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Quando hai tanta voglia...


di Membro VIP di Annunci69.it sandrina2941
28.12.2023    |    580    |    7 9.8
"Godevo come non mai sentendomi oggetto del desiderio e del piacere altrui e, mentre alcune gocce di denso secreto fuoriuscivano dal mio inoperoso pisellino, ..."
“Sono il tecnico!” - disse al citofono - ed io, invitandolo a salire, gli lasciai la porta di ingresso accostata.

Ma, tutto questo, seguì un preciso percorso.
Avevo una porca voglia addosso: di quelle incontrollabili, di quelle irrefrenabili… di quelle incontenibili!
Ero solo in casa e la mia passione trav aveva preso il totale controllo di me!
Mi piaceva e mi eccitava considerarmi femmina e mi piaceva parlare di me al femminile…
Ero perfettamente depilata e solo un ridottissimo ciuffetto, ben delineato, ornava il mio pube sovrastando il pisellino; io, nuda di fronte allo specchio, osservavo il mio viso, accuratamente rasato e dai lineamenti delicati e femminili, valutando il make-up più adatto.
Ho sempre apprezzato il trucco evidente e “pesante” e mi son sempre piaciute le tinte forti e contrastanti e la chiara delineazione dei tratti del viso, per cui, con fondotinta e correttore, ho reso uniforme la pigmentazione e, con la matita nera, ho fortemente colorato le sole palpebre e delineato il bordo inferiore degli occhi, dall’angolo interno verso l’esterno.
Con un pennello piuttosto rigido, poi, ho sfumato la matita verso l’esterno alto del sopracciglio mentre, verso l’interno, ho utilizzato una tonalità di ombretto grigia; riprendendo il correttore, ed aiutandomi con un sottilissimo pennello, ho delineato con precisione il contorno delle palpebre verso le tempie e, col mascara nero, ho esaltato lunghezza e volume delle ciglia accentuando il cromatismo con un tratto di eye-liner sulle basse palpebre: gli “occhi felini”, scuri ed allungati, si mostravano in tutta la loro sensualità!
Ho utilizzato la matita rossa per disegnare accuratamente le labbra, ingrossandole nei tratti esterni e delineandone il contorno, mentre con un rossetto persistente rigorosamente rosso, ne evidenziavo la consistenza rendendola decisamente più carnosa.
La cipria, distribuita su tutto il viso, l’ho accentuata maggiormente sugli zigomi già ben delineati, e l’illuminante liquido ha messo in risalto la linea mediana di naso e mento;
un ultimo utilizzo della matita nera, ben appuntita, per disegnare un neo, uno solamente, di incredibile valenza erotica, sul tratto superiore del labbro destro.
Mi osservo affascinata: gli occhi sono sensuali e penetranti, le labbra sono vogliose, carnose e stimolanti e l’aspetto, nel suo insieme, è decisamente promettente e carico di erotismo!
Il mio favoloso culettino, dopo una piacevolissima doccetta anale ed una accurata lubrificazione dello sfintere, viene preparato per bene inserendo l’adoratissimo plug diamantato, e col buchino pieno e dilatato, mi accingo a smaltare le unghie, di un rigorosissimo colore rosso, dei miei curatissimi piedini e delle mani.
I miei stupendi piedini, che guardo con compiaciuta ammirazione, diventano meravigliosamente eccitanti e diventa sempre più manifesta la mia incontenibile voglia: il pesante trucco del viso e le unghie smaltate mi rendono particolarmente arrapante e, mentre il pisellino accenna a reagire, il mio buchino comincia a pulsare impazientemente sul dilatatore!
Infilo il mio busto in silicone, con un seno di quarta taglia e capezzoli belli turgidi, ed indosso il completino nero: un succinto perizoma, con doppio elastico in vita, che costringe pisellino e coglioncini in uno stringato triangolo in pizzo, ed un reggiseno con ferretto, a coppa parzialmente trasparente, che sostiene stupendamente le mie tette valorizzandone tutta la loro esuberanza.

Infine, indosso un mini-abito in rete nero, con maniche a 3/4, che lascia in piacevole evidenza le mie rotonde forme ed intimità.
Metto una parrucca nera a caschetto e, indirizzando per bene i capelli dietro le orecchie, comincio ad ingioiellarmi…
Nell’orecchio sinistro uso cerchi di dimensione via via decrescente, ad intervalli regolari, lungo tutto il padiglione, mentre nel destro uso un orecchino con lungo pendente nel lobo, collegato da un leggero filo di strass ad un piccolo cerchietto nero inserito nel bordo più alto del padiglione.
Un collare in pelle nera, di notevole valenza erotica, orna il collo accompagnato da un girocollo metallico a grosse maglie.
Nella caviglia sinistra una lineare cavigliera con pendente, accessorio di indiscutibile fascino e sensualità, e, nel polso sinistro, un vistoso bracciale con una moltitudine di cerchi.
Entrambi i piedini portano semplici anellini, di differente lavorazione, sulle dita mediane e le mani, invece, sono impreziosite da vistosi anelli nelle sole dita centrali e semplici fedi piatte poste sull’indice, nella mano destra, e sul pollice, in quella sinistra.
Per ultimare l’outfit poi, mi siedo sul letto per indossare dei sandaletti, con ovvio tacco 12, con due sole file di strass a cingere, esaltandoli, i miei eccitantissimi piedini.
Mi ammiro allo specchio vogliosamente, decisamente arrapata e compiaciuta: sono un bel troione da scopare selvaggiamente, stupendamente eccitante, da inondare di copiose sborrate… sono un concentrato di godimento e piacere!
Percorro il corridoio con andatura ancheggiante, continuando ad osservarmi, sollevando le braccia per aggiustarmi i capelli ed ostentare i miei procaci seni… incrociando i passi, posando i meravigliosi piedini uno davanti all’altro su quegli eccitantissimi sandaletti… mi volto per apprezzare le rotondità del mio favoloso culettino ed allargo entrambi i glutei per ammirare il luccicante strass del mio plug e poi, aggiustando il perizoma in vita, attraverso le trasparenze accarezzo l’eccitato cucciolotto…
Sarebbe fantastico, ora, esibirmi liberamente: ostentare i miei desideri e la mia troiaggine… mostrarmi in questa mia naturalezza e manifestare apertamente la porca voglia di essere prepotentemente sbattuta.
Sarebbe meraviglioso poter esibire la mia femminilità e poter godere di un cazzo, in questo momento di euforia trav, per coccolarlo con affetto e maestria e svuotargli ripetutamente i coglioni!
La mente è inebriata ed i sensi sono in preda alla incontenibile voglia: devo trovare un cazzo, che sia di un testimone di Geova, di un idraulico o di un bombolaio, oppure del tecnico della lavatrice o magari dell’addetto alle consegne del vicino supermercato… ho un incontrollabile bisogno di donarmi, una pazzesca voglia di essere scopata ed un’irrefrenabile esigenza di regalare piacere e di gustare il prelibato succo del godimento!
Dovevo scegliere, non potevo più resistere e… scelsi lui!
Lo scelsi perché i suoi interventi richiedevano più tempo e gli avrebbero consentito di trattenersi più a lungo; lo scelsi perché non l’avevo mai visto e perché non sapevo come fosse; lo scelsi perché l’incognita mi eccitava…
Arrivò in tempi rapidi e dalla finestra, attraverso le tende, lo vidi parcheggiare e scendere dall’auto: avrà avuto 35 anni, di media statura, biondo col capello arruffato, occhi chiari.
Ero gradevolmente agitata ma decisa ed eccitata… ed andai avanti senza tentennamenti.
La sua voce, al citofono, mi parve particolarmente calda e stimolante ed io, nella sua attesa, mi posizionai nell’angolo buio in fondo al corridoio…
Al suo affacciarsi lo accolsi col classico “Avanti!”, pronunciato a distanza con finta noncuranza e, una volta richiusa la porta alle sue spalle, uscii allo scoperto percorrendo il corridoio, lentamente, nella sua direzione.

Lenti passi, con andatura dinoccolata, coperta dal buio, in preda ad una incredibilmente eccitante emozione…
I tacchi ritmavano la mia camminata in un rapidissimo crescendo di entusiasmante eccitazione ed io mi avvicinavo ancheggiante alla sua sagoma, pervasa da una piacevolissima trepidazione: stavo mostrando il lato più nascosto del mio io, per la prima volta stavo esibendo sfrontatamente la mia natura trav realizzando i miei desideri e soddisfando le mie voglie… per la prima volta mi sentivo grandiosamente troia!
“Salve!” - esordii mentre, ancora coperta dalla scarsa illuminazione, sculettante mi avvicinavo a lui - “Buongiorno Signora, sono venuto per la lavatrice…” - sussurrò lui con voce timorosa, interrompendosi bruscamente al delinearsi della mia immagine e sgranando stupefatto lo sguardo davanti alla sempre più nitida visione.
“…ed hai trovato altro!” - ribattei prontamente utilizzando un tono più confidenziale e, arrestandomi al suo cospetto, proseguii con presunzione e spudoratezza: “Sono più… ‘attrezzata’ di una Signora ed il mio ‘scarico’ è decisamente più attraente di quello della lavatrice…”
Lasciò cadere la valigetta sul pavimento, in preda ad un evidente imbarazzo, mentre io, sfiorandomi la labbra con l’indice sinistro, lasciai che il mio sguardo birichino lasciasse trasparire i miei vogliosi desideri…
Non pronunciò parola ma prese ad accarezzarsi il pube ed io, con innata spudoratezza, posando la mia mano sulla sua per scostarla con delicatezza, avvicinai il mio volto al suo e gli sussurrai: “A lui vorrei pensarci io…”.
I tacchi mi rendevano leggermente più alta di lui ed i nostri visi erano sfrontatamente ravvicinati quando, istintivamente, entrambi scostammo leggermente le labbra…
In poche, eccitantissime, frazioni di secondo la sua lingua si affacciò all’esterno per essere magistralmente catturata dalla mia in un sensuale abbraccio, in un godereccio aggrovigliamento, giustamente lento e ricercato, ottimale preludio ad un promettente rapporto.
Sfiorando il suo membro attraverso la tuta ne tastavo la consistenza: era già rigido e prominente e pareva discretamente grosso.
Continuavo a baciarlo con lente ed eccitantissime movenze e, tirando giù la zip della tuta, spogliavo il suo petto: non indossava altro e la sua delineata muscolatura mi apparve in tutto il suo splendore.
Fu spontaneo leccargli i capezzoli turgidi sui grossi pettorali glabri e baciarglieli affettuosamente, mentre le mie mani frugavano nelle sue spalle per abbassargli completamente l’indumento; lui si scostò leggermente e si affrettò a sfilare le maniche per lasciar cadere la tuta alle caviglie ed esibire i suoi candidi boxer che fasciavano il rigido membro meravigliosamente delineato al loro interno.
“Spogliati!” - gli ordinai - “E preparati…” - continuai con autorevolezza.
Ubbidì prontamente e, in un lampo, lo vidi completamente nudo col suo bellissimo bastone, dritto e gonfio, pronto per me.
Mi accovacciai, osservando la lucida cappella, e la baciai teneramente…
Protendendo la lingua, gliela appoggiai sul frenulo, solleticandolo con le mie papille, e spalancando la bocca, gliela strofinai per tutta la sua lunghezza, fino ad accogliere tutto il membro all’interno e sentire il glande accarezzarmi l’ugola!
Lo strinsi delicatamente con le labbra chiuse, aspirando leggermente mentre, nel percorso inverso, lo lasciavo scivolare fuori, riprendendo a baciargli quella meravigliosa punta rigonfia.
Si stava lasciando andare, il bravo tecnico, e, tra gemiti e sospiri, posò entrambe le mani sul mio capo per indirizzarne i movimenti.
L’acre odore del suo membro mi estasiava e leccarglielo mi consentiva di impregnarmi di quella eccitantissima fragranza: lo imbavavo sapientemente e spalmavo con attenzione la densa saliva secreta masturbandolo con dolcezza.
Afferrandolo saldamente, lo sollevai per agevolarmi la delicata aspirazione dei testicoletti, aiutandomi con l’altra mano per poterli accogliere tra le labbra e solleticarli con stuzzicanti colpetti di lingua.
Il suo pungente sapore mi inebriava e percepire il costante irrigidimento, la tensione del suo epitelio, il rigonfiamento dei suoi vasi sanguigni… mi estasiava!
Quel cazzo sempre più turgido mi riempiva la bocca ed io me lo stantuffavo in gola forsennatamente, soffocandomi con decisione ed originando un’abbondantissima secrezione salivare densa, filamentosa, che dalla bocca mi colava sui procaci seni…
La mia saliva lubrificava la bellissima fava sempre più lucida in quella splendida erezione che i miei baci e le mie leccate stavano accompagnando al culmine del piacere.
Un gemito soffocato fece da preludio ad una prima densa schizzata sul mio viso: le altre le accolsi in bocca, gustando il loro gradevole sapore, mentre la sua cappella le secerneva sulla lingua protesa.
Aspirai il suo glande per succhiarne tutto il nettare e, poi, recuperai la filante sborra dal mio viso, portandomela alla bocca con le dita intrise, assaporando con lentezza il gusto del godimento ed ingoiando quella prelibatezza con soddisfazione!

“…sei una porcellina!” - riuscì a sussurrare, ansimante, vincendo l’iniziale titubanza mentre mi accingevo a baciarlo - “Non hai finito, cucciolo…” - risposi - “…la tua troietta, ora, vuole che le controlli lo scarico!”

Gli afferrai il cazzo, non più turgido, con tocco amichevole e, come se tenessi per mano un bambino, con delicatezza lo trascinai verso la camera, sfilai i sandaletti e, sollevando lo striminzito abitino, mi sdraiai sul letto, raccogliendo le gambe al petto, per offrirgli il mio accogliente culettino.
Afferrò saldamente i miei rotondi glutei, restando in eccitata ammirazione del luccicante strass sul buchino, e scostando il filo del perizoma lo afferrò saldamente per estrarre il plug.
“Mmmhhh…!” - il buchino si allargò piacevolmente per permetterne la fuoriuscita e mostrarsi in tutto il suo splendore e lui, chino col viso immerso tra i miei rotondi glutei, ci appoggiò la lingua, strofinandoci le granulose papille…
Era pratico, il bravo tecnico, e mostrava notevole dimestichezza procedendo spedito coi preliminari!
Lo sfintere si appiattiva sulla sua rasposa lingua, percependo con grande sensibilità la sua gradevole ruvidezza, sentendo ogni piccola variazione del suo strofinamento in quel naturale, inevitabile e godurioso, rilassamento.
La lingua, nel suo lento movimento, umettava per bene l’orifizio assaporandone tutta l’eccitazione e lubrificandolo a dovere e, irrigidendosi, lo penetrava abilmente, imbavandolo su tutta la sua circonferenza.
Io, modulandone il rilassamento, ne agevolavo lo strofinamento abbandonando il mio buchino alle sue esperte attenzioni.
Ci sapeva fare, il bravo tecnico, e, continuando a leccare ed umettare lo sfintere, cominciò ad introdurci le sue grosse dita: prima una, poi due insieme, poi entrambi i pollici per divaricare, allargare ed aprirlo per bene seguitando a sbavarlo con impegno.
Gemevo in preda al piacere più puro, assecondando la sua perlustrazione, mentre lui ansimava in preda all’inebriante eccitazione.
Sentivo il buchetto morbido, rilassato e grandiosamente dilatato quando lui, afferrandomi per le cosce, ci adagiò la prominente cappella del suo bellissimo cazzo ed entrò spedito dentro di me…
Il suo bastone percorse interamente l’orifizio, più volte, rapidamente, insinuandosi nel pertugio con decisi movimenti percussori, sbattendomi con decisa, graditissima, prepotenza; fino in fondo, accarezzando con delicatezza le pareti del retto ormai meravigliosamente riempito da quella favolosa nerchia!
Gemevo con estasiato piacere posando i piedini sulle sue vigorose spalle e accompagnando con soffocate grida il ritmato movimento di quel meraviglioso cazzo dentro di me!
Mi inculava forsennatamente, alternando rapide estrazioni a nuove penetrazioni, soffermandosi ad ammirare il mio slabbrato buchino richiudersi lentamente prima di riprendere a trapanarlo con decisione.
Godevo come non mai sentendomi oggetto del desiderio e del piacere altrui e, mentre alcune gocce di denso secreto fuoriuscivano dal mio inoperoso pisellino, con la mano cominciai ad accarezzarlo, delicatamente, lasciandolo racchiuso nello striminzito triangolino del perizoma…
Tenendomi saldamente le caviglie, lui stantuffava nell’esausto orifizio con impegno, riempendomi il culo di piacere ad ogni affondo…
Il mio piedino smaltato gli accarezzava il volto e lui, continuando a scoparmi con decisione, cominciò a leccarmelo con abilità, sbavando su tutte le dita e risucchiandole in bocca con le labbra socchiuse.
I miei sensi, oltremodo stimolati da queste paradisiache sensazioni, erano all’apice dell’eccitazione ed il mio cucciolotto, sempre racchiuso all’interno del perizoma, si svuotò della sborra accumulata.
Un controllato gemito di piacere accompagnò l’eiaculazione che fuoriusciva fra le trame del pizzo nero ed io, raccogliendola con la mano, portai il filamentoso prodotto alla bocca per gustarlo con convinzione, leccandomi le dita con insaziabile voglia.
Lui, continuando a scopare il mio buchetto totalmente abbandonato al suo volere, si portò la mia mano alla bocca per leccare anche egli il succo del mio godimento e, al culmine dell’eccitazione, estrasse prontamente il pisellone per avvicinarlo al mio volto.
Lo accolsi subito tra labbra, avvolgendolo con delicatezza, per non perderne una goccia, per baciarlo affettuosamente, per seguitare a coccolarlo, per sentirmi la sua troietta e ringraziarlo dello sperma a me dedicato… la sborrata mi riempì la bocca, colando dagli angoli esterni, prima di essere ingurgitata con gusto mentre, con alcuni appassionati bacini, ne recuperavo le ultime lacrime…
Il suo volto, ansimante e soddisfatto, si avvicinò al mio per baciarmi, inseguendo i rivoli tracciati dal suo denso sperma colato fino al collo…

“Ora devo andare… “ - disse con una certa preoccupazione - “…altrimenti dovrò farti pagare il diritto di chiamata!”
“Puoi tornare quando vuoi" - risposi - "E quando verrai, lascia giù la cassetta degli attrezzi..." - dissi mentre baciavo teneramente il suo rilassato pisellino - "...a me basta che porti lui!"
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