la canzone è finita e il ballo anche, naturalmente con il classico caschè , ed io in quel momento pensavo che l’avrebbe baciata, ma così non è stato. Sono tornati verso di me, abbracciati, la mano di Mario sul fianco di lei, ma molto in basso, quasi sul culo.
Quando l’ha rifatta accomodare sul divano gli ha chiesto:
- Mi concederai ancora un altro ballo?
- Certo, non appena ce ne sarà l’occasione. È stata la risposta di Giulia.
Mario versò altro vino a tutti, poi iniziò a parlare con Giulia del lavoro, dei suoi studi ecc, estraniandomi completamente da loro, fino a quando mi chiese:
- Andrea, mi andresti a prendere un po’ di ghiaccio nel freezer in cucina, per favore. Guarda la cucina è dietro quella porta.
- Certo.
Così mi sono alzato e li ho lasciati da soli, sapendo che quella del ghiaccio era solo una scusa per farli rimanere da soli.
Mi sono alzato e sono andato in cucina a prendere il ghiaccio, poi ho aperto un po’ la porta della cucina per vedere cosa succedeva nell’altra stanza, ma con mio grande stupore non stava succedendo niente. Così ho fatto ritorno in sala con il ghiaccio. Dopo un po’ Giulia ha chiesto a Mario dove fosse il bagno, il quale subito si è alzato e porgendogli la mano l’ha invitata a seguirlo. Mano nella mano Mario se l’è portata via, sopra delle scale. Come non li ho più visti il tempo per me si è fermato nuovamente. E questa volta a ragione, visto che Mario non è risceso prima di 10 minuti abbondanti. Quando è tornato, sulla faccia aveva un sorriso soddisfatto, mi si è avvicinato e mi ha fatto vedere una cosa, all’inizio non capivo che fosse, ma dopo un paio di secondi ho realizzato che si trattava del perizoma nero di Giulia. Non contento di cio mi ha avvicinato 2 dita sotto il naso ed ho subito riconosciuto l’odore della fica di Giulia. Lui da vero porco, me le ha fatte annusare bene e poi mi ha detto:
- Puliscimi le dita.
Ed io prontamente gli ho leccato le dita come se gli facessi una pompa.
Dopo 5 minuti Giulia è tornata tra noi, con la faccia un po’ arrossata e con gli occhi bassi, come di una bimba che aveva combinato un guaio e se ne vergognava.
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